Progetto Laser, lotta alla sepsi in Emilia-Romagna - apicella
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<strong>Progetto</strong> LaSER. Lotta <strong>alla</strong> <strong>sepsi</strong> <strong>in</strong> <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong><br />
Fluidoterapia: utilizzo di colloidi o cristalloidi?<br />
Nonostante manch<strong>in</strong>o studi controllati randomizzati condotti <strong>in</strong> pazienti con shock settico,<br />
mirati a valutare il tipo di fluidi da adottare per la rianimazione, le meta-analisi che<br />
confrontano studi cl<strong>in</strong>ici <strong>in</strong> altri gruppi di pazienti <strong>in</strong> cui la fluidoterapia è stata effettuata<br />
con cristalloidi o con colloidi non hanno dimostrato differenze significative relativamente<br />
<strong>alla</strong> prognosi. Queste evidenze appaiono generalizzabili anche ai pazienti settici.<br />
Poiché il volume di distribuzione è molto più ampio per i cristalloidi rispetto ai colloidi,<br />
la rianimazione con i cristalloidi richiede volumi di <strong>in</strong>fusione maggiori per raggiungere gli<br />
stessi risultati e conseguentemente potrebbe essere più frequentemente causa di edema<br />
<strong>in</strong>terstiziale.<br />
Raccomandazione<br />
La rianimazione con i fluidi consiste nell’<strong>in</strong>fusione di cristalloidi o di colloidi naturali<br />
o artificiali. Non esistono evidenze a sostegno della superiorità degli uni rispetto agli altri.<br />
Fluidoterapia: che modalità di somm<strong>in</strong>istrazione utilizzare?<br />
Razionale<br />
Il re<strong>in</strong>tegro volemico deve essere considerato separatamente rispetto all’<strong>in</strong>cremento della<br />
somm<strong>in</strong>istrazione di fluidi di mantenimento. Il challenge dei fluidi è un term<strong>in</strong>e usato per<br />
descrivere il periodo <strong>in</strong>iziale di espansione volemica, durante il quale si deve valutare con<br />
attenzione la risposta del paziente <strong>alla</strong> somm<strong>in</strong>istrazione dei liquidi. Durante questo<br />
periodo, grandi quantità di fluidi possono essere somm<strong>in</strong>istrate <strong>in</strong> un breve periodo<br />
di tempo sotto uno stretto monitoraggio, allo scopo di valutare la risposta del paziente<br />
e di evitare la comparsa di edema polmonare.<br />
Il grado di ipovolemia nei pazienti con <strong>sepsi</strong> grave è estremamente variabile. A causa<br />
della venodilatazione e del progressivo leakage dei capillari, molti pazienti richiedono una<br />
rianimazione mediante fluidoterapia molto aggressiva durante le prime 24 ore di<br />
trattamento. I liquidi <strong>in</strong> entrata sono molto di più di quelli <strong>in</strong> uscita, nei pazienti con <strong>sepsi</strong><br />
grave o shock settico il bilancio tra entrate e uscite non è di nessuna utilità nel giudicare<br />
la carenza/richiesta/necessità di fluidi.<br />
Raccomandazione<br />
Il re<strong>in</strong>tegro volemico <strong>in</strong> pazienti con sospetta ipovolemia (segni cl<strong>in</strong>ici/laboratoristici<br />
di ipoperfusione tissutale) deve essere eseguito con 500-1.000 ml di cristalloidi o con<br />
300-500 ml di colloidi <strong>in</strong>fusi <strong>in</strong> 30’, e ripetuti <strong>in</strong> base <strong>alla</strong> risposta (aumento della<br />
pressione arteriosa e della diuresi) e <strong>alla</strong> tolleranza del malato (evidenza di sovraccarico<br />
del volume <strong>in</strong>travascolare).<br />
Dossier 143<br />
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