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Lex Aurea - numero 25 - Fuoco Sacro

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profondo di porre sé stesso oltre il finito,<br />

oltre il relativo, oltre la morte del corpo che<br />

è la verità incancellabile con cui deve fare<br />

comunque i conti.<br />

E questo <strong>Sacro</strong> lo sovrasta e lo domina.<br />

La qualifica di Sacerdote quindi spetta a<br />

tutti coloro che gestiscono il <strong>Sacro</strong> e sono in<br />

condizioni di offrirlo ai fedeli di un dato<br />

culto.<br />

La gamma spazia da quelli che operano<br />

quasi al confine tra <strong>Sacro</strong> e profano e che<br />

"partecipano" i fedeli alla sfera dei valori più<br />

comuni che identificano e caratterizzano il<br />

culto in questione, cioè le sfoglie più<br />

esterne della famosa cipolla, a quelli che<br />

"Iniziano" il neofita accuratamente scelto,<br />

alla sfera intima dei valori assoluti ed<br />

intoccabili che costituiscono la radice del<br />

culto stesso. - Esistono, quindi, tanti tipi di<br />

Sacerdozio quanti sono i possibili gradi di<br />

penetrazione nel <strong>Sacro</strong> e le rispettive<br />

possibilità di darlo o trasmetterlo ma, per<br />

semplicità ne indichiamo i tre fondamentali:<br />

1. Il Sacerdote designato dagli uomini o dal<br />

popolo dei credenti di un dato culto, quindi<br />

da profani<br />

2. Il Sacerdote che viene iniziato al <strong>Sacro</strong><br />

della Verità e della Gnosi dall'Eggregore<br />

della Religione Universale di un popolo di<br />

Sacerdoti ed Iniziati.<br />

3. Il Sacerdote designato dalla casta<br />

Sacerdotale di una chiesa che sostiene e<br />

difende una specifica confessione religiosa.<br />

Nel primo caso il Sacerdote è nominato<br />

come delegato al <strong>Sacro</strong> dalla comunità dei<br />

fedeli che così si libera, per ignoranza o<br />

pigrizia, dall'impegno specifico e lo destina<br />

alla custodia dei luoghi del culto, alla<br />

celebrazione di specifici riti sacrificali e,<br />

come guardiano "in armi", del rispetto, da<br />

parte di tutti i fedeli, alle regole indicate<br />

nella Legge del culto. Questo sacerdote non<br />

è parte intima del <strong>Sacro</strong>, non lo interpreta e<br />

non lo trasmette, ma impone la Legge<br />

senza poter andare oltre il suo senso<br />

letterale, perché lui non sa, non dialoga con<br />

la Divinità di quel <strong>Sacro</strong> e rimane solo un<br />

esecutore. - E' la sfoglia più esterna della<br />

famosa cipolla. - Nella Torah, la Legge<br />

scritta dal culto ebraico, questo è il<br />

Sacerdozio di Aronne e dei Leviti, di Zadok,<br />

sacerdote di Davide che unse Re Salomone<br />

e dalla cui famiglia discese la casta dei<br />

Sadducei autoreferenziati come Zadik-<br />

Giusti, stirpe dinastica di Sommi Sacerdoti<br />

e gestori del potere politico sino al tempo di<br />

Cristo e che scomparve con l'ultima<br />

<strong>Lex</strong> <strong>Aurea</strong> <strong>25</strong> – Libera Rivista di Formazione Esoterica<br />

distruzione del Tempio nel 70 d.c. da parte<br />

dei romani. Contro di loro si levarono le<br />

pesanti accuse di molti profeti quali<br />

Malachia (2.7) "Infatti le labbra del<br />

Sacerdote devono custodire la scienza e<br />

dalla sua bocca si cerca l'istruzione perché<br />

egli è messaggero del Signore degli<br />

eserciti" ed Osea (4.6) "Perisce il mio<br />

popolo per mancanza di conoscenza, poiché<br />

tu rifiuti la conoscenza" e Geremia (8.8) "<br />

Come potete dire noi siamo saggi, la Legge<br />

del Signore è con noi? A menzogna l'hanno<br />

ridotta la penna menzognera degli scribi! I<br />

saggi saranno confusi, sconcertati e presi<br />

come un laccio. Essi hanno rigettato la<br />

parola del Signore, quale sapienza possono<br />

avere?" ed anche l'ira di Gesù che ne<br />

maledisse la pianta di fico che li aveva<br />

generati.<br />

Al riguardo del Sacerdozio Levitico la stessa<br />

Torah è molto chiara. - In Esodo (19.5,6)<br />

Dio sul Monte Sinai dichiara a Mosè le Sue<br />

intenzioni "…se vorrete ascoltare la mia<br />

voce…voi sarete per me un regno di<br />

Sacerdoti ed una Nazione Santa" e con<br />

questa premessa Dio predispone i termini<br />

della seconda Alleanza, dopo quella di<br />

Abraham, e consegna le tavole a Mosè che<br />

aveva lasciato il fratello Aronne con il<br />

popolo. Ma, sia il popolo che Aronne<br />

tradiscono le aspettative di Dio, lo hanno<br />

abbandonato e Mosè, preso dall'ira,<br />

consapevole che quelle tavole del patto di<br />

alleanza non sono più idonee alle mutate<br />

condizioni, le distrugge. - Chiama poi i<br />

Leviti a lui più fedeli, li comanda ad una<br />

decimazione esemplare degli Ebrei infedeli<br />

facendone massacrare 3000 o 23000<br />

(secondo la traduzione di Es. 32.28) e li<br />

benedice. - Riesce ad intercedere presso<br />

Dio per salvare il resto del popolo ed il<br />

fratello Aronne, ma Dio ormai non<br />

considera più quel popolo come regno di<br />

Sacerdoti né come nazione santa, ma solo<br />

un popolo "dalla dura cervice…" e, dopo<br />

aver concesso a Mosè di vederlo di spalle,<br />

poiché nessun vivente poteva vedere il suo<br />

viso, gli disse(Es.34.1,28) " Io scriverò su<br />

queste tavole le parole che erano sulle<br />

tavole di prima e che tu hai spezzate… ed il<br />

Signore scrisse sulle tavole le parole<br />

dell'Alleanza, le dieci parole". - Mosè,<br />

questa volta "trasfigurato", ridiscende dal<br />

monte.<br />

In questa parte della Torah sono due<br />

elementi determinanti:<br />

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