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Inventario dell'Archivio.pdf (10,53 MB) - carlo romussi

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NOTE ALL’INVENTARIO<br />

L’Archivio Romussi è conservato in 120 faldoni che recano sul bordo gli estremi delle segnature corrispondenti<br />

ai singoli fascicoli in successione, identificati da un primo numero relativo alla cassa di appartenenza<br />

del materiale all’origine; un secondo numero identifica le cartelle originali contenute nelle casse e<br />

un terzo numero si riferisce al singolo fascicolo. L’archivio è composto da 3895 fascicoli, e sono stati<br />

contati, approssivamente, 4424 manoscritti, 3093 articoli, <strong>10</strong>93 opuscoli, 792 giornali, 80 riviste, 63<br />

estratti, 35 manifesti, 43 volantini, 1773 carte, <strong>10</strong>69 stampe, 3446, lettere, 79 cartoline, 61 telegrammi,<br />

362 illustrazioni, 14 volumi, 24 quaderni, 239 biglietti, 494 foto e riproduzioni, <strong>10</strong>4 disegni, 38 tessere per<br />

un totale indicativo di più di 17000 unità documentarie. In seguito all’eliminazione delle cartelle e al cambiamento<br />

della successione dei fascicoli, intervento determinato dalla necessità di rendere più facilmente<br />

comprensibile la lettura dell’archivio cartaceo, ogni fascicolo dell’inventario ha un numero progressivo<br />

che segue la nuova catalogazione.<br />

La precisa scelta archivistica di non recare nessuna modifica ”fisica” alle carte, di cui si è detto, spiega<br />

la presenza di documentazione doppia di alcuni documenti collocati in fascicoli diversi.<br />

Le schede che introducono sezioni e sottosezioni riportano un breve commento sulla documentazione,<br />

i criteri in base ai quali è stata posta in quella collocazione, i contenuti più rilevanti, le informazioni<br />

bibliografiche. Sono riferiti inoltre gli estremi cronologici e il numero dei fascicoli presenti.<br />

Le singole schede dei fascicoli presentano, per rendere più immediata la lettura, un titolo in grassetto,<br />

che segnala l’autore della documentazione, o la tipologia del documento o il suo contenuto specifico, qualora<br />

possa offrire un interesse particolare nell’ambito della sottosezione in cui è stato inserito. Seguono poi le<br />

indicazioni relative alla data o agli estremi cronologici e, in caso di mancanza, il campo è lasciato vuoto:<br />

poichè ogni sottosezione comincia la sua successione cronologica dai fascicoli non datati, si è cercato di<br />

attribuire una datazione, in questo caso tra parentesi quadre, riferendosi a contenuti analoghi datati.<br />

Trattandosi di un archivio personale, si dà per scontato che, dove manchi un altro riferimento, il<br />

documento si riferisce a Carlo Romussi.<br />

A volte, per non appesantire la lettura dei regesti, si è evitato di scrivere i nomi completi dei membri<br />

della famiglia, anche per rispettare le diciture originali sui fascicoli dove la definizione delle persone e degli<br />

argomenti è molto immediata. Per facilitare la comprensione si riporta un breve prospetto della famiglia<br />

Romussi:<br />

Carlo Romussi è figlio di Pietro e Marina Borsani.<br />

Sposa Maria Lazzati, figlia di Osvaldo e Cristina Rossi, e ha tre figli:<br />

Ada, che sposa il pittore Giuseppe Palanti (da cui Gian<strong>carlo</strong> e Maria Virginia),<br />

Pierino, che muore in giovane età,<br />

Pierina, che sposa Edelweis Ferraris.<br />

Dal momento che la vita affettiva, lavorativa e la sede degli interessi di Carlo Romussi è Milano, non si<br />

è ritenuto necessario compilare una voce “luogo” nell’inventario: la sua permanenza a Roma in seguito<br />

all’elezione a deputato alla Camera nel Partito Radicale, è comunque rilevabile dal contesto della documentazione.<br />

In archivio sono presenti tutti i documenti di Carlo Romussi, nel senso che non è stata volutamente<br />

fatta nessuna selezione su materiale considerato più o meno importante, sull’aspetto pubblico e quello<br />

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