Lex Aurea - numero 25 - Fuoco Sacro
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Misticismo<br />
APPUNTI SULLA STORIA DEL<br />
MISTICISMO OCCIDENTALE<br />
Il misticismo occidentale dalla<br />
Controriforma al Settecento<br />
di Erica Tiozzo<br />
Abbiamo passato in rassegna, nello scorso<br />
<strong>numero</strong>, la storia del misticismo dai<br />
primordi della Grecia presocratica fino<br />
all'avanzare del Rinascimento, osservando il<br />
flusso e riflusso di una speciale mistica,<br />
detta dell'essenza o speculativa, di<br />
impronta neoplatonica, che abolisce il<br />
rapporto predefinito Creatore-creatura e<br />
supera l'alterità Dio-Uomo.<br />
E' certamente, ai nostri fini e chiaramente<br />
opportuno in questa sede, l'avere un<br />
maggiore occhio di riguardo per questo tipo<br />
di mistica che non per quella sentimentale,<br />
trasudante sofferenza e passionalità: non si<br />
pone affatto in dubbio che il traguardo<br />
dell'Unione col Divino sia possibile in<br />
entrambe le tipologie di esperienze, ma ci<br />
sembra, in questa nostra dissertazione e in<br />
questa rivista, più consona ai lettori la<br />
modalità speculativa.<br />
LA CONTRORIFORMA<br />
Le grandiose esperienze mistiche di stampo<br />
eckartiano, i curiosi intellettualismi alla<br />
Giordano Bruno, e le speculazioni dotte e<br />
intense di un Bohme o di un Silesius<br />
subiscono una brusca battuta d'arresto<br />
durante i cupi tempi della Controriforma<br />
cattolica.<br />
La mistica è imbavagliata: coloro che hanno<br />
esperienza di Dio e delle sue<br />
manifestazioni, devono vagliare<br />
attentamente quanto dichiarano di esperire,<br />
pena la morte.<br />
Numerosi santi, tra cui Dottori della Chiesa,<br />
hanno dovuto difendersi da accuse di eresia<br />
sino alla fine della vita terrena e talvolta,<br />
leggendo i loro scritti, ancora oggi non<br />
possiamo valutare con certezzza il grado di<br />
sincerità con il quale potevano, e volevano,<br />
esprimersi.<br />
La Controriforma, per tagliare le ali agli<br />
slanci inquieti della mistica, favorisce la<br />
venerazione ad un Cristo sempre più umano<br />
e sofferente, la cui Passione è la base per<br />
<strong>Lex</strong> <strong>Aurea</strong> <strong>25</strong> – Libera Rivista di Formazione Esoterica<br />
un attaccamento sempre più forte e<br />
morboso al dato sensibile e al dogma.<br />
Non sono più permessi voli di fantasia,<br />
libere associazioni o anche solo<br />
accostamenti eterodossi; la dottrina detta le<br />
regole di ogni volontà ascetica.<br />
Ignazio di Loyola,(1491-1556) fondatore<br />
dei Gesuiti, è spirito dolorosamente<br />
separato dal Padre e tremante di terrore. I<br />
suoi Esercizi Spirituali del 1548, pur lodevoli<br />
per la grande capacità immaginativa che<br />
impongono, sono un rigoroso metodo di<br />
ascesi in cui si ricercano le cosiddette<br />
"consolazioni", ovvero le "piccole grazie" (le<br />
"mercedes", nel linguaggio teresiano).<br />
Il timor di Dio, l'Alterità, l'inarrivabile<br />
modello del Crocifisso condizionano tutto<br />
l'Ordine dei Gesuiti che affronta severe<br />
purgazioni ed espiazioni; l'ascesi proposta<br />
ed esperita è più psicologica che spirituale.<br />
L'immaginario gesuitico è cavalleresco,<br />
militareggiante, fortemente militante.<br />
Come l'Ordine dei Gesuiti, anche l'Ordine<br />
del Carmelo, fondato da Santa Teresa<br />
d'Avila, propugna meditazioni cristologiche<br />
e passioniste ed accetta, in cambio di<br />
severe purificazioni ed estenuanti sacrifici,<br />
mirabolanti visioni e grazie che premiano<br />
l'Anima impegnata nel difficile cammino del<br />
ricongiungimento a Dio.<br />
SANTA TERESA D'AVILA, S. GIOVANNI<br />
DELLA CROCE E LE CARMELITANE<br />
Nobile, castigliana, santa e mistica, Teresa<br />
di Avila (1515-1582) è pietra miliare nella<br />
storia del misticismo cattolico romano.<br />
Non certo rappresentante della mistica<br />
speculativa, ma neppure di quella<br />
meramente sentimentale, è figura di<br />
straordinario carisma e complessità. Di fine<br />
intelligenza e singolari doti letterarie, dal<br />
carattere forte e imperioso, Teresa ha il<br />
coraggio, nei suoi scritti dalle finalità<br />
didattiche, di dettagliare le proprie<br />
esperienze mistiche.<br />
Pazza isterica o santa che fosse, Teresa<br />
d'Avila in molti passi analizza in modo<br />
profondo e preciso le tappe del cammino<br />
dell'Anima assetata del Divino fulgore e il<br />
suo “Castello Interiore” è oramai un grande<br />
classico che, per le sue incommensurabili<br />
perle di saggezza e il suo equilibrio, merita<br />
un'attenta lettura.<br />
In questo testo, summa della propria<br />
esperienza estatica, Teresa paragona<br />
l'Anima al centro di un castello, in cui è<br />
nascosto Dio. L'ascesi, rigorosa, prevede<br />
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