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Progetto Laser, lotta alla sepsi in Emilia-Romagna - apicella

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<strong>Progetto</strong> LaSER. Lotta <strong>alla</strong> <strong>sepsi</strong> <strong>in</strong> <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong><br />

3. Evidenze scientifiche<br />

a supporto del progetto<br />

LaSER: <strong>in</strong>terventi efficaci<br />

a ridurre la mortalità<br />

nei pazienti con <strong>sepsi</strong><br />

3.1. Rianimazione <strong>in</strong>iziale nel paziente con <strong>sepsi</strong> grave<br />

e shock settico<br />

Quando <strong>in</strong>iziare la rianimazione?<br />

Lo studio di Rivers (Rivers et al., 2001), che per primo ha proposto la Early Goal Directed<br />

Therapy (EGDT), arruolava pazienti con diagnosi di <strong>sepsi</strong> grave o shock settico (presenza<br />

dei criteri necessari per la Systemic Inflammatory Response Syndrome) <strong>in</strong> associazione<br />

a pressione arteriosa sistolica <strong>in</strong>feriore a 90 mmHg dopo un carico di 20-30 ml/Kg<br />

di cristalloidi o a una concentrazione di lattati maggiore di 4 mmol/L. In pazienti con<br />

diagnosi di <strong>sepsi</strong> grave o shock settico, la EGDT si è dimostrata <strong>in</strong> grado di migliorare<br />

la sopravvivenza. La rianimazione precoce è mirata al raggiungimento dei seguenti<br />

obiettivi entro le prime 6 ore:<br />

• pressione venosa centrale (PVC) pari a 8-12 mmHg;<br />

• pressione arteriosa media (PAM) maggiore di 65 mmHg;<br />

• diuresi oraria superiore a 0,5 ml/Kg/h-1;<br />

• saturazione del sangue nella vena cava superiore (ScVO2) o saturazione venosa mista<br />

d’ossigeno (SvO2) ≥ 70%.<br />

Sono ritenute attendibili le determ<strong>in</strong>azioni della saturazione di ossigeno sia eseguite<br />

cont<strong>in</strong>uativamente sia quelle <strong>in</strong>termittenti. La lattacidemia è un parametro utile ma non<br />

è attendibile come misura dello stato del metabolismo tissutale. Nei pazienti ventilati<br />

meccanicamente, <strong>in</strong> considerazione dell’aumento della pressione <strong>in</strong>tratoracica, occorre<br />

mantenere valori più alti di pressione venosa centrale (12-15 mmHg). Una considerazione<br />

simile può essere fatta nelle situazioni <strong>in</strong> cui si registra un aumento della pressione <strong>in</strong>traaddom<strong>in</strong>ale.<br />

La causa della tachicardia nei pazienti settici è spesso multifattoriale.<br />

Tuttavia, la dim<strong>in</strong>uzione della frequenza cardiaca <strong>in</strong> seguito <strong>alla</strong> fluidoterapia è un buon<br />

marker dell’adeguatezza del riempimento volemico.<br />

Dossier 143<br />

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