Il numero 1 gratuito di Altrisogni - Nannimagazine.it
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Rivista <strong>di</strong>g<strong>it</strong>ale <strong>di</strong> HoRRoR, sci-Fi e WeiRd<br />
<strong>numero</strong> 1<br />
Narrativa faNtastica<br />
gli e<strong>di</strong>tori che pubblicaNo<br />
viNcere il premio uraNia<br />
altrisogNi iNtervista<br />
alberto cola<br />
...e iN aggiuNta: Notizie, receNsioNi, suggestioNi!<br />
8 raccoNti<br />
<strong>di</strong> faNtascieNza<br />
horror e weird <strong>di</strong><br />
francesca angelinelli<br />
luca ducceschi<br />
simona gervasone<br />
alfredo mogavero<br />
massimiliano monti<br />
corrado sobrero<br />
francesco troccoli<br />
fabrizio valenza
Un libro su quello che può (o deve)<br />
cap<strong>it</strong>are a un uomo affinché sia libero<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare se stesso. Anche se forse<br />
non gli converrebbe…<br />
versione normale<br />
Compra l’ebook su<br />
www.dbooks.<strong>it</strong>
E<strong>di</strong>toriale<br />
luNga v<strong>it</strong>a<br />
al raccoNto<br />
Una volta esisteva Weird Tales,<br />
una rivista che ha fatto la storia.<br />
Ha pubblicato racconti <strong>di</strong><br />
fantascienza, storie dell’orrore,<br />
vicende affascinanti e bizzarre. Ha lanciato e dato<br />
<strong>di</strong>gn<strong>it</strong>à al racconto, alla storia breve, come metodo<br />
espressivo per narrare il fantastico. Un esperimento,<br />
un gesto coraggioso.<br />
<strong>Altrisogni</strong> nasce con l’idea <strong>di</strong> (ri)lanciare il racconto<br />
come forma narrativa e dare risalto a chi, in Italia,<br />
scrive racconti fantastici e lo fa con metodo, talento<br />
e professional<strong>it</strong>à. La nostra rivista vuole essere una<br />
finestra per gli scr<strong>it</strong>tori <strong>di</strong> genere <strong>it</strong>aliani. Autori affermati,<br />
esor<strong>di</strong>enti assoluti, non facciamo <strong>di</strong>fferenza.<br />
Discriminiamo solo in base alla qual<strong>it</strong>à della scr<strong>it</strong>tura<br />
e delle storie. Trattiamo <strong>di</strong> fantascienza, dalla space<br />
opera al cyberpunk, con tutte le possibili declinazioni<br />
parallele ed interme<strong>di</strong>e. Ci occupiamo <strong>di</strong> orrore, dalle<br />
classiche storie <strong>di</strong> spettri alle visioni apocal<strong>it</strong>tiche <strong>di</strong><br />
mon<strong>di</strong> travolti dai morti viventi. Parleremo <strong>di</strong> narrativa<br />
weird: quel genere cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da una commistione<br />
<strong>di</strong> stili e contaminazioni, bizzarro, sorprendente,<br />
allusivo e inquietante. E a corredo <strong>di</strong> tutto ciò…<br />
i nostri articoli. Non ci sono mezzi termini: <strong>Altrisogni</strong><br />
è concep<strong>it</strong>a come rivista per chi ama leggere... e noi<br />
cre<strong>di</strong>amo che uno scr<strong>it</strong>tore debba essere prima <strong>di</strong><br />
tutto un avido lettore. Vogliamo rivolgerci a chi sogna<br />
e mette su carta i propri incubi. E sulla fantastica<br />
e coraggiosa figura dello scr<strong>it</strong>tore <strong>it</strong>aliano <strong>di</strong> genere è<br />
tarata la nostra parte redazionale. Le Notizie riportano<br />
informazioni interessanti per gli autori: concorsi<br />
letterari, premi, pubblicazioni e nov<strong>it</strong>à. Le Recensioni<br />
non sono “sviolinate” <strong>di</strong> prodotti, ma analisi fatte da<br />
“chi scrive”, per “chi scrive”: anche quando negative,<br />
sono costruttive e anal<strong>it</strong>iche. In ogni <strong>numero</strong> presentiamo<br />
un’intervista a un autore <strong>di</strong> buon livello e fama,<br />
qualcuno che ce l’ha fatta (almeno un pochino) e proponiamo<br />
un articolo <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento tematico.<br />
In chiusura, le Suggestioni: perché input e idee possono<br />
arrivare da qualunque <strong>di</strong>rezione, e possono essere<br />
un aiuto per chi vive sviluppando trame e personaggi.<br />
Weird Tales ha fatto storia. Noi vogliamo dare forma<br />
ai sogni. E il giusto risalto ai sognatori. A questo punto<br />
non possiamo che augurarvi e augurarci…<br />
Buona lettura!<br />
Viss<br />
<strong>Altrisogni</strong> - Rivista <strong>di</strong>g<strong>it</strong>ale <strong>di</strong> horror, sci-fi e weird<br />
Pubblicazione aperio<strong>di</strong>ca - settembre 2010<br />
Coor<strong>di</strong>namento e<strong>di</strong>toriale: Christian Antonini e V<strong>it</strong>o Di Domenico<br />
Progetto grafico, grafica e impaginazione: Sabrina Rossi<br />
Redazione: Christian Antonini, V<strong>it</strong>o Di Domenico, Andrea Fattori, Luigi Lo Forti<br />
<strong>Il</strong>lustrazione <strong>di</strong> copertina: Antonio Dessì<br />
<strong>Il</strong>lustrazioni interne: Alexx Priano, Massimo Pietro Gioviale, Max Grigioni<br />
Hanno collaborato: Francesca Angelinelli, Luca Ducceschi, Simona Gervasone, Alfredo<br />
Mogavero, Filippo Schininà, Corrado Sobrero, Francesco Troccoli, Fabrizio Valenza<br />
Redazione <strong>Altrisogni</strong>, dbooks.<strong>it</strong><br />
presso Gruppo Orange, via Monfalcone 57/59<br />
20099 Sesto San Giovanni, Milano<br />
www.dbooks.<strong>it</strong><br />
altrisogni@dbooks.<strong>it</strong><br />
3
4<br />
Pag. 3 E<strong>di</strong>toriale<br />
Sommario<br />
Pag. 6 Notizie<br />
Nov<strong>it</strong>à e<strong>di</strong>toriali, eventi e concorsi letterari.<br />
Pag. 8 Racconti brevi<br />
Cinque racconti entro i 10.000 caratteri.<br />
Pag. 34 Le interviste <strong>di</strong> <strong>Altrisogni</strong>: Alberto Cola<br />
<strong>Altrisogni</strong> incontra il vinc<strong>it</strong>ore del Premio Urania 2009.<br />
Pag. 40 Approfon<strong>di</strong>mento: A volo radente sul fantastico <strong>it</strong>aliano<br />
Le case e<strong>di</strong>trici <strong>it</strong>aliane me<strong>di</strong>o-piccole che pubblicano horror, SF e weird.<br />
Pag. 48 Racconti lunghi<br />
Tre racconti entro i 35.000 caratteri.<br />
Pag. 78 Recensioni<br />
Da scr<strong>it</strong>tore a scr<strong>it</strong>tore: i libri letti dalla redazione.<br />
Pag. 84 Suggestioni<br />
Fonti <strong>di</strong> ispirazione per chi scrive fantastico.<br />
Pag. 86 Ricercato<br />
Vuoi scrivere un racconto per <strong>Altrisogni</strong>?<br />
Cover: Antonio Dessì<br />
Nato a Cagliari nel 1975, Antonio Dessì ha lavorato come grafico e 3D artist per l’Arkhè<br />
Graphics e come illustratore <strong>di</strong> libri per ragazzi. Attualmente è illustratore e grafico freelance.<br />
<strong>Il</strong> suo talento multiforme gli ha permesso <strong>di</strong> lavorare come concept artist, matte<br />
painter, game designer e graphic designer. In veste <strong>di</strong> creatore <strong>di</strong> giochi ha realizzato nel<br />
2005 il gioco <strong>di</strong> carte MinimonFa, pubblicato da Stratelibri, <strong>di</strong> cui è stato art <strong>di</strong>rector. In<br />
segu<strong>it</strong>o ha illustrato <strong>numero</strong>si giochi da tavolo, quali Family Business (Mayfair Games),<br />
Constantinopolis (Homo Ludens, Fantasy Flight Games), SmileyFace (Fantasy Flight Games)<br />
e Olympus (Stratelibri). Di recente ha realizzato la copertina del romanzo La collina<br />
<strong>di</strong> Malakie Dun, <strong>di</strong> Paolo Pari, e<strong>di</strong>to da dbooks.<strong>it</strong>.<br />
I suoi lavori sono visibili anche all’in<strong>di</strong>rizzo www.antoniodessi.com.<br />
Sul web: www.dessin75.deviantart.com
RACCONTI BREVI<br />
Pag. 8 Primo risveglio, <strong>di</strong> Corrado Sobrero<br />
Ogni volta che torniamo da un viaggio portiamo con noi qualcosa che ci cambia per sempre.<br />
È ciò che scopre il protagonista <strong>di</strong> questo racconto <strong>di</strong> fantascienza asciutto e sorprendente.<br />
Pag. 12 Uomo nuovo, <strong>di</strong> Simona Gervasone<br />
Una donna dall’incre<strong>di</strong>bile talento scientifico porta a termine l’esperimento a cui ha lavorato<br />
tanto a lungo. Solo che… Un racconto fosco e spietato, moderno ma dai toni gotici.<br />
Pag. 20 Doppio gioco, <strong>di</strong> Francesca Angelinelli<br />
Imperi economici si affrontano nella Tokio del futuro come potenze in guerra del Giappone<br />
feudale. Un racconto <strong>di</strong> fantascienza tra Ghost in the Shell e Kagemusha.<br />
Pag. 24 Memoria <strong>di</strong> memorie, <strong>di</strong> Massimilliano Monti<br />
Una storia squis<strong>it</strong>amente cyberpunk, con idee originali e una scr<strong>it</strong>tura giovane e fresca: la<br />
tecnologia può migliorare la v<strong>it</strong>a umana? Sì, a patto che tutto proceda senza imprevisti.<br />
Pag. 30 Nude mani, <strong>di</strong> Francesco Troccoli<br />
In questo racconto <strong>di</strong> fantascienza una sensazionale scoperta archeologica getta nuova luce<br />
sulla v<strong>it</strong>a e la “natura” <strong>di</strong> popoli scomparsi da millenni incalcolabili.<br />
RACCONTI LUNGHI<br />
Pag. 48 <strong>Il</strong> tra<strong>di</strong>tore, <strong>di</strong> Alfredo Mogavero<br />
Un racconto weird grazie al quale scopriamo quanto può essere profondo l’amore <strong>di</strong> uno scr<strong>it</strong>tore<br />
per il proprio romanzo… e per i personaggi che in esso vivono.<br />
Pag. 58 <strong>Il</strong> Pifferaio <strong>di</strong> Hameln, <strong>di</strong> Fabrizio Valenza<br />
Quale è stato il destino del villaggio <strong>di</strong> Hameln, dopo che il Pifferaio Magico riuscì a liberarlo<br />
dai topi che lo invadevano? Una storia horror gotica e oscura.<br />
Pag. 68 A casa <strong>di</strong> Lucia, <strong>di</strong> Luca Ducceschi<br />
Un racconto dell’orrore a tinte forti, decisamente non per tutti i palati. Una storia <strong>di</strong> sesso,<br />
depravazione e morte. A letto i bambini!<br />
5
6<br />
racconti brevi<br />
Memoria <strong>di</strong> memorie<br />
<strong>di</strong> Massimiliano Monti<br />
in cui stava<br />
entrando avrebbe potuto<br />
essere ovunque. La picco-<br />
L’appartamento<br />
la targa <strong>di</strong> metallo satinato<br />
sulla porta rec<strong>it</strong>ava laconica Zante<br />
Jäger - Chirurgo. Per il resto sembrava<br />
una delle aperture su altrettante <strong>di</strong>more<br />
fighette <strong>di</strong> quel palazzo.<br />
Eric sapeva bene cosa avrebbe<br />
trovato là dentro e, sebbene avesse<br />
passato l’ultima settimana a convincersi<br />
che stava facendo la cosa giusta,<br />
quando suonò provò una specie <strong>di</strong><br />
vertigine. Forse era il senso <strong>di</strong> urgenza,<br />
forse più banalmente la paura.<br />
La serratura automatica emise un<br />
ronzio. Eric sospirò ed entrò. Alla piccola<br />
reception trovò un’assistente in<br />
camice bianco, non particolarmente<br />
attraente ma dall’aspetto gelidamente<br />
professionale. Zante sceglieva solo<br />
i migliori tirocinanti. Del resto, come<br />
me<strong>di</strong>co più quotato in c<strong>it</strong>tà se lo poteva<br />
permettere. Probabilmente la<br />
ragazza aveva già ricevuto offerte<br />
<strong>di</strong> lavoro dai principali ospedali, o le<br />
avrebbe ricevute presto.<br />
Non gli chiese nemmeno il nome.<br />
“<strong>Il</strong> dottore la sta aspettando.” Eric<br />
aveva già lasciato le sue general<strong>it</strong>à al<br />
piano terra e non servivano troppe<br />
cerimonie.<br />
Entrò nell’ufficio <strong>di</strong> Zante, minimale<br />
e maniacalmente or<strong>di</strong>nato. Tutto,<br />
perfino la piccola pila <strong>di</strong> riviste su un<br />
basso tavolino e le piante d’appartamento,<br />
era permeato <strong>di</strong> un senso <strong>di</strong><br />
pulizia estrema. Eric sapeva che tutto<br />
era costru<strong>it</strong>o per rassicurare i pazienti,<br />
ma quella volta fu ben contento <strong>di</strong><br />
abbandonarsi a quell’innocente inganno.<br />
“Ne sei proprio certo?” Eric non vedeva<br />
Zante così corrucciato da molto<br />
tempo.<br />
Si sforzò <strong>di</strong> sembrare sicuro.<br />
“Certamente. E poi, ho scelta?” La<br />
seconda parte del <strong>di</strong>scorso era l’unica<br />
in cui credeva. Per il resto, tra circa<br />
venti minuti Zante gli avrebbe infilato<br />
una collezione <strong>di</strong> strumenti chirurgici<br />
nel cranio e avrebbe collegato una<br />
serie <strong>di</strong> circu<strong>it</strong>i microscopici alla sua<br />
corteccia prefrontale. Sub<strong>it</strong>o dopo,<br />
salvo imprevisti, Eric avrebbe potuto
Memoria <strong>di</strong> memorie<br />
iniziare a ricordare con una vividezza<br />
fuori dal comune. Sapeva che, con<br />
operazioni simili, nel 2% dei casi il paziente<br />
non si sarebbe risvegliato e in<br />
un rimanente 1% avrebbe perso qualcuno<br />
dei cinque sensi o la capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong><br />
muoversi. Sapeva tutto quello che gli<br />
serviva e non voleva pensarci troppo.<br />
“Allora prepariamoci.” Zante si alzò<br />
dalla scrivania calmo e risoluto. Aprì<br />
una porta sulla sinistra.<br />
Se il resto <strong>di</strong> quello stu<strong>di</strong>o sembrava<br />
la quintessenza dell’igiene, la piccola<br />
sala operatoria incuteva timore.<br />
Al centro della stanza si trovava una<br />
poltrona reclinabile, sopra <strong>di</strong> essa una<br />
potente lampada alogena dalla quale<br />
si <strong>di</strong>panava un intreccio <strong>di</strong> strumenti<br />
che faceva <strong>di</strong> tutto per sembrare rassicurante.<br />
Accanto alla se<strong>di</strong>a alcune<br />
apparecchiature <strong>di</strong> cui Eric conosceva<br />
vagamente l’impiego. Dietro la poltrona<br />
riconobbe un rack <strong>di</strong> server <strong>di</strong><br />
ultima generazione. Zante era uno<br />
dei pochi in c<strong>it</strong>tà che potesse vantare<br />
una potenza <strong>di</strong> calcolo pari alla sua, se<br />
non ad<strong>di</strong>r<strong>it</strong>tura superiore.<br />
Eric si accomodò sulla poltrona, da<br />
cui poteva vedere con la coda dell’occhio<br />
una serie <strong>di</strong> mon<strong>it</strong>or e la piccola<br />
postazione <strong>di</strong> interfaccia che avrebbe<br />
utilizzato Zante. Operare con le microsonde<br />
richiedeva una precisione superiore<br />
a quella <strong>di</strong> qualsiasi muscolo<br />
umano, anche se compensato dai servomotori<br />
dei robot da sala operatoria.<br />
Zante operava interfacciando <strong>di</strong>rettamente<br />
il suo cervello con i macchinari.<br />
Ecco perché quella microscopica sala<br />
operatoria permetteva <strong>di</strong> fare in un<br />
paio d’ore operazioni che anni prima<br />
avrebbero richiesto una squadra <strong>di</strong><br />
me<strong>di</strong>ci e una giornata <strong>di</strong> intervento.<br />
Zante lo fece accomodare, poi armeggiò<br />
con alcuni coman<strong>di</strong>. Le cinghie<br />
<strong>di</strong> sicurezza imbrigliarono Eric,<br />
che reagì con una smorfia.<br />
“Servono per ev<strong>it</strong>are i movimenti<br />
involontari.” Spiegò il me<strong>di</strong>co. “Visto<br />
il tipo <strong>di</strong> operazione non possiamo<br />
usare dei neuroinib<strong>it</strong>ori. Un errore <strong>di</strong><br />
un micron significa mandarti all’altro<br />
mondo.”<br />
Eric sospirò rassegnato. Conosceva<br />
i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> Zante e sapeva che se c’era<br />
ancora una persona <strong>di</strong> cui fidarsi in<br />
c<strong>it</strong>tà era proprio lui, anche se a volte i<br />
suoi meto<strong>di</strong> mettevano i brivi<strong>di</strong>.<br />
Zante si accomodò a sua volta e,<br />
dando la schiena a Eric, si applicò<br />
un paio <strong>di</strong> elettro<strong>di</strong> alla base del collo.<br />
Non sembravano <strong>di</strong>versi da quelli<br />
usati per un elettrocar<strong>di</strong>ogramma.<br />
Per qualche curioso motivo Eric era<br />
sempre stato convinto che avrebbe<br />
visto Zante infilarsi qualche spillone<br />
nel cervello. Sorrise, ammettendo a se<br />
stesso che non aveva mai pensato alla<br />
possibil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> una banale conduzione<br />
per contatto.<br />
“Ora inizieremo con l’anestesia, poi<br />
passerò a iniettarle le nanomacchine.”<br />
Eric si ricordava la spiegazione<br />
per sommi capi: l’idea era che Zante<br />
avrebbe modellato le nanomacchine<br />
grezze <strong>di</strong>rettamente all’interno del<br />
suo cervello, usando le sonde.<br />
“Si rilassi, andrà tutto per il meglio.”<br />
Eric ebbe un leggero sussulto. La<br />
voce <strong>di</strong> Zante e il suo modo <strong>di</strong> parlare<br />
7
8<br />
racconti brevi<br />
gli sembravano cambiati.<br />
Quando il me<strong>di</strong>co si voltò per iniziare<br />
l’operazione, Eric sentì una voragine<br />
aprirsi sotto <strong>di</strong> lui. Al posto <strong>di</strong><br />
Zante Jäger c’era un uomo dai tratti<br />
me<strong>di</strong>orientali che lo guardava con <strong>di</strong>stacco.<br />
Provò a <strong>di</strong>vincolarsi con tutte le<br />
sue forze, ma non poteva muoversi in<br />
nessun modo. Le cinghie <strong>di</strong> sicurezza<br />
glielo impe<strong>di</strong>vano. Cacciò un grido<br />
acuto, mentre con la coda dell’occhio<br />
vedeva qualcosa avvicinarsi alla base<br />
del collo. Fu l’ultima cosa che vide.<br />
Nero.<br />
Fu come risvegliarsi da un lungo riposo.<br />
Eric era steso in un comodo letto<br />
profumato <strong>di</strong> pul<strong>it</strong>o.<br />
Impiegò svariati minuti per rendersi<br />
conto <strong>di</strong> quello che era successo.<br />
Ebbe l’impressione che tutto il sangue<br />
del suo corpo fluisse verso la testa<br />
per poi svuotarla completamente.<br />
Con uno scatto si raddrizzò sul letto,<br />
ma le vertigini lo costrinsero a sdraiarsi<br />
sub<strong>it</strong>o dopo. Esplorò il proprio corpo<br />
per come poteva. Qualsiasi cosa<br />
gli avessero fatto non aveva lasciato<br />
segni.<br />
Zante arrivò qualche minuto dopo<br />
con una cartellina.<br />
“Come stai?” gli chiese con in<strong>di</strong>fferenza.<br />
Se ne avesse avuto le forze Eric gli<br />
sarebbe saltato al collo. Sentiva la rabbia<br />
come un boccone dal gusto metallico<br />
cacciato in gola con la forza.<br />
“Cosa mi avete fatto?” riuscì a <strong>di</strong>re<br />
con filo <strong>di</strong> voce strozzata fra la debolezza,<br />
la rabbia e il pulsare delle tempie.<br />
“Quello che mi avevi chiesto.”<br />
Prima che Eric avesse il tempo <strong>di</strong><br />
capire e rispondere, fece il suo ingresso<br />
nella stanza l’uomo che l’aveva<br />
operato. Eric non vide e non sentì<br />
più nulla. Si catapultò giù dal letto<br />
con l’intenzione <strong>di</strong> oltrepassare Zante<br />
e mettere le mani al collo del me<strong>di</strong>orientale...<br />
Ma le gambe gli cedettero<br />
non appena toccò terra.<br />
I due me<strong>di</strong>ci lo raccolsero e lo riposero<br />
a letto.<br />
“Se ti calmi ti spiego tutto.” Continuò<br />
Zante come se nulla fosse accaduto.<br />
“Non ho scelta, quin<strong>di</strong> fai come ti<br />
pare.”<br />
“<strong>Il</strong> dottor Sani è il miglior chirurgo<br />
al mondo per questo genere <strong>di</strong> operazioni.<br />
E per tua fortuna è anche un<br />
amico <strong>di</strong> vecchia data. Tu avevi fretta<br />
e io non potevo rischiare <strong>di</strong> ridurti<br />
come una pianta d’appartamento.”<br />
“Per poco non mi veniva un colpo!<br />
Come <strong>di</strong>avolo ti è venuto in mente?”<br />
“L’unico errore del dottor Sani è<br />
stato quello <strong>di</strong> controllarti dopo aver<br />
<strong>di</strong>sattivato il simulatore <strong>di</strong> fattezze. Altrimenti<br />
non ti saresti accorto <strong>di</strong> nulla.<br />
Sapevo che non ti saresti mai fidato<br />
<strong>di</strong> qualcun altro, ma sapevo anche<br />
che se ti avesse operato Sani avremmo<br />
ridotto <strong>di</strong> due terzi le possibil<strong>it</strong>à <strong>di</strong><br />
insuccesso. Io sono il migliore in c<strong>it</strong>tà,<br />
lui lo è al mondo.”<br />
I meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> Zante mettevano deci-
Memoria <strong>di</strong> memorie<br />
samente i brivi<strong>di</strong>.<br />
Per lui il bene del paziente era un<br />
valore assoluto, anche quando c’era<br />
da andare contro la volontà dell’assist<strong>it</strong>o.<br />
Nel ventesimo secolo avrebbe<br />
cauterizzato una fer<strong>it</strong>a da arma da<br />
fuoco con un ferro da stiro pur <strong>di</strong> non<br />
lasciar morire qualcuno.<br />
“Tornerò fra un paio d’ore. <strong>Il</strong> mal <strong>di</strong><br />
testa e la debolezza saranno passati.”<br />
Come promesso, dopo due ore<br />
esatte, Zante tornò da Eric con la sua<br />
immancabile cartellina. Mentre sollevava<br />
i fogli con i dati clinici per leggere<br />
o appuntare qualcosa, lanciò ripetute<br />
occhiate al paziente. Terminato il<br />
suo lavoro da me<strong>di</strong>co, gli chiese come<br />
stava.<br />
“Non c’è male, anche se non mi sento<br />
più furbo. E sono ancora dell’idea <strong>di</strong><br />
ucciderti appena riuscirò a muovermi<br />
abbastanza in fretta.” Cercò <strong>di</strong> scherzare.<br />
“I circu<strong>it</strong>i stimolano la tua memoria<br />
naturale, ma per farlo devono adattarsi<br />
ai tuoi schemi cerebrali. Perché<br />
funzionino pienamente e si allineino<br />
alla memoria a lungo termine ci vorrà<br />
qualche giorno, con quella a breve<br />
termine invece dovrebbero già aver<br />
iniziato a funzionare. Facciamo una<br />
prova: cosa c’era scr<strong>it</strong>to sul primo foglio<br />
della mia cartelletta?”<br />
Eric si mise a ridere <strong>di</strong> gusto.<br />
“Non l’ho nemmeno visto!”<br />
“Ti sbagli, te l’ho mostrato apposta<br />
per un paio <strong>di</strong> secon<strong>di</strong>. Provaci.”<br />
9
10<br />
racconti brevi<br />
“Ma come si comanda un ricordo?”<br />
“Dipende dal tuo schema <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento.<br />
Per semplificare... alcuni<br />
soggetti si devono sforzare come<br />
quando si stu<strong>di</strong>ava a scuola, altri ricordano<br />
le cose in modo spontaneo,<br />
un po’ come quando canticchi una<br />
canzone. Altri ancora semplicemente<br />
vedono quello che vogliono ricordare.<br />
La cosa migliore che puoi fare è<br />
cercare <strong>di</strong> r<strong>it</strong>ornare mentalmente alla<br />
scena che ti interessa, concentrandoti<br />
un po’.”<br />
Eric, che nel frattempo Zante aveva<br />
aiutato ad alzarsi, fece una smorfia<br />
poco convinta.<br />
“Proviamo.”<br />
“Sarebbe meglio che tu ti sedessi.”<br />
“Sto benissimo, e poi prima me ne<br />
vado meglio è.”<br />
Detto questo Eric socchiuse gli occhi<br />
e provò a tornare con la mente alla<br />
scena vissuta pochi istanti prima.<br />
Bianco.<br />
Massimiliano Monti<br />
Massimiliano Monti scrive prevalentemente per lavoro. Appassionato<br />
<strong>di</strong> fantascienza, fantasy e giochi <strong>di</strong> ruolo (anche dal vivo), nel tempo<br />
libero legge, costruisce costumi e gioca <strong>di</strong> ruolo. Nutre un’inguaribile<br />
nostalgia per la scena cyberpunk dei primi anni Novanta e non<br />
vede l’ora che arrivi il 2020 per rileggere un certo manuale e riderci<br />
sopra. Esor<strong>di</strong>ente assoluto in campo narrativo, Memoria <strong>di</strong> Memorie<br />
cost<strong>it</strong>uisce la sua primissima pubblicazione.<br />
Se ci fosse stato un modo per descrivere<br />
quello che gli stava accadendo,<br />
Eric avrebbe usato le parole<br />
memoria accecata. Fu come un flash<br />
in piena notte, come vedere quin<strong>di</strong>ci<br />
film insieme. <strong>Il</strong> ricordo lo colpì come<br />
un’onda tangibile.<br />
Stramazzò al suolo, mentre le tempie<br />
gli pulsavano dolorosamente.<br />
Si risveglio, nuovamente sdraiato<br />
sul letto. Zante lo guardava.<br />
“Come stai adesso? Hai perso i sensi<br />
per un po’. È una cosa normale, ci<br />
vuole tempo per governare la memoria<br />
aumentata.”<br />
Eric rispose elencando le prime 33<br />
cifre del Pi greco, un verso in latino e il<br />
t<strong>it</strong>olo <strong>di</strong> una nota canzone pop.<br />
Scoppiarono a ridere entrambi.<br />
“Quando me ne potrò andare?”<br />
“Domani mattina, al massimo dopodomani.”<br />
Presto sarebbe iniziata la sua nuova<br />
v<strong>it</strong>a.
12<br />
racconti lunghi<br />
<strong>Il</strong> tra<strong>di</strong>tore<br />
<strong>di</strong> Alfredo Mogavero<br />
La notte in cui misi l’ultimo<br />
punto sulla pagina <strong>di</strong> Word<br />
erano tutti intorno a me: Teoban,<br />
Hald, l’Arciere Senza<br />
Nome, Bragg Spaccaschiene e molti<br />
altri mi circondavano con gli occhi<br />
incollati al mon<strong>it</strong>or, potevo sentire la<br />
loro ecc<strong>it</strong>azione gravarmi sulla testa<br />
come un campo magnetico. Stravaccati<br />
sul pavimento i folletti del Bosco<br />
Tetro si giocavano monete d’argento<br />
con le mie carte da poker, più in là<br />
Ronan il negromante leggeva <strong>Il</strong> colore<br />
venuto dallo spazio comodamente<br />
seduto in poltrona. <strong>Il</strong> troll si dava<br />
da fare con i miei pesi, sollevandoli<br />
come fossero giocattoli da bambini.<br />
Non chiedetemi come facessero a<br />
starci tutti nel mio piccolo appartamento,<br />
draghi e mostri marini compresi,<br />
perché non l’ho mai cap<strong>it</strong>o.<br />
Hashish, birra e sol<strong>it</strong>u<strong>di</strong>ne avevano<br />
da tempo liquefatto il confine tra<br />
immaginazione e realtà, e io non mi<br />
facevo domande mentre lo valicavo<br />
con la stessa facil<strong>it</strong>à con cui una<br />
1<br />
persona normale entrerebbe al supermercato.<br />
I personaggi del mio<br />
romanzo fantasy erano vivi come me<br />
e voi e ab<strong>it</strong>avano a casa mia. Erano i<br />
migliori amici che avessi mai avuto,<br />
compagni <strong>di</strong>screti e premurosi, confidenti<br />
<strong>di</strong> cui non avrei potuto fare a<br />
meno. Con ognuno <strong>di</strong> loro avevo un<br />
rapporto speciale, insost<strong>it</strong>uibile, lo<br />
stesso legame che un padre dovrebbe<br />
sempre avere coi propri figli.<br />
– Ehi, correte tutti! – urlò Bragg<br />
Spaccaschiene voltandosi. – Ha fin<strong>it</strong>o!<br />
Una marea <strong>di</strong> pance, petti, braccia<br />
e mani quasi mi sommerse, applausi<br />
e urla echeggiarono tutt’intorno.<br />
Dopo due anni, ottantuno cap<strong>it</strong>oli e<br />
innumerevoli sabati sera passati davanti<br />
al mon<strong>it</strong>or a devastarmi <strong>di</strong>ottrie<br />
e polmoni avevo portato a termine la<br />
mia opera prima, il mondo era ai miei<br />
pie<strong>di</strong> e mi sentivo nella testa una leggerezza<br />
che nessuna sbronza avrebbe<br />
potuto regalarmi. Feci appena<br />
in tempo ad alzarmi e sgranchire le<br />
“Gli scr<strong>it</strong>tori <strong>di</strong> narrativa fantastica sono animali strani. Come tutti coloro che scrivono<br />
sono innanz<strong>it</strong>utto degli osservatori.” - Terry Brooks, A Volta la Magia Funziona
ossa indolenz<strong>it</strong>e che Iriwin, la fata del<br />
mattino, già mi aveva cinto la schiena<br />
con le sue piccole braccia bianche<br />
come fiocchi <strong>di</strong> neve.<br />
– Sei stato bravissimo – mi sussurrò<br />
in un orecchio; la sua voce era<br />
il pizzico <strong>di</strong> un’arpa d’argento. – Ho<br />
sempre saputo che ce l’avresti fatta.<br />
Si può essere innamorati <strong>di</strong> un<br />
proprio personaggio? Io credo <strong>di</strong> sì.<br />
Capelli castani, occhi <strong>di</strong> zaffiro e pelle<br />
d’avorio, Iriwin rimarrà sempre nei<br />
miei pensieri come un obelisco incastonato<br />
nella palude fangosa della<br />
memoria. A volte la sogno ancora, e<br />
al risveglio scopro le guance umide<br />
<strong>di</strong> lacrime e le labbra che tremano,<br />
un torpore mortifero mi avvolge le<br />
membra come a voler confermare<br />
che non vivrò mai più qualcosa <strong>di</strong><br />
simile a quello che c’è stato con lei.<br />
<strong>Il</strong> bacio che ci scambiammo quella<br />
notte, mentre i violini si lanciavano in<br />
una giga infin<strong>it</strong>a e il grigio soff<strong>it</strong>to del<br />
mio appartamento trasfigurava in un<br />
cielo sconfinato, non lo <strong>di</strong>menticherò<br />
fino a che questa inutile v<strong>it</strong>a non<br />
si sarà consumata come un tizzone in<br />
una fornace.<br />
<strong>Il</strong> giorno in cui l’e<strong>di</strong>tore mi chiamò<br />
nel suo ufficio avevo le ginocchia<br />
che mi tremavano. Seduto all’altro<br />
capo della scrivania mi accolse con<br />
un sorriso da carnivoro, i suoi occhi<br />
scintillavano <strong>di</strong> una luce fredda che<br />
mi ricordò i puntini rossi degli elet-<br />
2<br />
<strong>Il</strong> tra<strong>di</strong>tore<br />
trodomestici in stand-by.<br />
– Complimenti – esordì. – È pubblicabile.<br />
– Da-da-davvero? – l’emozione azzerò<br />
la salivazione e mi attorcigliò la<br />
lingua. Presi a sudare come un mulo<br />
da soma.<br />
– Certo – proseguì l’e<strong>di</strong>tore. – Naturalmente<br />
ci sono delle mo<strong>di</strong>fiche<br />
da fare. Dovrà eliminare alcuni personaggi<br />
che i nostri e<strong>di</strong>tor hanno r<strong>it</strong>enuto<br />
poco funzionali alla storia.<br />
Precip<strong>it</strong>ai in un burrone nero. Eliminare?<br />
Che <strong>di</strong>scorsi erano quelli?<br />
Tentai <strong>di</strong> <strong>di</strong>re qualcosa, ma avevo<br />
un nodo in gola e riuscii a malapena<br />
a emettere un gorgoglio strozzato.<br />
L’uomo <strong>di</strong>etro la scrivania continuò:<br />
– Per prima cosa, dovranno scomparire<br />
questo nano, tale Bragg Spaccaschiene,<br />
i folletti e il negromante. E<br />
poi il troll: una creatura troppo inflazionata<br />
nel fantasy, meglio rimpiazzarla<br />
con qualcosa <strong>di</strong> più originale.<br />
– Rimpiazzarla? – ripetei. – Ma io<br />
non credo <strong>di</strong> riuscire a...<br />
– Oh, non si preoccupi – sorrise<br />
come se stesse spiegando le tabelline<br />
a un bambino <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni. – Non<br />
dovrà farlo lei, ci penseranno i nostri<br />
ghost wr<strong>it</strong>ers.<br />
Mi irrigi<strong>di</strong>i. Non avevo mai u<strong>di</strong>to<br />
quella parola e ne avrei scoperto il<br />
significato solo dopo qualche tempo.<br />
Immaginate qualcuno che venga<br />
a casa vostra e si metta a rior<strong>di</strong>nare<br />
a suo piacere l’arredamento, poi si<br />
ficchi nel vostro letto e si scopi allegramente<br />
vostra moglie, lasciando<br />
<strong>di</strong>tate unte e impronte su<strong>di</strong>cie su<br />
13
14<br />
racconti lunghi<br />
ogni oggetto che vi appartiene senza<br />
il minimo riguardo. Ecco, questo è<br />
il ghost wr<strong>it</strong>er, mercenario invisibile<br />
al servizio dei mastodonti dell’e<strong>di</strong>toria<br />
che fatturano ogni anno milioni <strong>di</strong><br />
euro. Un mostro, un’aberrazione. L’incubo<br />
<strong>di</strong> qualsiasi scr<strong>it</strong>tore.<br />
– Anche l’eroe principale, questo<br />
Teoban, va sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o – oramai lasciavo<br />
che il mio interlocutore parlasse<br />
a ruota libera. – E anche la fata, che<br />
non serve proprio a nulla.<br />
Avrei voluto morire, ma restai z<strong>it</strong>to.<br />
Lui dovette accorgersi del mio pallore,<br />
perché si fece serio e mi chiese:<br />
– Giovanotto, qualcosa non va?<br />
Non avrà per caso cambiato idea?<br />
Sa che siamo la migliore casa e<strong>di</strong>trice<br />
sulla piazza, e che <strong>di</strong>sponiamo <strong>di</strong><br />
mezzi pubblic<strong>it</strong>ari illim<strong>it</strong>ati.<br />
– Lo so – gracchiai. – Non... non ho<br />
cambiato idea. È un onore pubblicare<br />
con voi.<br />
– Bene. Allora vada, e si prepari a<br />
<strong>di</strong>ventare famoso. Le faremo sapere<br />
quando il libro sarà pronto.<br />
Uscii dall’ufficio trascinando i pie<strong>di</strong>,<br />
consapevole <strong>di</strong> aver venduto la<br />
mia anima al <strong>di</strong>avolo, e mi fiondai nel<br />
primo bar aperto. Bevvi fino a sera,<br />
poi raccolsi ciò che restava <strong>di</strong> me e<br />
mi avviai verso casa.<br />
Mi aspettavano tutti, come se fosse<br />
il mio compleanno. Quando accesi<br />
la luce mi assalirono vociando, mi<br />
tempestarono <strong>di</strong> domande, si spinse-<br />
3<br />
ro l’uno con l’altro per essere i primi<br />
ad apprendere la notizia.<br />
– Allora, com’è andata? – chiese<br />
Hald. Dietro <strong>di</strong> lui si ag<strong>it</strong>avano alabarde,<br />
ali membranose e spettri <strong>di</strong> re<br />
caduti.<br />
– Lo pubblicheranno – <strong>di</strong>ssi semplicemente,<br />
a occhi bassi. La mia<br />
voce era un torrente <strong>di</strong> dolore che<br />
sgorgava da un pozzo buio.<br />
Lasciai che l’entusiasmo si esaurisse,<br />
non potevo fare altro. Li vi<strong>di</strong> abbracciarsi,<br />
saltare, intonare canzoni<br />
<strong>di</strong> gioia e ballare in cerchio, completamente<br />
all’oscuro della pugnalata<br />
che stavo per infliggere ad alcuni<br />
<strong>di</strong> loro. In mezzo a quella bolgia <strong>di</strong><br />
berretti a punta, spadoni e scintille<br />
magiche solo Iriwin se ne restava immobile<br />
come una statua, e mi fissava<br />
con occhi che non avevo il coraggio<br />
<strong>di</strong> sostenere. Aveva cap<strong>it</strong>o che qualcosa<br />
non andava. Lei era <strong>di</strong>versa dagli<br />
altri.<br />
– Ascoltate! – gridai a un tratto,<br />
stanco <strong>di</strong> quella pantomima. Tutti si<br />
fermarono.<br />
– Cosa c’è? – chiese qualcuno. –<br />
Su, festeggia con noi.<br />
– Ascoltate – ripetei. – C’è qualcosa<br />
che non vi ho detto. L’e<strong>di</strong>tore ha<br />
dato l’okay, ma alcuni <strong>di</strong> voi dovranno<br />
essere... eliminati. Teoban, Bragg,<br />
Ronan, il troll e i folletti non sono stati<br />
giu<strong>di</strong>cati adeguati. Anche... anche<br />
tu Iriwin. Mi <strong>di</strong>spiace. Vi sost<strong>it</strong>uiranno<br />
con... Dio solo sa con che cosa.<br />
L’inverno glaciale s’impadronì<br />
della stanza. Non <strong>di</strong>menticherò mai<br />
il modo in cui quei volti mutarono
espressione, il silenziò che mozzò le<br />
risate, le centinaia d’occhi incollati sopra<br />
<strong>di</strong> me come se mi fossi trasformato<br />
in un mostro. E non sto parlando<br />
solo <strong>di</strong> coloro che avevo menzionato,<br />
ma <strong>di</strong> tutti, perché erano come una<br />
famiglia e ciò che colpiva uno colpiva<br />
anche gli altri. Avevo tra<strong>di</strong>to, li avevo<br />
venduti, ero un padre degenere e un<br />
miserabile vigliacco. Mi facevo schifo,<br />
ma non abbastanza per r<strong>it</strong>ornare sui<br />
miei passi. Li avevo sacrificati.<br />
– Complimenti, grand’uomo – a<br />
parlare fu Bragg Spaccaschiene, gli<br />
occhi serrati in due cicatrici arrossate<br />
dalla collera. – Sono felice per te.<br />
Non preoccuparti <strong>di</strong> noi, in qualche<br />
modo ce la caveremo. Hai fatto bene<br />
a scaricarci.<br />
– Cerca <strong>di</strong> capire, Bragg... – feci<br />
per trattenerlo mentre mi voltava le<br />
spalle, ma appena le mie <strong>di</strong>ta lo sfiorarono<br />
si girò <strong>di</strong> scatto piantandomi<br />
in viso una faccia che non era più sua.<br />
– Non mi toccare, bastardo! – ringhiò.<br />
– Hai fatto la tua scelta, ma non<br />
azzardarti mai più a toccarmi. Me ne<br />
vado. Forse in questo mondo <strong>di</strong> merda<br />
troverò il mio posto.<br />
Alfredo Mogavero<br />
<strong>Il</strong> tra<strong>di</strong>tore<br />
Nasce a Salerno, c<strong>it</strong>tà dove tuttora vive e scrive. Autore emergente <strong>di</strong><br />
weird, horror e occasionalmente fantascienza, ha visto i suoi lavori<br />
pubblicati in alcune antologie come N.A.S.F., Tributo a H.P. Lovecraft,<br />
L’orrore <strong>di</strong>etro l’angolo, Opera Narrativa Noir e Mistero. Ha anche vinto<br />
il concorso letterario Ferrara&Ghost. È autore della raccolta <strong>di</strong> racconti<br />
Six Shots, pubblicata nel 2010 da E<strong>di</strong>zioni XII e composta da sei storie<br />
weird western a base <strong>di</strong> piombo, umorismo, ubriaconi e mostri.<br />
E se ne andò, im<strong>it</strong>ato da Teoban e<br />
dagli altri scartati, mentre il resto dei<br />
personaggi scompariva risucchiato<br />
dal computer lanciandomi sguar<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
rimprovero. Restò solo Iriwin, occhi<br />
fissi sopra <strong>di</strong> me in un’accusa che non<br />
aveva bisogno <strong>di</strong> parole.<br />
– Resta qui – ebbi il coraggio <strong>di</strong><br />
chiederle. – Vivremo insieme, e un<br />
giorno scriverò un altro libro dove<br />
sarai la protagonista. Non lasciarmi,<br />
ti prego. Non lo sopporterei.<br />
Ma era già troppo tar<strong>di</strong>. Sollevò<br />
una mano per accarezzarmi, poi chinò<br />
il capo come scossa da uno spasimo<br />
e troncò il gesto a metà, r<strong>it</strong>raendosi.<br />
Piangeva senza emettere alcun<br />
rumore, i singhiozzi le scuotevano<br />
forte le spalle facendola assomigliare<br />
a un giunco nella tormenta. Andò via<br />
così, infilando la porta, e per un po’<br />
il suo profumo aleggiò nell’aria impedendomi<br />
<strong>di</strong> pensare. Era l’ultima<br />
delle sue magie, compresi, e quando<br />
svanì mi accasciai al suolo e male<strong>di</strong>ssi<br />
me stesso e la mia ambizione.<br />
<strong>Il</strong> racconto prosegue sul<br />
<strong>numero</strong> completo<br />
15
16<br />
Alessandra Montrucchio<br />
E pOI LA sETE<br />
recensioni<br />
E<strong>di</strong>to da Marsilio, E poi la sete evoca lo spettro <strong>di</strong> un futuro non troppo lontano<br />
e nemmeno improbabile: l’acqua è una risorsa rara e preziosa. La vicenda<br />
è ambientata in una nazione europea, dove la popolazione vive in piccoli inse<strong>di</strong>amenti<br />
e in una grande cap<strong>it</strong>ale <strong>di</strong>visa in settori quasi in<strong>di</strong>pendenti. Su tutto<br />
incombe inesorabile la scars<strong>it</strong>à <strong>di</strong> acqua. E poi scoppia il caos. Una rivolta, una<br />
lotta <strong>di</strong> potere, un confl<strong>it</strong>to epocale per la sopravvivenza. I protagonisti, Sara e<br />
Gael, sono l’ant<strong>it</strong>esi degli eroi: sono affetti da manie, da paure, da debolezze<br />
invincibili. Sono in balia <strong>di</strong> un mondo violento, spietato e arido.<br />
<strong>Il</strong> mondo <strong>di</strong> Alessandra Montrucchio è cromaticamente e olfattivamente vivo e<br />
pulsante. Lo stile è vario: passa dalla dolcezza dei ricor<strong>di</strong> alla cruda e realistica<br />
violenza degli stupri. Quasi sperimentale, a volte, con <strong>di</strong>aloghi privi <strong>di</strong> punteggiatura.<br />
Oppure veloce e tagliente, anche quando è chiuso in un formato più<br />
tra<strong>di</strong>zionale. Un’opera interessante, con molte idee originali, valorizzate dalla<br />
scr<strong>it</strong>tura <strong>di</strong> un’autrice brava e matura.<br />
T<strong>it</strong>olo: E poi la sete Autore: Alessandra Montrucchio E<strong>di</strong>tore: Marsilio Pagine: 272 Prezzo: 18,00 euro<br />
Luca Tarenzi<br />
il seNtiero <strong>di</strong> legNo e saNgue<br />
Un romanzo agile, veloce, denso <strong>di</strong> s<strong>it</strong>uazioni bizzarre e foriero <strong>di</strong> forti emozioni.<br />
Soprattutto, un romanzo che fa pensare. Senza forzature né pretese, bensì utilizzando<br />
gli strumenti del fantastico e della contaminazione... in altre parole, del<br />
weird. È <strong>Il</strong> sentiero <strong>di</strong> Legno e sangue, terzo romanzo <strong>di</strong> Luca Tarenzi.<br />
All’inizio pare <strong>di</strong> leggere una “semplice” riscr<strong>it</strong>tura techno-dark del Pinocchio collo<strong>di</strong>ano,<br />
eppure non è così. <strong>Il</strong> sense of wonder è una delle caratteristiche portanti<br />
del romanzo: l’autore costruisce un mondo fantastico stupefacente e allo stesso<br />
tempo coerente, che ci lascia a bocca aperta.<br />
L’atmosfera è profondamente inquietante eppure sempre go<strong>di</strong>bile. Un’atmosfera<br />
che induce a pensare. <strong>Il</strong> lettore, infatti, non può fare a meno <strong>di</strong> procedere nella<br />
lettura alla ricerca <strong>di</strong> spiegazioni, <strong>di</strong> un passaggio a un livello più elevato <strong>di</strong><br />
comprensione... Perché il mondo fantastico <strong>di</strong> Tarenzi ci è inizialmente alieno,<br />
nel senso più pieno del termine. Proprio come lo è per il protagonista: un essere<br />
<strong>di</strong> legno e meccanismi, dotato <strong>di</strong> coscienza, che si risveglia in un mondo sconosciuto<br />
senza avere memoria del proprio passato. Da sub<strong>it</strong>o siamo con lui, e non<br />
possiamo fare a meno <strong>di</strong> seguirlo sul suo sentiero.<br />
Tarenzi è un ottimo narratore. La sua prosa scorre senza intoppi e risulta sempre<br />
naturale, anche quando descrive avvenimenti grotteschi e surreali. Sembra che<br />
l’autore non faccia alcuna fatica a mettere in fila le parole, curate e <strong>di</strong>rette, ben<br />
scelte e giustapposte, mai “buttate via”. Ciò vale anche per i <strong>di</strong>aloghi, mai banali.<br />
Dieci o venti pagine in più avrebbero forse giovato alla narrazione, permettendo<br />
<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re alcuni personaggi e la realtà in cui si svolge la storia. Alla fine<br />
rimane la voglia <strong>di</strong> leggere altre avventure ambientate in questo mondo... e provare<br />
ancora emozioni così insol<strong>it</strong>e per la moderna narrativa <strong>it</strong>aliana <strong>di</strong> genere.<br />
ALTRE RECENSIONI sul <strong>numero</strong> completo<br />
T<strong>it</strong>olo: <strong>Il</strong> sentiero<br />
<strong>di</strong> legno<br />
sangue<br />
Autore: Luca<br />
Tarenzi<br />
E<strong>di</strong>tore: Asengard<br />
collana Wyrd<br />
Pagine: 142<br />
Prezzo: 8,90 euro
18<br />
NoX arcaNa<br />
Sul web: www.noxarcana.com<br />
Suggestioni<br />
Nox Arcana è una band musicale composta da Joseph Vargo e William Piotrowski, che<br />
dal 2003 a oggi ha realizzato e prodotto ben 12 album <strong>di</strong> musica “oscura”. A seconda<br />
dello specifico album la musica dei Nox Arcana riesce a evocare potenti atmosfere<br />
dark-fantasy, lovecraftiane o anche vampiresche... Le sonor<strong>it</strong>à sono piuttosto elettroniche,<br />
ma non in modo eccessivo, e spesso vengono un<strong>it</strong>e a strumenti acustici e all’uso<br />
<strong>di</strong> cori e <strong>di</strong> voci narranti. L’effetto è generalmente molto buono e <strong>di</strong> grande impatto<br />
emotivo, tanto che la musica dei Nox Arcana è stata utilizzata come sottofondo musicale<br />
da illusionisti che si esibiscono sul palco, da parchi <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertimento a tema tra<br />
cui gli Universal Stu<strong>di</strong>os e da reti televisive americane in programmi <strong>di</strong> vario genere.<br />
La particolar<strong>it</strong>à della band è che, grazie all’inventiva <strong>di</strong> Joseph Vargo, ogni album è<br />
un concept-album: ovvero un progetto musicale costru<strong>it</strong>o attorno a un’idea ben precisa, che viene sviluppata<br />
<strong>di</strong> brano in brano raccontando una storia ricca <strong>di</strong> suspense. Aiuta molto il fatto che Joseph Vargo sia un <strong>di</strong>screto<br />
illustratore professionista (<strong>di</strong> stampo classico) e si sia cimentato più volte anche nella narrativa, pubblicando<br />
due antologie <strong>di</strong> racconti “oscuri”. Tutto questo converge nella musica dei Nox Arcana, ottimo strumento <strong>di</strong><br />
suggestione per qualunque scr<strong>it</strong>tore de<strong>di</strong>to al fantastico. Vistando il s<strong>it</strong>o web www.noxarcana.com è possibile<br />
ascoltare gratu<strong>it</strong>amente <strong>numero</strong>se tracce da ognuno dei CD pubblicati. Per chi scrive è una soluzione ideale:<br />
possiamo lasciarci ispirare senza dover spendere un soldo e senza spostarci dal PC. Se poi scopriamo che tale<br />
musica è particolarmente efficace e vogliamo prolungare l’esperienza, dal s<strong>it</strong>o web possiamo acquistare gli album<br />
via CD Baby, Amazon o Apple iTunes. Per meglio comprendere <strong>di</strong> cosa stiamo parlando, ecco qualche t<strong>it</strong>olo<br />
<strong>di</strong> CD: Darklore Manor, Necronomicon, Transylvania, Grimm Tales, Blackthorn Asylum, Zombie Influx.<br />
the whisperer iN darKNess<br />
Sul web: www.cthulhulives.org; www.youtube.com<br />
Qualche anno fa gli appassionati <strong>di</strong> H.P. Lovecraft sono rimasti a bocca aperta <strong>di</strong>nanzi<br />
a un me<strong>di</strong>ometraggio amatoriale pensato, realizzato e prodotto dalla H.P Lovecraft<br />
Historical Society. La HPLHS è un fan club molto ben organizzato, de<strong>di</strong>to alla celebrazione<br />
e promozione <strong>di</strong> Lovecraft e del mondo <strong>di</strong> orrore e mistero che egli ha creato<br />
attraverso i suoi scr<strong>it</strong>ti. <strong>Il</strong> me<strong>di</strong>ometraggio si int<strong>it</strong>olava The Call of Cthulhu e la qual<strong>it</strong>à<br />
dell’intera produzione – dall’ambientazione anni ‘20 perfettamente ricostru<strong>it</strong>a, alla<br />
sceneggiatura curatissima e fedele al racconto omonimo – ha fatto capire ai tanti appassionati<br />
che è davvero possibile tradurre per lo schermo le opere lovecraftiane senza<br />
sacrificare troppo del loro fascino. Dopo anni <strong>di</strong> pellicole cinematografiche solo pallidamente<br />
ispirate all’opera dello scr<strong>it</strong>tore <strong>di</strong> Providence, spesso mal realizzate (tranne<br />
rare eccezioni), The Call of Cthulhu ha rappresentato una ventata <strong>di</strong> freschezza e, soprattutto, <strong>di</strong> speranza.<br />
È anche per questo che in molti stanno (stiamo) seguendo con entusiasmo e impazienza la nasc<strong>it</strong>a del secondo<br />
film prodotto dalla HPLHS: The Whisperer in Darkness. In bianco e nero come il precedente, stilisticamente curatissimo,<br />
questo lungometraggio trasferisce su schermo il racconto Colui che sussurrava nelle tenebre. <strong>Il</strong> film non è<br />
ancora pronto, ma non ci vorrà molto per poterlo acquistare in e<strong>di</strong>zione DVD o Blu-Ray. Tutte le produzioni video<br />
della HPLHS vengono infatti proiettate solo in alcuni cinema e festival cinematografici USA, e vivono essenzialmente<br />
sulla Rete tram<strong>it</strong>e l’acquisto online. Se cerchiamo suggestioni per una storia horror/weird proviamo ad<br />
“assaggiare” i due film suddetti, gustandone i trailer su YouTube e, ovviamente, su www.cthulhulives.org, s<strong>it</strong>o<br />
ufficiale della HPLHS. Qui possiamo acquistare i DVD, le colonne sonore e una miriade <strong>di</strong> gadget lovecraftiani.
esor<strong>di</strong>eNti al varco<br />
Sul web: www.bohemiencaffe.<strong>it</strong><br />
A Lecco, da questa primavera, è aperto un locale unico e interessante: è il Café Bohemien<br />
<strong>Il</strong> Varco. Gest<strong>it</strong>o da Chiara e Marta, questo piccolo ma accogliente locale offre<br />
servizio <strong>di</strong> tavola fredda con prodotti equosolidali e <strong>di</strong> birreria per palati raffinati.<br />
Tuttavia non è (solo) l’aspetto godereccio ad averci colp<strong>it</strong>i, quanto l’atmosfera culturale<br />
che vi si respira. Scaffali ricolmi <strong>di</strong> libri alle pareti e volumi sul bancone e sui tavolini,<br />
sono parte della natura letteraria de <strong>Il</strong> Varco. Alcuni scr<strong>it</strong>tori locali già lo usano<br />
come “base operativa”: tavoli como<strong>di</strong>, rete wireless gratu<strong>it</strong>a e tranquill<strong>it</strong>à… l’ideale<br />
per scrivere, magari davanti a una cioccolata calda, mentre fuori nevica o piove. Da<br />
qualche tempo i clienti che si siedono possono partecipare a un esercizio <strong>di</strong> narrazione<br />
interattiva: sui tavoli sono presenti degli incip<strong>it</strong> <strong>di</strong> racconti a cui i clienti possono<br />
collaborare, sviluppando la storia e completandola a proprio piacimento. In aggiunta a questo possiamo <strong>di</strong>re<br />
che <strong>Il</strong> Varco cost<strong>it</strong>uisce una risorsa interessante per gli scr<strong>it</strong>tori, esor<strong>di</strong>enti e non, alla ricerca <strong>di</strong> un luogo dove<br />
fare promozione. <strong>Il</strong> locale, che osp<strong>it</strong>a mostre personali <strong>di</strong> fotografi e p<strong>it</strong>tori, si presta infatti come location per<br />
presentazioni letterarie. <strong>Il</strong> Varco ha una dozzina <strong>di</strong> tavoli, per circa 50 posti, e una clientela che va ampliandosi,<br />
cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da appassionati e lettori onnivori. Le giovani proprietarie, entusiaste e ricche <strong>di</strong> passione, sono ben<br />
<strong>di</strong>sposte nei confronti <strong>di</strong> giovani autori e iniziative e<strong>di</strong>toriali. Schermo televisivo e lettore DVD, impianto stereo<br />
e casse sono a <strong>di</strong>sposizione per eventuali booktrailer. <strong>Il</strong> Varco si appresta a osp<strong>it</strong>are una rassegna <strong>di</strong> narrativa<br />
fantastica per questo inverno. Certo, Lecco e la sua provincia non sono zone famose per l’amore verso la narrativa<br />
<strong>di</strong> genere, ma la c<strong>it</strong>tà lariana è a soli 40 minuti <strong>di</strong> treno da Milano e stiamo pur sempre parlando <strong>di</strong> un locale<br />
che osp<strong>it</strong>a presentazioni gratu<strong>it</strong>amente. <strong>Il</strong> Varco si trova in via Visconti Azzone 50, Lecco.<br />
Narratori e autopsie<br />
Sul web: N/D<br />
Una delle regole più importanti per chi scrive è raccontare solo <strong>di</strong> cose che si conoscono.<br />
Tuttavia ci sono campi del sapere o <strong>di</strong>scipline che sono spesso preclusi ai più. Come l’antropologia<br />
forense, la patologia criminale, le analisi e le procedure autoptiche sui cadaveri. Oh,<br />
certo: CSI, NCIS e Criminal Minds sono segu<strong>it</strong>issimi, ma se volessimo ambientare le nostre<br />
storie in Italia? In tal caso ci sentiamo <strong>di</strong> suggerire e seguire i libri e i seminari della dottoressa<br />
Cristina Cattaneo. Ricercatrice, antropologa forense e me<strong>di</strong>co legale, le conoscenze <strong>di</strong><br />
Cristina Cattaneo l’hanno portata a occuparsi <strong>di</strong> alcuni dei più famosi, importanti e <strong>di</strong>scussi<br />
casi <strong>di</strong> cronaca nera <strong>it</strong>aliana, ma anche a essere consulente <strong>di</strong>... Patricia Cornwell!<br />
Ebbene, se vogliamo informazioni su come funzionano le procedure <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina legale in<br />
Italia, se vogliamo parlare <strong>di</strong> indagini della scientifica, rilevamenti, autopsie e analisi senza<br />
cadere nel banale o senza rimanere in superficie, sono i libri della Cattaneo che dobbiamo leggere.<br />
Turno <strong>di</strong> notte e Morti senza nome sono opere scr<strong>it</strong>te con uno stile scorrevole, coinvolgente e delicato. Trattano <strong>di</strong><br />
storie vere con una narrazione che non ha nulla da invi<strong>di</strong>are a bestseller <strong>di</strong> narrativa. Ci raccontano la ver<strong>it</strong>à su<br />
alcuni casi <strong>it</strong>aliani e sulla v<strong>it</strong>a <strong>di</strong> persone reali, professionisti e tecnici, che sono lontani anni luce dai personaggi<br />
<strong>di</strong> certe serie televisive. A giugno è stato presentato il lavoro più recente: Certezze provvisorie. <strong>Il</strong>luminante e<br />
agghiacciante, questo libro mostra come la scienza più evoluta non sia meno imbattibile. Al contrario, è come<br />
se, indagando con strumenti che gettano una luce maggiore sulla scena del crimine si generino ombre molto<br />
più nette… e più scure. Chi vuole scrivere <strong>di</strong> crimini e indagini, <strong>di</strong> corpi martoriati e autopsie in Italia, non può<br />
esimersi dal consultare le fonti migliori: questi tre volumi <strong>di</strong> Cristina Cattaneo sono caldamente consigliati.<br />
19
RICERCATO<br />
ATTENZIONE! ATTENZIONE! ATTENZIONE!<br />
La redazione <strong>di</strong> <strong>Altrisogni</strong> è alla ricerca <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>viduo speciale.<br />
<strong>Il</strong> soggetto è maschio o femmina, maggiorenne, dotato <strong>di</strong><br />
fantasia, original<strong>it</strong>à e talento. Capace <strong>di</strong> scrivere in <strong>it</strong>aliano,<br />
pre<strong>di</strong>lige la fantascienza, l’orrore e il weird. Non ha paura <strong>di</strong> osare,<br />
non si lascia fermare da nulla, la scr<strong>it</strong>tura è la sua v<strong>it</strong>a.<br />
<strong>Il</strong> soggetto spe<strong>di</strong>sce via email, in formato RTF, testi<br />
non più lunghi <strong>di</strong> 35.000 caratteri.<br />
Chi avesse informazioni utili all’identificazione del ricercato è<br />
pregato <strong>di</strong> scrivere all’in<strong>di</strong>rizzo email: altrisogni@dbooks.<strong>it</strong><br />
Grazie per la collaborazione<br />
NOTA ImpOrTANTE<br />
Stiamo cercando <strong>di</strong> identificare anche in<strong>di</strong>vidui NON MENO pericolosi: si tratta<br />
<strong>di</strong> illustratori, <strong>di</strong>segnatori, artisti grafici, in possesso <strong>di</strong> opere ine<strong>di</strong>te o <strong>di</strong>sposti a realizzarle.<br />
Potete segnalarci l’ident<strong>it</strong>à <strong>di</strong> questi loschi figuri all’in<strong>di</strong>rizzo: altrisogni@dbooks.<strong>it</strong>