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Lex Aurea - numero 25 - Fuoco Sacro

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Una Pratica con i Tattwa<br />

di Filippo Goti<br />

Molti conoscono i Tattwa come strumento<br />

di chiaroveggenza in uso presso l’Ordine<br />

della Golden Dawn. Ciò però non deve far<br />

ritenere che sia uno strumento esclusivo di<br />

tale scuola magica in quanto i Tattwa, che<br />

trovano radice nelle filosofie orientali,<br />

trovano impegno ed impiego in <strong>numero</strong>se<br />

pratiche. Ricordiamo che altrettanto famosa<br />

è la purificazione dei centri occulti<br />

dell’uomo, tramite i Tattwa.<br />

Inoltre vorrei rassicurare il lettore sul<br />

termine chiaroveggenza che in questo caso<br />

non deve assolutamente ingannare: qui non<br />

è riferito a visioni del futuro o del passato,<br />

non è espressione di una terza vista legata<br />

al flusso temporale tramite un connubio con<br />

entità insistenti nel basso astrale, ma bensì<br />

la capacità di vedere\accedere ad altri<br />

“mondi” in cui siamo comunque, anche se<br />

inconsapevolmente, immersi.<br />

E' infatti patrimonio della conoscenza<br />

esoterica il fatto che l'uomo possa accedere<br />

a <strong>numero</strong>si piani, che differiscono fra loro<br />

per grado di densità, attraverso la<br />

possibilità di mutare il tratto di unione fra<br />

fisico-mente-anima: un risultato<br />

conseguibile attraverso la concentrazione,<br />

la capacità di isolarsi dalle sollecitazioni<br />

esterne, e dai sotterfugi della mente.<br />

I Tattwa, come possiamo vedere<br />

nell’apposita tabella, altro non sono che<br />

rappresentazioni simboliche dei cinque<br />

elementi, concetto tradizionale che<br />

troviamo in tutte le scuole esoteriche.<br />

Ognuno dei Tattwa è diverso per forma e<br />

per colore, e attraverso questo binomio è<br />

fornito all’adepto uno strumento di utilità<br />

tanto maggiore, quanto sarà la sua<br />

consapevolezza che costantemente esso è<br />

“caricato energeticamente” non solo dalla<br />

volontà del singolo, ma da quella della<br />

moltitudine di operatori che da sempre lo<br />

utilizzano.<br />

I CINQUE TATTWA<br />

Brahman è la coscienza-conoscenza<br />

assoluta, il punto di origine immanifesto<br />

della tradizione orientale, e la sua prima<br />

promanazione è la Shakti, che rappresenta<br />

il suo principio dinamico o formatore. Da<br />

essa, attraverso ulteriori passaggi sottili,<br />

emanano i cinque Tattwa, che costituiscono<br />

quindi gli elementi archetipali della<br />

<strong>Lex</strong> <strong>Aurea</strong> <strong>25</strong> – Libera Rivista di Formazione Esoterica<br />

manifestazione, o in altre parole i mattoni<br />

fondamentali sia del macrocosmo, che del<br />

microcosmo. Tale universale presenza dei<br />

Tattwa permette all'Operatore di interagire<br />

su ogni parte della manifestazione, creando<br />

ponti attraverso le "simpatie e risonanze"<br />

fra gli elementi in sè presenti, che in quelli<br />

presenti in altri enti, o piani.<br />

Ogni Tattwa è una vibrazione del Prana,<br />

che è la luce dalle cui frequenze<br />

provengono tutti e cinque.<br />

Ognuna delle cinque stratificazioni o Kosha<br />

che formano il corpo umano e' impregnata<br />

di ognuno dei Tattwa.<br />

Il primo Tattwa é l'Etere, o Akasha; ha<br />

natura sottile, diffusa e, per questo, é<br />

senza movimento. Il suo colore é il grigio<br />

fumo, quasi nero.<br />

Dall'Etere si manifesta l'Aria, o Vayu, a cui<br />

é associato il movimento (vento) e il cui<br />

colore é il blu.<br />

Da Vayu emana il <strong>Fuoco</strong>, Tejas, l'energia<br />

diventata calda, il cui colore é il rosso e la<br />

cui qualità é l'espansione.<br />

Da qui il Prana si raffredda e diventa<br />

l'Acqua, Apas, le cui qualità sono fluidità e<br />

contrazione e il cui colore é il bianco.<br />

Quando l'energia raggiunge lo stato più<br />

denso si ha l'elemento più pesante, la<br />

Terra o Prithvi, le cui qualità sono<br />

pesantezza e coesione. Il suo colore é il<br />

giallo.<br />

Come abbiamo avuto modo di vedere, ad<br />

ogni simbolo corrisponde un colore, un<br />

elemento, un mantra e/o una potenza<br />

angelica. E' attraverso forme, colori e suoni<br />

che l'uomo percepisce e legge la realtà<br />

circostante ed interiore, ed è attraverso le<br />

"potenze angeliche" che crea un ponte fra<br />

le proprie parti divise.<br />

La pratica è in sè molto semplice:<br />

1. Acquisire una posizione consona alla<br />

pratica di visualizzazione, si consiglia<br />

quella del cadavere se sdraiati,<br />

oppure del faraone se seduti.<br />

2. Profondo rilassamento, e dare moto<br />

ad una respirazione circolare con<br />

inspirazione dalle narici,<br />

trattenimento del respiro nella zona<br />

del ventre, ed espirazione dalla<br />

bocca, con la lingua collocata a circa<br />

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