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Lex Aurea - numero 25 - Fuoco Sacro

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dell’Ermetismo Alchemico: la Quadratura<br />

del Cerchio.<br />

Immediatamente sotto<br />

la Cupola si può<br />

distinguere la fascia<br />

intermedia,<br />

occasionalmente<br />

avente la forma<br />

ottagonale. L’ottagono<br />

è la figura geometrica<br />

che non è più quadrato, ma che non è<br />

ancora cerchio e, per tale sua caratteristica,<br />

meglio di tutte le altre figure geometriche,<br />

si presta a rappresentare la regione<br />

intermedia idealmente ubicata fra la Terra<br />

ed il Cielo. Simboleggia, infatti, quella<br />

Regione del Cosmo occupata dallo Zodiaco.<br />

Ed è questa la ragione che spiega la<br />

frequente presenza, in tale fascia, dei segni<br />

zodiacali o delle costellazioni principali.<br />

Il Colonnato. I canoni del Tempio classico,<br />

prevedono la coincidenza del <strong>numero</strong> delle<br />

colonne che occupano le fiancate del<br />

tempio, a distanze regolari, con quello dei<br />

Pianeti principali. Questa corrispondenza<br />

implica la differenziazione della materia<br />

prima dalla quale, ognuna di esse è<br />

ricavata: se scolpite nel legno, da essenze<br />

vegetali differenti; se fabbricate con<br />

metallo, fuse con metalli diversi. I materiali<br />

sono comunque in rapporto di magica<br />

analogia con gli influssi spirituali dei Pianeti<br />

ai quali corrispondono (l’Oro al Sole,<br />

l’Argento alla Luna, il Ferro a Marte, il Rame<br />

a Venere, lo Stagno a Giove, il Piombo a<br />

Saturno, ecc). In virtù della magica<br />

corrispondenza delle Energie Spirituali<br />

Planetarie, di cui le colonne sono<br />

l’architettonica espressione, con gli<br />

Archetipi Spirituali del Regno Animale, si<br />

può riscontrare la presenza di figure di<br />

animali, sovente mitologici, scolpite nei<br />

capitelli situati sia alla sommità, sia alla<br />

base delle colonne.<br />

Il Pavimento rappresenta il piano<br />

dell’esistenza terrestre contrassegnato da<br />

precisi riferimenti, connessi con la Vita del<br />

Cosmo (epopee, vicende mitologiche,<br />

dinamiche dell’Universo, movimenti dei<br />

corpi celesti) riflesso sulla Terra dell’attività<br />

delle sfere superiori. A testimonianza<br />

dell’armonico collegamento del Tempio con<br />

le dinamiche celesti, prevalentemente con i<br />

movimenti del Sole, sovente sul pavimento<br />

sono tracciati, sotto forma di segnacoli, o<br />

lettere di un alfabeto misterioso, punti<br />

illuminati dai raggi solari o lunari filtrati<br />

attraverso apposite aperture praticate nel<br />

<strong>Lex</strong> <strong>Aurea</strong> <strong>25</strong> – Libera Rivista di Formazione Esoterica<br />

corpo di fabbrica, in coincidenza con<br />

particolari e notevoli momenti dell’anno. Il<br />

pavimento del Tempio Massonico si<br />

presenta come una scacchiera i cui quadrati<br />

bianchi e neri, stanno a rappresentare il<br />

dualismo delle qualità contrapposte tra le<br />

quali incessantemente oscilla l’esistenza<br />

terrestre umana: il bene ed il male, la virtù<br />

ed il vizio, la luce e la tenebra, la gioia ed il<br />

dolore, la vita e la morte.<br />

Sul Pavimento del Tempio, il piano della<br />

realtà terrestre, troneggia il Seggio del<br />

Gran Sacerdote o del Maestro. Esso è<br />

sopraelevato rispetto al piano di calpestìo e<br />

ad esso si accede attraverso una scala il cui<br />

<strong>numero</strong> di gradini può variare da tre a<br />

sette. Collocato dinanzi al Santissimo, il<br />

Trono è il punto del Tempio sul quale<br />

converge l’attenzione di tutti coloro che<br />

sono convenuti nel “recinto sacro”,<br />

entrando da Occidente. Nel percorso ideale<br />

intrapreso da Occidente ad Oriente per<br />

incontrare la Luce, si devono<br />

necessariamente imbattere nella figura di<br />

colui che solo ed esclusivamente possiede<br />

la qualificazione che lo rende atto ad<br />

accedere nel Cuore del Tempio, nel<br />

Santissimo, di apprendere la Parola Rivelata<br />

e di annunziarla con bocca umana. Sul<br />

Trono avviene la trasmutazione della natura<br />

meramente umana dello Jerofante in<br />

strumento di comunicazione e di<br />

mediazione con la Trascendenza. Colui che<br />

siede sul Trono ha lasciato fuori dal Tempio<br />

la sua identità umana per rivestire la<br />

funzione del Servo di Dio, che in quanto<br />

tale, si immola anche al servizio degli<br />

uomini che a lui accorrono e che da lui<br />

anelano ascoltare parole di verità.<br />

L’Altare dei Sacrifici o Ara è il luogo ove si<br />

rinnova il patto con la divinità, il luogo<br />

deputato alla purificazione ed alla<br />

espiazione per mezzo dell’azione sacrificale.<br />

Nell’antichità pre-cristiana, quest’azione<br />

sacrificale postulava lo spargimento di<br />

sangue animale o, nelle forme degradate ed<br />

empie di culti più remoti, di sangue umano<br />

che veniva asperso sull’Ara. L’Altare è la<br />

mensa della divinità, che ivi si nutre<br />

dell’essenza sottile compenetrante gli<br />

alimenti donati in olocausto e di cui l’uomo<br />

si priva sul piano materiale. E’, quindi, il<br />

luogo ove l’offerta viene consacrata ed in<br />

virtù di questa consacrazione, diviene<br />

mezzo per stipulare un patto, un legame<br />

con l’Ordine Divino. Una corrente spirituale<br />

risalente ad epoche metastoriche di molto<br />

anteriori a quelle che sono documentabili<br />

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