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Inventario dell'Archivio.pdf (10,53 MB) - carlo romussi

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Archivio Romussi<br />

Mi sembra che la soluzione adottata sia stata la più idonea, in quanto rispetta una delle principali<br />

regole della dottrina archivistica, quella di “lavorare sulla carta e non sulle carte”, permette una consultazione<br />

più agevole e più comprensibile nelle sue parti rispetto alla precedente, che poteva apparire a volte<br />

casuale, e, nello stesso tempo, mantiene, a livello di segnatura originale e cioè di collocazione fisica, il riferimento<br />

alla situazione originale, facilmente recuperabile dallo studioso che ne fosse interessato.<br />

A lavoro praticamente ultimato, è stata insperatamente rinvenuta, in una cantina dimenticata, altra<br />

abbondante documentazione, anch’essa mischiata a libri e a materiale “Palanti”, che è stata collocata con<br />

lo stesso criterio adottato per la prima, in altre <strong>10</strong> casse. Sono stati classificati altri <strong>10</strong>00 fascicoli, praticamente<br />

un quarto in più rispetto alla classificazione precedente: le carte, di contenuto analogo, sono state<br />

facilmente inserite negli argomenti e sottoargomenti precedentemente identificati.<br />

Per tutto il lavoro ho potuto contare sulla collaborazione partecipe e affettuosa di Paola Romagnoli<br />

Motta, la pronipote in linea diretta di Carlo Romussi che, insieme alla zia Pierina, ha imparato a conoscere<br />

e stimare il suo avo.<br />

Ringrazio il Museo del Risorgimento di Milano che, con un’attenta e puntuale revisione del materiale,<br />

mi ha segnalato gli inevitabili errori presenti nel testo.<br />

Questa pubblicazione non ha l’ambizione di essere conclusiva ma si propone, al contrario, di offrire<br />

un primo contributo e un invito allo studio su Carlo Romussi, per il grande valore storico in relazione ai<br />

ruoli istituzionali e personali che Egli ha rivestito dalla seconda metà dell’Ottocento ai primi anni del<br />

Novecento e che lo hanno posto in contatto con i massimi personaggi suoi contemporanei. La documentazione,<br />

pressochè inedita, è sicuramente di grande interesse per la ricerca e l’approfondimento di<br />

molte problematiche del periodo storico coevo, ancora oggi poco esplorate.<br />

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