Progetto Laser, lotta alla sepsi in Emilia-Romagna - apicella
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<strong>Progetto</strong> LaSER. Lotta <strong>alla</strong> <strong>sepsi</strong> <strong>in</strong> <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong><br />
Cosa fare se non si raggiungono gli obiettivi della EGDT?<br />
Razionale<br />
Il protocollo usato nello studio citato <strong>in</strong> precedenza ha come obiettivo un aumento nella<br />
SvO2 = 70%. Questo risultato è stato ottenuto attraverso la somm<strong>in</strong>istrazione<br />
sequenziale prima di fluidi, poi di globuli rossi concentrati e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e di dobutam<strong>in</strong>a. Questo<br />
protocollo ha garantito un miglioramento significativo nella sopravvivenza dei malati<br />
critici.<br />
Raccomandazione<br />
Se non si raggiungesse una SvO2 o una ScVO2 pari al 70% entro le prime 6 ore<br />
nonostante la rianimazione con i fluidi abbia dato un aumento della pressione venosa<br />
centrale f<strong>in</strong>o a valori di 8-12 mmHg, si dovrebbero trasfondere delle emazie concentrate<br />
per ottenere un ematocrito >30% e/o si dovrebbe somm<strong>in</strong>istrare della dobutam<strong>in</strong>a (f<strong>in</strong>o<br />
a un massimo di 20 µg/Kg/m<strong>in</strong>) per ottenere il suddetto obiettivo.<br />
Quando somm<strong>in</strong>istrare emoderivati?<br />
Raccomandazione<br />
Se durante le prime 6 ore di rianimazione nei pazienti con <strong>sepsi</strong> grave o shock settico con<br />
valori di pressione venosa centrale di 8-12 mmHg e con un ematocrito < 30% i valori<br />
di ScvO2 del 70% o ScO2 del 65% non vengono raggiunti, occorre a tal f<strong>in</strong>e ricorrere <strong>alla</strong><br />
trasfusione di emoderivati.<br />
Che emoderivati trasfondere e f<strong>in</strong>o a quando?<br />
Raccomandazione<br />
Globuli rossi concentrati f<strong>in</strong>o al raggiungimento di un ematocrito ≥30%.<br />
Quando utilizzare gli <strong>in</strong>otropi?<br />
Razionale<br />
La dobutam<strong>in</strong>a rappresenta l’<strong>in</strong>otropo di prima scelta per i pazienti con sospetta o<br />
accertata bassa portata cardiaca, malgrado normali pressioni di riempimento ventricolare<br />
s<strong>in</strong>istro (o ad una valutazione cl<strong>in</strong>ica di adeguato riempimento volemico) o un’idonea<br />
pressione arteriosa media. In assenza di misurazioni della portata cardiaca, i pazienti<br />
ipotesi con <strong>sepsi</strong> grave potrebbero avere una portata cardiaca bassa, normale<br />
o aumentata. Per questo motivo, si raccomanda il trattamento comb<strong>in</strong>ato con <strong>in</strong>otropi<br />
e vasopressori, come ad esempio la norep<strong>in</strong>efr<strong>in</strong>a e la dopam<strong>in</strong>a.<br />
Raccomandazione<br />
Nei pazienti che nonostante un’adeguata rianimazione con i fluidi, l’utilizzo di vasopressori<br />
e di emotrasfusione, hanno valori di ScvO2 o SVO2 <strong>in</strong>feriori al 70% e 65%<br />
rispettivamente, si dovrebbe <strong>in</strong>fondere dobutam<strong>in</strong>a (f<strong>in</strong>o a un massimo di 20 µg/Kg/m<strong>in</strong>)<br />
per ottenere il suddetto obiettivo.<br />
Dossier 143<br />
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