Progetto Laser, lotta alla sepsi in Emilia-Romagna - apicella
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Raccomandazione<br />
<strong>Progetto</strong> LaSER. Lotta <strong>alla</strong> <strong>sepsi</strong> <strong>in</strong> <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong><br />
La terapia antibiotica <strong>in</strong>iziale è empirica, deve <strong>in</strong>cludere uno o più farmaci attivi contro<br />
i possibili patogeni (batteri o funghi) e deve essere <strong>in</strong> grado di penetrare efficacemente<br />
nei presunti focolai di <strong>sepsi</strong>.<br />
La scelta degli antibiotici deve rispecchiare la sensibilità all’agente antimicrobico dei<br />
microrganismi presenti nella comunità e nell’ospedale di appartenenza.<br />
Cosa c’è di nuovo?<br />
(Paul et al., 2006).<br />
I cl<strong>in</strong>ici si trovano spesso di fronte al dilemma della scelta di un’adeguata<br />
terapia antibiotica quando sia l’agente eziologico sia il suo profilo di<br />
sensibilità agli antibiotici sono sconosciuti.<br />
Numerosi studi hanno valutato tale situazione. Essi non hanno evidenziato<br />
differenze <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di mortalità, quando si è fatto ricorso a mono-terapia o<br />
terapia comb<strong>in</strong>ata.<br />
Il numero di effetti avversi che occorrono, soprattutto nefrotossici, sono più<br />
frequentemente osservati durante la terapia comb<strong>in</strong>ata. Se ci si trova<br />
di fronte <strong>alla</strong> scelta di utilizzare una comb<strong>in</strong>azione fra un beta-lattamico<br />
a spettro ridotto con un am<strong>in</strong>oglicosidico vs un beta-lattamico ad ampio<br />
spettro, i risultati di questa meta-analisi evidenziano come la terapia<br />
comb<strong>in</strong>ata debba subire frequenti modifiche rispetto <strong>alla</strong> mono-terapia.<br />
Non si sono identificate specifiche situazioni <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di sito di <strong>in</strong>fezione<br />
o severità dell’<strong>in</strong>fezione dove la terapia comb<strong>in</strong>ata ha un vantaggio rispetto<br />
<strong>alla</strong> mono-terapia.<br />
Quando e come rivalutare la terapia <strong>in</strong> corso?<br />
Razionale<br />
L’uso degli agenti antimicrobici con uno spettro ristretto e la riduzione della durata della<br />
terapia dim<strong>in</strong>uiscono la probabilità che il paziente sviluppi una sovra-<strong>in</strong>fezione sostenuta<br />
da microrganismi patogeni o da microrganismi resistenti quali Candida spp, Clostridium<br />
difficile ed Enterococcus faecium vancomic<strong>in</strong>o-resistente.<br />
Raccomandazione<br />
La terapia dovrebbe sempre essere rivalutata sulla base dei dati microbiologici e cl<strong>in</strong>ici<br />
dopo 48-72 ore dal suo <strong>in</strong>izio, allo scopo di impiegare antibiotici a spettro meno ampio<br />
per limitare lo sviluppo di resistenze, per ridurre la tossicità, e per m<strong>in</strong>imizzare i costi.<br />
Una volta identificato l’agente eziologico, non esiste alcuna evidenza che la terapia<br />
antibiotica comb<strong>in</strong>ata sia più efficace della mono-terapia. La durata del trattamento<br />
dovrebbe essere <strong>in</strong> media di 7-10 giorni e dovrebbe essere guidata d<strong>alla</strong> risposta cl<strong>in</strong>ica<br />
del malato.<br />
Dossier 143<br />
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