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Arno, scatta l'operazione sicurezza - Il Reporter

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<strong>Il</strong> Giornale nel tuo Comune<br />

PoliTica<br />

Figline<br />

LAMbRuschINI<br />

AvANtI RegIONALI, tuttA AL vOtO<br />

Urne <strong>Il</strong> centro aperte rinasce: il 28 e una il 29 nuova marzo veste<br />

per l’elezione i giardini Morelli del nuovo e per governatore. la palazzina<br />

Ecco della chi polizia c’è in municipale lizza PAGG.20-22 PAG.4<br />

Rignano<br />

Secondo lotto della circonvallazione,<br />

ci siamo. Entro tre anni l’opera<br />

vedrà finalmente la luce PAG.5<br />

sPoRT Reggello<br />

IL ROtONdA “NuOvO” ANtI-cAOs<br />

MONtOLIvO<br />

Non Contro più le presuntuoso code quotidiane e discontinuo,<br />

dei pendolari<br />

ma arriva leader la nuova in campo viabilità e all’uscita fuori: l’ascesa<br />

del casello centrocampista autostradale PAG.36 PAG.7<br />

incisa<br />

Che fine ha fatto il Campus viola?<br />

Sfumato il progetto Della Valle<br />

ecco le nuove prospettive PAG.6<br />

IL cAsO. In un decennio sono “fuggiti” nei comuni vicini in oltre 100mila<br />

I fi orentini? Vanno cercati a Prato<br />

Alzi la mano chi non ha mai pensato:<br />

“Basta, me ne vado!”. Magari<br />

ingabbiato nel traffico dei viali, con la<br />

pazienza ai minimi storici e un astio<br />

montante per la bella Firenze. C’è chi<br />

lo pensa per un istante ma non lo farebbe<br />

mai, e chi invece fa le valigie e<br />

saluta il capoluogo. Ogni anno questo<br />

battaglione di “emigranti” conta circa<br />

9mila persone che, spinte soprattutto<br />

dall’alto costo delle case, si sposta. Senza<br />

andar troppo lontano, però: si fugge<br />

Periodico d’informazione locale. Anno IV n.22 del 8 marzo 2010.<br />

N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10<br />

PRIMO PIANO<br />

<strong>Arno</strong>, <strong>scatta</strong><br />

l’operazione <strong>sicurezza</strong><br />

Le notti alcoliche in città<br />

era una volta l’aperitivo,<br />

C’ quello sobrio, un bicchiere<br />

e qualche nocciolina. Poi invece<br />

vennero le grandi abbuffa-<br />

dall’esosa città del giglio ma non ci si<br />

allontana troppo perché il lavoro resta<br />

a Firenze. La metà dei disertori (per lo<br />

più giovani tra i 20 e i 40 anni) si trasferisce<br />

nei comuni vicini oppure a Prato.<br />

Ce lo racconta uno studio Irpet che ha<br />

fotografato le nuove rotte degli “esodi<br />

metropolitani”. Tra le mete preferite ci<br />

sono Campi Bisenzio e Signa, ma va<br />

fortissimo anche Montelupo, che in un<br />

decennio ha visto la sua popolazione<br />

raddoppiare. Ma c’è anche un altra fac-<br />

di Puliti-Serranò<br />

te, i bicchieri divennero tanti e<br />

le serate fiorentine finirono per<br />

assomigliarsi tutte, con il loro<br />

corredo di ragazzi ciondoloni<br />

per le strade, gonfi di alcol fino<br />

ai capelli. È un copione che si ripete<br />

senza sosta, incalzato dalla<br />

marea di promozioni offerte dai<br />

locali per bere tanto a poco prezzo.<br />

Risultato: sempre più ragazzi<br />

tra i 19 e i 24 anni bussano ai<br />

Servizi Alcologici Territoriali. E<br />

due ordinanze vietano l’asporto<br />

dopo le 22 e il possesso oltre la<br />

“dose” personale in centro e alle<br />

Cascine. PAGG.10-11<br />

cia di questo fenomeno. È quella di chi<br />

si traferisce per scelta, e non per necessità<br />

economiche. Lo studio Irpet rivela<br />

che la metà delle famiglie che lasciano<br />

la città trasloca verso territori dove le<br />

case costano altrettanto, se non di più.<br />

Fiesole, Impruneta, Bagno a Ripoli e<br />

Vaglia sono tra le mete più gettonate. E<br />

allora vien da sé che il movente non è<br />

economico, e che chi può farlo si trasferisce<br />

alla ricerca di quiete e benessere e<br />

nulla più. Fortunelli. PAGG.16-17<br />

EdizionE dEl Valdarno F.no • 18.509 copiE distribuitE da<br />

Figline, Incisa, Reggello, Rignano<br />

Società Sport<br />

Un popolo<br />

di pellegrini<br />

PAGG.2-3<br />

IL “NuOvO” MONtOLIvO<br />

Non più presuntuoso e discontinuo,<br />

ma leader in campo e fuori: l’ascesa<br />

del centrocampista<br />

PAGG.30-31 PAG.36<br />

“Qualunque cosa tu possa fare,<br />

sogno tu possa sognare COMINCIA.<br />

L’audacia reca in se genialità,<br />

magia e forza.<br />

COMINCIA OrA”<br />

J.W. Goethe<br />

www.coamcostruzioni.it<br />

MARZO 2010<br />

La Una dittatura nuova<br />

dei voce, neonati la vostra<br />

Andrea Matteo Francini Muzzi*<br />

SN econdo el Valdarno uno Fiorentino stu- arriva una nuodiova<br />

voce. dell’Aci, È quella de <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>, che<br />

ogni dopo mese, gli anziani a partire le da oggi, racconterà<br />

quello persone che più accade perico- nei comuni di Figline, Incisa,lose<br />

Reggello<br />

al volante<br />

e Rignano,<br />

sono le<br />

oltre<br />

neo<br />

a fornire<br />

mamme<br />

uno<br />

sguardo più ampio su fatti e avvenimenti di<br />

perché, dormendo poco la notte, sono<br />

tutta la provincia. Un giornale di approfon-<br />

poco reattive. Un bambino che piange<br />

dimenti e inchieste sulla realtà locale, una<br />

nuova<br />

di notte,<br />

voce<br />

vi<br />

che<br />

garantisco<br />

va ad aggiungersi<br />

che manda<br />

a quelle<br />

in<br />

già tilt. esistenti A non con dormire un obiettivo vai fuori preciso: di testa: raccontare<br />

ho visto quanto mamme accade che, attorno quando ad ognuno la macdi<br />

noi, china a pochi inizia metri a singhiozzare, da casa o dall’ufficio. nel serba- Un<br />

giornale toio infilano che accoglierà direttamente le idee di il tutti, ciuccio!! e dove<br />

tutti <strong>Il</strong> dramma potranno è trovare che i spazio. neonati In hanno un mondo, un<br />

come bioritmo quello da attuale, rave party: diventato sono sempre capaci più<br />

“virtuale”, di stare svegli dove discussioni anche per e confronti due mesi si<br />

sono di fila. spesso Secondo spostati me dietro la colpa a uno schermo è sem-<br />

(che pre dei sia quello genitori: della se tv il o bimbo del computer), la notte <strong>Il</strong><br />

<strong>Reporter</strong> non vuol – dormire, che troverete assecondatelo. gratuitamente, Per<br />

ogni<br />

esempio:<br />

mese,<br />

io<br />

nella<br />

quando<br />

cassetta<br />

ho<br />

della<br />

visto<br />

posta<br />

che<br />

– vuo-<br />

mio<br />

le invece focalizzare la sua attenzione sulla<br />

figlio di notte aveva gli occhi sbarrati,<br />

nostra realtà, sul territorio che ci circonda,<br />

sapete cosa ho fatto? Gli ho trovato<br />

con la convinzione che un giornale che racconti<br />

qualcosa<br />

i fatti<br />

da<br />

di casa<br />

fare:<br />

nostra<br />

il metronotte!<br />

possa essere<br />

Fare<br />

utile<br />

a i genitori tutti i cittadini è un non lavoro solo duro. come Vi strumento spiego<br />

d’informazione, la paternità dal ma punto anche di come vista “piazza” politi-<br />

dove co. Prima riportare che il nascesse confronto mio e il dibattito figlio, io e,<br />

perché e mia moglie no, dove vivevamo poter anche in litigare, un regime quando<br />

di necessario. democrazia. Parlando Lei comandava velocemente di ed noi, io<br />

l’esperienza ero come de Rifondazione <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> è nata comunista: a Firenze<br />

costantemente nel giugno del 2007: all’opposizione! da allora il giornale Da è<br />

quando cresciuto, è riscuotendo nato mio un figlio gradimento siamo sempassatipre maggiore dalla democrazia che ha portato alla alla dittatura. nascita di<br />

Infatti un sito internet mio figlio, aggiornato come quotidianamente<br />

certi dittatori<br />

italiani, (www.ilreporter.it), ha 2 caratteristiche: delle edizioni di è Fiesole pelato<br />

e Impruneta<br />

basso! <strong>Il</strong> giorno<br />

(2008) e,<br />

lavori<br />

lo scorso<br />

forzati:<br />

gennaio,<br />

fai le<br />

di<br />

quella di Borgo San Lorenzo. Ora è la volta<br />

pappe, il bagnetto, ancora pappe. La<br />

del Valdarno Fiorentino: una nuova avventu-<br />

notte<br />

ra che<br />

coprifuoco!<br />

ci affascina molto,<br />

Ti ritrovi<br />

e che affronteremo<br />

a vedere la<br />

tv con con grande il tasto impegno muto. ma E anche vi dirò: – è il alcuni nostro<br />

programmi auspicio – con visti il vostro così contributo. sono anche Aspetmigliori.tiamo infatti Giorni non fa solo ho le visto vostre senza lettere, audio ma<br />

un anche concerto segnalazioni di Pupo, e suggerimenti. è stata la Questo prima<br />

volta giornale che vorremmo mi è piaciuto! scriverlo insieme a voi.<br />

redazione@ilreporter.it *Comico<br />

www.coamcostruzioni.it t.055 8348879


2 Marzo 2010 il giornale nel tuo comune<br />

L’INchIestA. Ecco le priorità da realizzare entro il 2015<br />

<strong>Arno</strong>, 270 milioni<br />

per la messa<br />

in <strong>sicurezza</strong><br />

Francesca Puliti<br />

Ci vorranno 270 milioni per mettere in <strong>sicurezza</strong> l’<strong>Arno</strong>.<br />

Anzi, per realizzare soltanto le priorità delle priorità.<br />

Un approccio pragmatico, quello messo in atto da Gaia<br />

Checcucci, a capo dell’Autorità di Bacino dalla scorsa<br />

primavera, con l’obiettivo di accelerare su una delle opere di<br />

messa in <strong>sicurezza</strong> più urgenti nel paese. “Basti pensare – sottolinea<br />

la Checcucci - che l’<strong>Arno</strong> rappresenta la seconda emergenza<br />

nazionale dopo il Vesuvio”. La difesa del territorio fiorentino e<br />

della stessa Firenze passa inevitabilmente dal Valdarno. Quattro<br />

le casse di espansione in programma tra Figline, Reggello e Incisa,<br />

di cui due già finanziate, quelle di Pizziconi e Restone. “Dei<br />

270 milioni necessari – chiarisce la presidente dell’Autorità di<br />

Bacino – circa un terzo sono già disponibili, messi a disposizione<br />

per metà dalla Regione e per il resto dallo Stato”. Stato con cui<br />

Avranno inizio a maggio i lavori per la realizzazione<br />

della prima cassa di espansione<br />

prevista nel territorio di Figline Valdarno. Due<br />

gli invasi che sorgeranno nel territorio comunale.<br />

<strong>Il</strong> primo, quello di “Pizziconi”, è sul lato destro<br />

dell’<strong>Arno</strong>, in zona Renacci, e misura circa 135<br />

ettari. Per una capienza di quasi 4 milioni e mezzo<br />

di metri cubi d’acqua. La seconda cassa, quella<br />

di “Restone”, più o meno in corrispondenza<br />

della prima sul lato opposto del fiume, ha misure<br />

simili, circa 125 ettari, e sarà in grado di convogliare<br />

circa 5 milioni e 750 mila di metri cubi<br />

d’acqua. “Si tratta di grandissimi invasi – spiega<br />

l’Ing. Roberto Nocentini, responsabile dell’ufficio<br />

Lavori Pubblici del Comune, e Responsabile<br />

Unico del Procedimento Casse di Espansione –<br />

che non prevedono scavi nel terreno, ma grosse<br />

arginature effettuate con materiali terrosi. Per la<br />

Pizziconi si utilizzeranno circa 500 mila metri<br />

cubi di terra, che verrà ottenuta da una risagomatura<br />

del terreno, ma senza effettuare grossi scavi”.<br />

<strong>Il</strong> funzionamento delle casse è in realtà molto<br />

semplice: “Per farvi entrare l’acqua dell’<strong>Arno</strong>,<br />

quando sarà necessario alleggerire la portata<br />

del fiume – spiega Nocentini - verrà costruita<br />

‘un’opera di presa’ sull’argine del corso d’acqua,<br />

con paratie mobili. L’acqua esonderà nella cassa,<br />

e verrà poi restituita al fiume, lentamente, gra-<br />

Copia in abbonamento postale<br />

il <strong>Reporter</strong><br />

è un periodico di 9 edizioni<br />

che mensilmente<br />

viene distribuito da<br />

in 203.436 copie<br />

è ripartito un dialogo serrato. Da maggio in poi i rappresentanti<br />

del Ministero delle infrastrutture, della Regione e della stessa Autorità<br />

di Bacino si sono seduti attorno a un tavolo pressoché ogni<br />

mese, nel tentativo di dare una regia a progetti e lavori, penalizzati<br />

da un’eccessiva frammentazione di competenze. Che sta poi alla<br />

base dei ripetuti ritardi. “Ci troviamo in una situazione paradossale<br />

per cui avremmo bisogno di più risorse per mettere in pratica<br />

tutti gli interventi necessari. Ma al tempo stesso accade che i fondi<br />

che abbiamo a disposizione non vengano del tutto assorbiti a causa<br />

dei rallentamenti in fase progettuale. Che è in carico ai singoli<br />

comuni”. L’obiettivo rimane quello di vedere concluse le prime<br />

due casse di espansione entro il 2015. Per quelle di Prulli di Sotto<br />

e Leccio la tabella di marcia è ancora tutta da definire. “Ma non<br />

faremo sconti ai comuni che ritardano” ammonisce la Checcucci.<br />

fIgLINe. Al Matassino sorgerà anche un parco pubblico<br />

Casse di espansione, Castiglionchio, 9 mesi<br />

a maggio il via ai lavori per chiudere la partita<br />

ici messa in <strong>sicurezza</strong> dell’<strong>Arno</strong> e a Rigna-<br />

D<br />

zie a un’opera di scarico”. Per quanto riguarda<br />

Pizziconi siamo già in fase avanzata. “La gara è<br />

stata fatta, abbiamo già la ditta esecutrice (A.T.I.,<br />

capogruppo Italscavi-Italbuild-Profacta)”. Costo<br />

complessivo dell’opera, 14 milioni di euro, importo<br />

interamente finanziato con fondi regionali<br />

e statali. “<strong>Il</strong> termine dei lavori – continua Nocentini<br />

- è previsto per aprile 2012”. Questo primo<br />

lotto comprende anche la messa in <strong>sicurezza</strong><br />

della frazione Matassino. E’ infatti prevista nei<br />

lavori la sistemazione dell’argine del torrente<br />

Resco, fino al punto in cui sfocia nell’<strong>Arno</strong> e<br />

l’abbassamento del torrente sotto il vecchio ponte.<br />

“Inoltre, nella zona a Nord della cassa, vicino<br />

al centro abitato del Matassino, 10 ettari di terreno<br />

verranno attrezzati a parco pubblico”, annuncia<br />

Nocentini. “Saranno costruiti percorsi salute,<br />

giochi per bambini, ed un ciclodromo che potrà<br />

essere utilizzato per allenamenti dalle squadre<br />

ciclistiche di tutto il Valdarno. Vi sorgerà inoltre<br />

un anfiteatro, per spettacoli e manifestazioni –<br />

soprattutto giovanili – di vario genere”. L’opera<br />

di presa, invece, dovrebbe partire ad ottobre di<br />

quest’anno, per essere conclusa a giugno 2012.<br />

“Per la cassa Restone siamo in fase di progettazione<br />

definitiva - copnclude Nocentini - e l’inizio<br />

dei lavori previsto è a ottobre dell’anno prossimo”.<br />

/P.T.<br />

<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> del Valdarno F.no raggiunge 18.509 famiglie<br />

nei Comuni di Figline, Incisa, Reggello, Rignano.<br />

Editore e Concessionaria Pubblicitaria:<br />

Web&Press edizioni s.r.l.<br />

Direzione ed amministrazione:<br />

via Kassel 17- 50126 Firenze<br />

tel. 848.80.88.68<br />

Direttore Responsabile: Matteo Francini<br />

Service editoriale e grafi co:<br />

tabloid soc.coop., Firenze (FI)<br />

scrivimi@ilreporter.it<br />

RIgNANO. A 18 anni dall’esondazione del torrente<br />

no vengono in mente un paio di vicende<br />

che si trascinano da anni. Anzi da decenni.<br />

La prima si chiama ponte di San Clemente,<br />

la seconda porta il nome di Castiglionchio, il<br />

torrente che scorre a Rosano, in parte intubato.<br />

Due situazioni per le quali al momento risulta<br />

azzardato parlare di <strong>sicurezza</strong> e che non smettono<br />

di alimentare diatribe. Ma sul punto di<br />

essere risolte una volta per tutte, a partire dalla<br />

questione aperta del torrente di Castiglionchio.<br />

“Stiamo elaborando un progetto di messa in <strong>sicurezza</strong><br />

– afferma il sindaco di Rignano Gianna<br />

Magherini – e la tabella di marcia prevede<br />

tempi molto stretti: il nostro obiettivo è vedere i<br />

cantieri aperti nel mese di agosto, in modo che<br />

le opere possano avviarsi a conclusione prima<br />

dell’arrivo delle piogge autunnali”. A diciotto<br />

anni dall’esondazione del torrente la questione<br />

potrebbe essere finalmente chiusa. Alla base<br />

dello slittamento dei lavori per così tanto tempo<br />

il solito groviglio di competenze, che spesso<br />

si accavallano in fatto di manutenzione idrogeologica.<br />

In questo caso la responsabilità spetta<br />

non solo al Comune di Rignano ma anche ai<br />

privati (abitazioni e attività industriali) che ne<br />

usufruiscono e che dovranno anche contribuire,<br />

seppur in minima parte, all’opera di messa<br />

Stampato da Rotopress International, Loreto (AN)<br />

Periodico d’informazione locale<br />

Anno IV n.22 del 8 marzo 2010<br />

N°reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di Firenze.<br />

Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96<br />

art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10€<br />

Associato alla Unione Stampa<br />

Periodica Italiana<br />

in <strong>sicurezza</strong>. Per risalire alla fonte del problema<br />

però è necessario tornare all’epoca dell’interramento<br />

del torrente. “La luce fu costruita<br />

troppo stretta rispetto alla portata del fiume<br />

– spiega l’assessore provinciale all’ambiente<br />

Renzo Crescioli – i lavori tra l’altro mancavano<br />

di alcune autorizzazioni, interventi legittimi<br />

convivono con interventi illegittimi. <strong>Il</strong> che ha<br />

fatto sì che la messa in <strong>sicurezza</strong> si arenasse<br />

in corsi e ricorsi in tribunale”. Ma la stessa<br />

Provincia ha messo una data di scadenza ben<br />

precisa alla questione: entro l’anno la partita<br />

deve essere conclusa, altrimenti sarà la stessa<br />

amministrazione provinciale ad intervenire,<br />

rivalendosi poi sul Comune. Ancora attese sul<br />

fronte del ponte mediceo di San Clemente.<br />

“Come Provincia – afferma la vicepresidente<br />

Laura Cantini - abbiamo affidato l’incarico<br />

della progettazione definitiva del lavoro, che<br />

servirebbe a completare l’intervento di consolidamento<br />

del ponte, all’ingegnere Benedetti<br />

che lo sta redigendo; siamo però bloccati dalla<br />

procedura del Tribunale di Firenze in seguito<br />

ad un problema che è sorto nell’esecuzione del<br />

primo lavoro. Attendiamo l’esito della perizia<br />

che dovrebbe sbloccare l’iter e darci la massima<br />

garanzia a riaprire il ponte, per quanto sarà<br />

possibile”.<br />

/F.P.<br />

Dati non raccolti presso l’interessato<br />

Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs<br />

196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il<br />

consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in<br />

quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o<br />

documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa<br />

vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg<br />

196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili,<br />

sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fi ne dell’invio<br />

presso la Sua residenza del periodico gratuito “il <strong>Reporter</strong>”.<br />

<strong>Il</strong> responsabile del trattamento è Web&Press s.r.l.<br />

Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea<br />

la sospensione dell’invio della sua copia esercitando<br />

l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.


FIGLINE • INCISA • REGGELLO • RIGNANO<br />

INcIsA. L’invaso di Leccio, che si estenderà a Pian dell’Isola, è ancora in fase di progettazione preliminare<br />

Tempi dilatati per l’opera che salverà Firenze<br />

A rischio piena la zona dei campi sportivi e la parte<br />

del centro storico dove si trova il palazzo comunale.<br />

Ma i problemi saranno risolti grazie alle opere<br />

in programma nel Comune di Figline<br />

ancora in fase di progettazione prelimina-<br />

E’ re l’unica a cassa di espansione, fra quelle<br />

previste nel Valdarno Superiore, che interessa<br />

anche se solo in piccola parte il comune di Incisa.<br />

Si tratta della cassa “Leccio”, che si estenderà<br />

in parte nel territorio del Pian dell’Isola, e<br />

quindi nel comune incisano, e che impegnerà,<br />

da stime appunto preliminari, circa 200 ettari di<br />

superficie, creando un invaso in cui si potranno<br />

Sono due le casse di espansione per la messa<br />

in <strong>sicurezza</strong> dell’<strong>Arno</strong> in programma<br />

nel comune di Reggello. E sono le più grandi,<br />

200 ettari circa a testa. Prulli di Sotto e Leccio<br />

le due aree interessate dal progetto, “per<br />

un territorio che nel 1966 - ricorda l’assessore<br />

comunale alla Protezione civile Valter Faina - a<br />

causa dell’alluvione ebbe anche delle vittime”.<br />

Per veder completato il progetto, però, bisognerà<br />

attendere ancora qualche anno. Quanto?<br />

Questo dipende da diversi fattori in gioco.<br />

Innanzitutto le risorse economiche. Dei 270<br />

milioni ritenuti necessari per il completamento<br />

dell’intero sistema di casse di espansione nel<br />

Valdarno fiorentino, per ora ce ne sono soltanto<br />

un centinaio. Che saranno utilizzati per la<br />

realizzazione delle prime due opere, previste<br />

nel territorio di Figline. Ma i soldi non rappre-<br />

convogliare circa 6 milioni di metri cubi di acqua.<br />

“Acqua che – come spiega l’ingegner Mauro<br />

Badii, dell’ufficio Lavori Pubblici, Servizi<br />

tecnici ed ambientali del comune – eviterà così<br />

di esondare nelle zone più a valle del fiume, fino<br />

alla città di Firenze, in caso di piene straordinarie”.<br />

I tempi quindi, per la realizzazione della<br />

cassa incisana, ed anche i relativi finanziamenti,<br />

sono molto dilatati; passeranno anni prima di<br />

sentano l’unico problema. Anzi, l’ostacolo più<br />

difficile da superare è probabilmente la frammentazione<br />

delle competenze in campo, divise<br />

tra Provincia, Comunità montana, Comuni.<br />

Ed è a questi ultimi che, in ogni caso, spetta<br />

la progettazione esecutiva degli interventi. Dal<br />

momento in cui saranno poi appaltati i lavori,<br />

dovranno passare altri tre o quattro anni per<br />

veder conclusa l’opera. E nel frattempo? Per<br />

il momento il Comune di Reggello ha provveduto<br />

alla messa in <strong>sicurezza</strong> di alcuni invasi e<br />

corsi d’acqua che in passato avevano provocato<br />

esondazioni e danni più e meno ingenti. A<br />

partire dal fiume Resco, il principale torrente<br />

che attraversa l’abitato. Un primo intervento<br />

si è inserito nella cosiddetta “Ex piscina”, un<br />

piccolo bacino utilizzato tra l’altro dagli elicotteri<br />

dei Vigili del fuoco per approvvigionar-<br />

arrivare all’esecuzione dei lavori. Anche se tutte<br />

le parti in causa hanno dimostrato il proprio<br />

interesse per una snella prosecuzione dell’iter<br />

burocratico, e la stessa Regione ha messo a disposizione<br />

diverse risorse, tra cui l’accesso ai<br />

fondi Cipe, soldi dello Stato destinati alle opere<br />

pubbliche nelle varie regioni. <strong>Il</strong> recente accordo<br />

di programma, inoltre, firmato dalla provincia di<br />

Firenze e relativo alle due casse che riguardano<br />

Figline - che sono così entrate in una fase di<br />

progettazione più esecutiva - è la dimostrazione<br />

della reale volontà politica di effettuare queste<br />

opere. “I maggiori problemi riguardanti il tratto<br />

dell’<strong>Arno</strong> nel comune di Incisa – spiega ancora<br />

Badii – si concentrano principalmente in due<br />

zone e saranno risolti grazie alla realizzazione<br />

delle casse a monte del nostro comune, in particolare<br />

quella di Prulli. Contestualmente dovrà<br />

si d’acqua in caso d’incendio. Qui sono stati<br />

realizzati alcuni pozzi “rompi-acqua” in grado<br />

di far compiere dei salti al torrente, così da<br />

diminuirne la potenza nei periodi di piena. E’<br />

costato 250mila euro, invece, l’intervento sul<br />

3<br />

essere effettuato l’argine al fiume, in quel tratto<br />

che va dalla Casa del Popolo fino al confine con<br />

il comune di Figline, un tratto di circa 2-3 km.<br />

La mancanza di argini crea non pochi problemi<br />

nella zona dei Piani, cioè quella dei campi sportivi,<br />

dove vivono fra l’altro anche un centinaio di<br />

famiglie, che è a perenne rischio piena”. “Stesso<br />

rischio a cui è esposta anche la parte del centro<br />

storico dove è ubicato il palazzo comunale, lungo<br />

la strada provinciale 1, in via Petrarca. Qui le<br />

difficoltà - continua l’ingegnere - derivano dalla<br />

‘problematica’ immissione del torrente delle<br />

Monache in <strong>Arno</strong>. In via Petrarca c’è tutt’ora<br />

un edificio, praticamente davanti al Municipio,<br />

dove sono affisse delle targhe in pietra, che ricordano<br />

i livelli raggiunti dall’acqua in occasione<br />

delle varie ‘piene’, da quella storica del 1966,<br />

fino a quelle più recenti degli anni ‘90”. /P.T.<br />

ReggeLLO. Pozzi rompi-acqua per diminuire la potenza del Resco e un intervento da 400mila euro sul Chiesimone<br />

Affluenti finalmente con le carte in regola<br />

Per veder completato<br />

l’intero progetto<br />

bisognerà attendere<br />

ancora qualche anno.<br />

Quanto? Questo<br />

dipende dai diversi<br />

fattori in gioco, primo tra<br />

tutti quello economico<br />

Fosso dei Bruciati, di tasca della Regione, operazione<br />

mirata a liberare l’alveo dalle carcasse<br />

di alcuni alberi carbonizzati durante un incendio<br />

la scorsa estate. Entro l’anno dovrebbero<br />

inoltre partire i lavori di manutenzione sul lago<br />

di Donnini. Nato per l’irrigazione dei campi e<br />

passato in carico al Comune di Reggello nel<br />

1994, l’invaso necessita del rinforzo e del rialzamento<br />

della diga, nonché dell’adeguamento<br />

del canale di scolo. <strong>Il</strong> progetto esecutivo è già<br />

pronto. Conclusi, invece – e dopo la bellezza<br />

di 10 anni – gli interventi di messa in <strong>sicurezza</strong><br />

del torrente Chiesimone, attraverso l’ampliamento<br />

dell’alveo e la sostituzione dei vecchi<br />

ponti con nuove strutture. Un’operazione massiccia,<br />

costata circa 400mila euro, che ha dato i<br />

suoi risultati. Niente più esondazioni su questo<br />

fronte.<br />

/M.B.


4 Marzo 2010 il giornale nel tuo comune<br />

fIgLINe. Accantonate le polemiche, i lavori proseguono a pieno ritmo. La conclusione in due anni<br />

<strong>Il</strong> centro rinasce, a partire dalle Lambruschini<br />

Un milione di euro dalla Regione per la riqualificazione dei giardini<br />

lungo le mura e della palazzina della polizia municipale<br />

Paola Tozzi<br />

Quando ci si mette di<br />

mezzo Vittorio Sgarbi,<br />

si sa, la polemica è<br />

assicurata. E l’ultima,<br />

ma non la prima, diatriba attorno<br />

alla ristrutturazione delle ex scuole<br />

Lambruschini è salita all’onore delle<br />

cronache nazionali, a mezzo stampa,<br />

radio e tv. Ma i lavori fervono e la riqualificazione,<br />

garantisce il sindaco<br />

di Figline, riguarderà un’intera parte<br />

del centro storico, grazie al conseguimento<br />

di un finanziamento regionale<br />

di un milione di euro. A breve<br />

i figlinesi vedranno risorgere, oltre<br />

alle vecchie scuole, la vicina palazzina<br />

dei vigili, in funzione di promozione<br />

turistica, e i giardini lungo le<br />

mura. Inoltre, grazie a un accordo<br />

con l’Istituto degli Innocenti, al piano<br />

terra di questo edificio potrà sorgere<br />

una nuova ludoteca di oltre 400<br />

metri quadri, dove troveranno spazio<br />

servizi educativi e rivolti ai genitori.<br />

Eppure le polemiche non accennano<br />

a placarsi, almeno sulla vetrina<br />

mediatica. Tutto comincia nel 2007,<br />

quando il Comune di Figline partecipa<br />

a un bando regionale teso a finanziare<br />

la ristrutturazione di edifici con<br />

finalità culturale-museale. Un bando<br />

che la Giunta guidata da Riccardo<br />

Nocentini, allora appena insediata,<br />

coglie al balzo presentando un progetto<br />

di rinascita in chiave moderna<br />

dell’edificio scolastico, abbandonato<br />

da oltre 25 anni. Secondo tale disegno<br />

qui saranno trasferiti il museo<br />

della Spezieria Serristori, l’Archivio<br />

Storico e la Biblioteca comunale.<br />

Al primo piano si decide invece di<br />

collocare i nuovi uffici comunali.<br />

Un progetto complesso, giocato sul<br />

dialogo tra il vecchio e il nuovo, che<br />

prevede, oltre al restauro degli inter-<br />

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<strong>Il</strong> progetto delle ex scuole Lambruschini<br />

ni, la realizzazione di una copertura<br />

in pietra e di una torre di sei piani.<br />

Tutto ciò per un costo complessivo<br />

di circa 5 milioni di euro, di cui 3<br />

coperti dalla Regione. Ma è proprio<br />

sulla nuova torre che si scatenano le<br />

prime polemiche. Siamo al 2008 e<br />

Sgarbi interviene direttamente dalle<br />

colonne del Corriere della Sera, con<br />

parole a dir poco dure nei confronti<br />

del sindaco di Figline. “Polemiche<br />

gratuite, fatte – dichiarò allora Riccardo<br />

Nocentini – al solo scopo di<br />

infangare l’operato dell’amministrazione<br />

e di bloccare un’opera di grande<br />

utilità per i cittadini”. Di polemica<br />

in polemica anche le opposizioni in<br />

Consiglio comunale manifestano la<br />

propria perplessità. “Era solo questione<br />

di tempo - dichiara il gruppo<br />

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Pdl - inutile fare gli increduli adesso,<br />

il recupero delle Lambruschini è nato<br />

male. A suo tempo proponemmo alla<br />

Giunta di trasferire i locali della politica<br />

a Palazzo Pretorio, attualmente<br />

inutilizzato. Ma si è voluto dar avvio<br />

a un’opera che ad oggi ci ha procurato<br />

solo ‘sfottò’ sulla stampa e sulle<br />

tv nazionali”. <strong>Il</strong> vero e proprio putiferio<br />

si scatena poi con l’intervento<br />

della magistratura. Tirando le fila<br />

dell’inchiesta sull’area di Castello, a<br />

Firenze, si arriva fino alle Lambruschini,<br />

il cui progetto è stato affidato<br />

al solito studio Archea, quello di cui<br />

fa parte l’architetto indagato Marco<br />

Casamonti. Archea o non Archea,<br />

la rinascita delle Lambruschini va<br />

avanti e si completerà nel giro di un<br />

paio d’anni.<br />

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(davanti al museo in centro storico)<br />

L’INteRvIstA. <strong>Il</strong> sindaco Riccardo Nocentini<br />

“Un’opera a costo zero per i cittadini”<br />

Non è cosa da un qualsiasi comune<br />

di poco più di 16mila abitanti<br />

finire al centro di una puntata<br />

di Matrix. E al centro delle invettive<br />

di Vittorio Sgarbi. Ma Riccardo Nocentini,<br />

sindaco di Figline, non si fa<br />

intimorire dalle luci della ribalta. Né<br />

tantomeno a chi gli dà, in diretta nazionale,<br />

di “capra”, grande classico<br />

nel repertorio ‘sgarbiano’. “Non mi<br />

sento una capra, ma un po’ un agnello<br />

sacrificale, quello sì – replica Nocentini<br />

– ci si impegna notte e giorno per<br />

riuscire a ottenere dei finanziamenti<br />

regionali di questa portata e risolvere<br />

un problema vecchio di 25 anni,<br />

per ricevere le pietre”. Ma da alcuni,<br />

solo da alcuni, ci tiene a sottolineare<br />

il sindaco. “Tra i cittadini l’opera è<br />

apprezzata”.<br />

E il famoso comitato contrario?<br />

Non l’ho mai visto. Non hanno mai<br />

chiesto un incontro e la raccolta di<br />

firme, seppur c’è stata, non so quanto<br />

successo abbia ottenuto, nessuno me<br />

le ha mai sottoposte.<br />

Sgarbi parla di “gioiello dell’architettura<br />

di fine ‘800 deturpato<br />

in chiave moderna”. Perché non si<br />

è optato per un restauro conservativo?<br />

Innanzitutto questa definizione conferma<br />

che Sgarbi non ha mai visto<br />

l’edificio. Si trattava di una struttura<br />

senza alcun valore, se non quello affettivo,<br />

dei tanti figlinesi che vi sono<br />

andati a scuola. Un immobile in disuso<br />

dagli anni ’80 che stava letteralmente<br />

cadendo a pezzi. E che, oltre ad<br />

essere inutilizzato, rappresentava un<br />

costo dal punto di vista della derattizzazione<br />

e disinfestazione annuale. Risanarlo<br />

era estremamente necessario<br />

ed è stato uno dei primi impegni che<br />

mi sono assunto, una volta eletto. Ma<br />

un restauro conservativo non sarebbe<br />

stato funzionale ai servizi che dovrà<br />

Riccardo Nocentini<br />

ospitare. Questo tipo di intervento ci<br />

permette di salvare la memoria, dando<br />

al tempo stesso una “nuova pelle”<br />

a un edificio storico.<br />

Perché la scelta della torre di sei<br />

piani?<br />

E’ tutt’altro che un elemento insolito<br />

nel panorama di Figline, anzi si andrà<br />

a inserire nella schiera di torri e<br />

campanili che già contraddistinguono<br />

il paesaggio. Senza sovrastarlo. La<br />

scelta deriva dalla convinzione che<br />

sia possibile innovare anche nei centri<br />

storici, nel rispetto del passato.<br />

E i costi? <strong>Il</strong> finanziamento regionale<br />

copre soltanto 3 milioni su 5.<br />

Definire le ex scuole<br />

un gioiellino?<br />

Vuol dire<br />

non averle mai viste<br />

Si tratta di un’operazione praticamente<br />

a costo zero. I restanti 2 milioni<br />

di euro saranno finanziati dalla<br />

vendita del palazzo che al momento<br />

ospita gli uffici comunali e la biblioteca.<br />

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FIGLINE • INCISA • REGGELLO • RIGNANO<br />

RIgNANO. Entro tre anni l’opera sarà completa. E il traffico in paese finalmente alleggerito<br />

Circonvallazione, al via il secondo lotto<br />

Messa da parte la querelle sui ripetuti rinvii, la Provincia<br />

ha messo a bilancio altri 3 milioni di euro per finanziare<br />

la realizzazione della strada attesa da oltre 20 anni<br />

Francesca Puliti<br />

Ci vorranno quasi 3 milioni di euro e<br />

almeno altri tre anni, ma la circonvallazione<br />

di Rignano sarà conclusa,<br />

è una certezza. Dopo anni di tira e<br />

molla, di lavori affidati e poi bloccati, di cantieri<br />

infiniti e di finanziamenti finiti, la vicenda sembra<br />

avviarsi verso il lieto fine. Le risorse per la<br />

realizzazione dell’opera sono state inserite nel<br />

Piano Triennale degli Investimenti della Provincia<br />

di Firenze 2010-2012. E si tratta di una<br />

discreta somma: soltanto per portare a termine<br />

il primo lotto saranno necessari circa 308mila<br />

euro, mentre per completare il secondo l’amministrazione<br />

dovrà sborsare 2 milioni e 940mila<br />

euro. Non esattamente noccioline. <strong>Il</strong> che spiega<br />

almeno in parte l’accidentato percorso che i<br />

consiglieri provinciali Andrea Calò e Lorenzo<br />

Verdi (Prc, Pdci, Spc) hanno dovuto affrontare<br />

per fare in modo che l’opera fosse totalmente<br />

finanziata entro i prossimi tre anni. Nella prima<br />

presentazione degli interventi in programma per<br />

o un po’ paura a dire che ce l’abbiamo fatta,<br />

“Hma siamo sulla buona strada”. Non si azzarda a<br />

cantar vittoria il sindaco di Rignano Gianna Magherini,<br />

a proposito della conclusione della circonvallazione<br />

della provinciale 89 del Bombone, ma ha fiducia nel<br />

buon proseguimento della vicenda.<br />

Sindaco, a che punto è il primo lotto dei lavori?<br />

E’ praticamente finito, mancano soltanto piccole opere<br />

accessorie come la piantumazione e la semina delle<br />

scarpate. Ma temo che invecchi prima che sia portata a<br />

termine la seconda parte della strada. <strong>Il</strong> primo tratto, da<br />

solo, serve a poco. L’unica utilità che può avere è quella<br />

di collegare l’area dell’ex cementificio Bruschi, identificata<br />

come possibile zona di espansione urbanistica per<br />

il triennio 2010-2012, infatti, risultava sì il proseguimento<br />

della circonvallazione di Rignano,<br />

“ma mancava qualsiasi impegno serio e puntuale<br />

per la conclusione dei lavori – sottolinea<br />

Calò – ed era sparito circa un milione di euro dal<br />

conteggio delle risorse messe a disposizione”. A<br />

forza di interrogazioni e conferenze stampa la<br />

questione non è mai passata in secondo piano,<br />

tant’è che a dicembre scorso il Consiglio provinciale<br />

ha approvato una mozione che recupera<br />

le risorse “scomparse” e impegna Presidente e<br />

Giunta ad accelerare sul completamento dei<br />

lavori. “Sarebbe l’ora – dichiara Andrea Calò,<br />

consigliere provinciale Prc – visto che attendiamo<br />

quest’opera da più di vent’anni”. Correva<br />

l’anno 1988 quando vennero predisposti i primi<br />

documenti per la realizzazione di una strada in<br />

grado di alleggerire il traffico non solo nel paese<br />

ma in tutta la zona. Ma il progetto si arena nei rivoli<br />

della burocrazia e incontra altri intoppi pratici:<br />

l’opera viene cominciata e poi abbandonata<br />

<strong>Il</strong> primo lotto della circonvallazione all’altezza di Poggio Cherici<br />

a più riprese. Fino alla scorsa Giunta provinciale,<br />

guidata da Matteo Renzi, che definisce tutta<br />

la storia “una delle pagine più brutte dell’amministrazione”.<br />

E fa ripartire le ruspe. Giunge così<br />

pressoché a termine il primo lotto della tanto<br />

attesa circonvallazione la scorsa primavera. Do-<br />

Rignano. Ma non assolve alla sua funzione principale,<br />

quella di alleggerire il traffico in paese e fornire una<br />

valida alternativa ai mezzi pesanti, il cui transito è stato<br />

interdetto all’interno della zona abitata. Qui siamo in<br />

una zona ricca di industrie, ma se non vogliamo che<br />

chiudano i battenti o si trasferiscano altrove dobbiamo<br />

offrire loro un’infrastruttura adeguata. Per questo sono<br />

anni, ormai più di 20, che ci battiamo per la circonvallazione.<br />

Quando dovrebbero partire i cantieri per il secondo<br />

lotto?<br />

Non prima dell’anno nuovo. La fase preliminare è appena<br />

iniziata e consiste nelle indagini geognostiche per<br />

analizzare il terreno. Questa fase dovrebbe impegnare<br />

5<br />

podiché siamo punto e accapo, il progetto pare<br />

arrancare nuovamente, dilazionato in 4/5 anni, a<br />

un passo dalla conclusione del primo lotto, con<br />

il secondo già in fase di progettazione. Poi arriva<br />

la stretta sui tempi: entro il 2012 Rignano avrà la<br />

tanto sospirata circonvallazione.<br />

L’INteRvIstA. <strong>Il</strong> sindaco Gianna Magherini fa il punto sulla rivoluzione della viabilità, tra tempi e spese<br />

“Un’opportunità di sviluppo per l’intero Valdarno”<br />

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gran parte del 2010, dopodiché si potrà dare il via alle<br />

ruspe. La progettazione è già stata affidata ed è in corso<br />

d’opera.<br />

Quanto costerà alle casse del Comune?<br />

<strong>Il</strong> Comune di Rignano sull’<strong>Arno</strong> ha già pagato in passato<br />

la sua quota percentuale, sia per quanto riguarda il<br />

primo che il secondo lotto. <strong>Il</strong> problema è che nel frattempo<br />

i costi sono lievitati, ma per conoscere la spesa<br />

complessiva con esattezza sarà necessario come minimo<br />

attendere la fine della fase progettuale del secondo<br />

lotto. A quel punto valuteremo se sarà il caso di contribuire<br />

ancora, quel che è certo è che si tratta di un’opera<br />

fondamentale per la viabilità e la vivibilità del paese. E<br />

per lo sviluppo dell’intera area del Valdarno. /F.P.<br />

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6 Marzo 2010 il giornale nel tuo comune<br />

INcIsA. A un passo dall’approvazione, il progetto del centro sportivo è scomparso. Ma non dai piani del Comune<br />

C’era una volta il Campus viola<br />

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Risale ormai a quattro<br />

anni fa la firma<br />

della convenzione<br />

con la Fiorentina<br />

per il recupero della<br />

fattoria di Loppiano,<br />

con tanto di campi<br />

da calcio, attrezzature<br />

e un residence<br />

da cinquanta camere.<br />

Mancava solo il piano<br />

attuativo a firma<br />

Della Valle. Ma tutto<br />

si è risolto in un nulla<br />

di fatto. Lasciando<br />

a piedi anche il piano<br />

di miglioramento<br />

agricolo compreso nel<br />

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Paola Tozzi<br />

Che fine ha fatto il tanto<br />

dibattuto Campus viola a<br />

Incisa? Sfumato, rimandato<br />

o morto sul nascere?<br />

Per certo, ben lungi dall’essere<br />

realizzato. Eppure il progetto ha tenuto<br />

impegnate le amministrazioni<br />

comunale, provinciale e regionale<br />

da una parte, e la società viola dei<br />

Della Valle dall’altra, fin dall’ormai<br />

lontano anno 2003. Fino ad appa-<br />

L’intERVistA<br />

<strong>Il</strong> sindaco Giovannoni<br />

“Carte in regola<br />

da parte nostra”<br />

ra un’ottima occasione di<br />

“Esviluppo per il comune<br />

di Incisa, ma il territorio non si<br />

svende a qualunque costo, bisogna<br />

comunque entrarci con il dovuto<br />

rispetto”. Parla al passato, oramai,<br />

il sindaco di Incisa Fabrizio Giovannoni,<br />

in merito alla realizzazione<br />

del Centro Sportivo della Fiorentina.<br />

E c’è amarezza nelle sue<br />

parole, ma anche consapevolezza<br />

di aver fatto tutto il possibile per<br />

realizzare un’opera che avrebbe<br />

portato prestigio e visibilità, oltre<br />

che ricadute in termini economici<br />

ed occupazionali.<br />

Contavate molto su questo progetto?<br />

<strong>Il</strong> Piano di Miglioramento Agricolo<br />

ed Ambientale previsto inizialmente<br />

all’interno del “pacchetto”<br />

garantiva uno sviluppo, anche qualitativo,<br />

importante per le produzioni<br />

locali di vino ed olio. Non ci<br />

scordiamo che qui siamo alle porte<br />

del Chianti. Gli Enti Locali interessati<br />

alla questione si sono impegnati<br />

ed hanno da tempo esaurito<br />

quelle che erano le loro competenze.<br />

Regione, Provincia e Comune<br />

hanno fatto tutti gli atti preliminari<br />

necessari alla realizzazione del<br />

Campus, prima fra tutte la variante<br />

al piano strutturale regionale, che<br />

è operativa. Lo stesso dicasi per la<br />

variante al Piano di Miglioramento<br />

Agricolo ed Ambientale, prevista,<br />

come dicevo, dagli accordi preliminari.<br />

Cosa è mancato, quindi?<br />

L’atto definitivo da parte della<br />

fiorentina. Purtroppo attendiamo<br />

ancora il progetto concreto, che<br />

la Fiorentina non ha mai presentato,<br />

e che ci avrebbe permesso di<br />

effettuare un nuovo regolamento<br />

urbanistico, con tutte le norme su<br />

come effettuare il centro sportivo.<br />

Forse la società Fiorentina cercava<br />

delle “sicurezze”, chiamiamole<br />

così, in merito allo sviluppo della<br />

struttura dal punto di vista turistico,<br />

unica parte del progetto che per<br />

loro avrebbe costituito un introito,<br />

e non solo un costo come tutto il<br />

resto del progetto. Sicurezze che<br />

noi non eravamo in grado di dare<br />

a priori.<br />

/P.T.<br />

rire a un passo dalla realizzazione.<br />

La zona del territorio comunale<br />

individuata per la costruzione del<br />

Centro Fiorentina è, come è noto,<br />

quella intorno alla tenuta L’Entrata,<br />

zona Loppiano. Una fattoria che la<br />

società viola acquistò allo scopo da<br />

privati. La tenuta si estende per 130<br />

ettari, al centro dei quali si trova una<br />

villa, in parte restaurata, con annesso<br />

fienile. Nella tenuta si producono<br />

vino ed olio. <strong>Il</strong> progetto prevedeva il<br />

recupero di tutti i terreni agricoli ad<br />

uso produttivo, più il restauro della<br />

villa, che doveva diventare un relais<br />

con almeno 50 camere. La struttura<br />

sportiva, adibita ad allenamenti e<br />

ritiri, avrebbe dovuto estendersi su<br />

7500 metri quadrati, e doveva comprendere<br />

4 campi da calcio a misura<br />

regolamentare, in erba, due campi<br />

da calcetto, palestra, piscina, oltre<br />

a bar, reception, self-service, negozi<br />

di gadget e prodotti gastronomici<br />

locali. Senza dimenticare parcheggi<br />

per auto e pullman. <strong>Il</strong> primo passo<br />

“concreto” tra le parti è datato novembre<br />

2003. Allora il Comune di<br />

Incisa si impegnava ad approvare<br />

in Consiglio comunale la variante<br />

urbanistica, dietro la presentazione<br />

di un progetto da parte della società<br />

Fiorentina. La società gigliata, in<br />

cambio, avrebbe finanziato il risanamento<br />

delle piazze del paese ed i<br />

rimodernamento del vecchio campo<br />

sportivo, eventualmente da utilizzare<br />

le per partite delle squadre giovanili.<br />

Furono presto superate anche le<br />

obiezioni presentate da Legambiente,<br />

sulle modalità di irrigazione dei<br />

campi di calcio, e dal Prc provinciale,<br />

sulla deturpazione delle aree<br />

boschive adiacenti, anche perché<br />

la stessa popolazione incisana ha<br />

sempre manifestato un parere molto<br />

favorevole alla costruzione del<br />

centro. Si partì quindi con le prime<br />

varianti. Del 2005 è la convenzionepiano<br />

strutturale e nello stesso anno<br />

la variante strutturale regionale diventa<br />

operativa. Nel 2006 si attiva<br />

la convenzione per il recupero della<br />

fattoria. A questo punto mancava<br />

solo il Pianto Attuativo da parte<br />

della Fiorentina, con relativa e conseguente<br />

variante al regolamento<br />

urbanistico comunale. Ma è proprio<br />

quest’ultimo documento – in pratica<br />

il progetto vero e proprio del centro<br />

– che non è stato mai presentato da<br />

parte della Fiorentina dei Della Valle.<br />

E questa mancanza ha di fatto<br />

bloccato tutto. Tecnicamente tutto<br />

è pronto, almeno da parte degli enti<br />

locali si sono approntate, ed in tempi<br />

utili, tutte le misure necessarie.<br />

Ma la Fiorentina sembra aver perso<br />

interesse per il progetto. E nessuno<br />

ha ancora capito il perché.<br />

La società gigliata<br />

avrebbe finanziato<br />

il risanamento<br />

delle piazze


FIGLINE • INCISA • REGGELLO • RIGNANO<br />

ReggeLLO. Si avviano a conclusione i lavori di restauro della “casa del Roppa”, in località Cascia<br />

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multimediale per conferenze e<br />

spettacoli. E nel seminterrato<br />

è stata ricavata anche una sala<br />

prove per musicisti in erba.<br />

Ancora allo studio la soluzione<br />

per valorizzare l’antico pozzo<br />

rinvenuto durante i lavori <strong>Il</strong> cantiere della nuova biblioteca<br />

Ancora qualche mese di attesa e Reggello avrà<br />

la sua nuova biblioteca. Sono entrati nella fase<br />

conclusiva i lavori di restauro della “casa del<br />

Roppa”, in località Cascia, dopo un intervento<br />

costato 1,8 milioni di euro, di cui 450.000 a carico del<br />

Comune e gli altri 1.350.000 finanziati da un bando della<br />

Regione Toscana per il recupero di beni culturali. Mancano<br />

la sistemazione definitiva e gli arredi, ma già è possibile<br />

immaginarsi l’aspetto finale della biblioteca. Entrando, ci si<br />

troverà di fronte ad un’ampia sala multimediale che potrà<br />

ospitare incontri, conferenze, proiezioni, spettacoli musicali<br />

ed ogni genere di attività culturali e ricreative. Sempre al<br />

piano terra sarà allestita l’emeroteca, un’area dedicata alla<br />

lettura di giornali, riviste e pubblicazioni periodiche. Poco<br />

più in là, i piccoli lettori avranno una stanza tutta per loro,<br />

con testi scelti e giochi per l’infanzia. Non mancheranno<br />

naturalmente gli spazi per gli studenti, con tutto il piano superiore<br />

adibito a sala per lo studio e la lettura con diversi<br />

computer collegati ad internet a disposizione di tutti. Nel<br />

seminterrato è stata invece ricavata una sala prove insono-<br />

1100811<br />

rizzata per musicisti giovani e meno giovani, accanto alla<br />

quale verranno trasferiti l’archivio della Biblioteca e l’archivio<br />

storico del Comune. <strong>Il</strong> tutto all’insegna del contenimento<br />

dei consumi, grazie ai pannelli solari e fotovoltaici che<br />

contribuiranno al fabbisogno energetico della biblioteca. Ci<br />

si continua intanto ad interrogare sulla destinazione da dare<br />

al pozzo di epoca altomedievale venuto alla luce durante i<br />

lavori: una cavità profonda otto metri di un metro di diametro<br />

databile fra l’VIII e l’XI secolo dopo Cristo, secondo<br />

le indicazioni iniziale della Società archeologica del Centro<br />

Italia che ha svolto la prima indagine stratigrafica del sito.<br />

“Secondo quanto ci è stato riferito dalla Sopraintendenza –<br />

spiega l’assessore ai lavori pubblici Fabio Tirinnanzi – è il<br />

terzo pozzo risalente all’alto medioevo per dimensione in<br />

Toscana e quello con la struttura meglio conservata”. Si<br />

tratta, per il sindaco Sergio Benedetti, di un “patrimonio<br />

storico-culturale che vorremmo valorizzare e rendere fruibile<br />

a tutti. Stiamo studiando una soluzione per lasciare il<br />

pozzo nell’edificio della biblioteca, magari nell’ambito di<br />

un piccolo giardino, per renderlo visibile ed apprezzabile”.<br />

A SERVIZIO DELLA PERSONA<br />

PER UNA ECONOMIA DI COMUNIONE<br />

La società cooperativa poliambulatorio<br />

Risana, costituita il 26 febbraio 2008 da<br />

9 soci fondatori, ha iniziato ad operare<br />

dal 1 luglio 2008 ed ha inaugurato i<br />

nuovi locali di attività presso il Polo<br />

Lionello il 24 ottobre 2009. 1 soci ritengono<br />

fondamentale recuperare una visione<br />

della medicina basata sul rispetto e sul<br />

valore della dignità della vita umana e<br />

coniugarla con il progresso tecnologico e<br />

scientifico per una professionalità che<br />

punti all’eccellenza e riporti la persona al<br />

centro dell’interesse dell’arte medica.<br />

La struttura sanitaria privata si pone sul<br />

territorio nell’atteggiamento di rispondere<br />

a necessità rilevate oggettivamente in<br />

materia di servizi sanitari e socio-sanitari<br />

con la precisa intenzione di reinvestire<br />

gli eventuali margini di profitto in porgetti<br />

di solidarietà, attività formative, incremento<br />

della “azienda” per sempre<br />

meglio incontrare le esigenze della popolazione.<br />

Attualmente, come Poliambulatorio<br />

Risana si offrono cure odontoiatriche,<br />

dalla prevenzione, alle riabilitazioni<br />

complesse, implantologia e ortodonzia,<br />

anche con tecniche invisibili.<br />

FoCUs<br />

Contro le code quotidiane all’uscita autostradale<br />

Arriva la rotatoria anti-caos<br />

Dopo il cambio di nome, potrebbe<br />

arrivare la nuova rotatoria.<br />

L’uscita Incisa-Reggello (a<br />

cui è stato apposto solo di recente<br />

il nome del comune in cui si trova)<br />

rimane preda del traffico. Eppure<br />

si tratta del percorso obbligato per<br />

raggiungere uno qualunque dei centri<br />

abitati del Valdarno fiorentino,<br />

per chi arriva da Firenze. Eppure,<br />

nonostante la mole di auto che ogni<br />

giorno solcano queste strade, lo<br />

svincolo che dopo il breve raccordo<br />

immette sulla viabilità ordinaria<br />

è servito da un semplice incrocio.<br />

Niente è stato ancora fatto per alleggerire<br />

il traffico e limitare la pericolosità<br />

dell’intersezione. Le code<br />

continuano ad allungarsi negli orari<br />

di punta e con loro i minuti rubati al<br />

tempo libero dei valdarnesi di ritorno<br />

da una giornata di lavoro. Di qui<br />

la proposta, avanzata dai sindaci del<br />

Valdarno e portata fino in Consiglio<br />

provinciale dal consigliere Pd Piero<br />

Giunti: una rotatoria in corrispondenza<br />

dello svincolo, sulla SS 69,<br />

soluzione molto meno pericolosa<br />

e in grado di garantire una circolazione<br />

fluida. “E’ una proposta che<br />

condividiamo – gli fa eco l’assessore<br />

alle infrastrutture, nonché vicepresidente<br />

della Provincia Laura<br />

LOC. BURCHIO - POLO LIONELLO BONFANTI<br />

INCISA VALDARNO - (FI)<br />

7<br />

Cantini - e siamo pronti a coordinare<br />

un tavolo per renderla operativa.<br />

La Provincia non può, da sola, decidere<br />

su questo in quanto si tratta di<br />

un’opera da realizzare su una strada<br />

regionale. Non solo, sulla proposta<br />

occorre un coinvolgimento anche<br />

della Società Autostrade. C’è un<br />

assenso tecnico al lavoro da svolgere,<br />

sarà mio compito sollecitare<br />

l’opera e porla come priorità per<br />

superare questi rallentamenti che<br />

creano disagi alla viabilità vicino<br />

allo svincolo autostradale”. <strong>Il</strong> primo<br />

incontro tra i sindaci valdarnesi<br />

e i tecnici provinciali si è già tenuto,<br />

primo passo verso una circolazione<br />

più fluida.<br />

/M.B.<br />

Come Risana Studi Medici sono disponibili<br />

specialisti delle più varie discipline:<br />

Cardiologia, Neurologia e<br />

Neuropatofisiologia, Ginecologia,<br />

Medicina interna, Oculistica, Senologia;<br />

Psicologia e psicoterapia. Per la medicina<br />

complementare sono disponibili<br />

l’Agopuntura e l’Omeopatia. E’ inoltre<br />

attivo il servizio di fisioterapia in due<br />

locali di attività.<br />

Vedi anche sito internet:<br />

Associazione “Salve! Health to Share.<br />

Onlus”<br />

www.salveonlus.org<br />

Sabato 27 Marzo 2010 alle ore 15.30 presso il Polo "Lionello Bonfanti" OPEN DAY PROGETTO SALUTE DONNA;<br />

tema dell'incontro La menopausa: conoscere la fisiologia per prevenire le patologie.<br />

PER APPUNTAMENTI<br />

055 8336455


8 Marzo 2010 il giornale nel tuo comune<br />

Figline Incisa Reggello Rignano<br />

LA NOVITA’<br />

NASCE PIAZZA<br />

DELLA FATTORIA<br />

E’ nata una nuova piazza nel centro<br />

di Figline, si tratta di piazza<br />

della Fattoria. Presa recentemente<br />

in carico dal Comune, è qui che<br />

presto traslocherà la sede della<br />

Polizia Municipale, al piano terra<br />

di un vecchio immobile un tempo<br />

adibito appunto a Fattoria. Un primo<br />

passo per rendere viva la zona,<br />

dove l’amministrazione pensa di<br />

trasferire diverse attività. Sulla<br />

piazza, infatti, si affacciano alcuni<br />

fondi di proprietà del Comune, che<br />

potrebbero ospitare altre funzioni<br />

pubbliche. “Sarà una sede moderna<br />

e funzionale dotata di tutte le tecnologie<br />

disponibili che consentiranno<br />

il collegamento e il controllo<br />

dell’intero fondovalle valdarnese.<br />

Addirittura – dichiara l’assessore<br />

a lavori pubblici e urbanistica Valerio<br />

Fagioli – per la prima volta<br />

il comando dei vigili urbani comprenderà<br />

anche una ‘camera di <strong>sicurezza</strong>’<br />

e un apposito locale per<br />

ospitare l’armeria e i vari monitor<br />

per le tante telecamere installate<br />

nei punti strategici”. La piazza è<br />

e resterà soltanto pedonale, il che<br />

non guasta alla vivibilità e alla vivacità<br />

del luogo.<br />

Abbattimento delle barriere architettoniche e<br />

nuovo look per lo stadio<br />

STADIO COMUNALE<br />

E’ fissato per metà mese l’avvio dei lavori di<br />

ristrutturazione dello Stadio Comunale, principalmente<br />

per quel che riguarda gli impianti e le<br />

tribune e per l’adeguamento della struttura alla<br />

normativa dei professionisti. <strong>Il</strong> completamento<br />

dell’opera dovrebbe avvenire nell’arco di tre<br />

mesi circa.<br />

VIA AMENDOLA<br />

Abbattimento delle barriere architettoniche in<br />

via Amendola, i lavori proseguiranno fino al 26<br />

di marzo con il restringimento della carreggiata<br />

di un metro dal lato degli edifici. L’intervento<br />

prevede la sostituzione dell’alberata e la realizzazione<br />

di un nuovo marciapiede in sostituzione<br />

di quello esistente. Lo sviluppo delle piante di<br />

pino ha causato la completa deformazione del<br />

marciapiede impedendone di fatto la transitabilità<br />

specialmente per anziani, disabili e<br />

carrozzine; inoltre le piante di pino presentano<br />

tuttora inclinazioni insoddisfacenti da un punto<br />

di vista estetico, penalizzano l’impianto di<br />

illuminazione ma soprattutto rappresentano<br />

un pericolo di crollo incombente sull’area. I<br />

pini saranno rimpiazzati con piante di Carpino<br />

Bianco, allineate a quelle già esistenti.<br />

ARTE<br />

ChIESA DEL VIVAIO,<br />

NUOVI RESTAURI<br />

Riprendono questo mese i lavori<br />

del laboratorio di restauro di Incisa<br />

Valdarno, nel chiostro della Chiesa<br />

del Vivaio. Gli studenti si cimenteranno<br />

con tre quadri di grandi<br />

dimensioni, sotto la supervisione<br />

dei professori Gabriella Forcucci<br />

e Paola Mariotti. Nel frattempo,<br />

a Palazzo Ridolfi, prosegue il restauro<br />

dei nove dipinti del Vivaio,<br />

la cui conclusione è prevista entro<br />

l’anno.<br />

ENERGIA<br />

16 LAmPIONI INTELLIGENTI<br />

ALLA COSTERELLA<br />

Arrivano i lampioni intelligenti<br />

sulla strada della Costarella. Non<br />

solo lampade a tecnologia led, studiata<br />

per garantire la massima efficienza<br />

con il massimo del risparmio.<br />

Ogni lampione gode di una<br />

sua autonomia e può essere regolato<br />

per fare più o meno luce a seconda<br />

dell’orario della giornata o della<br />

posizione. Per ora ne sono arrivati<br />

sedici, ma in futuro a questo parcolampioni<br />

potrebbero aggiungersene<br />

altri. Bilancio permettendo. Se<br />

l’installazione è infatti piuttosto<br />

“salata”, il risparmio si misura in<br />

un 40% di spesa in meno all’anno.<br />

“Le lampade – precisa l’assessore<br />

ai lavori pubblici Gianfranco Mazzotta<br />

– durano una decina d’anni<br />

e consentono, tramite un apposito<br />

telecomando, una regolazione sul<br />

posto e per ogni lampione, delle<br />

ore di accensione e dell’entità del<br />

flusso luminoso emesso”.<br />

Dureranno tre o quattro mesi, condizioni meteo<br />

permettendo, i lavori cominciati nel mese di<br />

marzo, un unico lotto da 200mila euro di<br />

investimenti.<br />

LOCALITà MASSA<br />

Si comincia con la sistemazione del parcheggio<br />

tra via Pasolini e la SR69, per poi passare<br />

all’intervento che riguarda l’incrocio stesso. Al<br />

via anche il rifacimento del fondo stradale per<br />

un tratto di 70-80 metri nella strada comunale<br />

S.Vito. I cantieri arriveranno fino al cimitero, con<br />

la riasfaltatura dell’intera via. Lo stesso cimitero<br />

sarà interessato da alcuni interventi, per la<br />

regimazione delle acque superficiali. In via di<br />

ultimazione le nuove cappelle.<br />

VIA PETRARCA<br />

Marciapiede nuovo in via Petrarca, fino a piazza<br />

Repubblica. In arrivo nuove lastre di pietra per<br />

dare nuovo decoro alla strada.<br />

LUNGARNO MATTEOTTI<br />

Buche su marciapiedi e strada a posto entro<br />

l’estate.<br />

RIFIUTI<br />

AL VIA LA RACCOLTA<br />

PORTA A PORTA<br />

La raccolta differenziata porta a porta<br />

sbarca anche nella frazione di Vaggio.<br />

<strong>Il</strong> servizio sarà attivo a partire da questo<br />

mese, con diverse modalità a seconda del<br />

tipo dei rifiuti. Carta e cartone, organico,<br />

non differenziato e multi materiale e<br />

addirittura pannolini e pannoloni, queste<br />

le categorie stabilite, ognuna con un suo<br />

colore specifico. Tutti raccolti una volta<br />

la settimana, tranne l’organico (tre volte)<br />

e i pannolini (quattro), direttamente<br />

sotto casa. La decisione di estendere tale<br />

servizio a Vaggio è maturata dopo gli ottimi<br />

risultati ottenuti a Matassino, dove<br />

è stato superato l’80% di raccolta differenziata.<br />

INFANZIA<br />

INCONTRI PER GRANDI E PICCINI<br />

Ripartono le iniziative intitolate “I Tesori<br />

dell’arcobaleno”, un’insieme di iniziative<br />

ed incontri che si propongono di facilitare<br />

il ruolo del genitore e di rispondere<br />

ai bisogni ed ai diritti dei più piccoli. “I<br />

Tesori dell’Arcobaleno” - dichiara l’Assessore<br />

alla Pubblica Istruzione, del Comune<br />

di Reggello, Cristiano Benucci -<br />

che da diversi anni viene promossa dal<br />

Comune, ha quest’anno una veste nuova,<br />

con proposte articolate e di qualità, che si<br />

realizzeranno nei due asili nido comunali<br />

di Prulli e Pietrapiana, oltre ad incontri<br />

con i genitori dei bambini dei nidi e della<br />

scuola dell’Infanzia, su temi specifici”.<br />

<strong>Il</strong> Futuro dei bambini e delle bambine<br />

è nel presente”. Tutte le iniziative, si<br />

svolgeranno il sabato mattina, dalle ore<br />

9.30 alle 12.00, e constano di tre percorsi<br />

formativi: “Un sabato di storie e un libro<br />

tutto mio”, per bambini dai 12 mesi ai 4<br />

anni; “Musica in fasce”, per bambini dai<br />

12 mesi ai 4 anni, accompagnati dai genitori;<br />

e infine cinque incontri dedicati a<br />

“<strong>Il</strong> massaggio del bambino”, per bambini<br />

da 1 a 8 mesi, accompagnati dai genitori.<br />

Oltre a questi percorsi, si svolgeranno<br />

anche tre incontri tematici, gratuiti, con<br />

i genitori dei bambini dei Nidi e della<br />

Scuola dell’Infanzia, il primo in calendario,<br />

“Posso giocare anch’io? Giochi fra<br />

genitori e figli”, si svolgerà il 23 marzo<br />

prossimo presso la scuola L. da Vinci di<br />

Reggello. Tutti gli interessati possono<br />

rivolgersi ai Servizi Educativi Culturali<br />

del Comune.<br />

Un unico massiccio intervento in programma per il<br />

mese prossimo.<br />

PIAN DI RONA<br />

Dureranno 40 giorni i lavori per la sistemazione della strada<br />

di Pian di Rona. <strong>Il</strong> costo dell’operazione, che partirà dopo<br />

Pasqua, ammonta a 240mila euro. Durante l’intervento la<br />

strada sarà chiusa al traffico.<br />

SERVIZI<br />

TELEFONO AmICO<br />

PER GLI STRANIERI<br />

Filo diretto con gli stranieri presenti<br />

sul territorio rignanese, ma anche sugli<br />

italiani che volessero saperne di più su<br />

opportunità, leggi e quant’altro, a partire<br />

da come mettere in regola personale<br />

di origini extracomunitarie. E’ attivo dal<br />

15 febbraio Linea Amica Immigrazione,<br />

servizio di informazione e supporto multilingue<br />

ai cittadini stranieri ed italiani<br />

sui temi dell’immigrazione, in particolare<br />

sul lavoro domestico. <strong>Il</strong> servizio è<br />

disponibile telefonando ai numeri di Linea<br />

Amica (803 001 da telefono fisso, 06<br />

828881 da cellulare) dalle ore 9.00 alle<br />

18.00, dal lunedì al venerdì. Dall’altra<br />

parte della cornetta gli operatori rispondono<br />

in inglese, francese e spagnolo.<br />

ROSANO<br />

LA DIFFERENZIATA SI AmPLIA<br />

Comincia da Rosano il servizio di raccolta<br />

differenziata porta a porta, destinato<br />

ad estendersi dal capoluogo alle<br />

frazioni circostanti. La decisione di<br />

partire inizialmente da questa località,<br />

in cui il servizio approderà a maggio, è<br />

stata dettata principalmente da elementi<br />

d’urbanizzazione che rendono favorevole<br />

l’organizzazione degli interventi.<br />

L’idea fondante del progetto prevede<br />

una serie di passaggi da mettere in atto<br />

gradualmente, a partire da Rosano, per<br />

estendere il servizio su tutto il territorio<br />

comunale. Le vie interessate sono: Via<br />

Giorgio La Pira, Via Giovanni Michelucci,<br />

Via I Maggio, Via di Castellonchio<br />

e Via Fabiani. Sono 305 le famiglie<br />

coinvolte in questa prima fase, per<br />

una popolazione complessiva di circa<br />

800 persone, e 28 attività commerciali.<br />

L’obiettivo è quello di arrivare al 55%<br />

di differenziata, come previsto dagli<br />

obiettivi europei e regionali. Attualmente<br />

Rignano si attesta al 43%, con<br />

un trend di aumento pari al 4% annuo,<br />

nonostante al momento il ritiro domiciliare<br />

sia effettuato solo nel capoluogo.<br />

E le tariffe? Come ogni servizio,<br />

anche questo ha un costo, pari a circa<br />

un milione di euro, il che significa un<br />

aumento della spesa pari all’1,9%, ovvero<br />

circa 2 euro a famiglia. Costo riassorbito<br />

dalle minori spese per il conferimento<br />

dei rifiuti in discarica.<br />

E’ stato schiacciato il tasto “pausa”, per il momento, sulla<br />

manutenzione stradale. I lavori riprenderanno ad aprile, con il bel<br />

tempo. E con l’approvazione del nuovo bilancio, da cui dipendono i<br />

nuovi stanziamenti.<br />

CIMITERO DI VIA DELLA PIEVE<br />

Si concluderà nel giro di qualche giorno la sostituzione degli<br />

elementi in rame che erano stati trafugati a primavera.


10 Marzo 2010<br />

Pochi controlli sull’età dei clienti, molte promozioni per bere (troppo) con pochi euro,<br />

dal lunedì alla domenica. E aumentano i ragazzi dai 19 ai 24 anni che si rivolgono<br />

ai servizi Alcologici territoriali in cerca di un aiuto specializzato<br />

primo piano<br />

L’INchIestA/1. Dall’aperitivo all’ultima birra scolata sui gradini. Luci e ombre della movida fiorentina<br />

Certe notti (alcoliche)<br />

a portata di paghetta<br />

Francesca Puliti<br />

Lo chiamavano aperitivo, era qualcosa<br />

da bere sgranocchiando un paio di noccioline<br />

in attesa della cena. La versione<br />

aggiornata agli anni 2000 è una grande<br />

abbuffata innaffiata da due o tre cocktail. La notte<br />

alcolica dei giovani fiorentini comincia da qui.<br />

Dai vari centri del preserata, come San Niccolò e<br />

Santo Spirito, si sposta poi principalmente in zona<br />

Santa Croce, incoronata da qualche anno fulcro<br />

della movida gigliata. E la serata comincia presto,<br />

per poter usufruire delle più svariate promozioni.<br />

A ogni giorno della settimana la sua. C’è il lunedì<br />

sera dei cinque shot a cinque euro, il martedì della<br />

seconda pinta di birra gratis, il mercoledì della<br />

dama da bere e via di questo passo fino alla domenica.<br />

I posti dove alzare il gomito con pochi euro<br />

non mancano. A volte basta munirsi di una tessera,<br />

investimento contenuto a portata di paghetta, per<br />

iVan<br />

Barista, 36 anni<br />

“C’è sempre<br />

qualcuno che<br />

alza il gomito”<br />

“Forse la questione è un po’ troppo enfatizzata...Per esperienza<br />

personale posso dire che non ho mai avuto particolari<br />

problemi, e del resto si sa: gente che alza il gomito c’è<br />

sempre stata e sempre ci sarà. Speriamo solo che queste<br />

nuove regole entrate in vigore siano applicate in maniera<br />

uniforme”<br />

LA NUOVA VITA DELL’USATO....IN CONTO VENDITA<br />

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accedere a Vodkalemon e Negroni a tre euro. Talvolta<br />

non c’è bisogno neanche di quella. “Se poi ci<br />

si fa amico qualche barista è fatta”, ammette candidamente<br />

una ragazza. Domani c’è scuola, ma è<br />

pur sempre venerdì sera. L’anno prossimo entrerà<br />

a pieno titolo nel circuito delle feste universitarie,<br />

per quest’anno è ancora a rischio controllo carta di<br />

identità. A verificare la data di nascita degli avventori,<br />

però, sono veramente in pochi. Più numerosi,<br />

invece, i gestori dei locali che si dimostrano fiscali<br />

sull’orario di fine bevuta. Poco male, perché anche<br />

quando pub e birrerie chiudono i battenti si trova<br />

comunque il modo di farsi una birra. Basta rivolgersi<br />

ai venditori abusivi che ne trasportano sempre<br />

una modica quantità nello zainetto. Poi va a finire<br />

che la si consuma a sedere sui gradini di qualche<br />

chiesa, infischiandosene delle condizioni meteo (figuriamoci<br />

poi di una qualsiasi ordinanza), perché<br />

l’importante è stare insieme e fare baldoria in compagnia.<br />

E possibilmente schivare la classica secchiata<br />

dal vicinato. Per chi ha qualche anno in più,<br />

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qualche soldo in più in tasca e il coprifuoco alle<br />

spalle, ci sono i club, che tengono duro fino alle<br />

cinque del mattino. Se c’è un lato positivo in tutto<br />

ciò è che quanto meno in questa fascia d’età è cresciuta<br />

la consapevolezza di un problema spesso lasciato<br />

sottotraccia. “Dal 2008 al 2009 sono aumentate<br />

le persone che si sono rivolte a noi – dichiara<br />

la dottoressa Paola Trotta, coordinatrice dei servizi<br />

Sert e Sat sul territorio fiorentino – l’incremento si<br />

è verificato non tanto tra i minori, quanto tra i 19 e i<br />

24 anni”. I dati dell’anno scorso sono ancora in fase<br />

di elaborazione, ma i numeri del bollettino 2008<br />

parlano chiaro: a bussare alla porta dei Servizi Alcologici<br />

Territoriali sono stati in 1.253, oltre 1000<br />

solo nella città di Firenze, gli altri distribuiti nella<br />

cintura adiacente. Un terzo di questo battaglione, in<br />

aumento rispetto al 2007, è rappresentato da donne.<br />

“L’aumento però può essere spiegato anche dai più<br />

frequenti controlli sulle strade – continua la dottoressa<br />

Trotta – che ha innalzato il livello di attenzione.<br />

E anche un po’ di sana preoccupazione”.<br />

gioRgio<br />

Dottorando, 28 anni<br />

“A chi non<br />

piace una birra<br />

all’aperto?”<br />

“Io personalmente non ho mai creduto alle politiche proibizioniste.<br />

Quello dell’abuso di alcool è un problema serio,<br />

non c’è dubbio, ma credo che sarebbe più proficuo intervenire<br />

a monte, sulla riduzione del danno. E poi diciamolo,<br />

con la bella stagione a chi non piace bersi una birra all’aria<br />

aperta?”<br />

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...chiedici come...<br />

anna e sTeFano<br />

Baristi, 45 e 43 anni<br />

“<strong>Il</strong> buon senso<br />

è l’arma più<br />

efficace”<br />

“È sicuramente meglio prevenire che curare. L’educazione<br />

è l’unico strumento veramente efficace per proteggere i ragazzi<br />

dall’alcolismo o dalla droga. Da parte nostra siamo<br />

sempre stati vigili sull’età della nostra clientela, siamo convinti<br />

che il buon senso sia senz’altro un’arma migliore dei<br />

divieti”<br />

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L’INchIestA/2. Vietata la vendita da asporto dalle 22 alle 3 e il possesso oltre la “dose” personale<br />

niccolÒ<br />

Ristoratore, 32 anni<br />

“In linea di principio sono senz’altro d’accordo. La questione<br />

esiste e in qualche modo va affrontata. Peccato che<br />

per noi operatori ci siano molti altri problemi: ho appena<br />

ricevuto 4mila euro di multa perché un ragazzo saliva dalla<br />

mia cantina con un panino in mano. Penso che le norme<br />

andrebbero applicate con maggior elasticità”<br />

P e r i n f o r m a z i o n i :<br />

ATTIVO H24<br />

“La questione<br />

esiste e va<br />

affrontata”<br />

055 8495975<br />

E fu così che arrivarono<br />

le ordinanze anti-sbronza<br />

Luca Serranò<br />

La città del vino rosso dichiara guerra all’abuso di<br />

alcol. Con le due ordinanze del mese scorso, infatti,<br />

il Comune ha circoscritto modi e tempi della<br />

vendita di bevande alcoliche nel centro di Firenze<br />

e alle Cascine. Colpendo, in particolare, quei piccoli<br />

market che fino a notte fonda offrono birre, vini e liquori<br />

al dettaglio. Niente più vendita da asporto dalle 22 alle tre<br />

del mattino (per l’articolo 650 c.p. arresto fino a tre mesi<br />

e multe superiori ai 200 euro), divieto di detenere bottiglie<br />

o lattine superiori alla “dose” personale. Le nuove regole<br />

(valide fino al 31 maggio, quando probabilmente saranno<br />

“rinnovate” da un decreto prefettizio) sono state accolte<br />

con cautela dal popolo della notte. “<strong>Il</strong> proibizionismo non<br />

è mai servito a nulla”, sibila un ragazzo visibilmente alticcio<br />

all’uscita di un frequentato locale del centro. “Chi<br />

si vuole ubriacare lo farà lo stesso”, fa eco un suo compagno.<br />

Che una fascia sempre maggiore di giovani spenda<br />

le proprie serate tra un bicchiere e l’altro, d’altra parte, è<br />

sotto gli occhi di tutti. “Perché fanno chiasso e si notano<br />

di più - replica Giorgio da dietro il banco del suo bar di via<br />

San Gallo - vedo anche tanti cinquantenni che attaccano<br />

alle dieci di mattina e vanno avanti tutto il giorno”. Un<br />

problema dai contorni sfuggenti, quello dell’abuso di sostanze<br />

alcoliche tra i ragazzi. Meglio vietare o educare al<br />

consumo responsabile? Quel che è certo è che la duplice<br />

eManUela<br />

Artigiana, 25 anni<br />

“Meglio<br />

allentare<br />

la presa?”<br />

“La politica ha sempre avuto un atteggiamento paternalistico<br />

nei confronti dei più giovani, frutto, credo, della sostanziale<br />

incapacità di comprenderli. Mi chiedo invece se<br />

non sarebbe il caso di allentare un po’ la presa: non vorrei<br />

infatti che tutti questi limiti alla fine producessero l’effetto<br />

contrario”<br />

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ordinanza del sindaco Renzi è arrivata dopo alcuni casi<br />

limite di minorenni ricoverati per coma etilico, circostanze<br />

che hanno spinto le istituzioni cittadine a fare fronte<br />

comune. “Non è solo una questione di ordine pubblico –<br />

spiega il questore di Firenze Francesco Tagliente – ma una<br />

vera e propria emergenza sociale. Già nei mesi scorsi abbiamo<br />

effettuato controlli a tappeto nei locali, certi episodi<br />

non devono più verificarsi”. Un chiaro riferimento alle<br />

sospensioni di licenza che lo stesso Tagliente ha disposto<br />

nei confronti di alcuni pub e di una (nota) discoteca delle<br />

Cascine, rei di aver servito da bere anche agli under sedici.<br />

“Bene ha fatto il Comune a intervenire – continua – ma<br />

è tutta la città che sta reagendo. Per la prima volta istituzioni,<br />

forze di polizia e associazioni di categoria si sono<br />

mosse insieme per contrastare il fenomeno – conclude – è<br />

una sorta di laboratorio permanente senza precedenti in<br />

Italia”. I primi risultati, in effetti, sono già abbondantemente<br />

visibili. Molti locali del centro hanno cominciato a<br />

chiedere il documento d’identità prima di servire alcolici,<br />

mentre il popolo della notte fa a gara ad interpretare il testo<br />

delle due ordinanze. “La seconda non la capisco proprio”,<br />

il ritornello tra i più giovani. <strong>Il</strong> divieto di detenere<br />

confezioni di alcolici eccedenti l’uso personale (nel centro<br />

storico e alle Cascine) ha destato perplessità sopratutto tra<br />

le associazioni dei consumatori, preoccupate della labilità<br />

di un simile principio. In attesa di vedere come sarà applicata<br />

la norma, di una cosa si può comunque essere certi: le<br />

bottiglie d’acqua non andranno a ruba.<br />

MaTTia<br />

Commesso, 30 anni<br />

11<br />

“Serviva<br />

qualche<br />

regola in più”<br />

“Credo che qualche regola in più servisse davvero. Bene ha<br />

fatto il Comune a intervenire. Certo, vietare è sempre una<br />

sconfitta per tutti, ma in fondo, a pensarci bene, si tratta<br />

solo di evitare alcune situazioni limite. Le Cascine e piazza<br />

Indipendenza ad esempio devono tornare a disposizione di<br />

tutti”<br />

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12 Marzo 2010<br />

LO studIO. Una ricerca traccia il ritratto di questa preziosa risorsa dell’economia fiorentina<br />

gli artigiani hanno i capelli bianchi<br />

La fotografi a arriva dal primo “Repertorio sui mestieri d’arte della provincia di Firenze”:<br />

i titolari delle imprese artigiane hanno generalmente tra i 49 e i 58 anni (è under 30 solo<br />

il 3 per cento). Ma a sorpresa il 60 per cento di loro utilizza la posta elettronica<br />

Annalisa Cecionesi<br />

Gli artigiani, eccellenza fiorentina,<br />

sono, a detta di<br />

molti, personaggi in via<br />

d’estinzione. Lo stereotipo<br />

ce li fa pensare coi capelli bianchi,<br />

chini sul lavoro in botteghe d’altri<br />

tempi. Un’immagine veritiera? La<br />

risposta arriva dal primo “Repertorio<br />

sui mestieri d’arte della provincia di<br />

Firenze”, realizzato dalla Fondazione<br />

di Firenze per l’Artigianato Artistico,<br />

in compartecipazione con la Camera<br />

di Commercio di Firenze. Gli artigiani<br />

artistici della provincia, individuati<br />

attraverso l’indagine, sono 1.317,<br />

concentrati per il 49 per cento nel comune<br />

di Firenze. Hanno mediamente<br />

50 anni e non hanno eredi ma muovono<br />

i primi passi nel mondo del web.<br />

Oltre la metà delle imprese artigianali<br />

è rappresentato da ditte individuali,<br />

fino a un massimo di tre addetti. Le<br />

forme societarie, minoritarie, sono<br />

più frequenti nel settore dei minerali<br />

non metalliferi e in quello della pelle<br />

e del cuoio. Come suggerisce lo stereotipo,<br />

gli artigiani hanno i capelli<br />

grigi: il titolare dell’impresa artigiana<br />

ha generalmente un’età avanzata,<br />

tra i 49 e i 58 anni. Solo il 3 per cento<br />

ha meno di 30 anni. Le imprese però<br />

sono piuttosto giovani. Un’attività<br />

su due è di prima generazione ed è<br />

stata fondata negli ultimi venti anni.<br />

Solo il 7 per cento circa delle aziende<br />

è nato prima del 1970. A differenza<br />

di quello che si può pensare, la trasmissione<br />

ereditaria del mestiere non<br />

è predominante. L’indagine dimostra<br />

infatti che le attività tramandate di<br />

padre in figlio sono il 35 per cento<br />

del totale. Gran parte degli artigiani<br />

ha studiato a Firenze: poco meno di<br />

metà ha un diploma di maestro d’arte.<br />

Un significativo 20 per cento proviene<br />

dall’Opificio delle Pietre Dure.<br />

Fedeli alla reputazione che li vuole<br />

depositari di un mestiere tipicamente<br />

manuale, gli artigiani sembrano poco<br />

propensi a usare la tecnologia in<br />

fase produttiva. Solo il 15 per cento<br />

delle imprese fa ricorso a una combinazione<br />

di manualità e utilizzo di<br />

macchine. Ma chi si immagina questi<br />

artisti alle prese con lettere sigillate<br />

con cera lacca si sbaglia. <strong>Il</strong> computer<br />

è entrato anche nelle botteghe. Oltre<br />

il 60 per cento degli artigiani comunica<br />

attraverso la posta elettronica.<br />

Ad avere un sito internet è invece<br />

poco meno del 39 per cento. Alcuni<br />

settori però si dimostrano più affini<br />

Tra i settori con<br />

più dimestichezza<br />

col web c’è quello<br />

della pelletteria<br />

NON SEI SOLO...<br />

chiedi aiuto ad un professionista<br />

TACHICARDIA, sudorazione, sensazione di formicolio, dolore al<br />

petto... Tutto vi porterebbe a pensare che stia descrivendo i sintomi di<br />

un infarto... A questo punto vorrei aggiungere sensazioni di sbandamento,<br />

di svenimento, di testa leggera, brividi o vampate di calore, paura di<br />

perdere il controllo, di impazzire e di morire...<br />

La persona che in un periodo di tempo circoscritto, spesso a insorgenza<br />

improvvisa, si ritrova a provare alcuni di questi sintomi, accompagnati<br />

da una intensa paura, terrore o senso di catastrofe imminente, si trova<br />

a sperimentare un "attacco di panico". <strong>Il</strong> ricordo che lascia il primo<br />

attacco è molto vivido e ricco di dettagli, la sensazione di disagio è<br />

percepibile al solo pensiero...ma la cosa che più spaventa è che si<br />

possa presentare nuovamente, in modo inaspettato e magari in situazioni<br />

in cui sarebbe difficile cercare aiuto e ricevere soccorso (ad<br />

esempio in auto, in ascensore, in un luogo affollato). E così si iniziano<br />

RUBRICA DI PSICOLOGIA A CURA DELLA<br />

DR.SSA DEBORA GILARDI<br />

Approccio cognitivo - Comportamentale<br />

Master in Disturbi dell'Alimentazione e Obesità<br />

Iscrizione all'albo degli Psicologi della Toscana al N.° 4388<br />

1070809<br />

a mettere in atto tutta una serie di "precauzioni", evitando di fare certe<br />

azioni o facendole solo se accompagnati da una persona fidata, utilizzando<br />

farmaci che possano rassicurare e diminuire l'ansia, ma allora poi è<br />

necessario averli sempre con sé - "non si sa mai!" - cercando in tutto e<br />

per tutto di scongiurare la possibilità che l'attacco possa ripresentarsi.<br />

Eppure a volte si ripresenta. Molti stimoli, in questo caso, possono col<br />

passare del tempo essere in grado di scatenare un altro attacco, poiché,<br />

siano essi sensazioni corporee o eventi esterni, sono sempre interpretati<br />

dalla persona in maniera catastrofica ed erronea. <strong>Il</strong> circolo vizioso del<br />

disturbo di panico si fa strada, causando notevole disagio alla persona che<br />

lo sperimenta, ma è possibile interromperlo. Attraverso l'utilizzo di<br />

opportune strategie cognitive e comportamentali, la persona è aiutata<br />

dallo psicologo ad affrontare il problema e a riprendere funzionalmente il<br />

corso della propria vita.<br />

Ricorda<br />

“Nessun uomo è un’isola”<br />

(J. Donne)<br />

La dottoressa riceve su appuntamento presso<br />

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tempi moderni<br />

di altri alle nuove tecnologie. E’ il<br />

caso della pelletteria e dei cuoi artistici,<br />

degli strumenti musicali, delle<br />

decorazioni e della ceramica. C’è chi<br />

diventa artigiano del web, pronto ad<br />

aprirsi dei varchi oltre i circuiti locali,<br />

diffondendo il proprio saper fare<br />

oltre i confini della regione, e perché<br />

no, dell’Italia. Buone notizie, allora.<br />

L’artigianato, “marchio di fabbrica”<br />

del made in Florence, resiste. In bottega<br />

e sul web.<br />

in PiLLoLE<br />

IL PRECEDENTE<br />

<strong>Il</strong> primo e unico progetto di<br />

Repertorio delle botteghe<br />

dell’artigianato artistico risale<br />

al 1958. Si trattava di un censimento<br />

degli artigiani toscani,<br />

pubblicato in quattro lingue<br />

(italiano, inglese, francese e<br />

spagnolo). L’indagine odierna<br />

trae ispirazione da quel progetto<br />

proponendo una mappatura<br />

aggiornata.<br />

L’INDAGINE<br />

L’indagine, a cura di Franco Vichi,<br />

direttore della Fondazione<br />

di Firenze per l’Artigianato Artistico,<br />

è raccolta in un volume<br />

e in un cd ed è suddivisa in due<br />

parti. La prima traccia un ritratto<br />

delle imprese artigiane della<br />

provincia di Firenze, cercando<br />

di delineare il “profilo” dell’artigiano<br />

d’arte odierno. Nella<br />

seconda parte sono invece descritte<br />

nel dettaglio le 1.317<br />

aziende artigiane individuate.<br />

IL METODO<br />

Da un elenco iniziale di oltre<br />

6mila aziende appartenenti<br />

all’Albo delle Imprese Artigiane<br />

è stata fatta una prima scrematura,<br />

eliminando ad esempio<br />

le produzioni di livello industriale.<br />

Si è arrivati così a un totale<br />

di 2.500 aziende, ulteriormente<br />

ridotte dopo una verifica<br />

telefonica, rivolta a capire se si<br />

trattasse di imprese della sfera<br />

propriamente “artistica”. Tra<br />

le discriminanti utilizzate rientrano<br />

l’ideazione, i materiali<br />

utilizzati, nonché la produzione<br />

di manufatti unici, in piccole<br />

serie.<br />

LE IMPRESE<br />

<strong>Il</strong> mondo dell’artigianato è assai<br />

vasto e lo dimostrano i settori<br />

individuati dal Repertorio.<br />

Vi rientrano l’abbigliamento e<br />

le calzature, i ricami, la pelle e<br />

i cuoi artistici, la tappezzeria, la<br />

carta, la ceramica, il legno e i<br />

mobili, le lavorazioni in pietra<br />

e in vetro, gli strumenti musicali<br />

e il restauro. Escluse invece<br />

dall’indagine le lavorazioni che<br />

hanno poco a che fare con l’arte:<br />

i servizi alla persona, come<br />

i barbieri, o le attività legate ai<br />

generi alimentari.


1074382


14 Marzo 2010<br />

dOssIeR/1. Tre medici spiegano i pericoli sanitari dovuti alla presenza di questo materiale<br />

“Le rimozioni fai-da-te sono pericolose”<br />

Due le malattie legate al minerale: la asbestosi (rarissimi i casi in<br />

città) e il mesotelioma, tumore che può colpire chi ne ha inalato<br />

le fi bre. L’area fi orentina sembra essere relativamente al sicuro,<br />

anche se, specie nella Piana, sono molte le coperture in eternit<br />

IL DENTISTA RISPONDE<br />

QUESTO MESE: i mini impianti risolvono alcuni casi<br />

A cura del<br />

Dott. Giuseppe Garrubba<br />

Da qualche anno a questa parte è<br />

caduto uno degli ultimi limiti per<br />

l'applicazione degli impianti: il poco<br />

osso.<br />

Questo mese, a completamento<br />

della serie di rubriche che trattano<br />

l'argomento, vi parlerò dei mini<br />

impianti. Come dice il nome, si tratta<br />

di piccole viti, da inserire dove c'è poco osso. Gli<br />

impianti, sono una tipologia di protesi nata per<br />

sostituire i denti mancanti con capsule e ponti, come<br />

già vi ho spiegato in altri articoli. Successivamente<br />

si è pensato che potevano aiutare anche nella stabilità<br />

della protesi mobile completa. Per capirci, quando<br />

in una bocca non ci sono più denti residui si<br />

sostituiscono con una protesi mobile completa. Tale<br />

protesi non ha ancoraggi e quindi la<br />

sua stabilità è data dalla suzione:<br />

inserendola esce da sotto tutta l'aria<br />

che, quando la protesi è precisa, non<br />

rientra, creando così l'effetto ventosa<br />

che ne determina l'aderenza alla<br />

mucosa. Per quanto realizzate con<br />

tutti gli accorgimenti possibili, alcune<br />

di queste protesi, in particolare<br />

quelle delle arcate inferiori con poco<br />

osso, possono, a volte muoversi. <strong>Il</strong><br />

paziente ovviava a questo problema<br />

con paste collanti o cuscinetti. Oggi<br />

si inseriscono due o quattro di questi<br />

mini impianti che essendo piccoli<br />

si possono applicare in ossi atrofici<br />

ormai ridotti anche a cinque o sei millimetri di<br />

spessore. Queste viti vengono poi sfruttate come<br />

ancoraggi avvitando al loro interno una sfera preformata<br />

in metallo (attacco maschio) che viene poi fatta<br />

incastrare con una parte femmina in teflon da applicare<br />

nella protesi (esistono anche soluzioni a calamita).<br />

L'incastro delle due parti ancora saldamente la<br />

protesi agli impianti e permette un facile inserimento<br />

e disinserimento. Tutto questo<br />

migliora molto la stabilità.<br />

Da sempre continua la lotta fra le<br />

avversità della natura e l'uomo. Non<br />

è possibile vincere, ma cerchiamo<br />

di ridurre il divario.<br />

Salute a tutti.<br />

protesi completa ancorata<br />

a mini impianti.<br />

DOTT. GIUSEPPE GARRUBBA Via Lungo L’Affrico, 42 - Firenze - Tel. 055 660225<br />

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Riccardo Bianchi<br />

La pericolosità dell’amianto<br />

è ormai risaputa. Le numerose<br />

inchieste aperte sulle<br />

morti che ha provocato<br />

hanno fatto storia. Le grandi aziende<br />

dove si lavorava, come la Eternit<br />

di Casale Monferrato, hanno avuto<br />

centinaia di morti tra i propri operai.<br />

Ma sul territorio fiorentino fabbriche<br />

di questo tipo non esistevano. Una<br />

L’EsEMPio<br />

<strong>Il</strong> nuovo impianto<br />

Rischi addio<br />

Benvenuto sole<br />

Buone nuove per la copertura<br />

di un grande fabbricato<br />

di proprietà di Toscana<br />

Energia, completamente bonificato<br />

e trasformato da una<br />

vecchia, malridotta e pericolosa<br />

copertura in eternit in un<br />

nuovo e super tecnologico impianto<br />

fotovoltaico. 470mila<br />

euro, tanto ci è voluto per trasformare<br />

la pericolosa copertura<br />

di eternit in una centrale<br />

fotovoltaica da 70mila Kwh<br />

all’anno. E anche se il fabbricato<br />

ha un’esposizione non<br />

proprio ideale, il problema è<br />

stato bypassato utilizzando<br />

pannelli in silicio amorfo, un<br />

materiale che, pur avendo un<br />

rendimento inferiore rispetto<br />

ai moduli cristallini, garantisce<br />

una produzione minima<br />

adeguata anche in condizioni<br />

atmosferiche non favorevoli e<br />

riesce a sfruttare i periodi a minore<br />

intensità luminosa, come<br />

alba e tramonto. 1550 metri<br />

quadrati bonificati e sostituiti<br />

con i nuovi pannelli che da<br />

quest’anno in avanti consentiranno<br />

di produrre energia che<br />

permetterà di risparmiare circa<br />

l’equivalente di 1,5 tonnellate<br />

di petrolio, e di non immettere<br />

nell’aria 53,6 tonnellate<br />

di anidride carbonica (ovvero<br />

l’equivalente ecologico di 77<br />

nuovi alberi piantati), producendo<br />

una quantità di energia<br />

pari a quella che basterebbe<br />

per soddisfare il fabbisogno di<br />

27 famiglie. La grande novità,<br />

che invita ad un graduale iter<br />

di bonifica delle aree a rischio<br />

in cui sono presenti tracce di<br />

amianto, è stata presentata<br />

dal sindaco di Firenze Matteo<br />

Renzi che ha inaugurato l’impianto<br />

lo scorso 25 febbraio. I<br />

584 pannelli installati sono il<br />

fiore all’occhiello di un lavoro<br />

che porta a Firenze un ottimo<br />

esempio di come la città si dovrebbe<br />

rapportare all’energia,<br />

lasciando più spazio all’ecologia<br />

e alla sostenibilità e accantonando<br />

materiali pericolosi.<br />

/C.G.<br />

ambiente<br />

fortuna, come confermano i dati. Se<br />

si pensa che a Monfalcone, in Friuli,<br />

cittadina di 28mila abitanti, negli ultimi<br />

vent’anni ci sono stati 260 casi<br />

di mesotelioma, il tumore provocato<br />

dal minerale, i 179 della provincia<br />

fiorentina sono ben altra cosa. Nonostante<br />

il commercio di manufatti in<br />

amianto sia vietato dal ‘92, la legge<br />

non vieta di tenere quelli esistenti,<br />

a patto che siano in buono stato.<br />

E a Firenze ce ne sono eccome. Le<br />

malattie che questo materiale produce<br />

sono due. La asbestosi, che si<br />

sviluppa anche dopo decine di anni<br />

in chi ha lavorato con il materiale,<br />

e il mesotelioma, per chi ne è stato<br />

a contatto, inalandone le fibre. Se<br />

la prima non può più spaventare, la<br />

seconda è un pericolo ancora attuale.<br />

“I casi di asbestosi sono pochissimi<br />

a Firenze, stanno scomparendo<br />

- spiega il dottor Giuseppe Petrioli,<br />

direttore del dipartimento prevenzione<br />

dell’Asl 10 - erano casi mortali,<br />

si bloccavano i polmoni. Ma ormai<br />

parliamo solo di qualche ex operaio<br />

di trent’anni fa, che o ha lavorato<br />

nelle officine di Ataf e Ferrovie dello<br />

Stato, oppure era emigrato al nord”.<br />

L’amianto è il cancerogeno più potente<br />

che si conosca, perché le fibre<br />

si possono sprigionare nell’aria. “Più<br />

è friabile e più è dannoso - spiega il<br />

dottor Andrea Galanti, che si occupa<br />

di prevenzione nei luoghi di lavoro -<br />

per fortuna nell’edilizia è spesso presente<br />

come eternit, quindi compatto<br />

e coperto dal cemento. Però l’eternit<br />

copre gran parte dei capannoni<br />

industriali, specie nella Piana”. La<br />

legge aiuta i lavoratori, obbligando<br />

il datore di lavoro a controllare la <strong>sicurezza</strong><br />

dell’ambiente. Ma si sa che<br />

sono meno al sicuro dei tecnici specializzati<br />

che rimuovono l’amianto,<br />

coperti da tute adatte. I pericoli non<br />

sono comunque elevati, esclusi casi<br />

ben determinati, soprattutto nelle<br />

abitazioni, dove le persone passano<br />

più tempo e in spazi più ristretti. “Un<br />

tubo di eternit non è dannoso se è in<br />

buono stato. Ma se un muratore lo<br />

rompe, le fibre si diffondono in tutta<br />

la casa - ricorda il dottor Luciano<br />

Tiracorrendo, specialista in igiene<br />

pubblica - se poi questi manufatti<br />

vengono polverizzati con trapani o<br />

flessibili, il problema si fa veramente<br />

serio”. Per questo è consigliabile<br />

che le valutazioni e le rimozioni di<br />

tali oggetti siano realizzate da ditte<br />

specializzate, anche se è possibile<br />

toglierli da soli. “Esiste un kit, reperibile<br />

all’Asl o al Quadrifoglio - racconta<br />

Petrioli - ma va bene solo per<br />

le piccole cose”. Anche perché per<br />

smaltire una tettoia di eternit non si<br />

può assolutamente buttarla nel cassonetto.<br />

Più è friabile più<br />

è dannoso, per<br />

questo è meglio<br />

affi darsi a ditte


ambiente<br />

dOssIeR/2. Avviato un censimento per tener d’occhio le situazioni a rischio e ridurre gli illeciti<br />

Foto dal cielo per monitorare l’amianto<br />

Riccardo Bianchi<br />

Non ci sono zone veramente<br />

a rischio amianto<br />

in città. L’unica,<br />

forse, è il Teatro del<br />

Comunale, dove da tempo i tecnici<br />

specializzati stanno lavorando per<br />

rimuoverlo. Di piccoli manufatti<br />

prodotti con il minerale, però, è<br />

piena anche Firenze. L’eternit era<br />

talmente resistente che si è diffuso<br />

ovunque e per produrre gli oggetti<br />

più svariati, dai pannelli coprimuro<br />

ai cassonetti. Ma il suo vero<br />

utilizzo sono state le coperture: ce<br />

n’erano di tutti i tipi, dai tetti degli<br />

stabilimenti alle tettoie dei capanni<br />

in giardino. E in gran parte<br />

sono ancora lì. Proprio per questo<br />

il Comune ha predisposto un censimento<br />

di tutte queste coperture.<br />

<strong>Il</strong> progetto è guidato dall’architetto<br />

Stefano Cerchiarini, della direzione<br />

Ambiente, affiancato da una<br />

squadra di tre esperti. Per portarlo<br />

a termine utilizzeranno le foto<br />

aeree della Regione Toscana e le<br />

carte con la destinazione d’uso<br />

Cosa succede se un tetto di eternit<br />

fa capolino da una fabbrica<br />

di lumiere alla prima periferia di<br />

Firenze disturbando la quiete del<br />

vicinato? Succede che il vicinato si<br />

agita e comincia a far sentire la sua<br />

voce. “Possibile che ci sia sempre<br />

bisogno del morto per dimostrare<br />

che una cosa è dannosa?”, sbotta<br />

Gloria Vivoli, aspirante infermiera,<br />

che sta tentando, insieme ad altri<br />

cittadini della zona, di convincere<br />

la proprietaria a smantellare il tetto<br />

in questione. <strong>Il</strong> “morto”, per fortuna<br />

non c’è stato, almeno per adesso, e<br />

la signora Florence Casey Fantin,<br />

padrona del tetto che si allunga nella<br />

sua proprietà e che confina con<br />

molti altri spazi verdi dell’isolato tra<br />

via Rusciano e via Giovanni Maria<br />

Cecchi, assicura di tenere sotto controllo<br />

costantemente la copertura in<br />

questione. “E’ ovvio, anch’io ci tengo<br />

a eliminarlo, sono io la prima a<br />

viverci quotidianamente a contatto,<br />

ma i costi per lo smaltimento sono<br />

molto alti e dovrei accollarmeli da<br />

sola, quindi quello che per il momento<br />

posso fare, e faccio volentieri,<br />

è tenerlo sotto controllo costantemente”.<br />

Gli incaricati degli uffici di<br />

Igiene Pubblica si occupano del monitoraggio<br />

delle situazioni a rischio<br />

ed è con loro che la signora Fantin<br />

dei vari edifici. “Controlliamo<br />

due tipi di strutture: quelle dove il<br />

pericolo di trovare amianto è più<br />

alto, come le stazioni o le tettoie, e<br />

quelle dove è bene controllare che<br />

non ve sia, come gli ospedali, le<br />

scuole o i complessi sportivi”, racconta<br />

Cerchiarini. Sul computer si<br />

alternano le 310 foto con le relative<br />

mappe. Si notano i diversi colori<br />

che segnalano le varie strutture<br />

da tenere sotto attenzione. Sono<br />

tante, 14mila, ma erano 30mila<br />

alla partenza. <strong>Il</strong> primo passo è<br />

capire dalle immagini di che coperture<br />

si tratta. <strong>Il</strong> mouse punta su<br />

una fabbrica. “Esclusa, ha il tetto<br />

rosso, l’amianto è sempre grigio”,<br />

sentenzia l’architetto. Accanto ci<br />

sono due piccole tettoie: “Ecco,<br />

questa è di amianto. È ondulata<br />

e grigia scura. Questa no, è grigia<br />

ma è chiara, è metallica”. Ma<br />

dove gli alberi o l’ombra coprono<br />

la visuale, l’unica soluzione è il<br />

sopralluogo “o nuove foto digitali,<br />

più precise”.Ma anche più costo-<br />

Firenze non ha zone “rosse”, tranne<br />

(forse) il teatro Comunale, dove si lavora<br />

per rimuovere i residui. in corso una<br />

mappatura delle strutture da controllare<br />

IL cAsO. Una copertura e la paura dei vicini di casa<br />

L’eternit sul tetto che “scotta”<br />

si interfaccia per il controllo del suo<br />

tetto. “Sono stata proprio oggi (venerdì<br />

5 marzo, ndr) a consegnare<br />

della documentazione in via Casini,<br />

agli uffici d’igiene pubblica, e solo<br />

pochi giorni fa sono venuti dei tecnici<br />

a controllare, ci sono documenti<br />

che lo provano. Poi, siamo i primi<br />

a fare attenzione a non danneggiarlo,<br />

a non camminarci sopra perché<br />

rischierebbe di rompersi e rompendosi,<br />

emanerebbe particelle cancerogene<br />

di amianto nell’aria”. Ma i<br />

cittadini non si lasciano convincere<br />

tanto facilmente, vorrebbe avere a<br />

disposizione almeno i documenti<br />

che provano l’effettiva manutenzione<br />

e preferirebbero vedere il prima<br />

possibile l’eternit smaterializzarsi.<br />

“Ho scritto anche una lettera per<br />

la raccolta delle firme tra i vicini<br />

- continua Gloria - mi sono rivolta<br />

a chiunque, dall’Arpat, all’Asl, al<br />

Comune di Firenze, ma mi hanno<br />

risposto che lo smantellamento è a<br />

carico dei privati”. <strong>Il</strong> risultato è che<br />

un problema tra vicini si trasforma<br />

in una lotta dove nessuno riesce a<br />

dare all’altro risposte soddisfacenti.<br />

“Io vedo muschio, tegole spezzate,<br />

come faccio a credere che sia tutto<br />

a posto?”, dice Gloria. “E’ tutto ok”,<br />

controbatte la proprietà. Chi la dura<br />

la vince.<br />

/L.Z.<br />

LA MAPPA DEI SORVEGLIATI SPECIALI<br />

CENSIMENTO Q1 Q2 Q3 Q4 Q5 TOT<br />

Rottamaio 0 0 0 2 3 5<br />

Campeggio, villaggio turistico 1 1 0 0 0 2<br />

Stalla, Fienile, Allevamento 25 3 29 28 6 91<br />

Centrale elettrica, sottostazione elettrica,<br />

cabina elettrica<br />

18 112 84 99 177 490<br />

Stazione ferroviaria, casello, fermata 15 2 0 0 2 19<br />

Tettoia, pensilina, lucernario 795 1951 1647 1628 3027 9048<br />

Volume industriale-commerciale, capannone 360 901 229 685 2022 4197<br />

Complesso sociale 0 15 2 2 4 23<br />

Complesso sportivo 19 30 44 32 43 168<br />

Complesso scolastico 3 34 25 37 52 151<br />

Complesso ospedaliero 0 6 1 2 15 24<br />

TOTALE 1236 3055 2061 2515 5351 14218<br />

Le prime sette righe sono le strutture che potrebbero contenere amianto.<br />

I complessi, invece, sono gli edifi ci che saranno controllati per <strong>sicurezza</strong>, perché<br />

molto frequentati.<br />

I numeri si riferiscono ai palazzi che il gruppo dell’architetto Cerchiarini controllerà,<br />

non a quelli che contengono necessariamente amianto. I grandi conglomerati, come<br />

le stazioni, Careggi e San Salvi, sono considerati come un’unità, nonostante abbiano<br />

più strutture.<br />

se. “Servirà un anno per lavorare<br />

sulle immagini e tutto il 2011 per i<br />

controlli, laddove ci saranno dubbi”.<br />

Alla fine, però, sarà più facile<br />

per le autorità assicurarsi che nessuno<br />

smaltisca abusivamente una<br />

tettoia o la lasci degradare. Oltre<br />

alle coperture, ci sono molti altri<br />

manufatti in eternit presenti nelle<br />

case dei fiorentini, dai caminetti<br />

ai tubi. Un’infinità, difficile da togliere.<br />

“La delibera del ‘97 della<br />

Regione Toscana, che ne regola la<br />

manutenzione, è vaga - sostiene<br />

Marco Maselli, dell’ufficio Igiene<br />

Pubblica del Comune - dà dei va-<br />

15<br />

lori a seconda dell’età del manufatto<br />

e del suo stato di degrado, ma<br />

quest’ultimo non è facile da definire,<br />

non è oggettivo”. Perciò non<br />

sono rari i casi in cui una richiesta<br />

di mettere in <strong>sicurezza</strong> un cassonetto<br />

interno finisce dritta davanti<br />

al Tar. “E l’esito non è scontato”.<br />

1062890


16 Marzo 2010<br />

ZOOM/1. L’Irpet ha fotografato le nuove rotte degli “esodi metropolitani”: spesso il movente è economico<br />

Sempre più fi orentini in fuga (verso Prato)<br />

in un decennio<br />

(1997/2008) sono usciti<br />

dal capoluogo circa<br />

108mila residenti e ogni<br />

anno fanno questa<br />

scelta quasi in 9mila. La<br />

metà di loro si sposta<br />

nei comuni limitrofi<br />

Greta Braschi<br />

<strong>Il</strong> costo delle case è esagerato? <strong>Il</strong> traffico<br />

e le orde di turisti sono esasperanti? E io<br />

trasloco fuori Firenze. È l’esilio (quasi)<br />

forzato di un gran numero di fiorentini.<br />

Lo conferma il Rapporto sul territorio 2010<br />

dell’Irpet (Istituto regionale programmazione<br />

economica Toscana). Nell’arco di un decennio,<br />

dal 1997 al 2008, sono usciti da Firenze<br />

circa 108mila residenti. Ogni anno, in media,<br />

lasciano la città quasi 9mila fiorentini, il 2,4<br />

per cento della popolazione. Sono per lo più<br />

giovani e adulti dai 20 ai 40 anni. Dove si rifugiano?<br />

Circa metà di loro sceglie uno dei<br />

comuni alle porte di Firenze e il capoluogo<br />

più vicino, Prato. A spingerli verso questi lidi<br />

sono per lo più i valori immobiliari allettanti.<br />

Sono in prevalenza giovani, non laureati, spesso<br />

stranieri, famiglie di recente formazione<br />

in cerca della prima casa, strozzati dal costo<br />

delle abitazioni e dell’affitto. Nell’arco del<br />

decennio 1998/2008 la spesa per l’affitto a Firenze<br />

è arrivata ad assorbire un quarto del reddito<br />

familiare. Un destino analogo attende coloro<br />

che decidono di acquistare un’abitazione.<br />

“Le famiglie – scrivono i ricercatori dell’Irpet<br />

– si sono spesso accollate mutui pluriennali,<br />

rinunciando mediamente al 20 per cento del<br />

proprio reddito per periodi che spesso superano<br />

i 15 anni”. Quando arriva il momento di<br />

metter su famiglia o di conquistare la propria<br />

indipendenza non resta allora che emigrare<br />

nell’hinterland. <strong>Il</strong> costo delle abitazioni infatti<br />

diminuisce col crescere della distanza dal cen-<br />

tro urbano. Le mete preferite? Ai primi posti<br />

svettano Signa e Campi Bisenzio, le cui popolazioni<br />

sono cresciute più del 20 per cento dal<br />

1998 al 2008, grazie anche all’apporto della<br />

componente straniera. Mentre a Montelupo,<br />

nello stesso periodo, il numero delle famiglie<br />

residenti è raddoppiato. “Un’attrazione – spiega<br />

l’Irpet - da mettere sicuramente in relazione<br />

con i prezzi delle abitazioni notevolmente<br />

più bassi rispetto al capoluogo regionale: nelle<br />

aree semicentrali si va dai 2mila euro al mq di<br />

Campi Bisenzio ai 2mila 500 di Montelupo,<br />

contro i 4mila 500 di Firenze (Fonte: <strong>Il</strong> Consulente<br />

Immobiliare-Sole 24Ore)”. Si abbandona<br />

Firenze ma non si va troppo lontano. Gran<br />

1069345<br />

parte dei “migranti” metropolitani preferisce<br />

stabilirsi nei comuni vicini, sebbene quelli più<br />

distanti offrano prezzi abitativi ancora più bassi.<br />

In ballo sono infatti altre spese, quelle per<br />

il trasporto. <strong>Il</strong> posto di lavoro resta a Firenze<br />

e magari anche i nonni, ai quali lasciare i figli<br />

durante la giornata lavorativa. Crescono così<br />

le fila dei pendolari, quotidianamente a far la<br />

spola tra la casa e l’ufficio. Un adeguato sistema<br />

di infrastrutture e una più alta qualità<br />

ambientale compensano l’andirivieni forzato.<br />

Ma il risparmio ha comunque un costo: il tempo<br />

passato (in prevalenza) in macchina, a dar<br />

man forte a due presenze indesiderate come il<br />

traffico e l’inquinamento.<br />

L’intERVistA<br />

tendenze<br />

Daniele Vignoli, ricercatore<br />

“Intanto la città si fa<br />

sempre più anziana”<br />

Due chiacchiere con Daniele Vignoli, ricercatore<br />

di Demografia presso l’Università<br />

di Firenze.<br />

Concorda con lo scenario presentato nel<br />

Rapporto sul Territorio Irpet 2010?<br />

Sì, lo scenario tratteggiato mi sembra in linea<br />

con numerose ricerche condotte congiuntamente<br />

dal dipartimento di Statistica di Firenze<br />

e dall’Ufficio di Statistica del Comune di<br />

Firenze. Da un punto di vista demografico, la<br />

popolazione fiorentina sta invecchiando molto<br />

rapidamente. Si contano oggi più di due<br />

anziani per ogni bambino. L’apporto degli<br />

stranieri, sebbene importante, risulta ancora<br />

numericamente esiguo.<br />

Come cambierà la città nei prossimi decenni?<br />

La risposta più facile è che le tendenze in corso<br />

lasciano supporre un futuro demografico<br />

fiorentino con pochi giovani e molti anziani.<br />

Tuttavia non sarei troppo pessimista. Si notano<br />

infatti segnali di una rinnovata vitalità<br />

demografica legata ad un lieve, ma importante,<br />

recupero di fecondità. Le migrazioni<br />

rappresenteranno la variabile che più potrà<br />

modificare il futuro demografico di Firenze,<br />

sia in termini di popolazione totale, che di<br />

struttura per sesso ed età. Se ci immaginiamo<br />

una popolazione che non si rinchiuderà all’interno<br />

delle proprie mura potremmo anche<br />

attraversare una nuova e più favorevole fase<br />

demografica.<br />

A quali trasformazioni sociali assisteremo?<br />

A fronte di una presenza, in valori assoluti e in<br />

termini relativi, sempre più marcata di persone<br />

in età matura e anziana, ci saranno mutamenti<br />

molto veloci nella scena professionale, sociale,<br />

politica ed economica. Saranno necessari<br />

adeguamenti di mentalità e comportamenti, e<br />

ripensamenti sui compiti e i ruoli tipici delle<br />

fasi della vita. I concetti stessi di “bambino”,<br />

“giovane”, “adulto”, anziano” andranno forse<br />

ripensati alla luce dell’allungamento della vita<br />

media e, più in generale, delle trasformazioni<br />

demografiche in corso.<br />

/A.C<br />

1093437


tendenze<br />

ZOOM/2. L’altra faccia della medaglia: chi può cambia residenza per lasciarsi alle spalle il caos<br />

e i ricchi si rintanano nelle campagne<br />

Annalisa Cecionesi<br />

A<br />

spingere i fiorentini fuori<br />

città non è solo il portafoglio<br />

che piange. Si abbandona<br />

Firenze anche per<br />

sfuggire al caos urbano e migliorare la<br />

propria qualità di vita. È l’esodo dei<br />

“benestanti”. Come dimostra il Rapporto<br />

sul territorio 2010 dell’Irpet, la<br />

metà circa delle famiglie che lasciano<br />

la città trasloca verso territori con<br />

costi delle case analoghi a quelli del<br />

capoluogo toscano, e in alcuni casi<br />

superiori. L’ipotesi più calzante per<br />

spiegare questo esodo sembra essere<br />

la ricerca di un maggior livello di<br />

benessere. La fuga da Firenze ha così<br />

due facce. Accanto ai giovani che<br />

scappano per esigenze di risparmio,<br />

ci sono gli adulti che desiderano lasciarsi<br />

alle spalle i difetti della città<br />

per abbracciare la quiete della campagna.<br />

Questi ultimi hanno un’età<br />

mediamente più matura, sono per lo<br />

più nuclei familiari con figli, con una<br />

persona di riferimento quarantenne e<br />

un titolo di studio elevato. Caratteristiche<br />

che fanno ipotizzare di trovarsi<br />

di fronte a famiglie benestanti. Tra di<br />

loro ci sono meno stranieri rispetto<br />

a coloro che inseguono il risparmio.<br />

“Una parte importante dei flussi in<br />

uscita dall’area centrale – spiegano<br />

i ricercatori dell’Irpet – trasloca nella<br />

prima cintura alla ricerca di una<br />

maggiore qualità dell’ambiente naturale<br />

e costruito, delle tipologie edilizie,<br />

nonché dei servizi, tutti aspetti<br />

i giovani emigrano da Firenze per risparmiare, gli adulti<br />

benestanti scappano invece alla ricerca di quiete e benessere.<br />

tra le mete più gettonate Fiesole, Bagno a Ripoli e impruneta<br />

FIGLINE - MONTEVARCHI WWW.FORTINI.IT<br />

PERCHÈ ABBIAMO SCELTO DI USARE QUESTO LOGO?<br />

TROPPO SPESSO sentiamo generalizzare e identificare qualsiasi rivenditore<br />

di auto come Concessionaria.<br />

Nasce da qui, l’esigenza di spiegare ai nostri futuri clienti cosa significa essere<br />

Concessionari.<br />

Rivolgersi alla rete ufficiale dei Concessionari Volkswagen significa avere la<br />

garanzia di trattare con aziende selezionate e scelte direttamente dalla casa<br />

madre.<br />

Per potersi fregiare del nome Concessionaria Volkswagen, occorre possedere<br />

e mantenere elevati standard qualitativi, raggiunti tramite investimenti<br />

costanti nelle strutture, nell’organizzazione aziendale e nella formazione del<br />

personale.<br />

Tutto questo, a garanzia della massima soddisfazione e <strong>sicurezza</strong>, che il<br />

cliente deve avere rivolgendosi a una Concessionaria.<br />

Per questi motivi, abbiamo scelto come nostro logo identificativo, Fortini, LA<br />

Concessionaria.<br />

Un LA maiuscolo, come stimolo per ognuno di noi, ad elevare ogni giorno<br />

che entriamo in Concessionaria, i valori di tale nome.<br />

17<br />

che probabilmente risultano critici<br />

nell’area urbana centrale”. Tra le mete<br />

più gettonate troviamo Fiesole, Bagno<br />

a Ripoli, Impruneta e Vaglia, comuni<br />

pregiati con costi abitativi in linea con<br />

quelli fiorentini, se non superiori. Ma<br />

ad attirare gli ex fiorentini sono anche<br />

paesi più distanti dal capoluogo<br />

toscano, con valori immobiliari più<br />

bassi. In questo caso la qualità della<br />

vita più soddisfacente è pagata con<br />

tempi di pendolarismo più ampi. Si<br />

va dal Chianti al Mugello, passando<br />

per la Val di Pesa. Tra le destinazioni<br />

scelte troviamo Greve in Chianti,<br />

San Casciano, Borgo San Lorenzo,<br />

Scarperia. Le colline toscane si stanno<br />

urbanizzando ma il rischio di cementificazione<br />

selvaggia sembra scongiurato.<br />

<strong>Il</strong> Rapporto dell’Irpet, infatti,<br />

è rassicurante. I flussi diretti verso<br />

nuove aree hanno determinato impatti<br />

relativamente contenuti sull’urbanizzazione.<br />

Non si è assistito a espansioni<br />

incontrollate e opere di edilizia<br />

scadente (se non, in parte, nella piana<br />

ad ovest di Firenze), così come all’impoverimento<br />

nell’offerta di servizi,<br />

tipico dei quartieri dormitorio. Di<br />

fronte a questa fuga da Firenze, viene<br />

da chiedersi chi rimane nella città<br />

del Rinascimento. Solo monumenti e<br />

turisti? Pare di no. Tra la fine del 2007<br />

e la fine del 2008, dopo anni di contrazione<br />

della popolazione, si assiste a<br />

un’inversione di tendenza, con un aumento<br />

di 1.265 unità. <strong>Il</strong> merito è per lo<br />

più degli stranieri, unici a compensare<br />

(in parte) l’abbandono dei fiorentini.<br />

SOLO SE TROVI QUESTO INGRESSO<br />

sei sicuro di entrare in una<br />

concessionaria Volkswagen.<br />

L’unica concessionaria<br />

Volkswagen in valdarno è<br />

Fortini.<br />

1102388


18 Marzo 2010<br />

sOLIdARIetÀ. Prosegue l’impegno de <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> a fianco della Fondazione Francesca Rava Onlus<br />

haiti ha ancora bisogno di noi<br />

Un piccolo haitiano ospite dell’ospedale pediatrico N.P.H. Saint Damien della Fondazione Rava<br />

Haiti, due mesi dopo.<br />

Spente le luci della<br />

ribalta l’emergenza<br />

continua. Soltanto<br />

ora, superato lo shock, è possibile<br />

mettere a fuoco la tragedia<br />

in tutta la sua interezza.<br />

E rimboccarsi le maniche per<br />

ripartire, mettendo da parte la<br />

commozione, la disperazione,<br />

il dolore. A partire dalla ricostruzione<br />

delle scuole. La Fondazione<br />

Francesca Rava – NHP<br />

Onlus, attiva nell’isola da 22<br />

anni, si è già mossa per rimettere<br />

in piedi le 17 scuole di strada,<br />

che prima del sisma hanno dato<br />

cibo, acqua e cure mediche, oltre<br />

all’istruzione, a 6mila bambini<br />

dai 2 ai 16 anni, provenienti<br />

dai quartieri più disagiati. Molte<br />

sono state danneggiate o distrutte<br />

lo scorso gennaio, lasciando<br />

300 insegnanti senza casa né lavoro<br />

e i bimbi senza un punto di<br />

riferimento fondamentale. Ma<br />

la Fondazione non si è fermata,<br />

utilizzando quelle rimaste in<br />

piedi come base d’appoggio per<br />

la distribuzione di viveri e per i<br />

servizi sanitari. Un altro passo<br />

per “aiutare gli haitiani ad aiutarsi<br />

da sé” è il ripristino delle<br />

aree danneggiate a Francisville,<br />

la “Città dei mestieri” messa su<br />

dalla Fondazione con l’intento<br />

di fornire una formazione professionale<br />

a centinaia di ragazzi.<br />

Al momento il capannone ospita<br />

una serie di laboratori artigianali,<br />

tra cui un’officina meccanica<br />

e una panetteria, attrezzata con<br />

macchinari italiani. E panettieri<br />

di casa nostra, arrivati a sforna-<br />

A due mesi dal violento terremoto che ha sconvolto l’isola l’emergenza continua.<br />

il primo passo per “aiutare gli haitiani ad aiutarsi da sé” è fornire loro gli strumenti<br />

per imparare un mestiere. E i panettieri di casa nostra sono già al lavoro sul posto<br />

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durante l’emergenza. Ad alimentare<br />

la ricostruzione invece<br />

ci penserà la fabbrica di mattoni,<br />

che trova spazio anch’essa<br />

all’interno della cittadella. <strong>Il</strong><br />

progetto è destinato ad ampliarsi<br />

entro l’anno, con l’avvio<br />

dei lavori di costruzione di una<br />

scuola professionale in grado di<br />

fornire a 500 studenti gli strumenti<br />

per imparare un mestiere.<br />

<strong>Il</strong> che non è poco, considerando<br />

che il 70% della popolazione di<br />

Haiti non ha un lavoro. Senza<br />

contare il fatto che, a luci spente,<br />

l’isola dovrà fare i conti con<br />

un’emergenza che andrà avanti<br />

per un’intera generazione di<br />

bambini e ragazzi mutilati. E’<br />

un lungo elenco quello della ricostruzione,<br />

ma tra le diverse<br />

voci ognuno può trovare il modo<br />

di dare il proprio contributo. Ci<br />

vorrà un milione e mezzo di<br />

euro per mettere nuovamente<br />

in funzione il centro di riabilitazione<br />

per i bambini disabili<br />

a Petionville andato distrutto.<br />

Altrettanto sarà necessario per<br />

dar vita a un nuovo orfanatrofio.<br />

Ma sono sufficienti 10mila euro<br />

per tirare su una casetta con i<br />

mattoni prodotti a Francisville.<br />

Basta molto meno per frugarsi<br />

nella coscienza e scegliere come<br />

e in che misura dare una mano.<br />

Niente andrà perduto.


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HANNO SUBITO FRATTURE E AMPUTAZIONI, L’ACCOGLIENZA DI BAMBINI<br />

CHE<br />

ORFANI, HANNO SUBITO LA RICOSTRUZIONE FRATTURE E DI AMPUTAZIONI, CASE PER GLI SFOLLATI L’ACCOGLIENZA DELLE TENDOPOLI.<br />

ORFANI, LA RICOSTRUZIONE DI CASE PER GLI SFOLLATI DELLE TENDOPOLI.<br />

DI BAMBINI<br />

ORFANI, LA RICOSTRUZIONE DI CASE PER GLI SFOLLATI DELLE TENDOPOLI.<br />

La Fondazione Francesca Rava rappresenta in Italia l’organizzazione umanitaria N.P.H. Nuestros Pequeños<br />

Hermanos,<br />

La Fondazione<br />

presente<br />

Francesca<br />

da 20<br />

Rava<br />

anni<br />

rappresenta<br />

nell’isola quarto<br />

in Italia<br />

mondo<br />

l’organizzazione<br />

di Haiti con<br />

umanitaria<br />

numerosi progetti<br />

N.P.H. Nuestros<br />

per l’infanzia,<br />

Pequeños<br />

La Fondazione Francesca Rava rappresenta in Italia l’organizzazione umanitaria N.P.H. Nuestros Pequeños<br />

sotto<br />

la<br />

Hermanos,<br />

Hermanos,<br />

guida di Padre<br />

presente<br />

presente<br />

Richard<br />

da 20<br />

da 20<br />

Frechette<br />

anni nell’isola<br />

anni nell’isola<br />

sacerdote<br />

quarto<br />

quarto<br />

e medico<br />

mondo<br />

mondo<br />

in prima<br />

di Haiti<br />

di Haiti<br />

linea.<br />

con numerosi progetti per l’infanzia, sotto<br />

la guida di Padre Richard Frechette sacerdote e medico in prima linea. con numerosi progetti per l’infanzia, sotto<br />

la guida di Padre Richard Frechette sacerdote e medico in prima linea.<br />

FONDAZIONE FRANCESCA RAVA - N.P.H. ITALIA ONLUS V.LE E. CALDARA, 43 - 20122 MILANO - TEL. 02/54122917 FAX 02/55194958<br />

FONDAZIONE FRANCESCA RAVA - N.P.H. ITALIA info@nphitalia.org ONLUS V.LE E. CALDARA, www.nphitalia.org 43 - 20122 MILANO - TEL. 02/54122917 FAX 02/55194958<br />

FONDAZIONE FRANCESCA RAVA - N.P.H. ITALIA ONLUS V.LE E. CALDARA, 43 - 20122 MILANO - TEL. 02/54122917 FAX 02/55194958<br />

info@nphitalia.org www.nphitalia.org<br />

info@nphitalia.org www.nphitalia.org<br />

Ringraziamo per la pubblicazione di questa pagina<br />

studiobackstage.com


20 Marzo 2010<br />

RegIONALI/1. Monica Faenzi, candidata alla presidenza per Pdl e Lega Nord<br />

“Un’impresa possibile”<br />

Filippo Serri<br />

è quello di chi affronta<br />

un’impresa impossibile:<br />

conquistare la fiducia della<br />

L’entusiasmo<br />

maggioranza dei toscani. Sorride<br />

ai cittadini a cui stringe ogni giorno<br />

la mano, sorride dai manifesti che tappezzano<br />

la città: “<strong>Il</strong> Coraggio di cambiare”,<br />

quello di Monica Faenzi, candidata del<br />

centrodestra alla presidenza della Regione.<br />

Ex assessore al Comune di Grosseto,<br />

attuale sindaco di Castiglione della Pescaia,<br />

deputata dal 2008, la sua candidatura è<br />

giunta a sorpresa per tutti, anche per lei.<br />

Se vincerà queste elezioni, dovrà venire<br />

a vivere a Firenze. Le piace l’idea?<br />

A Castiglione rimarrebbero gli affetti, ma<br />

al contempo sarei veramente felice di vi-<br />

fRANcescO bOsI. Udc<br />

vere a Firenze, tra i fiorentini. Firenze è il<br />

capoluogo di questa regione: sembra scontato,<br />

ma guardandosi indietro non è così.<br />

Avrei anche modo di vedere l’operato del<br />

sindaco Renzi, del quale condivido il decisionismo,<br />

caratteristica più affine al centrodestra<br />

che al centrosinistra, ma non il<br />

merito di alcuni suoi provvedimenti.<br />

Ha già un’idea sulle priorità fiorentine a<br />

livello regionale?<br />

Uno dei primi interventi che intendo promuovere<br />

è lo sviluppo dell’aeroporto. La<br />

nuova pista è di vitale importanza per la<br />

ripresa economica e turistica del capoluogo.<br />

Noi dobbiamo batterci per un turismo<br />

di qualità e di lunga permanenza sul nostro<br />

territorio.<br />

Ritiene che l’immigrazione sia un problema<br />

presente in città?<br />

Basta camminare la sera per le strade del<br />

“Infrastrutture moderne al primo posto”<br />

fiorentini se lo ricorderanno nei panni di consigliere co-<br />

I munale, carica che ha ricoperto dal 1975 al 1990. Dopo<br />

quell’esperienza il deputato Francesco Bosi, candidato alla<br />

presidenza per l’Udc, è stato due volte sottosegretario alla<br />

difesa con il governo Berlusconi ed è diventato sindaco di<br />

Rio Marina.<br />

Infrastrutture, economia e lavoro. Quali sono i primi<br />

punti da mettere in agenda?<br />

Un sistema infrastrutturale moderno è il presupposto indispensabile<br />

allo sviluppo economico di un territorio. Autostrade,<br />

aeroporti, termovalorizzatori, centrali elettriche,<br />

consentono alle imprese, agli investitori, di garantirsi le condizioni<br />

di competitività necessarie. Tutto ciò deve essere ar- Francesco Bosi<br />

ricchito da incentivi, in questo periodo di recessione che colpisce<br />

le imprese, ma anche le famiglie, i giovani e i lavoratori.<br />

Immigrazione, problema o risorsa?<br />

E’ insieme una risorsa, talvolta insostituibile, ed un problema. Gli immigrati sono innanzitutto<br />

persone e come tali debbono essere trattati con una politica seria d’integrazione. Nello stesso<br />

tempo non possono esserci incertezze sul rispetto della legge e delle regole di convivenza civile.<br />

Ecco perché siamo a favore dei Cie per consentire alle forze dell’ordine d’individuare ed identificare<br />

i clandestini ed eventualmente espellere quanti giungono da noi per delinquere.<br />

Come rilanciare il turismo?<br />

La promozione turistica deve essere necessariamente rilanciata con più professionalità e mezzi.<br />

Certo è che accanto a questa occorre in Toscana fare sistema anche nel turismo mentre talvolta<br />

appare chiaro che ciascuna località è lasciata libera di fare concorrenza all’altra senza che ciò sia<br />

di reale utilità. Chi sceglie la Toscana fa i propri conti rispetto alle offerte interne ed internazionali.<br />

Abbassare i prezzi è essenziale a cominciare dai trasporti.<br />

centro per avere una risposta. L’immigrazione<br />

è un fenomeno che va governato,<br />

e credo che lo si possa fare regolando i<br />

flussi e istituendo un Centro per il riconoscimento<br />

e per l’espulsione di coloro che<br />

non hanno i requisiti per rimanere. <strong>Il</strong> mio<br />

avversario ne confonde invece la finalità,<br />

trasformandoli in centri di avviamento<br />

al lavoro per gli irregolari. Bisognerebbe<br />

ricordargli che ci sono tanti toscani a cui<br />

viene negato questo sacrosanto diritto.<br />

La Toscana è un fortino inespugnabile,<br />

oppure nutre speranze di vittoria?<br />

Anche Castiglione era un baluardo della<br />

sinistra, ma l’ho espugnato conquistando<br />

la fiducia di persone non certo vicine al<br />

centrodestra, ma evidentemente stufe di<br />

chi li aveva governate sino ad allora. Con<br />

lo stesso spirito affronto queste elezioni regionali.<br />

Niente è impossibile se ci si crede.<br />

Monica Faenzi<br />

ALfONsO de vIRgILIIs. Lista Bonino-Pannella<br />

politica<br />

“Ripartiamo dai giovani con il microcredito”<br />

Noto imprenditore e ideatore del Premio Internazionale<br />

Galileo, prestigioso riconoscimento<br />

conferito di anno in anno a personalità di spicco in<br />

ambito culturale, è Alfonso De Virgiliis il candidato<br />

dei radicali per la Lista Bonino-Pannella.<br />

Immigrazione e Cie, favorevole o contrario?<br />

Contrario. Non ci dobbiamo dimenticare che l’immigrato<br />

è un uomo. Anche i nostri antenati sono stati<br />

migranti e allo stesso modo chi arriva da noi ha diritto<br />

di essere trattato come un uomo. Quindi un deciso<br />

no ai ghetti, promuoviamo invece un’azione costante<br />

di integrazione, diretta a favorire l’inserimento degli<br />

immigrati nel tessuto lavorativo, al di là del mestiere Alfonso De Virgiliis<br />

di badante.<br />

Economia, da dove ripartire?<br />

Dai giovani. Propongo un’alleanza tra istituti di credito,<br />

istituzioni pubbliche e private per creare un fondo di microcredito, gestito ovviamente<br />

non da forze politiche, per favorire le attività dei giovani, per dare loro modo di<br />

liberare la creatività e lo spirito imprenditoriale. Si attiverebbe così un circolo virtuoso,<br />

in grado di dare vita a nuovi posti di lavoro. Che gioverebbe non solo ai giovani,<br />

ma all’intera economia toscana.<br />

Parlando di infrastrutture, qual è il primo punto all’ordine del giorno?<br />

Innanzitutto le ferrovie. Abbiamo dei collegamenti disastrosi su cui è assolutamente<br />

necessario lavorare. E poi c’è la questione degli aeroporti. Non è possibile che quello<br />

di Firenze e quello di Pisa siano gestiti come se si trovassero in due regioni diverse,<br />

dobbiamo creare una sinergia. Cominciando con il ridurre a mezz’ora la distanza tra<br />

le due città.


politica<br />

RegIONALI/2. Enrico Rossi, candidato alla presidenza per Pd, Idv, Sel, Rc-Pdci<br />

“<strong>Il</strong> futuro parte oggi”<br />

Paola Ferri<br />

Fatti quadrare i conti della sanità<br />

toscana, Enrico Rossi si appresta<br />

adesso a fare i conti con l’elettorato.<br />

Candidato alla presidenza per<br />

Pd, Sinistra Ecologia Libertà, Italia dei Valori,<br />

Rifondazione-Comunisti italiani, Rossi<br />

esce da un’esperienza decennale come<br />

assessore regionale alla Salute. Nato filosofo<br />

(si è laureato in Filosofia a 24 anni), approda<br />

alla politica nel 1985, quando diventa<br />

vicesindaco di Pontedera, di cui in seguito<br />

assume la carica di primo cittadino.<br />

Dopo 10 anni da assessore al Diritto alla<br />

salute lascia la sanità con i conti in ordine.<br />

Cosa c’è ancora da fare?<br />

Sono soddisfatto perché la sanità toscana<br />

funziona bene. Secondo l’Istat, in Tosca-<br />

ILARIO PALMIsANI. Forza Nuova<br />

na è in continua diminuzione la mortalità<br />

prematura, quella che avviene prima dei<br />

65 anni. L’infarto, ad esempio, ha una mortalità<br />

di oltre il 10% inferiore rispetto alle<br />

altre regioni. Naturalmente si può sempre<br />

migliorare: sull’aumento delle cure a domicilio<br />

come sul problema del dolore nei<br />

pronto soccorso e sulle azioni contro le malattie<br />

rare.<br />

Lavoro e giovani, come riconciliare i due<br />

universi?<br />

Ci sono 40mila toscani in cassa integrazione<br />

che nel corso del 2010 perderanno questa<br />

tutela sociale. La prima cosa da fare è<br />

prolungare gli ammortizzatori sociali e continuare<br />

a sostenere le imprese. Ma la crisi<br />

impone, più che una resistenza, un nuovo<br />

patto: i lavoratori e le imprese devono tornare<br />

ad essere i protagonisti di un progetto<br />

collettivo. Per questo, perché ci sta a cuore<br />

“Garantire casa e lavoro a tutti i toscani”<br />

Consigliere comunale a Rignano, <strong>Il</strong>ario Palmisani,<br />

40 anni, è candidato alla presidenza della Regione<br />

per Forza Nuova.<br />

Che ne pensa dei Centri di identificazione ed espulsione?<br />

Sono assolutamente favorevole. Come Forza Nuova<br />

non parliamo di immigrazione clandestina, ma di immigrazione<br />

in blocco. L’unica soluzione è il rimpatrio<br />

per tutti. Al momento sembra irrealizzabile, ma basterebbe<br />

la volontà di farlo. Per questo ci vuole ricambio<br />

politico.<br />

A proposito di economia, da dove cominciare per far<br />

ripartire la Toscana?<br />

<strong>Il</strong>ario Palmisani<br />

Proprio da questo. Non possiamo permetterci un’immigrazione<br />

massiccia, nemmeno a livello sanitario, non<br />

solo a livello di posti di lavoro. E’ vero che anche i nostri<br />

avi sono stati migranti in America, in Germania e così via, ma là c’era un effettivo<br />

bisogno di noi, di manodopera. Adesso, in Italia e in Toscana, questo bisogno non c’è.<br />

Ed è una sciocchezza dire che ci sono alcuni mestieri che gli italiani non vogliono più<br />

fare, perché in un momento come questo pur di lavorare con onestà e dignità farebbero<br />

qualsiasi tipo di lavoro.<br />

Come sostenere le famiglie in un momento come questo?<br />

Partendo dal garantire a tutti un tetto sopra la testa. <strong>Il</strong> problema abitativo è diventato<br />

allarmante. Pensiamo alla situazione di Firenze, quante giovani coppie possono permettersi<br />

di spendere 2-300mila euro per comprare una casa? Dovremmo garantire a tutti di<br />

essere proprietari della propria abitazione, attraverso mutui abbordabili. Quello della<br />

casa è un grande ostacolo per quanti vorrebbero mettere su una famiglia.<br />

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il futuro che parte oggi, abbiamo preparato<br />

un pacchetto di proposte a favore dei giovani.<br />

Ne cito due: il fondo per i precari under<br />

35 che vogliono investire in formazione; un<br />

prestito d’onore fino a 50mila euro per studenti<br />

meritevoli, da restituire in10 anni.<br />

Da dove cominciare per far ripartire<br />

l’economia toscana?<br />

<strong>Il</strong> punto di svolta è arrivare a decisioni più<br />

rapide. Per esempio individuando alcune<br />

aree da dedicare a nuovi insediamenti industriali,<br />

dove le aziende che si vogliono trasferire<br />

qui possano farlo più velocemente.<br />

Per esempio creando un ufficio regionale<br />

che monitori il mondo delle multinazionali,<br />

per prevenire le crisi industriali nonché<br />

condividere e affinare le strategie di sviluppo.<br />

Infine, si può e si deve semplificare la<br />

macchina amministrativa regionale, riducendo<br />

dell’1% la sua spesa corrente.<br />

Enrico Rossi<br />

tuttI ALLe uRNe IL 28 e IL 29 MARZO<br />

QuANdO<br />

Domenica 28 e lunedì 29 marzo si vota per l’elezione del presidente della<br />

Regione Toscana e per il rinnovo del Consiglio regionale. I seggi saranno<br />

aperti la domenica dalle 8 alle 22 e il lunedì dalle 7 alle 15. L’elettore<br />

dovrà presentarsi munito di documento di identità e tessera elettorale.<br />

Chiunque non abbia la tessera o l’abbia smarrita può richiederla all’uffi -<br />

cio elettorale del proprio comune di residenza.<br />

dOve<br />

Ognuno dovrà recarsi al seggio dove è solito votare.<br />

La lista completa è disponibile sul sito internet della Regione e su quello<br />

dei comuni toscani.<br />

cOMe<br />

Si vota su un’unica scheda. Tracciando una x su una lista si esprime un<br />

voto sia per quella lista che per il candidato presidente ad essa collegato.<br />

Facendo una croce solo sul nome del candidato presidente il voto andrà<br />

soltanto al governatore, ma non si voterà per alcuna lista. E’ possibile<br />

anche dare un voto disgiunto, cioè scegliere un candidato presidente e<br />

una lista diversa da quella a lui collegata. Basta fare due croci diverse,<br />

una sul simbolo della lista e una sul nome del candidato. Non si possono<br />

invece esprimere preferenze per i candidati al consiglio regionale. I seggi<br />

saranno attribuiti seguendo l’ordine in lista.<br />

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22 Marzo 2010<br />

RegIONALI/3. Ecco il “bozzetto” del futuro Consiglio. Eccetto qualche possibile sorpresa<br />

Quelli che l’elezione<br />

ce l’hanno (quasi) in pugno<br />

Laura Lenzi<br />

Liste chiuse, consiglio fatto.<br />

In mancanza delle<br />

preferenze e in presenza<br />

di un notevole distacco<br />

tra le due principali alleanze che si<br />

contendono lo scettro della Toscana,<br />

si può già tracciare la mappa del<br />

futuro consiglio regionale. Che a<br />

questo giro conterà “solo” 55 seggi,<br />

per merito del taglio alle poltrone<br />

deciso durante l’ultima legislatura.<br />

Ecco allora come saranno distribuiti.<br />

Trentatré gli scranni che saranno<br />

occupati dalla maggioranza, di<br />

cui almeno 24 dovrebbero andare<br />

al Pd. Oltre ai candidati del listino<br />

bloccato (Andrea Manciulli, Caterina<br />

Bini, Daniela Lastri, Alberto<br />

Monaci e il socialista Pieraldo<br />

Ciucchi), pressoché certa l’elezione<br />

dei primi sei in “classifica” a Firenze:<br />

Alessia Ballini, Paolo Bambagioni,<br />

Vittorio Bugli, Nicola Danti,<br />

Eugenio Giani, Gianluca Parrini.<br />

“Non vivo di politica – dichiara<br />

Bambagioni – conosco da vicino<br />

il mondo del lavoro e credo che sia<br />

proprio da qui che dobbiamo partire,<br />

dal sostegno a chi produce reddito,<br />

per far ripartire la Toscana”.<br />

In caso <strong>scatta</strong>sse anche un settimo<br />

seggio, in pole position c’è Simone<br />

Naldoni, segretario provinciale.<br />

Due eletti per uno dovrebbero toccare<br />

a Livorno, Lucca, Siena e Pisa,<br />

mentre Grosseto, Prato, Pistoia e<br />

Massa Carrara dovrebbero portare<br />

al mulino un consigliere a testa.<br />

Tre seggi in vista per Federazione<br />

di Sinistra (Pdci, Prc) e Idv, di cui<br />

uno con tutta probabilità toccherà<br />

in dote a Cristina Scaletti, attualmente<br />

assessore all’ambiente a Pa-<br />

Paolo Bambagioni<br />

Marco Carraresi Mario Razzanelli<br />

politica<br />

lazzo Vecchio, mentre Sel potrebbe<br />

rimanere tagliata fuori e recuperare<br />

un posto in giunta per la capolista a<br />

Firenze Alessia Petraglia. Ventidue,<br />

invece, le poltrone pronte ad accogliere<br />

le opposizioni, a partire da<br />

17 consiglieri Pdl. Tanto per cominciare<br />

quelli del listino, Alessandro<br />

Antichi, Stefania Fuscagni, Marco<br />

Taradash, Salvatore Bartolomei e<br />

Stefano Mugnai, per proseguire poi<br />

con i 3 eletti in terreno fiorentino<br />

Nicola Nascosti, Paolo Marcheschi<br />

e Tommaso Villa. Le altre province<br />

condurranno un altro consigliere<br />

a testa a Palazzo Panciatichi,<br />

tra cui Alberto Magnolfi, attuale<br />

capogruppo azzurro, e Giovanni<br />

Donzelli, catapultato in cima alla<br />

lista pisana direttamente dai banchi<br />

dell’opposizione in Comune.<br />

Per la Lega si siederanno in Sala<br />

del Gonfalone Antonio Gambetta<br />

e Gianluca Lazzeri. Ma è a Firenze<br />

che potrebbero rivelarsi le maggiori<br />

sorprese in campo Lega, in barba ai<br />

sondaggi. Ci crede Mario Razzanelli,<br />

candidato in terza posizione<br />

“Siamo l’unico partito non coinvolto<br />

nelle indagini della magistratura<br />

– afferma – l’unico che ha diritto<br />

di parlare di questione morale.<br />

E i cittadini hanno voglia di voltare<br />

pagina”. Tre consiglieri, infine, dovrebbero<br />

spettare all’Udc, tra cui<br />

Marco Carraresi, già capogruppo<br />

in Regione. “Siamo il solo partito<br />

fuori dal coro – dichiara – basti<br />

pensare alla battaglia che abbiamo<br />

condotto in solitaria per il ripristino<br />

delle preferenze. Per questo mi<br />

aspetto un risultato in forte crescita”.<br />

<strong>Il</strong> bozzetto del prossimo consiglio<br />

è pronto, ai cittadini il compito<br />

di completare o ridipingere il<br />

quadro.<br />

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24 Marzo 2010<br />

LA NOvItÀ. Chiuso dal 2006, lo spazio di via dell’Ulivo è ormai (quasi) pronto a riaprire<br />

Alfieri, nasce la sala senza barriere<br />

Serena Wiedenstritt<br />

L’Alfieri ai blocchi di partenza. Dopo la<br />

chiusura del cinema nel 2006 per ristrutturazione,<br />

la prossima primavera, al<br />

massimo la prossima estate, segnerà la<br />

rinascita della sala di via dell’Ulivo. Lo storico spazio<br />

che ha ospitato studenti di tutte le generazioni per<br />

i suoi cineforum e appassionati di cinema d’essai di<br />

tutta Firenze è praticamente pronto. A due passi da<br />

piazza Santa Croce, il quartiere troverà il suo punto di<br />

riferimento, e non solo di cinema si tratterà, assicura<br />

l’amministrazione. Nel giro di pochi mesi ancora sarà<br />

così realizzato il sogno di tanti cinefili fiorentini e degli<br />

amanti della cultura, quello già prospettato poco meno<br />

di un anno fa dall’allora assessore alla cultura Eugenio<br />

Giani. Con un investimento di 700mila euro, il futuro<br />

dell’Alfieri era dipinto come quello di un grande spazio<br />

aperto con tavolini, un bar in cui poter mangiare,<br />

una grande platea e un palcoscenico tutto nuovo. <strong>Il</strong><br />

termine dei lavori era indicato per la fine di gennaio,<br />

data in cui l’amministrazione avrebbe restituito alla<br />

città “un pezzo di storia del cinema ma anche un luogo<br />

nuovo dove ritrovarsi anche per vedere altri spettacoli,<br />

ascoltare musica, mangiare qualcosa”. Così il centro<br />

avrebbe avuto, e avrà solo con un po’ di ritardo, il suo<br />

spazio per i festival, la sua struttura polifunzionale,<br />

adatta anche a spettacoli e concerti, e realizzata come<br />

uno spazio aperto con una terrazza rialzata sulla platea<br />

con tavolini e sedie, per un totale di 250 posti. Un cinema<br />

a misura d’uomo, insomma, come l’Alfieri è sempre<br />

stato. La struttura sarà inoltre meglio organizzata<br />

e più pratica con camerini con docce e bagni e l’allargamento<br />

dell’entrata per permettere l’accesso di strumenti<br />

musicali anche ingombranti – il jazz dovrebbe<br />

infatti trovare ospitalità nel nuovo cinema-teatro. Con<br />

la fine dei lavori sarà a posto anche l’impianto elettrico,<br />

quello fonico e quello antincendio che, per la <strong>sicurezza</strong><br />

di artisti e spettatori, è stato completamente rifatto.<br />

Completa il restyling la collocazione di nuovi punti<br />

luce. <strong>Il</strong> 1° marzo, a lavori quasi terminati, è arrivato<br />

anche il via libera del consiglio comunale (precedentemente<br />

l’ok era stato dato dalla Commissione cultura)<br />

al progetto di adeguamento per persone con disabilità<br />

della vista e dell’udito, in seguito alla mozione proposta<br />

da Sinistra Ecologia Libertà. <strong>Il</strong> nuovo Alfieri sarà<br />

dotato anche degli adeguamenti tecnologici necessari<br />

a introdurre tecniche digitali e tecnologia Dts e alla<br />

preparazione dei film predisponendo la sottotitolazione<br />

e l’audiocommento. Insomma, sarà una sala atta a<br />

programmare stabilmente film accessibili sia a persone<br />

normodotate che a persone con disabilità della vista e<br />

<strong>Il</strong> cinema Alfieri in via dell’Ulivo<br />

dell’udito, la prima sala senza barriere di Firenze, sull’esempio di quanto già fatto in altre città italiane e europee. E<br />

all’Europa la sala si ispirerà anche in termini di multiculturalità e multilinguismo: la programmazione, infatti, darà<br />

ampio spazio a film in lingua originale, inglese e non solo. C’è ancora qualche neo, come la mancanza di schermo<br />

e proiettori. Pare infatti che l’Alfieri abbia sì rinunciato alle vecchie poltroncine e al vecchio schermo, ma al momento<br />

sia rimasto spoglio, un contenitore vuoto inutilizzabile finché l’amministrazione non reperirà nuovi fondi<br />

da investire per l’arredo. Circa 40mila euro la cifra stimata per riempire l’Alfieri con il minimo indispensabile.<br />

Quando l’impresa consegnerà la chiavi si aprirà la partita per dare veramente nuova vita alla trentennale sala fiorentina.<br />

Ma l’amministrazione fa sapere che i fondi, sebbene ancora non in bilancio, saranno reperiti al più presto.<br />

LA PRoPostA<br />

Presentata una mozione, ma non tutti i commercianti sembrano essere d’accordo<br />

Negozi aperti la notte in centro, via alla discussione<br />

Presto potrebbe diventare una realtà<br />

quella che molti cittadini fiorentini (e<br />

non solo) si augurano da anni: secondo il<br />

consigliere comunale del Pd Andrea Pugliese,<br />

infatti, sarebbe opportuno e necessario<br />

rivedere le norme riguardanti l’apertura<br />

degli esercizi pubblici in orario notturno,<br />

soprattutto nel centro storico. La pedonalizzazione<br />

del Duomo sembra far rinascere la<br />

voglia di guardarsi intorno, nemmeno in libreria<br />

si spengono le luci, in Borgo San Frediano<br />

si ascolta musica e si spilucca e poco<br />

più avanti, in via dei Serragli, si può trovare<br />

un’intima location che offre libri, ristoranti<br />

e mostre in tarda serata. Perfino la biblioteca<br />

delle Oblate apre alle volte la notte.<br />

Sono i nuovi stili di vita, i ritmi imposti dal<br />

lavoro quotidiano, le case sempre più piccole<br />

degli abitanti, spesso single, delle città,<br />

che fanno sì che la richiesta (di cibo ma non<br />

solo) non abbia o quasi più orari. Esistono<br />

categorie di persone, dai lavoratori notturni<br />

(oggi sempre più numerosi) ai giovani, agli<br />

studenti e ai turisti, che non disdegnerebbero<br />

affatto l’apertura 24 ore su 24 di punti di<br />

ristoro. La mozione presentata poco tempo<br />

fa dal consigliere Pugliese al sindaco e alla<br />

giunta di Firenze chiede in primo piano il<br />

IL PROgettO<br />

Una “casa” per<br />

rilanciare il cinema<br />

ciak<br />

Intanto un altro progetto intende far grande<br />

la Firenze cinematografica. La Casa<br />

del Cinema pare essere in dirittura di arrivo,<br />

grazie all’interessamento di Regione<br />

Toscana e Mediateca. Non sarà l’Alfieri,<br />

ma un’altra storica sala del centro, quella<br />

dell’Odeon in piazza Strozzi, che diventerà<br />

così uno spazio per sostenere, rilanciare,<br />

reinventare il cinema. Temporaneamente,<br />

perché la sede definitiva dovrebbe essere<br />

il Teatro della Compagnia di via Cavour,<br />

ma fra qualche anno. L’operazione non<br />

peserà sul bilancio del Comune di Firenze,<br />

che farà comunque parte di un tavolo<br />

permanente congiunto con la Regione<br />

per monitorarne lo sviluppo. Per l’amministrazione,<br />

infatti, la Casa del Cinema è<br />

un’opportunità importante per porre un<br />

freno allo “stillicidio” dei cinema del centro<br />

a favore dei multisala. La qualità sarà al<br />

centro della programmazione con servizi,<br />

come bar e ristorante, offerte e programmi<br />

diversi per ore e fasce di pubblico.<br />

prolungamento dell’orario notturno delle<br />

attività commerciali, ma i negozianti del<br />

centro storico come bar, pasticcerie, supermarket<br />

e negozi d’abbigliamento sembrano<br />

non essere pienamente d’accordo con questa<br />

proposta. Secondo molti commercianti,<br />

infatti, questo sarebbe un tentativo già fallito<br />

in partenza, tenendo conto anche della<br />

crisi e del clima. Per diversi di loro il lavoro<br />

notturno è inoltre considerato un fattore di<br />

rischio per la salute. Saracinesche chiuse o<br />

aperte per le notti del centro storico fiorentino?<br />

Non ci resta che attendere i provvedimenti<br />

comunali.<br />

/B.R.


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26 Marzo 2010<br />

ARtIgIANI. In via dei Leoni c’è una bottega dove la musica è protagonista<br />

Nel regno della liutaia venuta da Chicago<br />

Jamie Marie Lazzara, nata negli Usa, ha aperto il suo laboratorio<br />

nel 1987. “Lavoro secondo le regole della tradizione: ogni<br />

strumento che realizzo è completamente fatto a mano”<br />

Gaia Grassi<br />

Tra le rarità che ospita il<br />

centro storico fiorentino<br />

si può annoverare anche<br />

una preziosissima bottega<br />

di liutai in via dei Leoni 4 rosso. Jamie<br />

Marie Lazzara ne è la proprietaria,<br />

nonché l’artigiana, e la strada<br />

che l’ha portata a svolgere questo<br />

Jamie Marie Lazzara nella sua bottega<br />

mestiere è articolata e affascinante.<br />

Jamie è nata a Chicago e, sin da<br />

piccola, ha sentito una grande passione<br />

per la musica – suona il violino<br />

dall’età di 8 anni - per la scultura<br />

e la pittura, così molto presto ha cominciato<br />

a chiedersi come rendere<br />

anche pratica l’attività di musici-<br />

sta. Per questo motivo è andata a<br />

Cremona, dove ha preso contatti<br />

con la scuola di liutai più famosa<br />

del mondo. E’ venuta a Firenze per<br />

perfezionare il suo italiano, dove in<br />

due anni ha preso il diploma alla<br />

scuola d’arte. Tornata a Cremona<br />

nel 1985, ha conseguito il diploma<br />

di liutaia. Nel 1987 ha avviato la<br />

sua attività, tanto originale e antica<br />

che ha fruttato alla sua bottega<br />

il titolo di esercizio storico dopo<br />

solo 11 anni. In effetti il suo piccolo<br />

negozio sembra il laboratorio<br />

di un mago estrapolato da un’epoca<br />

remota. “Io lavoro secondo le<br />

regole della tradizione – racconta<br />

Jamie - ogni strumento che realizzo<br />

è completamente fatto a mano<br />

e non utilizzo nessuna macchina.<br />

L’unica cosa che acquisto sono le<br />

corde”. <strong>Il</strong> suo lavoro è molto lungo<br />

e impegnativo, basti pensare che<br />

per creare qualsiasi strumento musicale<br />

ci vogliono almeno tre mesi.<br />

Si comincia, come racconta Jamie,<br />

dalla cassa armonica, la cui forma<br />

e grandezza non dipende solo<br />

dall’utilizzo che se ne deve fare, ma<br />

anche dal rapporto con la fisicità<br />

Alcuni strumenti realizzati nel laboratorio<br />

della persona. E poi si passa alle fasce<br />

laterali e via via sino all’impugnatura.<br />

Se parliamo di un violino<br />

si arriva ad utilizzare almeno una<br />

settantina di pezzi. Sì, perché non<br />

sono solo violini gli strumenti che<br />

realizza Jamie, ma anche violini<br />

da tasca, viole, violoncelli, chitarre<br />

manouche, viola da gamba, viola<br />

d’amore e cetre – famoso strumento<br />

che suonava il “nostro” Leonardo<br />

da Vinci e che sa suonare anche Jamie.<br />

Proprio la capacità di suonare<br />

la cetra ha dato a Jamie la possibilità<br />

di fare qualche breve ma interessante<br />

tour in Europa, per esempio<br />

in Svezia, dove la registrazione dei<br />

curiosità<br />

suoi brani è stata ripresa e utilizzata<br />

per accompagnare una mostra proprio<br />

su Leonardo da Vinci, che ha<br />

avuto luogo al Victoria and Albert<br />

Museum di Londra. Infatti, anche<br />

se il suo lavoro la impegna moltissimo,<br />

Jamie trova qualche volta il<br />

tempo per evolvere il suo mestiere<br />

in nuove direzioni. Nella sua bottega<br />

si possono trovare anche strumenti<br />

impreziositi da intarsi che riportano<br />

scene dalle “Metamorfosi”<br />

di Ovidio oppure alcuni strumenti,<br />

come la lira da braccio che Jamie<br />

ha costruito per sé, sul cui retro di<br />

cassa sporge una suggestiva figura<br />

antropomorfa.


economia<br />

L’INteRvIstA. Parla Claudio Terrazzi, amministratore della storica tipografia Lito Terrazzi<br />

“mai smettere di investire in tecnologia”<br />

Benedetta Strappi<br />

È<br />

uno di quei mondi che i non addetti<br />

ai lavori conoscono ben<br />

poco. L’intero processo che sta a<br />

monte di un libro o di una rivista<br />

si compie nell’ombra. In quella dei grandi<br />

stabilimenti dove si stampano pagine su<br />

pagine e nascono prodotti editoriali finiti.<br />

Succede ad esempio alle Cascine del Riccio,<br />

dove ha la sua casa la Lito Terrazzi,<br />

storica tipografia nata nel 1967. Per i primi<br />

dieci anni la sede fu quella di via Caracciolo,<br />

poi l’azienda cominciò a crescere e allora<br />

si trasferì nello stabilimento che ancora<br />

oggi la ospita. È qui che nascono libri, cataloghi<br />

e riviste che poi se ne vanno in giro<br />

per l’Italia, l’Europa e spesso pure oltreoceano.<br />

Claudio Terrazzi, figlio del fondatore,<br />

Roberto Terrazzi, ne è l’amministratore.<br />

<strong>Il</strong> vostro è un mestiere che non molti conoscono...<br />

cosa si fa esattamente nella<br />

vostra azienda?<br />

Stampiamo libri di pregio, cataloghi e riviste<br />

dal 1967. Ci siamo specializzati in questa<br />

come vocazione principale e negli anni<br />

ci siamo costruiti una clientela locale, nazionale,<br />

europea e anche in America. Anni<br />

che, del resto, sono tanti…<br />

Come nasce la vostra tipografia?<br />

La ha fondata mio padre, Roberto Terrazzi.<br />

E del resto veniamo da una famiglia “d’arte”,<br />

che dal 1917 è nel campo grafico. Nel<br />

1967 mio padre ha aperto un’azienda di<br />

stampa a ciclo completo, che negli anni è<br />

cresciuta fino a diventare quello che è oggi,<br />

ovvero una realtà che si occupa dell’intero<br />

processo di stampa, dal lavoro di fotolito,<br />

alla stampa, alla confezione in legatoria.<br />

Claudio Terrazzi<br />

E ai tempi di crisi come avete reagito?<br />

Si sa che il settore editoriale<br />

non gode propriamente di<br />

ottima salute…<br />

Anche noi abbiamo sentito il periodo<br />

di crisi, certamente. In un<br />

settore come il nostro l’unico<br />

modo per andare avanti è investire<br />

continuamente in tecnologia,<br />

anche nei momenti non semplici.<br />

È l’unica ricetta per sopravvivere.<br />

Anche nel 2002, nel periodo che<br />

seguì l’attentato alle Torri Gemelle<br />

e da cui cominciò la crisi economica,<br />

abbiamo investito oltre 4<br />

milioni di euro in macchinari e se<br />

non lo avessimo fatto oggi avremmo<br />

senz’altro chiuso. Investire in<br />

tecnologia equivale a ridurre i costi<br />

di lavorazione e migliorare la<br />

qualità del lavoro. E forse c’è anche<br />

un altro ingrediente salvifico.<br />

Quale?<br />

Per rimanere competitivi è importante<br />

anche creare partnership.<br />

Collaborare con più aziende facendo<br />

gruppo, fare insieme ad<br />

altre realtà quello che prima si faceva<br />

da soli, superando il pregiudizio<br />

per cui ognuno guarda al suo<br />

“orto”. E poi occorre reinventarsi<br />

continuamente, cercare sempre<br />

soluzioni nuove per crescere, in<br />

un mercato che invece fisiologicamente<br />

tende ad a andare al ribasso.<br />

Che legame avete con il territorio?<br />

Cascine del Riccio è una<br />

frazione così piccola e i vostri<br />

libri invece viaggiano alla volta<br />

dell’Europa e oltre…<br />

Con il territorio c’è un legame<br />

forte, senz’altro: siamo qui da 43<br />

anni, l’azienda con il suo lavoro<br />

contribuisce a dare lavoro ad oltre<br />

60 persone. Ed è sempre rimasta<br />

in piedi sulle proprie gambe, anche<br />

nei momenti bui non abbiamo<br />

mai usufruito degli ammortizzatori<br />

sociali, e questo dimostra la<br />

nostra attenzione nei confronti del<br />

sociale.<br />

E a concorrenza come siete messi?<br />

Mio padre cominciò a lavorare<br />

con l’estero nel 1982: per quei<br />

tempi era una conquista, fu un<br />

precursore. Quindi ci siamo abituati<br />

presto a fare i conti con una<br />

concorrenza di ampio respiro, che<br />

spesso gode di aiuti pubblici che<br />

qui invece non abbiamo. L’importante<br />

è cercare sempre di anticipare<br />

i tempi.<br />

Correva l’anno 1967 e in via Caracciolo nasceva quest’azienda, che negli anni è cresciuta<br />

e che ora, nel suo quartier generale delle Cascine del Riccio, produce libri di pregio,<br />

cataloghi e riviste che poi vengono distribuiti in giro per l’Europa. E persino oltreoceano<br />

27<br />

930736


28 Marzo 2010<br />

degRAdO. Alla scoperta di luoghi ed opere troppo spesso vittime dell’incuria<br />

Diamo voce ai tabernacoli fi orentini<br />

Fotografare le nicchie più malridotte e gli altri esempi di abbandono:<br />

questo l’appello che <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> rivolge ai suoi lettori. Le immagini più<br />

rappresentative verranno poi pubblicate. Per sensibilizzare gli animi<br />

Ludovica V. Zarrilli e Ginevra Donnici<br />

Dimenticati è la parola<br />

giusta. Camminando a<br />

passo svelto per il centro,<br />

soprattutto durante le<br />

fredde e uggiose giornate invernali,<br />

spesso capita di scordarsi di loro.<br />

Ma adesso che le giornate si sono<br />

allungate e il sole torna a illuminarli,<br />

sarebbe bene degnarli della nostra<br />

attenzione. Sono i tabernacoli, disseminati<br />

agli angoli della città, spesso<br />

resi preziosi da dipinti, affreschi e<br />

sculture di pregio, che artisti (più o<br />

Via Ghibellina angolo via Isola delle Stinche<br />

meno noti) hanno lasciato in eredità<br />

alle strade e ai passanti meno frettolosi.<br />

Sono tanti, se ne contano una<br />

ventina tra quelli più grandi, e un<br />

numero molto più elevato di quelli<br />

più piccoli e magari meno famosi.<br />

Spesso sono le stesse istituzioni a<br />

non tenere granché in considerazione<br />

la loro esistenza, abbandonandoli<br />

al degrado, con i vandali di turno<br />

che li prendono di mira e con l’inesorabile<br />

passare del tempo che non<br />

risparmia pietra serena, pigmenti,<br />

legno e quant’altro. La loro vulnerabilità<br />

è data, come è facile intuire,<br />

dalle continue esposizioni, oltre che<br />

alle cattive intenzioni di qualcuno, al<br />

tempo e alle intemperie. Così come<br />

succede per i palazzi, anche i tabernacoli<br />

soffrono per lo sgretolamento<br />

della pietra forte con cui molti sono<br />

realizzati. Stesso discorso vale per le<br />

sculture in legno contenute in alcune<br />

edicole, che hanno come acerrimi<br />

nemici l’umidità e i tarli, che riescono<br />

a “intrufolarsi” fin dentro e<br />

sono voraci divoratori di alcuni tipi<br />

di legno, soprattutto quelli antichi<br />

e nostrali. Per non parlare delle pitture:<br />

sia che siano eseguite su tele o<br />

tavole, sia che si tratti di affreschi,<br />

avrebbero bisogno di una manutenzione<br />

costante per conservarne il<br />

fascino e i tratti intatti. In altre occasioni<br />

basterebbe pulire un po’ il<br />

vetro dietro il quale le opere sono<br />

custodite, nella stragrande maggioranza<br />

delle occasioni i suddetti vetri<br />

sono sporchi al punto da non riuscire<br />

a vedere il disegno sottostante.<br />

Altro grande nemico è lo smog, che<br />

contribuisce al lento e inesorabile<br />

deterioramento dei materiali. Noi<br />

del <strong>Reporter</strong> abbiamo fatto un giro<br />

per le strade del centro e abbiamo<br />

trovato alcuni bellissimi tabernacoli<br />

in pessime condizioni. Sporchi,<br />

maltenuti, spaccati, deteriorati e chi<br />

più ne ha più ne metta, come si trattasse<br />

di oggetti di poco valore. Non<br />

ci è sembrato un gran bel vedere e<br />

abbiamo deciso di smuovere gli animi<br />

più sensibili all’arte ma anche al<br />

decoro e alla presentabilità di una<br />

città complessa e meravigliosa come<br />

Firenze. Così, se ai lettori di queste<br />

Borgo San Frediano angolo via di Cestello<br />

pagine capiterà di imbattersi in qualche<br />

tabernacolo o edicola malmessa<br />

(ma ovviamente non solo), si sentano<br />

liberi di fotografarlo e noi saremo<br />

ben lieti di pubblicare le foto (da inviare<br />

a redazione@ilreporter.it). Siamo<br />

fermamente convinti che siano<br />

Via dei Cimatori angolo via dei Cerchi<br />

il caso<br />

molti i cittadini a cui stanno a cuore<br />

la “salute e il benessere” della città,<br />

per questo mettiamo a disposizione<br />

le pagine del giornale per riuscire a<br />

smuovere un po’ di coscienze e a far<br />

rivivere gli angoli più suggestivi e<br />

meno popolari di Firenze.<br />

1077515


qua & là<br />

LA cuRIOsItÀ/1. <strong>Il</strong> capoluogo toscano conta tantissimi patti e fratellanze con altri comuni<br />

Ventun gemelle per la città del giglio<br />

La prima “alleanza” è del 1954 con Ville de Reims,<br />

vicina a Parigi, mentre tra i gemellaggi più recenti c’è<br />

quello con l’estone tallinn e con Arequipa, in Perù<br />

Simele Kruklidis<br />

Paese che vai, gemella che trovi. Con<br />

gli occhi a mandorla o la pelle color<br />

cioccolato, sembra che da Nord a<br />

Sud, dall’Oceano Indiano al Brasile,<br />

Firenze abbia trovato decine di splendide sorelle<br />

nel mondo. Per l’esattezza ventuno: ma<br />

se contiamo anche i patti di fratellanza e di<br />

amicizia, le nostre affiliate salgono a trentasei.<br />

Un elenco straordinariamente vario, che<br />

affonda le sue radici nella storia. <strong>Il</strong> primo patto<br />

di cui abbiamo traccia risale al lontano 3<br />

luglio 1954, quando venne firmato l’accordo<br />

con Ville de Reims, cittadina francese non<br />

troppo lontana da Parigi: amore di lunga data,<br />

questo, visto che continua a generare incontri<br />

e attività culturali. Tra le unioni più recenti,<br />

stilate nel 2009, troviamo invece quella con<br />

Tallinn, paese estone, e con Arequipa, situata<br />

in Perù. Sempre dello stesso anno anche<br />

il famoso patto con Mauthausen, in ricordo<br />

della deportazione dei prigionieri toscani nei<br />

lager nazisti. Sono tante le ragioni che spingono<br />

a trovare nuovi legami e alleanze con<br />

Paesi lontani, ma in ogni caso si tratta sempre<br />

di un’iniziativa genuina e proficua, a patto<br />

che non resti solo sulla carta. Quindi, messe<br />

da parte le visite istituzionali, è bene capire<br />

in che cosa consistano queste fratellanze. Per<br />

usare termini “tecnici” possiamo dire che un<br />

gemellaggio altro non è che la collaborazione<br />

tra due città, con l’obiettivo di intensificare i<br />

rapporti culturali, politici ed economici: è una<br />

via aperta all’incontro tra popoli, identità e<br />

storie diverse. Per fare ricorso a testimonianze<br />

concrete, invece, possiamo menzionare alcuni<br />

gemellaggi che, più di altri, hanno prodotto<br />

risultati buoni o quantomeno significativi. Nel<br />

2001, ad esempio, Firenze si è gemellata con<br />

Tirana ed ha contribuito a risanare la piazza<br />

principale della capitale albanese utilizzando<br />

alberi e piante prelevati dai propri vivai. Fruttuoso<br />

anche il patto con i tifosi del Liverpool,<br />

che ha permesso di giocare partite di calcio<br />

più tranquille e pacate. Interessante sarà invece<br />

il futuro gemellaggio con la Svezia, in<br />

nome della “green economy”, dello sviluppo<br />

dell’aeroporto di Peretola e degli scambi fra<br />

le due università. Ma queste unioni possono<br />

essere anche puro motivo di festa: difatti, per<br />

celebrare le nostre sorelle straniere non mancano<br />

il Festival del Gemellaggio e il “Premio<br />

Firenze” arrivato oramai alla XXVII edizione.<br />

Tante piccole occasioni per conoscere e farsi<br />

conoscere, per raccontare e ascoltare. Ma soprattutto<br />

per condividere.<br />

Tallin (Estonia)<br />

LA cuRIOsItÀ/2. In America sono diversi i posti battezzati “copiandoci” il nome<br />

Firenze è unica? macché, ce ne sono diciotto<br />

Florence, Alabama<br />

Non è poi così unica come pensavamo, la<br />

nostra Firenze. Anzi, ce ne sono almeno<br />

altre diciassette, tutte concentrate in America.<br />

Ma per essere precisi è di “Florence” che stiamo<br />

parlando, ovvero la versione d’oltreoceano<br />

della nostra città, cosa che di per sé suona<br />

davvero strana. Se infatti è già abbastanza insolito<br />

trovare un proprio omonimo, desta ancora<br />

maggiore sorpresa trovare sulla cartina<br />

geografica un toponimo: è infatti così che si<br />

chiama un luogo che ha lo stesso nome di un<br />

altro. E poco importa se è per caso o per uno<br />

spudorato tentativo di imitazione: resta il fatto<br />

che dal freddo Canada alle coste del Texas<br />

l’eco fiorentina è arrivata proprio ovunque:<br />

in Mississippi, per esempio, in Arizona, nel<br />

Kentucky e in Oregon, e ancora in Wisconsin,<br />

nella contea di Oneida e persino in California.<br />

Uno tra i primi toponimi fu assegnato nel<br />

1818 a una piccola cittadina della Contea di<br />

Lauderdale, in Alabama: l’idea venne in mente<br />

all’ispettore italiano Ferdinando Sannoner,<br />

29<br />

che coniò seduta stante il termine “Florence”.<br />

In realtà, esiste un’altra declinazione meno<br />

nota del nome, si tratta di “Florentia” e indica<br />

un comune di soli ventiquattro abitanti nel dipartimento<br />

di Giura, est della Francia. Un’insolita<br />

abitudine, questa dei toponimi, che tra<br />

l’altro non ha interessato soltanto la nostra<br />

città: anche Roma e Venezia, per citarne altre<br />

due, conoscono decine di doppioni sparsi<br />

dovunque nel mondo. Gemellanze di nome<br />

ma non di fatto: tutte le toponime chiamate<br />

all’appello non hanno infatti alcun rapporto<br />

tra loro. Anzi, il più delle volte probabilmente<br />

si ignorano in toto. E infine, per concludere<br />

in bellezza, c’è un’altra particolarità: Firenze<br />

non si è limitata a “conquistare” solo altri Paesi<br />

del globo, ma si è spinta fino allo spazio,<br />

dando il proprio nome a un asteroide di 4,9<br />

km scoperto nel 1981 e a un cratere meteoritico<br />

su Venere. Sempre meglio però diffidare<br />

dalle imitazioni: la Firenze vera, quella originale,<br />

è la nostra.<br />

/S.K.<br />

1003444


30 Marzo 2010<br />

ItINeRARI/1. Mille anni dopo Sigerico, arcivescovo di Canterbury, ecco le tappe dei viandanti di oggi<br />

Turisti con l’anima tra le colline toscane<br />

sono migliaia coloro che, ogni anno, attraversano la via Francigena<br />

alla (ri)scoperta dei luoghi di culto disseminati tra Pontremoli<br />

e siena. sfi dando ghiaccio e neve per raggiungere Monte senario<br />

Francesca Puliti<br />

Correva l’anno 990 quando Sigerico, arcivescovo<br />

di Canterbury, percorse la Toscana da<br />

cima a fondo di ritorno da Roma, dove era<br />

stato ricevuto dal Papa. Le sue 79 tappe andarono<br />

a comporre la cosiddetta “Via Francigena”, 1.600<br />

chilometri dalla Capitale all’Inghilterra, di cui un terzo<br />

disegnato sulla nostra regione. Da Pontremoli passando<br />

per Lucca e Siena fino ai confini con il Lazio, sono<br />

migliaia i pellegrini che ancora oggi ricalcano le orme<br />

di Sigerico, addentrandosi tra eremi e piccoli oratori<br />

in terre toscane. E la scelta è più che mai vasta. <strong>Il</strong> più<br />

celebre santuario di casa nostra è probabilmente la Madonna<br />

delle Grazie di Montenero, nei pressi di Livorno,<br />

che ha visto crescere notevolmente il flusso di turismo<br />

religioso a partire dall’anno del Giubileo. Ma anche il<br />

più vicino Monte Senario ha il suo bello stuolo di visitatori.<br />

“L’anno scorso ne abbiamo contati circa 21mila –<br />

racconta il custode – provenienti da ogni parte d’Italia e<br />

dall’estero, soprattutto svizzeri, francesi e tedeschi. Ma<br />

anche dalla stessa Toscana”. Ci sono i fedelissimi che<br />

sfidano le condizioni meteo e si arrampicano fin quassù<br />

anche con la neve e i gruppi più folkloristici di appassionati<br />

di auto o moto d’epoca, che abbinano il raduno<br />

a una tappa più spirituale. E magari gastronomica, considerando<br />

le specialità che da più di un secolo i monaci<br />

producono qui sulle colline tra Bivigliano e Pratolino,<br />

alcune anche dalle proprietà terapeutiche. Altra meta<br />

nota a livello nazionale e internazionale è il santuario<br />

della Verna, in provincia di Arezzo, dove si ritirava San<br />

Francesco, oppure, per rimanere nei paraggi di Firenze,<br />

la Basilica di Santa Maria all’Impruneta, dove si conserva<br />

l’icona della Vergine dipinta – si racconta – nientemeno<br />

che da San Luca. Ma anche la stessa città non<br />

scherza in fatto di pellegrinaggi e sono tanti i luoghi<br />

disposti ad accogliere i viandanti. Basti pensare che si<br />

contano ben diciotto pensionati di vario genere gestiti<br />

dalla Diocesi. E chi l’avrebbe mai sospettato che il convento<br />

di San Marco, vissuto dagli stessi fiorentini come<br />

un’entità misteriosa e piuttosto inaccessibile, potesse<br />

aprire i battenti a qualche ospite? Pochi, pochissimi i<br />

posti a disposizione e solo per uomini che siano stati introdotti<br />

da un religioso e si prestino a un’autentica vita<br />

E c’è chi abbina al raduno<br />

di auto o moto d’epoca<br />

una sosta più spirituale<br />

monastica. Piccoli gruppi o pellegrini solitari sono ben<br />

accetti anche al Monastero Benedettino di Settignano,<br />

per catapultarsi qualche secolo addietro e partecipare<br />

alle attività di agricoltura e legatoria di libri. Dotate di<br />

ogni comfort, compreso il bagno in camera, invece, le<br />

stanze messe a disposizione dalle monache dell’abbazia<br />

di Rosano. Qui ai visitatori vengono serviti anche i pasti<br />

e, a richiesta, lezioni di restauro di pergamene e volumi<br />

antichi. Per tornare a casa arricchiti, oltre che nello spirito,<br />

nelle capacità manuali.<br />

1049497<br />

iL tREnD<br />

società<br />

Prenotazioni in aumento per le strutture ecclesiastiche<br />

B&B? No, meglio il convento<br />

L’offerta non manca, e il conto è meno<br />

salato di quello di un hotel, anche se si<br />

tratta di edifi ci ricchi di storia e fascino<br />

Se è vero che in tempi di crisi si presta più attenzione alla<br />

qualità di ciò che acquistiamo, è ancor più vero quando programmiamo<br />

una vacanza. Così va a finire che a fronte di un<br />

generale calo dei visitatori in città (per l’anno scorso si parla<br />

addirittura del 25% in meno rispetto al 2008), cresce il numero<br />

di coloro che al semplice turismo preferiscono un turismo puro<br />

e semplice. Scegliendo di passare qualche giorno in strutture<br />

religiose, anziché in un qualunque hotel del centro. <strong>Il</strong> ventaglio<br />

dell’offerta è quasi altrettanto ampio e il conto è anche un po’<br />

meno salato. Anche se si tratta di edifici ricchi di storia, fascino<br />

e a volte neanche così spartani come ci si potrebbe aspettare<br />

da un monastero o da un convento. Ad esempio Villa La<br />

Stella, struttura missionaria alle pendici di Fiesole, vanta un<br />

trattamento da hotel quattro stelle, ma in un ambiente decisamente<br />

più familiare. “Le persone che vengono da noi cercano<br />

un’atmosfera più intima – spiega il direttore della struttura, Roberto<br />

Rotondo – un ritmo di vita più rilassato e la possibilità di<br />

passare qualche tempo in preghiera”. Da sfatare anche la convinzione<br />

che si tratti solo di gruppi parrocchiali o di persone di<br />

una certa età. “Arrivano anche giovani coppie o famiglie con<br />

bambini”. In Austria, certo, sono più organizzati. Vicino a Vienna<br />

un gruppo di suore ha addirittura avviato una Spa, dove ci<br />

si reca principalmente per ritrovare la forma, anziché la fede.<br />

Ma anche da noi il sasso è stato lanciato e c’è da aspettarsi che<br />

il flusso dei turisti “con l’anima” incrementi strada facendo. O<br />

meglio pellegrinaggio dopo pellegrinaggio.<br />

/F.P.


società 31<br />

ItINeRARI/2. Sempre più abitanti della città del Giglio partono alla volta di santuari e luoghi sacri<br />

E i fi orentini si riscoprono pellegrini<br />

nel 2009 sono stati quasi 10mila. in tutto il mondo<br />

i “tour” religiosi muovono 300 milioni di persone.<br />

E per gli addetti ai lavori è un settore in crescita<br />

Matteo Francini<br />

Terra Santa, Lourdes, Assisi. Non<br />

passano certo inosservati, a chi passeggia<br />

intorno al Duomo, i cartelli<br />

di un’agenzia che promuove viaggi<br />

dalle destinazioni particolari. Anche l’agenzia,<br />

del resto, è particolare: organizza sì tour in tutto<br />

il mondo, ma è diocesana e specializzata in<br />

itinerari religiosi. Ma sbaglia chi pensa che a<br />

entrare al suo interno siano pochi intimi. Perché<br />

i viaggi religiosi, o pellegrinaggi che dir si<br />

voglia, sembrano incassare il gradimento di un<br />

numero sempre crescente di persone, fiorentini<br />

in testa. I dati parlano chiaro: ogni anno, nel<br />

mondo sono circa 300 milioni i “viaggiatori<br />

dello spirito”, 40 milioni solo in Italia. E c’è<br />

subito anche un altro luogo comune da sfatare:<br />

quello dell’età. A intraprendere questi<br />

viaggi non sono solo anziani: oltre il 30% dei<br />

pellegrini del terzo millennio ha tra i 20 e i 40<br />

anni. Insomma, un settore, quello del turismo<br />

religioso, che non solo non sembra conoscere<br />

crisi, ma che appare addirittura in crescita, tanto<br />

da essere stato inserito come area tematica<br />

all’importante Borsa Internazionale del Turi-<br />

LE DEstinAZioni<br />

Ma quali sono le mete preferite dai pellegrini fiorentini? In primis<br />

la Terra Santa, poi le “classiche” Lourdes e Fatima, il Sinai,<br />

Giordania e Polonia, seguite dalle più inattese Malta e Cipro.<br />

Restando in Italia, le destinazioni più gettonate sono i santuari di Assisi,<br />

Loreto, Boccadirio e San Giovanni Rotondo, mentre in Toscana<br />

quelli di Montenero e la Verna. Ma non mancano nemmeno le “novità”,<br />

vista la grande richiesta dei fedeli di casa nostra: “Quest’anno la<br />

nostra agenzia organizza viaggi in Turchia, sui passi di San Paolo”,<br />

annuncia Lapini di Turishav. Niente da fare, invece, per quanto riguarda<br />

Medjugorje: “Ancora la Chiesa non si è pronunciata ufficial-<br />

smo tenutasi a Rho a fine febbraio. E Firenze?<br />

Non sembra essere da meno. “Lo scorso anno<br />

i pellegrini partiti dalla nostra città alla volta<br />

di santuari di tutto il mondo sono stati tra i 6<br />

e i 10mila”, spiega monsignor Alberto Alberti,<br />

direttore dell’ufficio pellegrinaggi, tempo libero,<br />

turismo e sport della Diocesi fiorentina, e<br />

dunque grande esperto in materia. E migliaia<br />

sono anche coloro che, dalla città del Giglio,<br />

si preparano ad andare ad ammirare la Sacra<br />

Sindone, esposta a Torino dal prossimo 10<br />

aprile. “Questo è l’unico settore che regge o<br />

che, addirittura, è in crescita – conferma Mario<br />

Lapini, responsabile di Turishav, l’agenzia<br />

diocesana – per le agenzie ‘normali’ la possibilità<br />

di organizzare viaggi su internet è stata una<br />

bella botta. I nostri sono itinerari organizzati,<br />

che vengono affrontati con uno spirito diverso,<br />

e per lo più da persone adulte”. “Turismo<br />

è un termine a volte contraddittorio – spiega<br />

monsignor Alberti – noi distinguiamo tra pellegrinaggi,<br />

itinerari religioso-culturali e itinerari<br />

turistici tout court. I primi rappresentano<br />

un aspetto importante dell’odierna evangeliz-<br />

zazione: chi si iscrive sa che è l’occasione per<br />

fare un’esperienza religiosa, e il programma<br />

è finalizzato a questo. Mentre i secondi, pur<br />

avendo una o più mete religiose, sono anche<br />

orientati alla conoscenza storica ed artistica<br />

dei luoghi attraversati”. Chi non ama il termine<br />

“turismo religioso” è Mario Coda Nunziante,<br />

presidente della sede toscana dell’Unitalsi<br />

(l’Unione nazionale italiana trasporto ammalati<br />

a Lourdes e santuari internazionali), che<br />

mente: se e quando lo farà, ci andremo”. Oltre alle mete tradizionali,<br />

quest’anno sarà la Spagna una delle destinazioni più gettonate, grazie<br />

alla celebrazione dell’Anno Santo 2010 a Santiago di Compostela<br />

e a Caravaca de la Cruz (famosa per la presenza di una croce che si<br />

dice abbia poteri miracolosi). Ma se gli esperti del settore non hanno<br />

dubbi sul fatto che, anche nel 2010, il comparto del turismo religioso<br />

sarà caratterizzato dal segno più, in riva all’<strong>Arno</strong> non tutti sembrano<br />

pensarla così. “Qualche anno fa organizzavamo pellegrinaggi, ma<br />

per il momento abbiamo smesso, per star dietro al mercato”, dice<br />

il titolare dell’agenzia Buckingham Travel. “Le richieste per questo<br />

organizza pellegrinaggi rivolti soprattutto a disabili,<br />

anziani e malati: “Preferisco parlare di<br />

percorsi di fede”, puntualizza. E poi conferma:<br />

“In Toscana la richiesta di spiritualità è molto<br />

viva. Personalmente non ho mai partecipato<br />

a pellegrinaggi in cui ci sia stato un miracolo<br />

ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa, ma –<br />

conclude – profonde conversioni di vita sono<br />

la normalità. E sono spettacolari quanto quelle<br />

fisiche”.<br />

In Toscana le mete preferite sono Montenero e la Verna, in Italia Assisi e Loreto. Ma il 2010 sarà all’insegna della Spagna<br />

Dalla Terra Santa a Lourdes, tutti i percorsi dei “viaggiatori della fede”<br />

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tipo di itinerari, in effetti, son molto poche”, concordano dall’agenzia<br />

Certosa Viaggi. Così, sono molte le agenzie che hanno pian piano<br />

“abbandonato” il settore, se non per organizzare qualche sporadico<br />

pellegrinaggio, ma solo su richiesta delle parrocchie. Diversa è la<br />

posizione di Primavera Viaggi: “La Terra Santa è una delle nostre<br />

destinazioni preferite, ma non si tratta di pellegrinaggi – spiega il<br />

titolare Marcello Mariotti – chi intraprende questi viaggi lo fa per<br />

motivi culturali, a cui può aggiungersi anche un interesse religioso.<br />

Negli ultimi anni l’atmosfera in quelle zone è più tranquilla, e questo<br />

ha consentito una ripresa del turismo”.<br />

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32 Marzo 2010<br />

Ci vuole un bel coraggio a modificare il motto della<br />

rivoluzione francese. Ma la Provincia di Firenze<br />

lo ha trovato, nell’urgenza culturale ed etica di<br />

riaffermare, con tutta la forza possibile, il valore<br />

della “differenza”. Nasce da questa volontà la campagna di<br />

comunicazione “Libertè, Fraternitè, Differenza”, raffigurata<br />

dal giglio fiorentino posto sul berretto frigio della rivoluzione<br />

francese, simbolo universale di libertà. È questa la creatività<br />

scelta dall’amministrazione di Palazzo Medici Riccardi per<br />

la sua battaglia contro le discriminazioni. “Purtroppo c’è una<br />

emergenza in più che siamo chiamati a fronteggiare, non meno<br />

dannosa della crisi economica e non meno insidiosa dell’emergenza<br />

ambientale – spiega il presidente della Provincia di Firenze,<br />

Andrea Barducci – non possiamo sottovalutare gli episodi<br />

preoccupanti avvenuti nel nostro Paese, compresi alcuni<br />

accaduti nel territorio fiorentino. Ecco perché la Provincia, pur<br />

impegnata pesantemente nelle operazioni di sostegno al reddito<br />

di quanti hanno perso il lavoro, ha deciso di investire delle<br />

risorse in questa iniziativa di sensibilizzazione dell’opinione<br />

pubblica su un tema che comporta alti rischi, soprattutto, in<br />

tempi di profonda crisi economica e di disagio sociale”. È questa<br />

dunque la chiave di lettura della campagna di comunicazione<br />

lanciata per sensibilizzare l’opinione pubblica contro ogni<br />

forma di discriminazione sociale. Già da un mese sono apparsi<br />

sui muri della città grandi manifesti con il berretto frigio “alla<br />

fiorentina”. L’immagine simbolo della rivoluzione francese e il<br />

motto “rivisto e corretto” viaggiano anche sugli autobus delle<br />

linee cittadine. “Appare addirittura paradossale – aggiunge il<br />

presidente della Provincia – dover sostenere dei concetti che<br />

sono espressi nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione<br />

Europea. Vale la pena ricordare che l’articolo 21 vieta ‘qualsiasi<br />

forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso,<br />

la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le<br />

caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni<br />

personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura,<br />

l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la<br />

nascita, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali’”. “Libertè,<br />

Fraternitè, Differenza” è una campagna articolata in molteplici<br />

iniziative finalizzate alla promozione di una cultura della tolleranza<br />

e del rispetto della diversità. “La differenza – dice Andrea<br />

Barducci – è un valore. La curiosità, l’interesse e l’amore<br />

nei confronti di ogni tipo di differenza sono il vero antidoto ad<br />

ogni forma di discriminazione. Non bisogna dimenticare che<br />

quello della migrazione non è un semplice fenomeno contingente<br />

– conclude il presidente – ma una costante nella storia,<br />

a partire dalle vicende del nostro popolo”. Da qui lo slogan<br />

provocatorio scelto dalla Provincia, per far riflettere sullo spirito<br />

di democrazia che deve scandire le azioni quotidiane e sul<br />

valore della tolleranza necessario per appartenere a un Paese<br />

libero e civile.<br />

provincia<br />

L’IdeA. La Provincia ha lanciato una campagna che rivisita il motto della Rivoluzione francese<br />

Diversi e quindi uguali, stop alle discriminazioni<br />

Un manifesto della campagna (foto Leonardo Bianchi)<br />

il messaggio è semplice e più che<br />

mai attuale: la differenza è un valore<br />

da riaffermare. nasce così lo slogan<br />

“Libertè, Fraternitè, Differenza”, che<br />

campeggia su manifesti e pannelli<br />

sui bus. Barducci: “siamo impegnati<br />

pesantemente nel sostegno al reddito,<br />

ma abbiamo voluto investire<br />

anche in questo”<br />

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<strong>Il</strong> bando è per le superiori<br />

Nelle scuole lanciato<br />

un concorso a tema<br />

All’interno dell’articolata campagna<br />

contro le discriminazioni, Palazzo<br />

Medici Riccardi ha promosso nelle<br />

scuole superiori un concorso dal titolo<br />

“La mia scuola non fa la differenza”.<br />

<strong>Il</strong> bando è aperto alle classi degli istituti<br />

superiori della provincia di Firenze<br />

che vorranno aderire al progetto “Libertè,<br />

Fraternitè, Differenza”, sostenuto<br />

dall’amministrazione provinciale con<br />

l’obiettivo di indagare e approfondire il<br />

tema delle pari opportunità e della promozione<br />

del valore della differenza e dei<br />

diritti. “<strong>Il</strong> concorso – spiega l’assessore<br />

provinciale all’istruzione Giovanni Di<br />

Fede – coinvolge in modo diretto gli studenti,<br />

proponendo un approfondimento<br />

sulle radici culturali e storiche dell’accoglienza<br />

e della ricchezza della diversità.<br />

Si tratta di un’iniziativa che non trasmette<br />

in modo passivo nozioni e conoscenze,<br />

ma vuole coinvolgere i giovani attraverso<br />

un’attività pratica e creativa”. <strong>Il</strong><br />

bando, infatti, prevede la realizzazione<br />

di elaborati in forma di fotografia e video,<br />

scrittura creativa (anche composizioni<br />

letterarie, in prosa o poesia) e disegno<br />

artistico, con lo scopo ultimo di<br />

sviluppare i valori della tolleranza e del<br />

rispetto. “Un’iniziativa – precisa l’assessore<br />

Di Fede – nella quale crediamo<br />

moltissimo perché oggi, in una società<br />

democratica matura, è necessario garantire<br />

pari diritti e pari opportunità a tutti.<br />

Condannando in modo deciso gli abusi<br />

e le violenze che si consumano a danno<br />

dei più deboli”. In particolare, i materiali<br />

presentati per partecipare al bando dovranno<br />

riguardare le tematiche relative<br />

alle disuguaglianze sociali, alle disparità<br />

nel mondo del lavoro, al fenomeno<br />

dell’immigrazione e a quello dell’accoglienza.<br />

Un’opportunità per i ragazzi per<br />

rinforzare, con estro e creatività, la lotta<br />

contro le discriminazioni. /G.D.<br />

1100484


IL PeRsONAggIO. A colloquio con Emiliano Gucci, che si racconta a un mese dall’uscita del suo libro<br />

L’umanità: la vita tra vizi e virtù<br />

Un’intervista intensa, nella quale lo scrittore fi orentino racconta se stesso e la<br />

letteratura, il suo rapporto con il mercato, con le grandi librerie e con quelle più piccole<br />

e sofferenti. il tutto condito da una buona dose di cinismo smorzata da un pensiero<br />

positivo, perché per rimanere a galla bisogna credere “nell’anima del futuro”<br />

Ciro Becchimanzi<br />

<strong>Il</strong> suo libro, le librerie grandi, quelle<br />

piccole e un mercato che sembra togliere<br />

il respiro a tutto ciò che non è<br />

commerciale. Emiliano Gucci si racconta<br />

in questa intervista, spiegando a <strong>Il</strong><br />

<strong>Reporter</strong> il suo punto di vista sugli uomini,<br />

su un mondo spietato e di come il genere<br />

umano stia navigando diritto verso l’estinzione.<br />

“Se c’è un futuro, dovrà pure avere<br />

un’anima”. Emiliano Gucci lo dice a proposito<br />

del mercato del libro, ma la speranza<br />

è che questo desiderio possa diventare una<br />

realtà anche per Firenze e per la vita di tutti<br />

noi. Con Gucci abbiamo parlato del suo ultimo<br />

romanzo, “L’umanità” (Elliot Edizioni,<br />

pp. 150, euro 14) da poco in libreria. L’Umanità<br />

racconta di un uomo smarrito che cerca<br />

di uscire da quel tunnel grande come una<br />

bocca nera che lo ha inghiottito tanto tempo<br />

fa, carambolando tra esistenze in apparenza<br />

insignificanti, marginali, minime. Una<br />

debolezza che si appoggia ad altre debolezze,<br />

un respiro corto che entra in un respiro<br />

universale e forse ritrova il ritmo giusto, il<br />

battito interiore, una verità. Una storia che<br />

“prende”, dall’inizio alla fine.<br />

Quarto romanzo. <strong>Il</strong> filo rosso sembra non<br />

spezzarsi: la violenza del quotidiano e<br />

della città emerge anche ne L’Umanità. E’<br />

davvero così violenta la tua terra?<br />

Non lo so. Perlomeno questo romanzo non<br />

ce lo può raccontare obiettivamente. Qua<br />

è lo sguardo del protagonista a leggere la<br />

miseria d’intorno, a restituircela ancora più<br />

spietata. È tutto filtrato dal buio della sua<br />

coscienza, come se lui vedesse nero anche<br />

dove c’è colore. Piove sempre, tanto da pensare<br />

che a volte quella pioggia sia dentro la<br />

sua testa.<br />

Cosa ti fa indignare di più, l’indifferenza<br />

o l’ingiustizia di alcune condizioni umane?<br />

Penso siano figlie dello stesso germe. Mi fa<br />

indignare l’uomo, il percorso che l’ha portato<br />

a questa condizione. La definitiva rinuncia<br />

La copertina del libro<br />

alla vera libertà, che equivale all’estinzione.<br />

Tu lavori in una libreria a Firenze… Cosa<br />

pensi delle chiusure delle piccole e storiche<br />

librerie in città? Un dato incontrovertibile<br />

del mercato o un fenomeno che si<br />

potrà combattere in qualche modo?<br />

Penso male. Le grandi catene offrono cataloghi<br />

sempre più omologati. Per avere un libro<br />

particolare o un’informazione diversa, fuori<br />

dal coro, c’è da barcamenarsi, frugare su in-<br />

ternet o in certe sparute isole di resistenza.<br />

Per me è il mercato a essere sbagliato, nella<br />

sua essenza, le conseguenze invece sono<br />

logiche. Detto ciò, la parte più romantica di<br />

me pensa che certi luoghi torneranno, così<br />

come i negozi di dischi. E dico dischi fisici,<br />

di plastica inquinante, con tanto di custodia<br />

e copertina, non evanescenti file piatti, senza<br />

calore. Se c’è un futuro, dovrà pure avere<br />

un’anima…<br />

LA NOvItÀ. Aperto di recente il cafè dello spazio Ex3, gestito da un gruppo di giovani<br />

<strong>Il</strong> drink si sorseggia tra le opere d’arte<br />

Per il momento si chiama ExTre Contemporary Artcafè, ma è tutto un<br />

work in progress e con buone probabilità tra qualche mese cambierà<br />

nome, diventando più semplicemente Art Cafè. E’ il neonato locale<br />

allestito all’interno del centro per l’arte contemporanea Ex3, tra il viale<br />

Giannotti e il viale Europa, attaccato al centro Commerciale Coop di<br />

Gavinana. A vincere la scommessa e prenderlo in gestione sono stati i<br />

ragazzi del bar Argentina (via della mattonaia, 67) freschi e baldanzosi<br />

che da un paio d’anni a questa parte hanno trasformato un angolo anonimo<br />

dei viali in un punto di riferimento per i ragazzi di tutta la città. “E’<br />

troppo presto per fare dei bilanci - dice Fabio Bastianelli - ma noi siamo<br />

fiduciosi. Nei prossimi mesi dovrebbe accadere quello che tutti si augurano,<br />

ovvero che il cafè si arricchisca di sedute, tavolini, e di una vetrina<br />

con riviste specializzate in arte e design”. Ma il lavoro è già in fieri e le<br />

serate stanno funzionando. <strong>Il</strong> locale, aperto dal mercoledì alla domenica<br />

dalle 11 del mattino, fa orari diversificati a seconda dell’offerta by night.<br />

Mercoledì e giovedì chiude i battenti alle 19, il venerdì e il sabato alle 2<br />

e la domenica alle 21. L’aperitivo del venerdì è tutto a base di sushi (by<br />

sushi mania) e accompagnato da un dj set, “Suonano dei nostri amici”,<br />

spiega Dario. Mentre il sabato sera spazio a generi musicali diversi, in<br />

consolle ci sarà sempre un dj ma offrirà agli avventori sound diversi,<br />

mixati dal vivo in ogni occasione. Chi farà visita al cafè potrà anche<br />

visitare le mostre in corso. Adesso per esempio, ra iempire gli spazi<br />

ampi dell’Ex3 ci pensano i lavori site specific di Eva Marisaldi (artista<br />

di fama che già esposto le sue opere in galleria italiane e straniere), che<br />

con il suo “Grigiononlineare” occupa l’ingresso con una installazione<br />

“di benvenuto” per poi accompagnare i visitatori alla scoperta del pavimento<br />

della sala centrale, dove prende vita un percorso che viaggia<br />

sul sottile filo che separa lo stream of consciousness dal diagramma d<br />

flusso. Mentre nei corridoi tutto intorno ci sono i lavori di Taiyo Onorato<br />

e Nico Krebs, artisti svizzeri al loro debutto in Italia con “Tutto incluso”,<br />

un percorso che inneggia all’illusione ottica e alla distanza che separa<br />

quello che sembra ma non è da quello che è ma non sembra. /L.V.Z.<br />

LA MOstRA<br />

L’Angelico: dagli Uffi zi<br />

fi no a Pontassieve<br />

<strong>Il</strong> Rinascimento è sbarcato a Pontassieve.<br />

Le opere di alcuni dei suoi<br />

protagonisti, raccolte nella mostra intitolata<br />

“Beato Angelico a Pontassieve.<br />

Dipinti e sculture del Rinascimento<br />

fiorentino”, sono esposte nella Sala<br />

delle Colonne del Palazzo Municipale<br />

di Pontassieve fino al 27 giugno 2010<br />

(con i seguenti orari: dal martedì alla<br />

domenica 9.30-12.30 e 15.00-19.30; venerdì<br />

15.00-19.30). Sono diciotto opere,<br />

provenienti da importanti collezioni toscane,<br />

realizzate dal Beato Angelico e<br />

dai maggiori pittori e scultori fiorentini<br />

del suo tempo: Filippo Lippi, Paolo Uccello,<br />

Zanobi Strozzi, Pesellino, Lorenzo<br />

Ghiberti, Domenico di Michelino<br />

e Benozzo Bozzoli. Ne parliamo con<br />

Alessandro Sarti, assessore alla cultura<br />

del comune di Pontassieve.<br />

Come nasce questo progetto?<br />

La mostra, curata da Ada Labriola, si<br />

inserisce nel progetto “Città degli Uffizi”,<br />

ideato da Antonio Natali, direttore<br />

della Galleria degli Uffizi, volto a<br />

riscoprire il legame tra Firenze, con le<br />

sue opere d’arte, e i comuni “minori”,<br />

attraverso eventi di alto livello. Dopo le<br />

passate esperienze a Figline e Bagno a<br />

Ripoli, è ora la volta di Pontassieve.<br />

Perché proprio Pontassieve?<br />

L’amministrazione comunale sta portando<br />

avanti un progetto di promozione<br />

dell’arte iniziato quattro anni fa, col<br />

recupero della sala delle Colonne. La<br />

mostra attuale rappresenta un ritorno<br />

importante, seppur temporaneo: quello<br />

della Madonna con il Bambino del Beato<br />

Angelico, proveniente dalla chiesa<br />

di San Michele Arcangelo di Pontassieve<br />

ed esposta alla Galleria degli Uffizi.<br />

Quale ruolo possono giocare i centri<br />

minori in termini di cultura?<br />

Gli eventi culturali promossi nel “contado”<br />

di un tempo, territorio artisticamente<br />

assai fertile, permettono di riportare<br />

le opere al loro contesto originario.<br />

Inoltre sono occasioni di coinvolgimento<br />

del tessuto sociale e associativo<br />

del territorio, nell’ottica dell’arte come<br />

volano turistico.<br />

Programmi per il futuro?<br />

Pontassieve ospiterà le opere di Alessandro<br />

Reggioli, giovane artista fiorentino,<br />

e Silvano Campeggi, noto<br />

cartellonista e ritrattista dei divi di Hollywood.<br />

/A.C.<br />

L’assessore Alessandro Sarti


cultura<br />

IL bILANcIO. Si è chiusa anche quest’anno con il segno più la manifestazione che porta il ballo in città<br />

Cinque candeline per Danza in Fiera<br />

Annalisa Cecionesi<br />

Ha da poco spento cinque candeline,<br />

tra un balletto classico, una break<br />

dance e un cha cha cha e con un<br />

confortante +25% nelle presenze.<br />

E’ la manifestazione “Danzainfiera”, ospitata<br />

per il quinto anno consecutivo alla Fortezza da<br />

Basso dal 25 al 28 febbraio scorsi. L’edizione<br />

appena passata sarà ricordata come quella dei<br />

record: 65mila metri quadrati di spazi, sette palchi,<br />

due nuovi padiglioni, centinaia di scuole e<br />

compagnie provenienti dall’Italia e dal mondo e<br />

altrettanti espositori. “Uno degli appuntamenti<br />

più qualificati del panorama fieristico fiorentino,<br />

perfetta sintesi tra cultura, sport ed economia”,<br />

come l’ha definita Dario Nardella, vice sindaco<br />

con delega allo sport. Gli appassionati del ballo,<br />

dai dilettanti ai professionisti, hanno potuto assistere<br />

a spettacoli di ogni genere, dal tango argentino,<br />

col maestro Miguel Angel Zotto, al “Made<br />

in Cuba Festival”, novità di quest’anno, che sul<br />

palco della Fortezza ha portato due notti di feste<br />

scatenate a ritmo caraibico. Per finire con lo straordinario<br />

galà di chiusura affidato a étoiles e ballerini<br />

provenienti dalle compagnie di danza dei<br />

maggiori teatri italiani (tra cui il nostro Maggio<br />

Musicale Fiorentino). La più attesa è stata Eleonora<br />

Abbagnato, accompagnata da Benjamin<br />

Pech, étoile dell’Opéra di Parigi, presentata dal<br />

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Teatro Petruzzelli di Bari in un passo a due tratto<br />

da “La Dama delle Camelie”. Occhi puntati<br />

anche sulle competizioni, come sempre seguite<br />

con grande entusiasmo. A cominciare dalla danza<br />

sportiva, con i Campionati Italiani Assoluti<br />

organizzati da Anmb e Idc. Per proseguire con la<br />

tappa italiana del Just Debout, “battaglia” a colpi<br />

di coreografie Hip Hop, e con la sesta edizione<br />

di Expression, uno dei più importanti concorsi di<br />

Ritmi cubani,<br />

balletti classici, hip hop<br />

e incontri con le star<br />

danza a livello europeo, organizzato da Ida. Ma<br />

a “Danzainfiera” non si va solo per guardar ballare.<br />

I più audaci hanno avuto l’occasione di buttarsi<br />

in pista guidati da insegnanti professionisti,<br />

che hanno tenuto lezioni gratuite di ogni genere<br />

e stile di ballo, anche i più curiosi. Tra questi la<br />

Bellysamba, combinazione di danza orientale e<br />

brasiliana, la Hula, originale ballo delle isole polinesiane,<br />

o le “sexy” lezioni di Pole Dance. Gli<br />

aspiranti ballerini hanno potuto inoltre mettersi<br />

Non si può certo dire che non siano stati<br />

coraggiosi, perché oggi, nell’era del digitale<br />

e della musica scaricata dalla rete, chi<br />

ha la forza e l’incoscienza di alzare il bandone<br />

e inaugurare un negozio di dischi è un vero<br />

temerario. <strong>Il</strong> coraggioso in questione è Leonardo<br />

Giacomelli, deus ex machina dell’etichetta<br />

indipendente Black Candy, che ha<br />

lanciato alcune delle voci e delle musiche più<br />

interessanti degli ultimi anni (per esempio i<br />

The Hacienda). Insieme a Giacomelli, dietro<br />

il Black Candy Store di via Caduti di Cefalonia,<br />

nel centro nevralgico di Novoli, tra gli<br />

studenti, i commercianti e l’imprenditoria che<br />

Un momento della kermesse (foto: MassiFly)<br />

in gioco in casting e audizioni, come quella per<br />

entrare nel corpo di ballo del Balletto Bolshoi di<br />

Mosca. Per la gioia dei fan sono intervenuti anche<br />

personaggi del piccolo schermo: alcuni dei<br />

ragazzi di “Amici” e i protagonisti di “Ballando<br />

si fa spazio, lasciando sempre meno campo<br />

al quartiere degradato e poco accogliente che<br />

fino ad oggi l’ha fatta da padrone, ci sono Le<br />

Nozze di Figaro, promoter di alcuni degli appuntamenti<br />

musicali più importanti della città.<br />

<strong>Il</strong> segreto per un’operazione del genere è crederci<br />

e specializzarsi, perché oggi non ha più<br />

senso avere un po’ di tutto e per tutti i gusti. <strong>Il</strong><br />

Black Candy Store è un posto dove fermarsi<br />

a fare quattro chiacchiere per decidere cosa<br />

si vuole far suonare al proprio lettore cd, per<br />

ascoltare i racconti di chi gira l’Europa in tour<br />

con gli emergenti del rock indipendente. Sugli<br />

scaffali, tutti rigorosamente vintage, alternati<br />

con le stelle”, Simone di Pasquale e Natalia Titova.<br />

Ma a danzare non erano solo gli adulti. Gli<br />

under 14 si sono scatenati nello “Smuthie Village”<br />

tra giochi, esibizioni, balli e incontri con<br />

volti noti della tv.<br />

NOvOLI. In via caduti di Cefalonia lo store dove trovare cd per gli appassionati di rock<br />

<strong>Il</strong> negozio di dischi che sfi da la crisi<br />

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e prendersi il tempo per scegliere, ci sono etichette<br />

come Dischord, Arts&Crafts, Rough<br />

Trade, oltre alle italiane, con particolare attenzione<br />

alle realtà fiorentine. Spazio anche per i<br />

dvd, ma solo se introvabili altrove. E dulcis in<br />

fundo, tra un cd e 45 giri, sugli scaffali trovano<br />

posto anche quei romanzi dove il rock gioca<br />

un ruolo importante, come la prosa asciutta<br />

di Nick Hornby e del nostrano Niccolò Ammaniti.<br />

Ultimo punto a favore dello store: La<br />

politica di prezzi. Tra i titoli in vendita, non<br />

compare un disco nuovo che superi i 15 euro,<br />

mentre per l’usato si va da 7 a 10. /L.V.Z.<br />

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L’AscesA. In Champions si è trovato ad affrontare il suo idolo Gerrard. E da allora è cresciuto<br />

E il giovane montolivo diventò “grande”<br />

non è più il giocatore dalle prestazioni altalenanti, presuntuoso in campo e fuori: ora ha trovato ruolo e spirito<br />

giusti, tanto da meritarsi la fascia di capitano. “Cercherò di trasmettere ai nuovi la convinzione del passato”<br />

Riccardo Montolivo<br />

Cristina Guerri<br />

C’è chi<br />

aveva definito Fiorentina-Liverpool l’ultimo<br />

treno per Riccardo Montolivo. Perché dopo cinque<br />

anni e tante, forse troppe, parole spese nei suoi con-<br />

fronti, era giusto che fosse il campo a dire chi è il<br />

vero Montolivo. E da quella partita, infatti, è cominciata l’ascesa<br />

del centrocampista nato a Caravaggio. Davanti - per sua stessa ammissione<br />

- al suo idolo di sempre, Steven Gerrard, Riccardo riuscì<br />

- complice l’aiuto dei compagni - a contenere la mediana inglese<br />

tanto da rendere vano ogni tentativo offensivo. Da lì, dicevamo, la<br />

scossa, la maturazione dell’ormai non più giovanissimo Montolivo,<br />

assai diverso da quello che avevamo conosciuto fino a qualche<br />

tempo fa. Quello presuntuoso in campo, ma soprattutto fuori.<br />

Quello dalle prestazioni altalenanti. Adesso ha trovato la sua posizione<br />

ideale in mezzo al terreno di gioco, ma anche quello spirito<br />

di sacrificio e quella determinazione da vero leader. Tanto che lo<br />

spogliatoio viola, chiamato a nominare il nuovo capitano dopo la<br />

partenza di Dario Dainelli, ha individuato in lui il suo sostituto (alla<br />

presenza di Andrea Della Valle, 23 preferenze per Montolivo, 22<br />

per Donadel. Grandi “sconfitti” Adrian Mutu e Sebastien Frey, che<br />

alla vigilia sembravano candidati estremamente accreditati). “Seba<br />

l’ha presa bene - aveva dichiarato qualche giorno dopo la votazione<br />

- anche lui ha espresso la sua opinione come tutta la squadra.<br />

Eravamo quattro o cinque candidati e la volontà della squadra va<br />

rispettata. Le partenze di Jorgensen e Dainelli sono state importanti<br />

come lo furono quelle di Toni, Ujfalusi e Liverani, ma la Fiorentina<br />

ha dimostrato di saper sopperire ricompattandosi e migliorando.<br />

Proprio con Seba, Gamberini, Donadel, con i più vecchi insomma,<br />

cercherò di trasmettere ai nuovi la forza e la convinzione del passato”.<br />

Ora lo vediamo parlare in campo, interagire con l’arbitro,<br />

spronare i compagni. Porta con rispetto e autorità quella fascia che<br />

mai avrebbe pesato di indossare solo fino a qualche mese fa. <strong>Il</strong> suo<br />

rapporto con la Fiorentina e Firenze sembra destinato ad andare<br />

avanti nel tempo. “<strong>Il</strong> mio unico pensiero è rimanere con questa<br />

maglia e vincere qualcosa. <strong>Il</strong> rapporto è bellissimo con tutti e non<br />

mi fanno arrabbiare le critiche, anzi sono uno stimolo per crescere<br />

di più. I nostri tifosi sono eccezionali, a Liverpool si sentivano più<br />

loro degli inglesi, e dopo qualche risultato non troppo positivo ci<br />

sono stati comunque vicini”, spiega. Adesso ha ritrovato anche la<br />

maglia della Nazionale, e dopo Gilardino, già indicato dal commissario<br />

tecnico Marcello Lippi come sicuro partente per la spedizione<br />

azzurra in Sudafrica, dove quest’estate si giocano i Mondiali,<br />

potrebbe essere lui il secondo “violazzurro” inserito nella lista. “E’<br />

ovvio - aveva detto al termine dell’amichevole Italia-Camerun, disputata<br />

all’inizio di marzo - che mi auguro di far parte della spedizione<br />

azzurra, ma credo che prima di tutto conti quello che ognuno<br />

di noi farà con il proprio club”. Uno stimolo in più, insomma, per<br />

il centrocampista. E ai tifosi non resta che augurarsi un gran finale<br />

di stagione da parte di Riccardo da Caravaggio.<br />

AVANZATE TECNOLOGIE E CURE PERSONALIZZATE<br />

L'infertilità è un problema sempre più diffuso, soprattutto a causa delle maternità rinviate nel tempo.<br />

Ma anche le soluzioni sono sempre più efficaci, rapide e sicure.<br />

INCONTRO CON IL PROF. PIERALDO INAUDI<br />

GINECOLOGO, LAUREATO E SPECIALIZZATO all'Università di Siena, dottore in medicina all’Università di Losanna, il Prof. Pieraldo Inaudi tra i pionieri della riproduzione umana in Italia, vanta una carriera di alto profilo, svolta fra Italia e Svizzera, ricca di incarichi<br />

di responsabilità, di importanti consulenze come quella fornita al Centro di Medicina della Riproduzione dell'Ospedale di Bergamo, di rilevanti pubblicazioni scientifiche, relazioni congressuali e di corsi di aggiornamento. <strong>Il</strong> professore, dirige il centro "Siena<br />

Fertility" a Monteriggioni oltre ad offrire la sua esperienza nello studio fiorentino di via Lorenzo il Magnifico. A lui chiediamo quali sono le più recenti evoluzioni nella diagnosi e cura dell'infertilità. "La riproduzione umana è uno degli ambiti medici che negli ultimi<br />

decenni ha conosciuto le maggiori evoluzioni tecnologiche. Grazie a queste innovazioni gli esami si sono semplificati e la diagnosi è diventata più precisa grazie alle ecografie transvaginali, specie nei casi di endometriosi, cisti ovariche e ovaio policistico. Anche<br />

dal punto di vista terapeutico lo strumentario si è fatto più ricco ed efficace: oggi possiamo scegliere il migliore spermatozoo da iniettare nel migliore ovocita come effettuare analisi genetiche sull'embrione per prevenire malattie ereditarie".<br />

LA SINDROME dell'ovaio policistico (PCOS) è un disordine ormonale e metabolico che interessa circa il 15% delle donne in età fertile e oltre l'80% delle donne con irregolarità mestruale. Donne con PCOS possono avere cicli mestruali irregolari, aumento dei<br />

peli, del peso, acne e problemi di infertilità. Ma anche un aumento di aborti spontanei, di rischio di diabete di tipo 2 e di problemi cardiovascolari. Molte hanno ovaie aumentate di volume con diverse piccole cisti, visibili all'ecografia. Per fare una diagnosi è<br />

necessaria una visita, una ecografia ed esami del sangue.<br />

Le donne con PCOS sono spesso sovrappeso. Un buon stile di vita migliora la frequenza dell'ovulazione e la fertilità. Tuttavia, non sempre la riduzione del peso avviene con facilità anche mangiando poco; ciò è frequentemente dovuto ad una resistenza alla<br />

azione dell'insulina con conseguente difficoltà a bruciare gli zuccheri. <strong>Il</strong> trattamento con farmaci che aumentano la sensibilità all'insulina, può portare ad un'ovulazione più regolare.<br />

Se la fertilità non è l'obiettivo immediato, le terapie ormonali sono solitamente efficaci per correggere temporaneamente il problema legato alla PCOS. La pillola anticoncezionale viene prescritta di solito per ridurre l'effetto degli androgeni regolarizzando le<br />

mestruazioni ed evitando al tempo stesso la gravidanza.<br />

Se la fertilità è l'obiettivo immediato, l'ovulazione può essere spesso indotta con farmaci specifici. In caso di stimolazione dell'ovulazione (anche nella fecondazione in vitro) grande attenzione deve essere posta alle dosi dei farmaci, che devono essere le più basse<br />

possibili, data la elevata sensibilità delle ovaie ai farmaci stessi. Peraltro, l'ampia esperienza sviluppata consente oggi di trattare la PCOS con metodi molto efficaci e con ottimi risultati già con la semplice induzione dell'ovulazione con o senza inseminazione<br />

intrauterina, se le tube e lo sperma risultano normali. Sempre nella PCOS, in caso di fecondazione in vitro per tube chiuse, fattore maschile o per ripetuti aborti, le possibilità di gravidanza sono sicuramente uguali o migliori di quelle che ha una coppia senza alcun<br />

problema anche per la possibilità di valutare la qualità degli ovociti e degli embrioni effettuando quindi il transfer di embrioni di qualità ottimale.<br />

PROF. PIERALDO INAUDI OSTETRICO - GINECOLOGO MEDICINA DELLA RIPRODUZIONE<br />

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sport<br />

IL cAsO/1. Un mese fa il primo striscione contro il tecnico. I supporter uniti: “<strong>Il</strong> mister non si tocca”<br />

Amore fi nito? macché. I tifosi con Prandelli<br />

Cristina Guerri<br />

giù le<br />

mani da Prandelli”,firma-<br />

“Giornalista<br />

to Parterre di<br />

Curva Fiesole. Recitava così uno<br />

striscione affisso circa un mese<br />

fa fuori dai cancelli del Franchi.<br />

Poi un altro messaggio: “Prandelli<br />

vattene, il ciclo è finito”. Non<br />

era mai accaduto prima. E probabilmente<br />

si trattava di una mano<br />

isolata. Ma il fatto stesso che sia<br />

stato appeso uno striscione contro<br />

il tecnico viola ha fatto molto<br />

scalpore. “Rimane un episodio<br />

isolato. Tutta la tifoseria viola sta<br />

dalla parte di Cesare Prandelli”,<br />

tuonava Stefano Sartoni, presidente<br />

del Collettivo Autonomo Viola.<br />

“Chi l’ha scritto non può essere un<br />

tifoso della Fiorentina”, rincarava<br />

Andrea Della Valle. La risposta<br />

l’ha data ancora una volta il tifo,<br />

attraverso l’ennesimo striscione:<br />

“A te che sei il mio grande mister.<br />

A te che hai preso la mia viola e<br />

ne hai fatto molto di più”. <strong>Il</strong> pri-<br />

mo striscione contro Prandelli<br />

dall’inizio (cinque anni fa) della<br />

sua avventura gigliata ha fatto<br />

comunque discutere la città. Ma<br />

cosa ne pensano di Prandelli, oggi<br />

(ad alcune settimane di distanza<br />

dall’apparizione dello striscione<br />

“incriminato”), i supporter viola?<br />

Per scoprirlo non c’è posto migliore<br />

del bar Marisa. “Prandelli via?<br />

Macché scherziamo per davvero!<br />

- esclama Franco, abbonato in Fiesole<br />

da 19 stagioni - in tutti questi<br />

anni non avevo mai visto una<br />

curva, una città, completamente<br />

dalla parte del mister: qualcosa<br />

di bono l’ha fatto, e se vogliamo<br />

vincere qualcosa deve rimanere<br />

per forza”. Dello stesso parere è la<br />

signora Iva, 70 anni e due grandi<br />

passioni: la Fiorentina e il tecnico<br />

di Orzinuovi. “Questo messaggio<br />

è per Diego. Si deve rendere conto<br />

che se manda via Cesare io e un<br />

vengo più allo stadio. <strong>Il</strong> mister è<br />

bello e bravo e non si tocca!”. “A<br />

me non interessa mica se l’è bello<br />

- replica Lorenzo - l’importante è<br />

che entrambe le parti siano chiare,<br />

perché a Firenze ci piace così. La<br />

società deve presentare un progetto<br />

vero a Prandelli, sennò è chiaro<br />

che chieda di andar via. Alla fine<br />

sono sicuro che resterà, ma nel<br />

caso in cui accadesse il contrario<br />

metto la mano sul fuoco che non<br />

andrà alla Juve. Non ha l’animo<br />

gobbo, il mister”. “<strong>Il</strong> sostituto? - si<br />

chiede Pippo – mi garba e parecchio<br />

Allegri, anche se non riesco<br />

1084982<br />

a immaginarmi la panchina senza<br />

Prandelli. Però come tutti i grandi<br />

amori... e finiscano”. “Posso assicurare<br />

- dice la giovane Giada<br />

- che se non rinnovano il contratto<br />

al mister e al direttore, i Della<br />

Valle perdono una cliente”. “Voi<br />

iL CAso/2<br />

La premiata ditta Corvino-<br />

Prandelli sta forse vivendo<br />

il momento più delicato dalla<br />

sua nascita, datata ormai cinque<br />

anni fa. Tante soddisfazioni in<br />

questi anni: dalla vittoria storica<br />

a Torino contro la Juventus (2-3<br />

del 2 marzo 2008) alla finale di<br />

coppa Uefa sfumata per un calcio<br />

di rigore sbagliato. Quest’anno,<br />

nonostante alcune vittorie storiche<br />

(vedi quella col Liverpool<br />

allo stadio di Anfield Road), si<br />

respira nell’aria un clima diverso.<br />

I due, in scadenza di contratto a<br />

giugno 2011, non hanno ancora<br />

firmato il prolungamento, e tutta<br />

la città è in attesa del loro rinnovo.<br />

“Prandelli e Corvino sono<br />

parte integrante del progetto Fiorentina”;<br />

e ancora: “Se dipende<br />

da noi, Prandelli resta. Mi occupo<br />

di problemi che esistono. Se<br />

qualcuno ha messo in giro queste<br />

voci che ce lo venga a dire a noi”:<br />

giornalai - conclude Frank - la dovete<br />

finire con queste chiacchiere<br />

da barre. Prandelli ha girato mezza<br />

Europa sui giornali. Lo date in<br />

Inghilterra, in Germania, alla Juve<br />

e in Nazionale. Ma come si fa a lavorare<br />

così?”.<br />

Tiene banco la questione del contratto<br />

Intanto la città attende il rinnovo<br />

37<br />

così tuonava, qualche tempo fa,<br />

il patron della Fiorentina Diego<br />

Della Valle. Mentre il diretto interessato,<br />

invece, rimandava tutto<br />

alla primavera. E in questa situazione<br />

di stallo sono state affibbiate<br />

al tecnico di Orzinuovi le destinazioni<br />

più impensabili. Per la<br />

stampa torinese il tecnico sarà il<br />

nuovo allenatore della Juventus.<br />

Altri invece sono pronti a mettere<br />

la mano sul fuoco su un accordo<br />

già preso con Abete per la guida<br />

della Nazionale dopo i Mondiali.<br />

Ma non solo. C’è chi, andando a<br />

ripescare alcune vecchie dichiarazioni<br />

di Prandelli (“Se un giorno<br />

lascerò la Fiorentina lo farò<br />

per provare l’esperienza estera”),<br />

lo vede come prossima guida del<br />

Liverpool. La verità? Quella si<br />

saprà solo in primavera, quando<br />

Firenze si augura che la Prandelli-story<br />

prenderà la piega giusta.<br />

Quella del rinnovo. /C.G.<br />

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38 Febbraio 2010<br />

cALcIO. Obiettivo salvezza per i gialloblu, muniti di tre nuovi acquisti classe ‘88-’90<br />

Figline, buona la Prima (Divisione)<br />

Andrea Trapani<br />

Qualunque sarà il risultato non si<br />

potrà non ricordare il campionato<br />

di quest’anno per la Figline calcistica.<br />

<strong>Il</strong> 2009 ha regalato la gioia<br />

più grande, la promozione in Prima Divisione<br />

inseguita negli ultimi anni con una splendida<br />

cavalcata. Bisogna partire da qui, dal segno<br />

nella storia gialloblu che il primo campionato<br />

nella “terza serie” lascerà indelebilmente. Un<br />

campionato importante che porta la squadra<br />

valdarnese nell’elite del grande calcio. Un<br />

risultato che è di tutto rispetto considerando<br />

soprattutto la storia recente: era il 2006 quando<br />

il Figline, dopo alcuni anni in Eccellenza,<br />

riesce a vincere il campionato ed arrivare in<br />

Serie D. Qui inizia un’ascesa inarrestabile. <strong>Il</strong><br />

primo anno di permanenza regala un secondo<br />

posto dietro al Viareggio e un’amara sconfitta<br />

nei Play-Off contro il Forcoli. La delusione<br />

però viene superata velocemente. Nella stagione<br />

2007-08 la squadra riesce ad ottenere la<br />

promozione in Serie C2 con tre giornate di anticipo<br />

e lo scorso giugno alla “prima” da professionisti,<br />

nel rinnovato campionato di Lega<br />

Pro Seconda Divisione, arriva una bellissima<br />

promozione coronata, il 4 giugno scorso, con<br />

la conquista della Supercoppa di Lega di Seconda<br />

Divisione superando per 3-0 in casa il<br />

Cosenza. Parte così il campionato di quest’anno,<br />

un girone difficile in cui i valdarnesi hanno<br />

dovuto prendere le misure. Le avversarie<br />

sono di rango, in primis Novara e Cremonese,<br />

nonché agguerrite: non sono mancati i derby.<br />

E’ stata la volta dell’esordio contro l’Arezzo,<br />

mentre il destino ha regalato – dopo le sfide<br />

in D e in Seconda Divisione – nuovamente<br />

per La storia<br />

d’amore<br />

che cerchi<br />

per il lavoro<br />

che cerchi<br />

per la vacanza<br />

che cerchi<br />

L’impatto con un girone difficile, i derby con Arezzo e Viareggio. il direttore<br />

generale Brunero Poggesi traccia un primo bilancio di una stagione da ricordare.<br />

non solo per squadra e tifosi, ma per tutta la cittadinanza figlinese<br />

<strong>Il</strong> Direttore Generale Brunero Poggesi con le tre nuove leve del Figline<br />

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sport<br />

il duello con il Viareggio per la classica del<br />

calcio toscano di quest’ultimo lustro. Obiettivo<br />

per questa stagione è la permanenza in<br />

categoria: mister Torricelli lo sa bene e, dopo<br />

qualche errore di gioventù di un gruppo nuovo<br />

in questa categoria, sta prendendo le misure<br />

per chiudere la stagione al meglio. Proprio in<br />

chiusura di calcio mercato, i gialloblu - grazie<br />

al lavoro del nuovo Direttore Sportivo Raffaele<br />

Auriemma e con l’appoggio del Presidente,<br />

del Team Manager, Claudio Rossetti, e del<br />

Direttore Generale, Brunero Poggesi - hanno<br />

acquistato tre nuovi giovani calciatori: Alessandro<br />

Spuntarelli, centrocampista classe<br />

‘90 proveniente dalle giovanili della Lazio,<br />

Salvatore Moring, difensore esterno destro<br />

classe ‘89 proveniente dal Barletta, e Nicolas<br />

Villafane, classe ‘88 esterno sinistro alto che<br />

giocava nella squadra B del Boca Juniors in<br />

Argentina. E’ Brunero Poggesi a sintetizzare<br />

al meglio il valore dell’ultimo calciomercato<br />

invernale affermando che l’arrivo di questi ragazzi<br />

“serve anche per dare lustro alla città di<br />

Figline e all’ Amministrazione Comunale che<br />

tanto si è adoperata e si adopera tutt’ora per<br />

far sì che la squadra possa condurre il campionato<br />

in tutta tranquillità”. Figline è anche<br />

questo. Una comunità a fianco dei suoi giocatori,<br />

l’atmosfera del “Del Buffa” lo dimostra<br />

ogni partita. Come la correttezza e la pazienza<br />

dei tifosi che, primi assoluti in Italia, hanno<br />

sperimentato la Tessera del Tifoso.<br />

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40 Febbraio 2010 sport<br />

POdIsMO e cIcLIsMO. Nasce la Polisportiva “Avis Zero Positivo”. Per mantenersi in forma e donare il sangue<br />

Rignano di corsa per la solidarietà<br />

Valerio Longhi<br />

<strong>Il</strong> 2010 ha visto la nascita la nascita<br />

della Polisportiva “Avis Zero Positivo”.<br />

Frutto della ventennale esperienza<br />

ciclistica del “Gruppo Sportivo<br />

Avis Rignano sull’<strong>Arno</strong>”, attivo fin<br />

dalla primavera del 1988, la Polisportiva<br />

conclude il processo di trasformazione<br />

della società rignanese per comprendere,<br />

oltre alle due ruote, anche gli appassionati<br />

della corsa. Obiettivo diventare un punto<br />

di riferimento sempre più importante<br />

per la cittadinanza. Lo conferma anche<br />

il presidente, Roberto Trapani: “La Polisportiva<br />

è nata poche settimane fa, ma<br />

operiamo da oltre due decenni. <strong>Il</strong> nostro<br />

scopo è immutato, ossia rimane quello di<br />

continuare a promuovere e sviluppare le<br />

attività sportive dilettantische dei nostri<br />

soci, oltre che nel ciclismo, anche nel<br />

campo del podismo. Le adesioni dimostrano<br />

un grande apprezzamento per questa<br />

nostra scelta: ad oggi, infatti, abbiamo<br />

già 10 podisti che si sommano ai 14 soci<br />

ciclisti”. “L’occasione ci ha permesso –<br />

continua il presidente - anche di cambiare<br />

denominazione al gruppo dando così un<br />

maggior risalto ai fini dell’Avis che, oltre<br />

a supportare la nostra attività, ha come<br />

scopo principale quello di sensibilizzare i<br />

cittadini a donare il sangue. La disponibilità<br />

di sangue è un patrimonio collettivo<br />

di solidarietà da cui ognuno può attingere<br />

nei momenti di necessità”. Tra i soci da<br />

segnalare l’esperienza di Fabio Rossi, recente<br />

partecipante della Maratona di New<br />

York oltre che di numerose manifestazioni<br />

internazionali di triathlon. “La nuova Po-<br />

GENTILI LETTORI DE IL REPORTER VENITE<br />

A SCOPRIRE COME MANTENERE FORMA,<br />

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sapersi concedere delle soste per<br />

ritrovare la capacità di stupirsi,<br />

senza la quale non è possibile cogliere<br />

appieno ciò che viviamo.<br />

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uno staff esperto ti accoglierà piacevolmente<br />

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con cosmetici naturali che spaziano<br />

dalla delizia del riso, alla mousse<br />

di yogurt o alla efficace wine therapy<br />

e alla golosa linea ai frutti di bosco.<br />

PROMOZIONe. Ideal Club, Resco e Rignanese: stesso girone, destini diversi<br />

Una stagione a suon di derby per le valdarnesi<br />

La stagione in corso ha regalato agli appassionati<br />

di calcio la bellezza di tre derby.<br />

Ideal Club Incisa, Resco Reggello e Rignanese<br />

sono state, infatti inserite, nel Girone B del<br />

Campionato di Promozione. Le tre società non<br />

sono nuove a questa esperienza: già in passato<br />

hanno vissuto l’esperienza di condividere gioie<br />

e dolori nello stesso raggruppamento della<br />

stessa serie. Diverse sembrano essere solo le<br />

storie di questa stagione. La squadra biancoverde<br />

di Rignano, infatti, sembra essere in<br />

controtendenza rispetto al recente passato che,<br />

dopo due stagioni in Eccellenza, aveva avuto<br />

come contrappasso una dolorosa doppia retro-<br />

lisportiva – dice Fabio – è perfetta<br />

per le mie esigenze. Oltre alla<br />

mia duplice passione per la corsa<br />

e il ciclismo, riesco anche ad ottimizzare<br />

la preparazione per il<br />

triathlon che, come è noto, è articolato<br />

su tre prove di nuoto, ciclismo<br />

e corsa che si svolgono in<br />

immediata successione”. Carlo<br />

Caserini, ciclista, illustra nel suo<br />

ruolo di segretario le prossime<br />

iniziative: “La Polisportiva prosegue<br />

l’impegno nell’organizzazione<br />

della ‘Coppa Avis Donatori<br />

Sangue’, la consueta gara di<br />

ciclismo amatoriale che ormai è<br />

giunta alla sesta edizione. <strong>Il</strong> percorso<br />

valorizza, come ogni anno,<br />

cessione fino alla Prima Categoria. Quest’anno<br />

però le luci della ribalta sembrano illuminare<br />

il cammino del Rignanese che, seppur sia<br />

tuttora in pieno svolgimento il campionato, ha<br />

mostrato le maggiori possibilità di raggiungere<br />

la parte alta della classifica. La sorte intanto ha<br />

deciso di chiudere in anticipo la rivalità tra le<br />

tre squadre: il 28 febbraio si è giocato Incisa<br />

- Rignanese, mentre il 7 marzo si chiude il calendario<br />

dei derby del Valdarno con Reggello –<br />

Ideal Club. L’unico appuntamento resta quello<br />

con la chiusura del campionato, fissato per il 2<br />

maggio. Per il prossimo derby l’appuntamento<br />

è alla prossima stagione.<br />

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le nostre strade: partiamo da Rignano<br />

per poi effettuare un circuito<br />

circolare da ripetere quattro<br />

volte, che tocca le località di<br />

San Clemente, Leccio, Incisa e<br />

Burchio”. “Quest’anno – conclude<br />

Caserini - la nostra manifestazione<br />

è anche la prima prova<br />

del Campionato Provinciale<br />

UISP, quindi il nostro obiettivo è<br />

quello di fare del nostro meglio<br />

in una giornata di festa non solo<br />

per i partecipanti ma per tutto il<br />

paese”. La sede della Polisportiva<br />

è in via Garibaldi 9 a Rignano<br />

sull’<strong>Arno</strong> dove è possibile anche<br />

chiedere informazioni e diventare<br />

soci.<br />

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FIGLINE • INCISA • REGGELLO • RIGNANO<br />

L’INIZIAtIvA. Costituito il Comitato bocciofilo Valdarno-Chianti<br />

Tutti pazzi per le bocce<br />

Andrea Trapani<br />

Tra gli sport che meno di altri catturano l’attenzione dei<br />

mass-media ma che spesso ricoprono un ruolo importante<br />

nel tessuto sociale in cui si praticano ci sono sicuramente<br />

le bocce: è uno tra gli sport più antichi, tanto che se<br />

ne sono trovate tracce in Turchia risalenti al 7.000 A.C.,<br />

ed era uno dei principali passatempi dei soldati romani.<br />

Furono proprio i Romani che, nel corso della loro colonizzazione<br />

del Mediterraneo, lo diffusero in tutto l’impero.<br />

Dopo alterne fasi di popolarità, nel 1896 si tenne ad Atene<br />

la prima “Olimpiade delle bocce” e da allora il gioco<br />

è entrato a far parte della scena sportiva internazionale.<br />

Poi, nel 1991, è stato introdotto nei Giochi mondiali delle<br />

Special Olympics. Questa disciplina, per la sua longevità<br />

PALLAvOLO. Figline e Incisa in un’unica squadra<br />

<strong>Il</strong> Volley femminile raddoppia<br />

Lo sport al femminile splende tra Incisa<br />

e Figline grazie all’esperienza<br />

del Valdarno Volley, la cui formazione<br />

maggiore milita nel campionato di Serie<br />

B1. Un risultato importante che è<br />

il frutto dell’unione di due realtà che<br />

hanno fatto la storia della pallavolo nei<br />

rispettivi capoluoghi. <strong>Il</strong> Volley Club<br />

Figline nasce nel 1990, ma cresce<br />

subito insieme ai primi risultati. Vengono<br />

vinti i campionati di 3°, 2° e 1°<br />

Divisione, quindi la Serie D senza mai<br />

perdere un incontro. Dal 1997 al 1998<br />

arriva la Serie C Regionale, disputando<br />

già dal primo anno i Play-Off. La<br />

permanenza nella serie dura fino alla<br />

stagione 2004-2005 quando, dopo un<br />

campionato esaltante, viene ottenuto il<br />

passaggio al Campionato Nazionale di<br />

Serie B. <strong>Il</strong> percorso nel Campionato di<br />

Serie B vede la prima esperienza col<br />

raggiungimento dell’obiettivo salvezza<br />

con ben quattro giornate di anticipo,<br />

centrando il traguardo prefissato ad<br />

inizio stagione. Parallelamente corre la<br />

storia anche ad Incisa. Correva l’anno<br />

1963 quando nel capoluogo comparve<br />

la prima squadra di pallavolo, l’associazione<br />

che diede vita a questa squadra<br />

venne denominata “Pro Incisa”.<br />

Da quell’anno la società crebbe fino a<br />

raggiungere con la squadra maschile la<br />

Serie C1 arrivando a disputare anche i<br />

Play-Off per il passaggio in Serie B. In<br />

seguito la squadre assunse la denominazione<br />

di “G.S. Pallavolo Incisa” per<br />

diventare nel 1985 “Petrarca Volley”<br />

iniziando a svolgere attività anche nel<br />

comune di Reggello. Altri dieci anni<br />

ed arriva una nuova denominazione:<br />

l’ “A.P.V. Associazione Pallavolo Valdarno”<br />

che si espande fino a Rignano.<br />

Tutto questo però adesso appartiene al<br />

passato. Finiti i campionati della stagione<br />

2008/09, “Volley Club” e A.P.V.<br />

danno vita ad una nuova forte realtà<br />

nel mondo della pallavolo italiano.<br />

Quel Valdarno Volley che, oltre alla<br />

prima squadra nella prestigiosa B1, altre<br />

dieci squadre nelle varie categorie,<br />

riferimento per tutti i valdarnesi amanti<br />

dello sport.<br />

/A.T.<br />

agonistica, si può praticare per tutta la vita, oltre ad avere<br />

una particolare valenza sociale, come ha sottolineato il<br />

presidente del Circolo Aics dei Ciliegi, Ivano Rubegni, nel<br />

secondo anniversario della nuova pista per le bocce della<br />

frazione reggellese. Un piccolo impianto che però ha<br />

una grande capacità di attrarre un’eterogeneità di sportivi,<br />

uniti da una comune passione e da tanta voglia di competere<br />

lealmente gli uni con gli altri, divertendosi. Per poter<br />

esercitare la loro passione e svolgere l’attività agonistica,<br />

gli “atleti” del circolo si sono consorziati con altri appassionati<br />

ed hanno costituito il Comitato bocciofilo Valdarno-Chianti:<br />

ne fanno parte le associazioni di Ponterosso<br />

e Matassino (Figline Valdarno), Pestello (Montevarchi),<br />

Faella (Piandiscò), Castelfranco di Sopra, San Giovanni<br />

Valdarno, Terranuova Bracciolini, Mercatale Valdarno,<br />

Gaiole, Lecchi, S. Marcellino e, naturalmente, Ciliegi.<br />

pillole<br />

CALCIO/1<br />

PIOGGIA DI DERBY ANChE IN SECONDA<br />

Anche la Seconda Categoria quest’anno è ricca di derby. Particolarmente<br />

affascinante il calendario che vede sfidarsi fra di sé le tre<br />

formazioni legate al Comune di Reggello: infatti sono state inserite<br />

nello stesso raggruppamento <strong>Il</strong> Varco, la Polisportiva San Clemente<br />

e Vaggio. <strong>Il</strong> girone che, comprende in larga maggioranza formazioni<br />

della provincia di Arezzo, vede le tre squadre valdarnesi protagoniste<br />

di un campionato dopo l’obiettivo primario è la permanenza<br />

in categoria.<br />

PISCINA<br />

NUOTO LIBERO A RIGNANO<br />

Per tutti coloro che vogliono nuotare da soli, durante la stagione<br />

indoor - da settembre a luglio - ci sono, negli orari previsti, corsie a<br />

disposizione e personale qualificato atto alla <strong>sicurezza</strong> e al controllo<br />

all’interno della piscina di Rignano sull’<strong>Arno</strong>. L’impianto natatorio<br />

nel 2007 è stato oggetto di un intervento di completa ristrutturazione<br />

e messa a norma, ed è composto da una piscina di mt. 25 x 6. Per<br />

informazioni è a disposizione il sito www.aquatica2004.it.<br />

BASKET<br />

I COmmENTI POST-PARTITA? SUL FORUm ONLINE<br />

E’ attivo da alcune settimane il forum dedicato a tutti gli appassionati<br />

di basket. L’iniziativa è della Don Bosco Basket che ha attivato<br />

sul proprio sito ufficiale, www.basketdonbosco.com, la possibilità<br />

di commentare l’attività della società e delle varie squadre a partire<br />

dai risultati dei 13 team iscritti nei vari campionati fino ai complimenti<br />

per i giovanissimi amanti della pallacanestro.<br />

CALCIO/2<br />

ImPIANTI NUOVI A TOSI E mATASSINO<br />

Buone notizie per gli sportivi del Comune di Reggello. La Regione<br />

Toscana ha destinato 50mila euro per la ristrutturazione dell’impianto<br />

sportivo di Tosi. <strong>Il</strong> finanziamento si aggiunge agli altri<br />

180mila euro già destinati all’adeguamento e al miglioramento funzionale,<br />

con l’installazione delle tribune, del campo sportivo della<br />

frazione. Assieme a questo intervento è prevista anche la riqualificazione<br />

del centro sportivo di Matassino con il rifacimento completo<br />

dell’impianto di illuminazione. A Tosi, inoltre, è prevista anche<br />

la sostituzione della rete di recinzione con una metallica a maglia e<br />

la sostituzione di tutti i pali. Nell’impianto di Matassino verrà posto<br />

un manto di erba sintetica di ultima generazione.<br />

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42 Marzo 2010<br />

Inviaci le tue lettere a<br />

redazione@<br />

ilreporter.it<br />

Lettere e segnalazioni:<br />

tutto su www.ilreporter.it<br />

Lettere, segnalazioni, proposte, ma anche<br />

veri e propri articoli scritti dai lettori.<br />

Tutto questo ed altro ancora sul portale<br />

www.ilreporter.it. Tutte le lettere che non<br />

trovano spazio in queste pagine saranno<br />

pubblicate sul sito. E poi spazio ai<br />

commenti e alle vostre opinioni<br />

VIA DELL’AGNOLO, LE RISPOSTE<br />

CONTRO IL DEGRADO<br />

Egregio Direttore,<br />

sul numero scorso di <strong>Reporter</strong> è stata pubblicata<br />

una lettera dal titolo “Lo spettacolo<br />

di via dell’Agnolo” nella quale una giovane<br />

domiciliata sul nostro territorio lamentava<br />

la situazione di difficoltà sociale che si raccoglie<br />

nelle strade attorno a via dell’Agnolo,<br />

a pochi passi dalla sede del Consiglio di<br />

Quartiere 1. A tale proposito Le scrivo per<br />

informarLa che abbiamo provveduto a comunicare<br />

alle forze dell’ordine, con le quali<br />

collaboriamo giornalmente, la segnalazione<br />

in questione, ottenendo da loro l’assicurazione<br />

di un tempestivo intervento. Siamo<br />

naturalmente a conoscenza di questa,<br />

come di altre, situazioni presenti sul nostro<br />

territorio, nelle quali sacche di microcriminalità,<br />

degrado sociale, tossicodipendenza<br />

e spaccio faticano spesso ad essere rimosse.<br />

L’intervento delle forze dell’ordine è la<br />

risposta più immediata che possiamo fornire,<br />

anche se potrebbe non essere quella<br />

definitiva: per sanare certe situazioni difficili,<br />

infatti, occorre un lavoro lento, faticoso,<br />

ma efficace che stiamo portando avanti da<br />

tempo e che siamo certi darà i suoi risultati.<br />

Un lavoro che comporta anche l’aiuto e la<br />

partecipazione di tutti i cittadini. Ringrazio<br />

la Sua lettrice per la segnalazione che ci ha<br />

fornito e Lei per averla pubblicata.<br />

<strong>Il</strong> Collegio di Presidenza del Q1<br />

Sono del tutto d’accordo sul fatto che, in casi<br />

come questo, l’intervento delle forze dell’ordine<br />

(per quanto sempre prezioso e necessario)<br />

debba poi essere seguito da un costante lavoro<br />

da parte delle istituzioni (ma non solo) per<br />

prevenire e risolvere certe situazioni, e la conferma<br />

che, da parte vostra, lo state portando<br />

avanti non può che essere una buona notizia<br />

per tutti gli abitanti della zona. Ma sono ancor<br />

più d’accordo sul fatto che, nella lotta al<br />

degrado e alla microcriminalità, l’aiuto e la<br />

partecipazione di tutti i cittadini sia di fondamentale<br />

importanza, e per questo motivo<br />

da promuovere con ogni mezzo, per far sì che<br />

ciascun abitante senta di essere, come dovrebbe,<br />

una risorsa importante per la propria<br />

città, attraverso i suoi comportamenti, la sua<br />

voce e le sue segnalazioni.<br />

M.F.<br />

VIALE CALATAFIMI, IL MARCIAPIEDE<br />

“DI NESSUNO”<br />

Gentile direttore,<br />

innanzitutto vorrei esprimerLe i miei ringraziamenti<br />

per il Suo giornale, che mi<br />

permette di sapere le novità del mio quartiere.<br />

Vorrei poi scusarmi se disturbo Lei,<br />

ma ho provato diverse strade per segnalare<br />

e chiedere aiuto per risolvere il problema<br />

che mi permetto di esporLe, purtroppo<br />

da nessuna ho ricevuto né risposta<br />

né aiuto. Abito in Viale Calatafimi 60. Un<br />

bel palazzo di pietra che ha la sfortuna di<br />

trovarsi proprio sull’angolo di Viale Righi.<br />

Di conseguenza per i “servizi” tipo pulizia<br />

della strada, dei marciapiedi, delle aiuole<br />

è un continuo rimbalzo di competenza. <strong>Il</strong><br />

risultato è che il nostro marciapiede, uno<br />

slargo a semi-cerchio con una aiuola che<br />

lo protegge dal traffico, non è mai pulito.<br />

L’aiuola viene tagliata se qualcuno di noi<br />

condomini ha la fortuna di trovarsi lì nel<br />

momento in cui tagliano le aiuole dell’uno<br />

o dell’altro viale, chiedendo “il favore” che<br />

talvolta abbiamo ottenuto (per grazia ricevuta),<br />

ma evidentemente non abbiamo<br />

potuto insistere troppo e gli scarti di questi<br />

tagli sono tutti depositati nel fogliame<br />

dell’aiuola stessa, quindi residui di potature<br />

varie, residui di spazzatura, residui del<br />

tempo che passa, tutto questo, facendo<br />

una caccia al tesoro, si trova camuffato,<br />

ma mica tanto, in questa bella e larga aiuola.<br />

Inoltre la pulizia della strada non appartiene,<br />

dicono né lì né là, quindi il nostro<br />

marciapiede è diventato il parcheggio di<br />

tutti i motorini confinanti con i due angoli.<br />

Con tutto il disagio di chi, come me, abita<br />

nel semi-interrato, e riceve, sera e mattina,<br />

tutti gli scarichi dei motorini (direi anche<br />

motoroni) che arrivano o partono la mattina<br />

facendo prima qualche bella sgassata<br />

di messa in moto. Aprire la finestra della<br />

mia camera è impossibile, per il cattivo<br />

odore e a causa degli insetti che hanno<br />

nidificato nell’aiuola. <strong>Il</strong> ratto che ha fatto<br />

capolino dalle sbarre della mia finestra mi<br />

ha poi convinta che questa deve sempre<br />

rimanere chiusa, peggio per me se non<br />

posso cambiare aria. Chi ci può aiutare? A<br />

chi mi devo rivolgere per avere non solo<br />

comprensione, ma un aiuto concreto per<br />

risolvere questa situazione? Grazie Signor<br />

Direttore per avermi letta e grazie dell’aiuto<br />

che spero almeno Lei mi potrà dare.<br />

Rita Bruno-Peero<br />

Gentile signora Rita,<br />

pubblichiamo volentieri la sua lettera in<br />

modo che - come già successo molte volte<br />

in passato, quando altri lettori hanno voluto<br />

portare alla luce, attraverso il nostro giornale,<br />

disagi o problematiche con cui erano costretti<br />

a convivere - possa essere letta da chi<br />

di dovere, e nella speranza che la situazione<br />

che ci ha descritto possa trovare una soluzione.<br />

Ci tenga aggiornati sugli sviluppi.<br />

M.F.<br />

IL LAVORO DEL CONTADINO E<br />

L’AMORE PER LA TERRA<br />

Caro direttore,<br />

il bell’articolo di Alberto Ottanelli “Una vita<br />

al ritmo (lento) della natura” su Antonio<br />

Banducci (dell’azienda agricola “La Talea”<br />

di via della Torre, a due passi dal centro<br />

tecnico di Coverciano) mi ha riportato al<br />

passato; anni ‘50. Conoscevo sua madre (se<br />

n’è andata 10 anni fa. A novembre scorso<br />

le ho portato un fiore nel cimitero di Castiglioncello).<br />

Sì, la conoscevo bene Margherita.<br />

S’andava alle elementari (stessa classe)<br />

all’Armando Diaz di Ponte a Mensola e si<br />

faceva a gara a chi prendeva il miglior voto<br />

nei temi. La maestra Grillini sosteneva che<br />

io meritavo di più perché ero la scolara<br />

povera (case popolari di via Manni) dove<br />

di libri in casa nemmeno l’ombra. A Margherita<br />

invece (bel casolare vicino a “La<br />

Capponcina”, famiglia acculturata, ecc...)<br />

la maestra dava qualche mezzo punto in<br />

meno. Mi sa che questo a Margherita mai<br />

è andato troppo giù, ma mai ha reclamato.<br />

Aveva un carattere pacifico. Guardando<br />

il suo voto sorrideva; mi sorrideva! Lo<br />

stesso sorriso di Antonio, stesso ovale del<br />

viso. <strong>Il</strong> sangue non è acqua. Bravo Antonio<br />

per la tua scelta di fare il contadino, lavoro<br />

faticoso quanto prezioso. Anche mio<br />

zio (fratello minore di mia madre) morto<br />

due anni fa, mai s’era voluto allontanare<br />

troppo dalla terra. L’amava! Negli anni ‘50<br />

era sceso in città (dal Mugello) però viveva<br />

di poca coltivazione di fiori, ricercava nei<br />

boschi la mortella (chiedeva il permesso<br />

in Maremma ai proprietari, che gli rispondevano:<br />

“La prenda pure, nessuno viene a<br />

cercarla. Troppo faticoso”). Nella stagione<br />

raccoglieva castagne e funghi. Aveva un<br />

piccolo bosco suo. Diceva che là, nel suo<br />

bosco, i porcini erano i migliori del mondo<br />

e che solo lassù si sentiva libero. La stessa<br />

parola detta da Antonio. A Margherita,<br />

che non vidi crescere (dopo le elementari<br />

ci separammo, troppe diversità sociali, ma<br />

Antonio mi ha promesso una sua foto da<br />

adulta) e a zio... “Sia lieve la terra”, e a noi<br />

il coraggio di vivere senza chi amiamo e<br />

il coraggio di conservare al meglio la nostra<br />

terra, per noi e per quelli che dopo<br />

verranno. Lottando in primis contro armi,<br />

guerre ed orrori umani vari (come già non<br />

ci fossero quelli naturali, vedi Haiti). A proposito:<br />

chi ha tempo e voglia può visitare<br />

fino al 5 aprile (tutti i pomeriggi fuorché il<br />

lunedì) la mostra del fotografo americano<br />

James Nachtwey allestita al Palazzo Mediceo<br />

di Seravezza (pochi km alle “spalle”<br />

di Forte dei Marmi). <strong>Il</strong> coraggioso (è stato<br />

ferito) James corre per il mondo a immortalare<br />

inferni. Quelli veri! Non come quello<br />

immaginario del nostro concittadino Dante.<br />

Uscendo dalla mostra, indescrivibile<br />

l’orrore degli scatti, sembra impossibile<br />

ritrovare tanta bellezza: il prato ben curato<br />

dov’è il Palazzo Mediceo, le Alpi Apuane<br />

più distanti, gialle mimose quasi fiorite,<br />

alberi di aranci, serenità, pace. Per ora siamo<br />

fortunati; al momento viviamo nella<br />

“parte vivibile del mondo”. Ma c’è sempre<br />

da “stare in campana”. Ci può voler poco a<br />

cambiare tutto. Mi hanno detto che, per<br />

fortuna, molte scolaresche visitano la mostra,<br />

e gli occhi dei ragazzi sono attenti.<br />

Affatto indifferenti. È una buona notizia.<br />

Buon lavoro a voi tutti e, naturalmente, ad<br />

Antonio e a chi con lui collabora.<br />

Anna<br />

IMPRUNETA, “SCARSA ATTENZIONE”<br />

PER VIA FALCIANI<br />

Gentile Redazione,<br />

sono un cittadino dell’Impruneta, abito<br />

in via dei Falciani al n° 34. Purtroppo sono<br />

a segnalarVi lo stato di scarsa attenzione<br />

che questo quartiere sta ricevendo ormai<br />

da tempo, da parte dell’Amministrazione<br />

comunale. La nostra via, nella sua parte<br />

finale, in forte pendenza ed attualmente<br />

senza sbocco (verrà prossimamente aperta<br />

verso una zona di recente costruzione)<br />

è abbandonata per quanto riguarda la<br />

manutenzione stradale e per l’illuminazione.<br />

Nonostante le ripetute segnalazioni<br />

al Comune, e-mail ecc., purtroppo non<br />

notiamo alcun tipo di intervento: la strada<br />

rimane piena di buche, l’illuminazione<br />

manca rendendo così pericoloso il transito<br />

pedonale. Dopo le segnalazioni la luce<br />

è stata ripristinata ma purtroppo la cosa<br />

non dura ed ora siamo di nuovo al buio da<br />

circa 20 giorni. Questo per non dirVi i disagi<br />

di questa situazione quando è nevicato<br />

e la strada era ghiacciata. Esistono zone di<br />

serie B??? Le nostre tasse non valgono le<br />

altre??? Grazie per la cortese attenzione,<br />

Marco Breschi<br />

LA SALUTE DI ARNO<br />

E FOSSO MACINANTE<br />

lettere<br />

Spett.le <strong>Reporter</strong>,<br />

sono un pensionato ottantacinquenne,<br />

abito nei pressi di via F. Baracca, mi piace<br />

girare con la bicicletta alle Cascine e possibilmente<br />

faccio alcune fotografie che<br />

richiamano la mia curiosità. Dato che ci<br />

sono problemi per le buche da ricoprire<br />

e di altri lavori urgenti, io vi rimetto le<br />

fotografie da me <strong>scatta</strong>te sullo stato di<br />

estrema gravità dello sbarramento (non<br />

dico diga) del nostro fiume <strong>Arno</strong>. Dalle fotografie<br />

potete constatare che il detto versa<br />

in condizioni pietose per le infiltrazioni<br />

che si sono propagate al suo interno. Se<br />

lo sbarramento (Dio non voglia) dovesse<br />

cedere il disastro sarebbe grande, la massa<br />

d’acqua che si riverserebbe fino a Marina<br />

di Pisa sarebbe un disastro. Per curiosità,<br />

gradirei sapere inoltre che fine farà il Fosso<br />

Macinante, visto che è stato prosciugato.<br />

Ricevo con piacere <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> e porgo infiniti<br />

saluti.<br />

Adalberto Poggioni<br />

PARCHEGGI E BOX,<br />

“LA MIA PROPOSTA”<br />

Questa città piena di vecchi edifici oggi<br />

si trova piena di auto parcheggiate, problema<br />

aggravato dallo sgombero settimanale<br />

per pulizia strade. Nel mio piccolo<br />

“dico la mia” suggerisco di aumentare il<br />

possesso di box auto; lo spunto l’ho preso<br />

dal parcheggio di piazza Alberti, nel cui<br />

sottosuolo hanno ricavato i box venduti<br />

con la clausola di possesso di 99 anni<br />

perché suolo Comunale non alienabile.<br />

Parlando della mia zona, ovviamente, anche<br />

perché sono vostro concittadino solo<br />

da 4 anni, ho notato che tra via Aretina e<br />

gli alloggi popolari si potrebbero ricavare<br />

delle strisce di circa 6 metri ove il Comune<br />

potrebbe dare in comodato per 99 anni, o<br />

anche meno, ai cittadini, dietro compenso,<br />

annuo/quinquennale/decennale.....,<br />

detto terreno su cui poggiare dei box<br />

prefabbricati tutti uguali, belli, funzionali<br />

ed economici, come ad esempio quelli di<br />

legno impregnato oppure metallici zinca-


lettere<br />

ti. Tutto questo perché noi pensionati non<br />

possiamo acquistare box ai prezzi vigenti<br />

a Firenze e perché l’ offerta è veramente<br />

esigua per quanto detto all’inizio. Sperando<br />

in bene, colgo l’occasione per ringraziare<br />

codesta spettabile Direzione per<br />

l’ottimo operato e porgo per l’ occasione<br />

distinti saluti.<br />

Giuseppe Di Cosmo<br />

IL “DESTINO” DI VIA DI RIFREDI<br />

Gentile redazione,<br />

Via di Rifredi è una strada (poche decine<br />

di metri) che collega Via Carlo Bini con<br />

Piazza Dalmazia. In questa zona è la strada<br />

a cui tocca di tutto: un mercatino rionale<br />

che non è a norma, la loggia del mercato<br />

che da oltre un anno e mezzo (quasi due,<br />

ormai) è diventata il dormitorio per una<br />

dozzina di rom (che ci fanno di tutto e la<br />

mattina dopo ci vendono verdura e frutta!)<br />

con tanto di materassi e anche reti di letti<br />

e che chiedono l’elemosina dalle 15.00 a<br />

mezzanotte, approfittando del parcheg-<br />

invia la tua segnalazione<br />

alla nostra redazione<br />

redazione@ilreporter.it<br />

NUOVA PULIZIA STRADE, LA “SORTE” DELLE VIE ESCLUSE<br />

Gentile Redazione,<br />

leggo sempre con interesse il Vostro periodico e Vi scrivo al riguardo del nuovo<br />

metodo di pulizia delle strade che, entro l’anno in corso, permetterà agli abitanti<br />

del 50% di Firenze di non spostare più l’auto (eccetto una volta al mese) in occasione<br />

della predetta pulizia. Mi domando però cosa è previsto per l’altro 50%<br />

di strade dove non è possibile utilizzare il nuovo sistema. I residenti in quelle vie<br />

potranno avere qualche beneficio o saranno sempre costretti a spostare la propria<br />

auto ogni volta che hanno la pulizia? Potranno almeno sperare che tale operazione<br />

verrà fatta più di rado e non settimanalmente? Ringrazio per l’attenzione e saluto<br />

cordialmente.<br />

Alessandro<br />

Caro Alessandro,<br />

come la sua lettera e tutte le altre arrivate in redazione sulla questione ci confermano,<br />

quello del lavaggio delle strade è uno degli argomenti che maggiormente interessano<br />

i fiorentini, in questo periodo di novità ma non solo. E d’altronde non potrebbe essere<br />

altrimenti. Chi, tra coloro che hanno la patente da almeno qualche anno, non si è trovato<br />

a dover fare i conti con le difficoltà sempre maggiori nel trovare un posto per la<br />

propria auto nei giorni di pulizia delle strade, chi non si è trovato costretto (o quasi) a<br />

decidere di non utilizzare la propria vettura il giorno precedente al lavaggio (in alcuni<br />

casi, e in alcune zone, anche quello prima), per la paura di non trovare più uno spazio<br />

dove parcheggiarla se non a distanza di chilometri (è non è un modo di dire)? Anche<br />

per questo motivo, l’annuncio dell’entrata in funzione di Sweepy Jet, ovvero della macchina<br />

capace di lavare le strade senza la necessità di spostare le auto parcheggiate, è<br />

stato accolto in città come una “liberazione”. E senz’altro rappresenta un passo avanti<br />

nei servizi offerti ai cittadini. Quello che però non dobbiamo dimenticare è che si tratta<br />

di una metodo che sta muovendo i suoi primi passi, e che quindi avrà bisogno di tempo<br />

e di miglioramenti prima di poter agire al meglio. Ma quello che ritengo importante<br />

(e qui vengo alla sua domanda) è che finalmente sia stato deciso di affrontare una<br />

questione che si era ormai trasformata in una fonte continua di preoccupazione, se<br />

non di disagio, per i fiorentini. Una questione su cui l’amministrazione dovrà continuare<br />

a porre attenzione, cercando magari qualche altra soluzione per le strade dove<br />

la nuova macchina non potrà arrivare (che potrà essere, dove possibile, una riduzione<br />

della frequenza del lavaggio o un cambiamento degli orari in accordo con i cittadini,<br />

per esempio, pur senza dimenticare l’ovvia importanza, per la salute e non solo,<br />

di avere vie pulite). Per il momento - dallo scorso primo marzo - chi lascia la propria<br />

auto in sosta vietata nelle strade interessate dal lavaggio (e non raggiunte da Sweepy<br />

Jet) riceverà “solo” una multa, e non si vedrà più portare via la vettura, né la troverà<br />

con le ganasce. Una decisione che può essere vista come un altro segno di attenzione<br />

sull’argomento, un nuovo atteggiamento nei confronti dei cittadini. In attesa, magari,<br />

di altre novità. Ma, ribadisco, quello che più di ogni altra cosa (soluzione già prese o<br />

da prendere, difficoltà da risolvere, meccanismi da migliorare, ecc.) è importante è una<br />

nuova attenzione verso i servizi per la città e i suoi abitanti, possano essere la pulizia<br />

delle strade o altro.<br />

Matteo Francini<br />

gio di chi viene a fare shopping, al cinema,<br />

ai locali e domani, chissà, anche la tramvia!<br />

Di tutto, di più! Possibile che si ascolti<br />

sempre la voce dei negozianti e mai, dico<br />

MAI quella dei residenti? Insieme ad altre<br />

persone abbiamo contattato anche il<br />

Quartiere 5, facendo presente la situazione<br />

di massimo degrado e di oggettiva<br />

difficoltà per noi che ci viviamo: ci hanno<br />

detto che è previsto (quando non si sa) un<br />

riassetto della zona e di avere pazienza.<br />

Quanto dovremo ancora aspettare? Pare<br />

che alcuni negozianti abbiano suggerito<br />

di chiudere la copertura del mercato con<br />

una cancellata: NON SERVIRA’ A NULLA, se<br />

non a buttare via ancora tanti dei nostri<br />

soldi! Dall’altra parte della ferrovia c’è una<br />

grande cancello, che aveva un lucchetto:<br />

è stato divelto completamente ed un padiglione<br />

dell’area ex-Macelli è diventato<br />

un dormitorio! Possibile che quando qualcuno<br />

viene a vedere la situazione si fermi<br />

a parlare con i negozianti e mai con noi<br />

residenti? Vedendo cosa succede 24 ore<br />

su 24, forse abbiamo le idee più chiare di<br />

chi ci viene solo per mezza giornata!<br />

Lettera firmata<br />

CONTROLLI E BIGLIETTI<br />

SULL’AUTOBUS<br />

Approvo incondizionatamente quanto<br />

scritto a pag. 27 del <strong>Reporter</strong> di febbraio<br />

sulle regole nuove che salgono sull’autobus,<br />

cioè maggiori controlli e maggiore<br />

severità per chi non paga il biglietto.<br />

L’Ataf, però, dovrebbe obbligare gli autisti<br />

a dotarsi sempre di un congruo numero di<br />

biglietti: molto spesso, anche in momenti<br />

e luoghi dove era impossibile l’acquisto<br />

a terra (giorni festivi, capolinea estremamente<br />

periferici), mi sono sentito rispondere<br />

che non ne avevano. Forse perché<br />

non se li erano procurati. Se i controlli verranno<br />

estesi anche alla notte, questo non<br />

sarà più accettabile. Cordiali saluti.<br />

Mario Cerri<br />

“IL RAPPORTO TRA VIGILI E<br />

CITTADINI A FIESOLE”<br />

Alla redazione di “<strong>Reporter</strong>”,<br />

martedì nove febbraio u.s. tornando a<br />

Compiobbi da Firenze, all’altezza di Rovezzano<br />

ho guardato l’ora (erano le 17,40) poiché<br />

dovevo essere a casa alle ore 18,00. Ho<br />

pensato così di fermarmi in tempo per ritirare<br />

un certificato, già pronto, dal mio medico<br />

curante, al Girone. Alle 18,05 ero già a<br />

Compiobbi all’appuntamento ma ahimè,<br />

mi accorgevo che uno sgualcito bigliettino<br />

rosa, sotto il tergicristallo della mia<br />

vecchia “Punto”, reclamava di essere controllato.<br />

Purtroppo, per me, alle ore 17,53,<br />

nei dieci minuti di stop in un parcheggio<br />

al “Girone”, invisibili vigili avevano alleggerito<br />

la mia inflazionatissima pensione<br />

di ben 38 euro. La mia responsabilità era<br />

di avere sostato, pochi minuti senza disco<br />

orario, in un divieto di nuova istituzione<br />

che non conoscevo e che in ogni modo<br />

non è ben segnalato. Ho pagato la multa<br />

ma non credo debba anche fare un plauso<br />

a questi vigili per il tipo di premura che<br />

essi hanno avuto nel caso specifico (andai,<br />

vidi e multai). Dispiace piuttosto constatare<br />

che dall’atteggiamento di questi tutori<br />

dell’ordine locale traspare una loro difficoltà<br />

nel rapporto con i cittadini, privo<br />

di quella necessaria sensibilità, cortesia e<br />

lealtà che deve informare questa professione.<br />

Atteggiamento che non giova certo<br />

ad avvicinare i cittadini ad una categoria,<br />

pur benemerita, ma non sempre ben vista,<br />

quale quella dei vigili urbani.<br />

Saluti,<br />

Bruno S.<br />

LA LAPIDE DI VIALE RIGHI<br />

Nel viale Augusto Righi, sulla facciata del<br />

numero 53, fu messa una lapide di marmo<br />

che indica la pianta di alcuni resti di epoca<br />

(credo) romana ritrovati in zona. Purtroppo<br />

si legge solo l’intestazione, ai disegni<br />

e agli altri dettagli è andata via completamente<br />

la vernice e sono quindi illeggibili.<br />

Non si potrebbe provvedere? Grazie.<br />

Lettera firmata<br />

NEOMAMME, CARENZE E UNA<br />

NUOVA REALTà<br />

Gentile Redazione,<br />

scrivo questa lettera perché possa arrivare<br />

a tutte le famiglie fiorentine che il<br />

vostro giornale, ottimamente realizzato,<br />

43<br />

raggiunge. Io collaboro, come insegnante<br />

di massaggio infantile e counselor,<br />

con l’Associazione Dopo il Parto, da<br />

poco tempo nata a Firenze, in Viale dei<br />

Mille 90, e che cerca, con i suoi numerosi<br />

servizi, rivolti alle neomamme ed ai<br />

neopapà, ed alle famiglie in generale, di<br />

sopperire a quelle carenze riscontrate a<br />

livello pubblico in questo ambito, che sia<br />

la presidente che noi collaboratrici, tutte<br />

mamme, abbiamo avuto modo di riscontrare<br />

personalmente. In associazione si<br />

svolgono seminari e corsi inerenti la sfera<br />

della gravidanza, della genitorialità, la<br />

crescita, lo svezzamento e l’educazione<br />

dei neonati e dei bambini, noi collaboratori<br />

siamo tutti professionisti del settore,<br />

qualificati ed abilitati, e tutte le iniziative<br />

hanno dei costi davvero competitivi,<br />

per venire incontro a tutte le famiglie e<br />

le loro esigenze; l’ambiente è piacevole<br />

e ben attrezzato per accogliere i genitori<br />

ed i loro piccoli, rispondendo ad ogni<br />

necessità del caso. Spero pubblichiate<br />

questa mia lettera, anche perché vorrebbe<br />

essere una sorpresa per la fondatrice<br />

e presidente dell’associazione, dottoressa<br />

Valentina Maltagliati, che, di cuore, si<br />

prodiga per l’associazione, per gli utenti<br />

e per far sentire a casa propria tutti noi<br />

colleghi. Per chi desiderasse informazioni,<br />

può visitare il nostro sito web, all’indirizzo<br />

www.dopoilparto.it, dove potrà<br />

trovare tutte le nostre iniziative ed i vari<br />

recapiti. Vi ringrazio per la cortese attenzione,<br />

spero in un vostro riscontro. Cordiali<br />

saluti.<br />

Dottoressa Silvia Carcasci<br />

Associazione Dopo il Parto<br />

ENRICO VIVOLI E LA SUA<br />

ESPERIENZA ALL’A.S. IZUMO<br />

Spet.le <strong>Reporter</strong>,<br />

riguardo all’articolo di Carlo Marrone<br />

“Un nazionale a Rifredi: Enrico Vivoli”, vogliamo<br />

aggiungere alcune precisazioni<br />

a compimento e con preghiera di pubblicazione.<br />

Dal 1996 al 2006, il sig. Enrico<br />

Vivoli è stato tesserato come atleta agonista<br />

per l’A.S. Izumo e si è allenato, fino<br />

al 2002 e minimo tre volte la settimana,<br />

con il nostro gruppo agonisti diretto dal<br />

Maestro Demetrio Donati, personaggio<br />

storico del karate italiano. Nel periodo<br />

1996-2002, Vivoli ha vinto due titoli<br />

italiani battendo in finale, nel secondo<br />

caso, un altro atleta dell’Izumo e ha<br />

partecipato a due campionati Europei e<br />

due campionati mondiali. Del gruppo di<br />

allora faceva parte anche l’attuale Maestro<br />

dei nostri agonisti, Andrea Mascaro,<br />

che nel 1999, in Germania, si laureò vicecampione<br />

del mondo. La nostra associazione<br />

esiste da oltre quaranta anni e con<br />

il karate è sempre stata fra le prime società<br />

italiane sia per numero di praticanti<br />

che per risultati agonistici. Al momento,<br />

del gruppo agonisti fanno parte: Giada<br />

Tinucci, recente campione del mondo<br />

in Messico; Silvia Notari, vice-campione<br />

del mondo nel 2005 in Brasile, medaglia<br />

di bronzo ai campionati del mondo di<br />

Valencia 2007 e medaglia d’argento agli<br />

Europei di Liegi 2008. Quanto sopra ci<br />

premeva precisare per dovere di verità e<br />

completezza di informazione.<br />

Distinti saluti<br />

Associazione sportiva Izumo<br />

<strong>Il</strong> presidente Franco De Stefanis


Figline<br />

concerto di Pasqua<br />

2 aprile<br />

teatro comunale<br />

garibaldi<br />

Sarà Juanjo Mena, uno dei direttori<br />

d’orchestra più interessanti<br />

della sua generazione, a dirigere<br />

l’Orchestra della Toscana in occasione<br />

del Concerto di Pasqua<br />

(ore 21). In programma le sinfonie<br />

di Schumann e Schubert.<br />

Incisa<br />

Musica per beneficenza<br />

10 aprile<br />

chiesa di via Amendola<br />

Torna l’appuntamento annuale<br />

con il Concerto di beneficenza<br />

organizzato dall’Associazione<br />

Carmen Campori in collaborazione<br />

con Noi per loro. <strong>Il</strong> Coro<br />

della Scuola Cantorum, diretto<br />

dal maestro Raffaele Puccianti,<br />

eseguirà musiche di Mozart,<br />

Schubert e Beethoven. Con i<br />

proventi dell’iniziativa saranno<br />

finanziate alcune attività in<br />

Africa, che l’associazione porta<br />

avanti da anni. Grazie alle passate<br />

edizioni è stato già possibile<br />

realizzare diversi pozzi d’acqua<br />

e comprare una ventina di mucche<br />

e una barca da pesca.<br />

Reggello<br />

Omaggio ad Alda Merini<br />

10 aprile<br />

Palazzo comunale,<br />

sala del consiglio<br />

Musica e recitazione si fondono<br />

con la poesia, per ripercorrere<br />

l’itinerario umano, oltreché<br />

letterario, della poetessa Alda<br />

Merini, nello spettacolo a cura<br />

del Gruppo Teatrale della Pieve e<br />

Associazione Musicale “Giovanni<br />

da Cascia”. L’appuntamento<br />

è alle 21.30. Per informazioni<br />

rivolgersi ai Servizi Educativi,<br />

Culturali e del Territorio, tel.<br />

055/8669273-229.<br />

Rignano<br />

sagra delle frittelle<br />

Ogni weekend<br />

fino al 28 marzo<br />

circolo sms<br />

di san donato in collina<br />

Torna ogni sabato e domenica,<br />

fino alla fine del mese, la<br />

rinomata Sagra delle frittelle di<br />

San Donato in Collina. Rino-<br />

L’INIZIAtIvA<br />

mata non a caso: le frittelle<br />

sono preparate rigorosamente<br />

secondo la tradizionale ricetta<br />

e accompagnate da ottimo vinsanto.<br />

Sabato pomeriggio dalle<br />

ore 15 e domenica tutto il giorno<br />

l’appuntamento è allo stand del<br />

Circolo. Apertura straordinaria<br />

per venerdì 19 Marzo, in occasione<br />

di San Giuseppe.<br />

Spettacoli<br />

Paolo conte<br />

22 e 23 marzo<br />

teatro comunale<br />

Dopo una lunga assenza Paolo<br />

Conte torna a proporre un suo<br />

concerto a Firenze. E’ al Teatro<br />

Comunale il 22 marzo con uno<br />

spettacolo che prevede l’esecuzione<br />

di tutti i suoi maggiori successi.<br />

In questo periodo infatti<br />

non è prevista l’uscita di nessun<br />

nuovo lavoro discografico. La<br />

produzione più recente rimane<br />

l’album Psiche, pubblicato nel<br />

settembre del 2008 su etichetta<br />

Platinum, il primo disco di Conte<br />

ad essere distribuito contemporaneamente<br />

in tutto il mondo da<br />

Universal.<br />

cirque du soleil<br />

dal 24 al 28 marzo<br />

Mandela forum<br />

Saltimbanco porta lo spettatore<br />

in un viaggio allegorico e<br />

acrobatico dentro il cuore della<br />

città. Dall’italiano “saltare in<br />

banco”, Saltimbanco esplora<br />

l’esperienza della città in tutte le<br />

sue svariate forme: le persone<br />

che ci vivono, le loro caratteristiche<br />

ed apparenze, le famiglie e<br />

i gruppi, la fretta e il trambusto<br />

della strada e l’altezza smisurata<br />

dei grattacieli. Saltimbanco è<br />

uno spettacolo tipico del Cirque<br />

du Soleil ispirato alla struttura<br />

urbana della metropoli e ai suoi<br />

pittoreschi abitanti. Decisamente<br />

barocco nel suo vocabolario<br />

visivo, l’eclettico cast dello show<br />

trascina lo spettatore all’interno<br />

di un mondo immaginario e fantastico,<br />

una città ideale in cui la<br />

diversità è motivo di speranza. <strong>Il</strong><br />

debutto mondiale di Saltimbanco<br />

ebbe luogo a Montreal il 23 aprile<br />

1992, con un cast di 36 artisti.<br />

Nel corso del tour di 14 anni<br />

sotto il tendone, lo spettacolo ha<br />

fatto tappa in 75 città di cinque<br />

continenti, per un totale di oltre<br />

4.000 esibizioni davanti ad oltre<br />

9.5 milioni di spettatori in tutto<br />

Laboratori creativi per bambini e genitori, educazione<br />

al patrimonio storico-artistico, all’uso<br />

consapevole di internet e tanto altro ancora. Si chiama<br />

la Bottega dei ragazzi di Figline la nuova ludoteca,<br />

che inaugurerà il 20 marzo negli spazi della<br />

scuola elementare “Aronne Cavicchi”, grazie alla<br />

collaborazione tra il Comune di Figline e l’Istituto<br />

degli Innocenti di Firenze. <strong>Il</strong> servizio ludoteca si rivolge<br />

ai bimbi delle elementari e, per questo primo<br />

anno, sarà attivo il sabato mattina, fino al 26 giugno.<br />

Durante la settimana, invece, tre giorni saranno dedicati<br />

al progetto “My Figline”, nato con lo scopo di<br />

coniugare il web 2.0 con la scoperta dei beni artistici<br />

e storici del territorio. Molta l’attenzione posta sui<br />

nuovi strumenti di comunicazione, per imparare a<br />

usarli in tutte le loro potenzialità senza perdersi o<br />

abusarne. A questo scopo è stato pensato il progetto<br />

Trool “Tutti i ragazzi ora on line”: bambini e ragazzi<br />

potranno pubblicare il materiale scaricato dai siti<br />

consultati o prodotto da loro stessi, mettere on line<br />

i contenuti delle loro esperienze e delle loro ricer-<br />

il mondo. Nel 2007 Saltimbanco<br />

è stato riconfigurato per essere<br />

portato all’interno dei palazzetti.<br />

In un periodo di 21 settimane<br />

lo show è stato riadattato per la<br />

dimensione di queste strutture:<br />

il palco su cui si esibiscono gli<br />

artisti è stato rialzato, e il suono<br />

e le luci sono stati arrangiati per<br />

il nuovo ambiente. Biglietti da 70<br />

a 45 euro.<br />

Mango<br />

30 Marzo<br />

teatro verdi<br />

A settembre è uscito il doppio<br />

live ‘’Gli amori son finestre’’. 25<br />

brani e 2 inediti. La prossima<br />

primavera parte il nuovo tour.<br />

‘’Contro tutti i pronostici’’ è il<br />

brano che ha anticipato l’uscita<br />

del doppio cd. L’altro inedito, il<br />

secondo singolo promozionale,<br />

si intitola ‘’E poi di nuovo la<br />

notte’’. Mai come questa volta,<br />

a detta dello stesso Mango,<br />

ci si è imbattuti in due brani<br />

energici di grande impatto e di<br />

eguale caratura. Se il secondo<br />

inedito è stato composto dallo<br />

stesso Mango, il primo singolo<br />

è una creazione dei Rei Momo,<br />

la band campana che l’artista<br />

sta producendo. Biglietti da 40 a<br />

17,50 euro.<br />

A teatro<br />

ci abbiamo provato,<br />

(ma gli elefanti non<br />

c’entrano)<br />

18 marzo<br />

teatro Puccini<br />

Personaggi dalla comicità<br />

coinvolgente nell’interpretazione<br />

di Anna Montinari, per uno<br />

spettacolo che non ha niente di<br />

scontato e traccia uno specchio<br />

preciso della società del Terzo<br />

Millennio.<br />

La strada<br />

fino al 21 marzo<br />

teatro della Pergola<br />

“In una rivista di tanti anni<br />

fa ho letto che negli anni 40<br />

Fellini – ha detto il regista dello<br />

spettacolo, Massimo Venturiello<br />

- in giro per l’Italia, una notte,<br />

vedendo una coppia di zingari,<br />

che nel più assoluto silenzio<br />

se ne andava in una strada di<br />

campagna col proprio carretto<br />

(l’uomo tirandolo con una fune e<br />

la donna spingendolo da dietro)<br />

cominciò a seguirli, a distanza,<br />

senza nemmeno sapere perché.<br />

<strong>Il</strong> silenzio tra i due regnava<br />

sovrano. Accesero un fuoco,<br />

la donna cucinò qualcosa, poi<br />

mangiarono e subito dopo ripartirono,<br />

il tutto senza proferire<br />

una sola parola. Fu proprio quel<br />

silenzio che diede l’input al<br />

regista per la realizzazione di<br />

quel grande capolavoro che è<br />

“La Strada”.<br />

Non si sa come<br />

dal 23 al 29 marzo<br />

teatro della Pergola<br />

Questo spettacolo, che non<br />

è una parodia di Pirandello<br />

(anche se i comici di Rivista, le<br />

canzonette popolari e gli sketch<br />

sono quanto di meno gli è familiare);<br />

al contrario è un omaggio<br />

estremo a Pirandello, perché<br />

infila una sua trama (quella di<br />

Non si sa come, appunto) in<br />

un contesto sociale che gli è<br />

lontanissimo, quello della comicità<br />

popolare. Con l’obiettivo<br />

di dimostrare che le tematiche<br />

pirandelliane resistono anche<br />

oltre i propri confini drammaturgici,<br />

storici e sociali. A dar corpo<br />

a questo omaggio-miracolo,<br />

nessun attore poteva essere più<br />

adatto di Sebastiano Lo Monaco<br />

che all’adeguamento all’oggi di<br />

Pirandello ha dedicato tanti dei<br />

suoi spettacoli di grande successo.<br />

Stavolta, Sebastiano Lo<br />

Monaco si mette alla prova in un<br />

altro modo: cantando, ballando,<br />

recitando il repertorio dei comici,<br />

pur nel pieno e sostanziale<br />

rispetto dello spirito, anzi della<br />

filosofia di Pirandello.<br />

da giovidì a giovidì<br />

26 e 27 marzo<br />

teatro Puccini<br />

Un riassunto spassoso di tutti i<br />

personaggi presentati a Zelig dal<br />

comico Marco Marzocca, in una<br />

girandola di risate che scaccia i<br />

cattivi pensieri e dà il benvenuto<br />

al buonumore.<br />

Le mostre<br />

gerhard Richter<br />

e la dissolvenza<br />

dell’immagine nell’arte<br />

dal 20 febbraio al 24<br />

aprile 2010<br />

cccs strozzina –<br />

Palazzo strozzi<br />

Organizzata in collaborazione<br />

con la Kunsthalle di Amburgo,<br />

l’esposizione mette a confronto<br />

che ed operare in un’ottica di community web. Ed<br />

entrare così in contatto con altri coetanei della città<br />

e di tutta la Toscana. <strong>Il</strong> progetto prevede cinque incontri<br />

di due ore ciascuno e coinvolgerà 14 classi del<br />

territorio. Sarà necessario attendere fino al prossimo<br />

anno scolastico, invece, per poter usufruire delle<br />

attività extrascolastiche pomeridiane. E tra tre anni<br />

la ludoteca farà i bagagli per trasferirsi nella nuova<br />

sede, in via Fabbrini. La struttura è di proprietà<br />

dell’Istituto degli Innocenti e sarà lo stesso Istituto<br />

a provvedere alla ristrutturazione. Oltre ai servizi<br />

dedicati a genitori e figli, l’immobile ospiterà alcuni<br />

appartamenti a canone calmierato. “Con questo<br />

servizio – ha spiegato l’assessore alle Pari opportunità<br />

Anna La Cognata - intendiamo dare una risposta<br />

concreta alle donne in merito alla conciliazione dei<br />

tempi di vita e di lavoro, un contributo alla famiglia<br />

ed un significativo supporto educativo, mettendo a<br />

disposizione spazi e attività che serviranno ai ragazzi<br />

come ulteriore momento di aggregazione ed<br />

apprendimento”.<br />

/F.P.<br />

il lavoro di Gerhard Richter, uno<br />

dei più importanti artisti della<br />

seconda metà del Novecento,<br />

con quello di sette artisti<br />

contemporanei, legati da una<br />

profonda sfiducia nei confronti<br />

dell’immagine come veicolo di<br />

verità. <strong>Il</strong> tema dell’esposizione è<br />

la dissoluzione dell’immagine, e<br />

si pone come ideale continuazione<br />

di Realtà Manipolate, che ha<br />

esplorato la relazione esistente<br />

tra la realtà e la sua rappresentazione<br />

mediante la fotografia e<br />

il video. Gerhard Richter, uno dei<br />

pionieri nel portare all’estremo la<br />

dissoluzione sia della figura che<br />

della tecnica pittorica stessa,<br />

dipinge sopra fotografie originali<br />

o usa una particolare tecnica di<br />

pittura sfocata.<br />

de chirico, Max ernst,<br />

Magritte, balthus. uno<br />

sguardo nell’invisibile<br />

fino al 18 luglio 2010<br />

Palazzo strozzi<br />

<strong>Il</strong> centro gravitazionale dell’esposizione<br />

è costituito da un nucleo<br />

di capolavori del periodo metafisico<br />

di Giorgio de Chirico (1909-<br />

1919). Traduzione pittorica della<br />

sensibilità e della particolare<br />

concezione della vita maturata<br />

dall’artista attraverso la lettura di<br />

Nietzsche, la poetica metafisica<br />

viene riconosciuta come<br />

l’espressione dello stato d’animo<br />

di un intero secolo. Alienazione<br />

e solitudine. Senso di abbandono,<br />

isolamento, inquietudine e<br />

disperazione: De Chirico approda<br />

alla raffigurazione avant lettre<br />

del “grande silenzio” generato<br />

dal primo conflitto bellico.<br />

visite gratuite alla<br />

collezione contini<br />

bonacossi<br />

fino al 31 marzo<br />

Ritrovo: sotto il loggiato<br />

degli uffizi<br />

Visite gratis alla collezione Contini<br />

Bonacossi per tutto il mese<br />

di Marzo. Un’eccezionale opportunità<br />

di ammirare i capolavori<br />

di questa straordinaria raccolta<br />

resa possibile dalla collaborazione<br />

degli assistenti alla vigilanza<br />

della Galleria degli Uffizi e dalla<br />

disponibilità degli Amici degli Uffizi.<br />

La Collezione di Alessandro<br />

Contini Bonacossi è una tra le<br />

più importanti raccolte collezioni<br />

d’arte del Novecento. Lo Stato<br />

ne ha potuto acquisire una parte<br />

segnalazioni a redazione@ilreporter.it<br />

nel 1969, che è stata destinata<br />

alla Galleria degli Uffizi. Si<br />

tratta di circa una cinquantina di<br />

opere esposte in alcuni ambienti<br />

adibiti appositamente e situati<br />

tra Via Lambertesca e Chiasso<br />

dei Baroncelli dove si possono<br />

ammirare mobili, ceramiche,<br />

sculture e capolavori della<br />

pittura europea dal Trecento al<br />

Settecento con dipinti di Andrea<br />

del Castagno, Giovanni Bellini,<br />

Girolamo Savoldo, El Greco e<br />

Zurbaran. Info: 055/284034<br />

oppure 055/213560<br />

L’arma per l’arte<br />

fino al 6 aprile<br />

galleria Palatina<br />

sala bianca<br />

La mostra, ospitata nella Sala<br />

Bianca di Palazzo Pitti, è dedicata<br />

in particolare all’arte sacra e<br />

quindi a dipinti e oggetti trafugati<br />

in chiese, complessi conventuali,<br />

talvolta anche in Musei, ma in<br />

tutti i casi di soggetto sacro o<br />

di uso liturgico. Si tende quindi<br />

a mettere in evidenza come<br />

i luoghi di culto siano stati e<br />

siano per tante ragioni esposti al<br />

rischio di furti o danneggiamenti<br />

e come nel tempo i Carabinieri,<br />

specializzati nel settore, abbiano<br />

posto le loro forze e competenze<br />

a servizio della Chiesa e del suo<br />

enorme patrimonio artistico.<br />

La festa<br />

colorised spring Party<br />

20 Marzo<br />

bARceLO’<br />

<strong>Il</strong> giovane brand fiorentino Colorised<br />

festeggia l´arrivo della primavera<br />

presentando al pubblico<br />

la collezione primavera-estate<br />

2010 Ki-mono. Nel week end<br />

del solstizio di primavera il brand<br />

sarà ospite del locale fiorentino<br />

Barceló per presentare ufficialmente<br />

al pubblico la sua prima<br />

collezione di t-shirt disegnata<br />

da Camilla Bresci e inaugurare<br />

la stagione con un’esplosione<br />

di colori.<br />

Alle 19 un bicchiere di prosecco<br />

accoglierà tutti i partecipanti<br />

con il gustoso aperitivo<br />

preparato dallo staff Barceló. Si<br />

comincerà subito con Dj Set con<br />

DJ Max Expo, il tutto reso ancora<br />

più divertente dall’installazione<br />

video e set fotografico per farsi<br />

immortalare in pose colorate e<br />

divertenti ed entrare a far parte<br />

delle “Colorised people”.<br />

Alla scoperta delle bellezze di Figline. Dalla ludoteca


1084969


46 Marzo 2010<br />

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FIGLINE VALDARNO Appartamento<br />

nel centro storico finemente ristrutturato,<br />

disposto su due livelli, piano secondo<br />

e mansarda, sala soggiorno cucina,<br />

camera matrimoniale, studio,<br />

servizio e ripostiglio. Rif. A 369<br />

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FIGLINE VALDARNO Appartamento<br />

ottimamente ristrutturato, piano secondo<br />

e ultimo, sala soggiorno, cucinotto,<br />

camera matrimoniale, camera singola<br />

e servizio con doccia. Rif. A 358<br />

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FIGLINE VALDARNO In contesto residenziale,<br />

ottimo appartamento di 97<br />

mq, composto da ampio soggiorno con<br />

angolo cottura, disimpegno notte, ripostiglio,<br />

camera matrimoniale, camera<br />

singola, doppi servizi, oltre a terrazzo<br />

abitabile, garage e un posto auto.rif<br />

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FIGLINE VALDARNO Matassino, appartamento<br />

di recentissima costruzione,ingresso<br />

singolo con piccolo giardino,<br />

sala soggiorno con angolo cottura,camera<br />

matrimoniale, camera singola, camerina<br />

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FIGLINE centrale zona tranquilla ampio<br />

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ottimo appartamento di nuova costruzione,<br />

libero su tre lati composto<br />

da: ingresso indipendente, soggiorno,<br />

cucina, camera matrimoniale, camera<br />

singola, bagno finestrato, oltre taverna<br />

con predisposizione camino, secondo<br />

bagno, garage, due loggiati e ampio<br />

giardino.rif. Vf417. € 230.000,00 trattabili<br />

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FIGLINE pressi In contesto tranquillo,<br />

splendido appartamento di 80 mq ca.,<br />

composto da: ampio soggiorno, cucina,<br />

ripostiglio, disimpegno notte, camera<br />

matrimoniale, camera singola, bagno,<br />

oltre a garage e giardino. Rif vf453<br />

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GAVILLE Appartamento completamente<br />

ristrutturato in porzione di colonica<br />

con 2 camere, 1 soggiorno cucina<br />

con camino, 1 ripostiglio, 1 bagno con<br />

vasca idromassaggio, 1 grande terrazza,500<br />

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scoperti. € 185.000 ☎348 3326628<br />

INCISA VALDARNO Ottimo appartamento<br />

finemente ristrutturato nel 2004,<br />

piano primo di piccola palazzina di<br />

solo 4 appartamenti, sala soggiorno con<br />

caminetto, cucina, due camere matrimoniali,<br />

servizio, terrazzo, lavanderia,<br />

cantina e giardino. Rif. A 226 € 195.000<br />

non trattabili ☎055 9155570<br />

INCISA In contesto tranquillo, splendido<br />

appartamento composto da: ingresso<br />

indipendente, soggiorno, cucina<br />

abitabile, disimpegno notte, camera<br />

matrimoniale, camera singola, bagno,<br />

ampia taverna, oltre a grande balcone,<br />

posto auto e giardino.rif vf455<br />

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INCISA ottima strada senza sfondo. Appartamento<br />

con ingresso indipendente<br />

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camere e bagno. Al piano interrato taverna<br />

con seconda cucina e bagno.<br />

Complessivi 110 mq. Condizioni perfette.<br />

Posto auto. rif. 505 € 235.000<br />

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due camere, corridoio, bagno e ripostiglio<br />

e cantinetta oltre 80 mq. Terreno<br />

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REGGELLO CASCIA vicino alla Pieve romanica.<br />

Ingresso indipendente e giardino<br />

45 mq. piano terra. Bel soggiorno<br />

con loggia, cucina abitabile con terrazza,<br />

due camere con parquet , garage-taverna<br />

mq. 40 con doppio accesso<br />

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www.immobiliareincisa.it € 256.000,00<br />

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REGGELLO (cancelli): panoramico ampio<br />

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indipendente finemente ristrutturato<br />

e arredato, composto da<br />

soggiorno cucina e ripostiglio a<br />

piano terreno e disimpegno<br />

camera da letto e bagno in muratura<br />

al piano primo. Sottoscala<br />

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zona macelli<br />

terreno agricolo<br />

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con ingresso indipendente, disposto su<br />

due livelli, piano primo, ampio terrazzo<br />

d’ingresso sala soggiorno, cucina, camera<br />

matrimoniale, servizio, ampia<br />

mansarda con terrazzo e garage. Rif. A<br />

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RIGNANO bella palazzina ampio luminoso<br />

4 vani servizio ripostiglio balcone<br />

termosingolo ottime condizioni<br />

€ 190.000 rif.la/125 Next Immobiliare<br />

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RIGNANO zona tranquilla recente ampio<br />

3,5 vani oltre servizio mansarda cantina<br />

garage termosingolo ottime condizioni<br />

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5 VANI<br />

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A INCISA IN VAL D’ARNO Bell’appartamento<br />

5 ampi vani per 97 mq utili<br />

nuova costruzione distribuiti su 2 livelli<br />

con doppi servizi. +44 mq garage/cantina,<br />

29 mq terrazzi. Consegna fine<br />

2009. Ubicazione comoda e appartata.<br />

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FIGLINE MATASSINO in zona tranquilla<br />

e appartata ottimo appartamento di<br />

110mq.circa libero su tre lati con<br />

grande giardino di oltre 200mq. E garage<br />

di 70 mq.circa così composto:ingresso<br />

indipendente, soggiorno, cucina<br />

abitabile, tre camere matrimoniali,<br />

doppi servizi, ripostiglio e terrazza.rif.<br />

Vf. 506. € 300.000,00 trattabili<br />

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FIGLINE VALDARNO Appartamento in<br />

ottima posizione centrale, vicinanze<br />

stazione, piano primo, 130 mq composti<br />

da cinque ampi vani più servizio e<br />

ripostiglio. Da rivedere internamente.<br />

Rif. A 283 € 175.000 trattabili<br />

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FIGLINE VALDARNO Immobile su due<br />

livelli perfettamente ristrutturato, ingresso<br />

a due, cucina doppia, salotto,<br />

due camere matrimoniali, camera singola,<br />

doppi servizi, ripostiglio, due terrazze,<br />

garage e fondi. Rif. A 308<br />

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FIGLINE- MATASSINO In zona residenziale,<br />

splendido appartamento completamente<br />

e finemente ristrutturato,<br />

con ingresso indipendente, composto<br />

da: soggiorno con camino, cucina/<br />

pranzo, due camere matrimoniali,<br />

doppi servizi, oltre ampio studio, garage<br />

di 55 mq e 300 mq tra giardino e<br />

resede. Rif. Vf 501. € 278.000,00 trattabili<br />

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FIGLINE In contesto tranquillo, splendido<br />

appartamento di 120 mq ca, composto<br />

da: ampio ingresso, grande soggiorno<br />

con camino, cucinotto,<br />

disimpegno notte, due camere matrimoniali,<br />

una camera singola, ripostiglio,<br />

doppi servizi, oltre a tre balconi, garage<br />

e giardino. Rif vf528 € 310.000,00 trattabili<br />

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INCISA BARBERINO<br />

Appartamento nuovo con ingresso<br />

indipendente composto da<br />

soggiorno cucina, tre camere,<br />

doppi servizi, disimpegno oltre<br />

mansarda abitabile e corredato<br />

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1102201


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FIGLINE In zona tranquilla a due passi<br />

dal centro, in bifamigliare, ampio appartamento<br />

libero su quattro lati, composto<br />

da: ingresso indipendente, salone<br />

doppio, cucinotto con dispensa,<br />

due camere matrimoniali, camera singola,<br />

doppi servizi entrambi finestrati,<br />

oltre tre terrazze, giardino, taverna con<br />

camino e grande garage.rif.vf500.<br />

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lati. Quattro vani oltre grande mansarda<br />

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camere, stanza di passo e due bagni.<br />

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con angolo-cottura che affaccia su 2 terrazzi,<br />

due camere con accesso al loggiato,<br />

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150 mq; 2 camere e bagno al<br />

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190 mq utili disposto in angolare<br />

con circa 250 mq giardino sui 3 lati. 5<br />

camere da letto con tripli servizi, cucina<br />

abitabile, grande soggiorno, taverna/<br />

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4 camere matrimoniali, oltre tripli<br />

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indipendente, salone, cucina, camera<br />

matrimoniale e bagno.piano primo: camera<br />

matrimoniale, camera singola, bagno<br />

e terrazza. Piano seminterrato: ampia<br />

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FIGLINE In bella zona residenziale, bellissimo<br />

terratetto di 80 mq ca., composto<br />

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e bagno; primo piano: soggiorno,<br />

cucina, 2 camere matrimoniali, 1 camerina,<br />

2 bagni. Giardino e posto auto.rif<br />

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lati con due grandi giardini, tre camere<br />

da letto bella zona giorno, ampia taverna,<br />

lavanderia e garage, mansarda, tre<br />

bagni arricchito da camino, travi a vista<br />

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