Progetto Laser, lotta alla sepsi in Emilia-Romagna - apicella
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E le altre indagini diagnostiche? Razionale Progetto LaSER. Lotta alla sepsi in Emilia-Romagna Le indagini diagnostiche possono individuare una sorgente di infezione che ha bisogno di essere drenata, per aumentare la probabilità di successo della terapia. Tuttavia, anche nelle strutture sanitarie ben organizzate e dotate di personale specializzato, il trasporto dei pazienti può essere pericoloso, così come può essere rischioso utilizzare apparecchiature radiografiche con difficoltosa via d’accesso e insufficiente sistema di monitoraggio al di fuori dell’Unità di terapia intensiva. Raccomandazione Le indagini diagnostiche dovrebbero essere eseguite prontamente per identificare la sorgente dell’infezione e il microrganismo responsabile. Bisogna effettuare esami di diagnostica per immagini e campionare le possibili sedi di infezione. Tuttavia, alcuni pazienti potrebbero essere troppo instabili per consentire la realizzazione di certe procedure invasive o il loro trasporto al di fuori della terapia intensiva. In queste circostanze possono essere particolarmente utili le indagini eseguite al letto del paziente, come ad esempio gli ultrasuoni. Dossier 143 34
Progetto LaSER. Lotta alla sepsi in Emilia-Romagna 3.3. Controllo del focolaio infettivo Quando ricercare il focolaio infettivo? Razionale L’approccio al paziente dovrebbe essere multidisciplinare con il coinvolgimento di specialisti in radiologia, chirurgia, pneumologia e gastroenterologia per ottenere campioni diagnostici e per drenare, asportare, rimuovere la sorgente dell’infezione nel modo più appropriato. Raccomandazione Ogni malato affetto da sepsi grave deve essere studiato per escludere la presenza di una fonte di infezione eradicabile tramite misure di controllo, quali il drenaggio nel caso di un ascesso o di un’area locale di infezione, l’asportazione di tessuto necrotico infetto, la rimozione di un presidio potenzialmente infetto o il definitivo controllo di un focolaio infetto fonte di contaminazione microbica continua. Quando eradicare il focolaio infettivo? Razionale Serie di casi clinici e l’opinione di esperti supportano l’idea che la rapida eradicazione di una fonte di contaminazione microbica sia essenziale per la sopravvivenza di un paziente affetto da sepsi grave con deterioramento acuto dello stato fisiologico. Gli interventi dovrebbero essere iniziati solo dopo un’adeguata rianimazione. L’intervento tempestivo o d’emergenza è di particolare importanza per i pazienti con necrosi infetta dei tessuti molli o con ischemia intestinale Raccomandazione La scelta del metodo migliore per controllare il focolaio infettivo deve basarsi sulla valutazione dei rischi e benefici di ciascuno specifico intervento. I metodi di controllo del focolaio possono causare complicanze successive come emorragie, fistole, lesioni di organi. In generale, bisognerebbe preferire l’intervento che soddisfa l’obiettivo del controllo dell’infezione causando allo stesso tempo le minori alterazioni fisiologiche possibili; ad esempio bisognerebbe considerare il drenaggio percutaneo di un ascesso, anziché sempre e solo quello chirurgico. Come eradicare il focolaio infettivo? Raccomandazione Quando si identifica un focolaio infettivo giudicato trattabile tramite misure di controllo chirurgiche, come nel caso di un ascesso intra-addominale, una perforazione gastrointestinale, una colangite o un’ischemia intestinale, bisogna controllare il focolaio subito dopo le manovre iniziali di rianimazione del malato. Dossier 143 35
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<strong>Progetto</strong> LaSER. Lotta <strong>alla</strong> <strong>sepsi</strong> <strong>in</strong> <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong><br />
3.3. Controllo del focolaio <strong>in</strong>fettivo<br />
Quando ricercare il focolaio <strong>in</strong>fettivo?<br />
Razionale<br />
L’approccio al paziente dovrebbe essere multidiscipl<strong>in</strong>are con il co<strong>in</strong>volgimento di<br />
specialisti <strong>in</strong> radiologia, chirurgia, pneumologia e gastroenterologia per ottenere campioni<br />
diagnostici e per drenare, asportare, rimuovere la sorgente dell’<strong>in</strong>fezione nel modo più<br />
appropriato.<br />
Raccomandazione<br />
Ogni malato affetto da <strong>sepsi</strong> grave deve essere studiato per escludere la presenza di una<br />
fonte di <strong>in</strong>fezione eradicabile tramite misure di controllo, quali il drenaggio nel caso di un<br />
ascesso o di un’area locale di <strong>in</strong>fezione, l’asportazione di tessuto necrotico <strong>in</strong>fetto, la<br />
rimozione di un presidio potenzialmente <strong>in</strong>fetto o il def<strong>in</strong>itivo controllo di un focolaio<br />
<strong>in</strong>fetto fonte di contam<strong>in</strong>azione microbica cont<strong>in</strong>ua.<br />
Quando eradicare il focolaio <strong>in</strong>fettivo?<br />
Razionale<br />
Serie di casi cl<strong>in</strong>ici e l’op<strong>in</strong>ione di esperti supportano l’idea che la rapida eradicazione di<br />
una fonte di contam<strong>in</strong>azione microbica sia essenziale per la sopravvivenza di un paziente<br />
affetto da <strong>sepsi</strong> grave con deterioramento acuto dello stato fisiologico. Gli <strong>in</strong>terventi<br />
dovrebbero essere <strong>in</strong>iziati solo dopo un’adeguata rianimazione.<br />
L’<strong>in</strong>tervento tempestivo o d’emergenza è di particolare importanza per i pazienti con<br />
necrosi <strong>in</strong>fetta dei tessuti molli o con ischemia <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale<br />
Raccomandazione<br />
La scelta del metodo migliore per controllare il focolaio <strong>in</strong>fettivo deve basarsi sulla<br />
valutazione dei rischi e benefici di ciascuno specifico <strong>in</strong>tervento. I metodi di controllo del<br />
focolaio possono causare complicanze successive come emorragie, fistole, lesioni di<br />
organi.<br />
In generale, bisognerebbe preferire l’<strong>in</strong>tervento che soddisfa l’obiettivo del controllo<br />
dell’<strong>in</strong>fezione causando allo stesso tempo le m<strong>in</strong>ori alterazioni fisiologiche possibili; ad<br />
esempio bisognerebbe considerare il drenaggio percutaneo di un ascesso, anziché<br />
sempre e solo quello chirurgico.<br />
Come eradicare il focolaio <strong>in</strong>fettivo?<br />
Raccomandazione<br />
Quando si identifica un focolaio <strong>in</strong>fettivo giudicato trattabile tramite misure di controllo<br />
chirurgiche, come nel caso di un ascesso <strong>in</strong>tra-addom<strong>in</strong>ale, una perforazione gastro<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale,<br />
una colangite o un’ischemia <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale, bisogna controllare il focolaio subito<br />
dopo le manovre <strong>in</strong>iziali di rianimazione del malato.<br />
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