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Inventario dell'Archivio.pdf (10,53 MB) - carlo romussi

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Archivio Romussi<br />

Il giornalista<br />

Nel 1872 Romussi pubblicò un’appendice teatrale su “Il Secolo” diretto da Ernesto Teodoro<br />

Moneta per una tragedia di Leopoldo Marengo e questo segnò la sua carriera di giornalista.<br />

Nel 1872 non era nulla a “Il Secolo”, ma pochi anni dopo ne divenne tutto: direttore, anima, padrone...<br />

Da: L’avvocato Carlo Romussi, biografia in tre puntate, in “La Folla”, 1913.<br />

Romussi volle, per qualche tempo, a “Il Secolo”, far di tutto, la politica e la cronaca, le questioni generali e le locali, la critica d’arte e la<br />

propaganda spicciola, qualche numero fu letteralmente tutto scritto da lui: e solo, o quasi, volle accentrare le iniziative complementari,<br />

La Biblioteca Universale, quella Classica, quella del Popolo, influire sulle scuole del Consolato, le Cooperative, Le Società Mutue, le<br />

iniziative benefiche del giornale, ogni rapporto di persone...E’ un’opera titanica...<br />

Così lo ricorda l’on.Arnaldo Agnelli nel discorso commemorativo tenuto nella sala del Circolo degli<br />

Interessi Industriali nel primo anniversario della morte, e sottolinea come Romussi<br />

sia stato, nella sua generazione, nella nostra Milano, rappresentativo...La sua fu una generazione essenzialmente individualista, che<br />

risentiva della vita disgregata e solitaria del periodo precedente al Risorgimento, e della vecchia tradizione partigiana. Di qui gli amori e<br />

gli odi di Romussi...<br />

Il politico<br />

Grandi meriti verso la democrazia, gli riconosce Ernesto Teodoro Moneta, già ottantenne, nella<br />

commemorazione ufficiale:<br />

la vita è l’adempimento di un alto dovere e la politica è soprattutto un fascino, è azione, è il fatto; e assetato di azione, assetato di fatti fu<br />

sempre, fino all’ultimo respiro, Carlo Romussi.<br />

L’amico<br />

Il “Piscinella”, come Cavallotti affettuosamente lo chiamava (era infatti piuttosto piccolo di statura!), fu<br />

arrestato nel maggio 1898 in quanto direttore de “Il Secolo” che si era schierato contro la violenta azione<br />

repressiva di Bava Beccaris durante gli scioperi di Milano. In molte lettere alla famiglia scritte dal reclusorio<br />

di Alessandria, Romussi ricorda l’amico che non c’è più. Nel febbraio 1899, ad esempio, scrive a Maria e Ada:<br />

... Ve lo ricordate? Certamente, perché certe memorie non si cancellano. Fu questa del 19 l’ultima cena che passammo col povero Felice: l’ultima<br />

che fu a Milano. Era, come sempre, intimamente affettuoso, ma da un pezzo non era apparso tanto gajo, quasi avesse voluto lasciarci, nel lungo<br />

desiderio, un’impressione serena e sorridente di sé. Ogni particolare di quella sera lo rivedo in questa oscura solitudine.<br />

Stavo nell’ufficio del Secolo scrivendo, quando un colpo di bastone picchiato sul tavolo, mi fa balzare dalla sedia. Mi stava davanti<br />

Felice sorridente.<br />

- Arrivo or ora da Torino, mi dice, e sono contento della mia gita. Ho da raccontarti parecchie cose.<br />

-MaioticredevaaRoma! Aspetta cinque minuti che finisca quest’articoletto e sono con te.<br />

Poco dopo venivamo a casa. Voi stavate per mettervi a tavola e accogliendo Felice con la solita festa, avete messo un piatto di più al solito<br />

posto; e mangiando egli ci narrava dello scopo del rapido viaggio a Torino.<br />

“Il Cyrano di Bergerac”, che oggi percorre trionfalmente i teatri, è un bellissimo lavoro; ma l’idea madre, come t’ho detto altra volta, è la<br />

stessa di quella del mio Povero Piero. Il ciel immaginando tal dire che il signor Rostand abbia preso qualche cosa del mio dramma.<br />

Solamente mi piace constatare che un poeta francese e un povero diavolo di commediografo italiano come son io, hanno avuto, a distanza<br />

di anni, un medesimo pensiero artistico: il brutto dell’involucro corporeo in contatto con la bellezza morale”.<br />

- E’ l’antico precetto romantico, l’interruppi per dargli tempo di respirare, che Victor Hugo proclamava e metteva in azione nei suoi<br />

drammi. Il buffone del re che difende le figlie...<br />

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