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Progetto Laser, lotta alla sepsi in Emilia-Romagna - apicella

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1.3. Gli <strong>in</strong>terventi<br />

<strong>Progetto</strong> LaSER. Lotta <strong>alla</strong> <strong>sepsi</strong> <strong>in</strong> <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong><br />

I pr<strong>in</strong>cipali <strong>in</strong>terventi efficaci a ridurre il rischio di morte nei pazienti con <strong>sepsi</strong> grave<br />

si possono dividere <strong>in</strong> due grandi categorie.<br />

• Interventi già noti, che sono stati proposti con modalità di esecuzione diverse<br />

o semplicemente riproposti all’attenzione dei cl<strong>in</strong>ici, perché non sufficientemente<br />

adottati nella pratica cl<strong>in</strong>ica. Essi comprendono:<br />

- il riconoscimento tempestivo della <strong>sepsi</strong> e della eventuale presenza di<br />

<strong>in</strong>sufficienza d’organo e l’attuazione di una rianimazione precoce con obiettivi<br />

def<strong>in</strong>iti da raggiungere nelle prime 6 ore (la cosiddetta Early Goal Directed<br />

Therapy) (Tabella 1);<br />

- la diagnosi tempestiva del focus <strong>in</strong>fettivo, mediante esecuzione di emocolture<br />

e colture di materiali prelevati da altri siti, prima dell’istituzione della terapia<br />

antibiotica, e la diagnostica per immag<strong>in</strong>i o ultrasuoni. Questo consente<br />

il controllo (drenaggio, asportazione, rimozione) del focolaio <strong>in</strong>fettivo, ove<br />

appropriato, Si tratta di <strong>in</strong>terventi ampiamente noti, ma vi sono numerose<br />

evidenze di non adesione nella pratica, soprattutto per quanto concerne la<br />

corretta esecuzione delle emocolture;<br />

- <strong>in</strong>izio tempestivo dell’antibioticoterapia (entro la prima ora) e appropriata scelta<br />

delle molecole da utilizzare sulla base del tipo di paziente, dell’epidemiologia<br />

locale e della sede sospetta di <strong>in</strong>fezione;<br />

- nei pazienti <strong>in</strong> shock settico, la somm<strong>in</strong>istrazione di corticosteroidi a basse dosi<br />

(idrocortisone 200-300 mg/die) per 7 giorni riduce la mortalità, se affetti da<br />

<strong>in</strong>sufficienza corticosurrenale relativa (def<strong>in</strong>ita come un aumento della<br />

-<br />

cortisolemia 25<br />

secondo l’FDA), nei quali il trattamento possa essere <strong>in</strong>iziato entro 24 ore<br />

dall’esordio delle <strong>in</strong>sufficienze d’organo e che non present<strong>in</strong>o condizioni che<br />

Dossier 143<br />

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