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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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1799, che nell’annunciarne la soppressione rileva il passaggio dei suoi fon<strong>di</strong><br />

all’opera delle convertite, che avrebbe così risolto le sue <strong>di</strong>fficoltà finanziarie<br />

e non avrebbe più richiesto l’intervento della tesoreria della compagnia <strong>di</strong><br />

san <strong>Paolo</strong>.<br />

inevitabilmente, in tutte e tre le opere, la crescita delle piazze pensionarie<br />

deve aver agito anche come criterio <strong>di</strong> selezione, e aver elevato dal punto<br />

<strong>di</strong> vista economico e sociale le caratteristiche delle internate. nello sviluppo<br />

successivo del lavoro cercheremo <strong>di</strong> esaminare proprio tale questione, per<br />

valutare in che misura ciò avvenne e quali altri fattori vi contribuirono.<br />

1.3 L’ascesa delle piazze <strong>di</strong> fondazione privata<br />

un elemento che <strong>di</strong>ede un note<strong>vol</strong>e contributo alla trasformazione del<br />

profilo delle ricoverate fu l’emergere delle piazze <strong>di</strong> fondazione privata. dalla<br />

fine del seicento prese piede la pratica <strong>di</strong> effettuare legati il cui utilizzo era<br />

con<strong>di</strong>zionato alla fondazione <strong>di</strong> piazze destinate ad accogliere giovani i cui<br />

requisiti erano in<strong>di</strong>cati dagli stessi fondatori, in sintonia con le regole generali<br />

dell’istituzione. non si trattò <strong>di</strong> una forma <strong>di</strong> carità esclusiva del soccorso, ma<br />

con<strong>di</strong>visa da altre istituzioni assistenziali della città, e legata all’affermarsi <strong>di</strong><br />

una nuova concezione della beneficenza, come atto personale e <strong>vol</strong>ontario da<br />

cui il benefattore traeva potere e prestigio. la ritroviamo tanto nelle istituzioni<br />

principali, quali l’ospedale <strong>di</strong> carità e l’ospedale san giovanni, che in<br />

istituzioni minori e con caratteristiche molto vicine al soccorso, quale il monastero<br />

delle povere orfanelle 85 . il possesso <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti su un letto <strong>di</strong>venne una<br />

manifestazione dello status e dell’influenza del fondatore e della sua famiglia e<br />

della loro capacità <strong>di</strong> esercitare patronage, e <strong>di</strong> conseguenza uno status symbol.<br />

mentre nella fondazione delle prime due piazze i benefattori non manifestarono<br />

alcuna preferenza sulla scelta <strong>di</strong> coloro che dovevano essere accolte<br />

– ma piuttosto l’intento <strong>di</strong> garantire una forma <strong>di</strong> assistenza alle figlie <strong>di</strong>ciottenni,<br />

che secondo le regole dovevano uscire ed erano prive <strong>di</strong> un “recapito”<br />

giu<strong>di</strong>cato convene<strong>vol</strong>e – le piazze successive, invece, si delinearono sempre<br />

più come forme atte ad assicurare un <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> prelazione alle parenti del<br />

fondatore, e quin<strong>di</strong> una forma <strong>di</strong> patronage famigliare.<br />

nella prima metà del Xviii secolo l’interesse dei benefattori per la fondazione<br />

<strong>di</strong> piazze si mantenne moderato, possiamo calcolare la presenza <strong>di</strong> 7<br />

piazze in tutto. l’esempio <strong>di</strong> maria elisabetta gioanetti-graglia 86 , fondatrice<br />

85 si vedano in proposito Cavallo, 1995 e Maritano, 2000, pp. 66-69.<br />

86 moglie del banchiere giuseppe gioanetti, nel suo ultimo testamento del 18 agosto 1693<br />

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