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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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tali costituivano una specie <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zione per ottenere altri sussi<strong>di</strong> dotali da<br />

altre agenzie caritative 23 . mi chiedo se tale logica non sia anche quella che<br />

presiede alla <strong>di</strong>stribuzione delle risorse delle istituzioni sanpaoline, il soggiorno<br />

in esse sarebbe allora da vedere come un processo <strong>di</strong> promozione sociale<br />

e un riconoscimento (più che una <strong>di</strong>fesa) dell’onore delle famiglie e della virtù<br />

delle fanciulle che vi hanno accesso. l’essere ammesse rappresenterebbe<br />

appunto un “premio”, per usare l’espressione <strong>di</strong> marina d’amelia, un privilegio,<br />

o, come suggerisce maritano nelle conclusioni, «un’opportunità per<br />

rafforzare la reputazione <strong>di</strong> una famiglia che ce l’ha già». d’altra parte, se<br />

vogliamo estendere ancora il parallelo tra istituzioni femminili e convento<br />

che ho proposto all’inizio, può essere utile considerare che anche l’educazione<br />

in convento rappresentava un marchio <strong>di</strong> prestigio per le fanciulle della<br />

nobiltà e del patriziato più che una significativa induzione <strong>di</strong> conoscenze. il<br />

convento accettava però in genere bambine e adolescenti delle classi più elevate,<br />

lasciando forse a istituzioni laiche quali erano il soccorso e il deposito il<br />

compito <strong>di</strong> promuovere l’onorabilità dei ceti me<strong>di</strong>, accogliendone le figlie tra<br />

le loro mura 24 . tali analogie sono senz’altro una via su cui indagare ulteriormente<br />

in stu<strong>di</strong> futuri.<br />

i risultati <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o ci portano dunque a complicare il quadro,<br />

in<strong>di</strong>cano nuove domande e percorsi <strong>di</strong> ricerca e mostrano i limiti dell’opposizione<br />

caritativo/educativa come unica alternativa per comprendere le<br />

funzioni <strong>di</strong> queste istituzioni. si tratta naturalmente <strong>di</strong> funzioni molteplici e<br />

tra queste non si può escludere la <strong>di</strong>fesa della morale pubblica e privata ma<br />

questo ruolo è assolto in particolare dalla più tarda tra le istituzioni femminili<br />

amministrate dalla compagnia, le Forzate. anche in questo caso, le <strong>di</strong>rezioni<br />

originarie non vanno prese alla lettera, l’analisi mostra che l’associazione <strong>di</strong><br />

questa istituzione con le meretrici è sviante, essa pare piuttosto ri<strong>vol</strong>ta a proteggere<br />

dalla minaccia <strong>di</strong> scandalo il decoro <strong>di</strong> classi privilegiate e a riconfermare<br />

le giuste <strong>di</strong>stanze sociali nei rapporti sentimentali. emblematico il caso<br />

<strong>di</strong> margherita Prelli, che, come è stato eccezionalmente possibile ricostruire,<br />

fu internata per la sua relazione con il conte alfieri <strong>di</strong> magliano, grazie alle<br />

pressioni del cognato <strong>di</strong> quest’ultimo: è evidente che l’onore da <strong>di</strong>fendere,<br />

più che quello delle donne da ricoverare e delle famiglie da cui provenivano,<br />

era spesso quello <strong>di</strong> famiglie prestigiose, imbarazzate dal legame tra queste<br />

donne e un loro membro.<br />

23 Ibid., p. 210.<br />

24 Strocchia, 1999; Zarri, 2000.<br />

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