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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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lire a favore della vedova. deceduti i due coniugi il soccorso doveva ricevere<br />

e mantenere per sempre due giovani, una della famiglia e parentela gianinetti<br />

e una del casato della moglie, Fianda, ogni qual<strong>vol</strong>ta vi fosse la presenza <strong>di</strong><br />

«figlie povere e <strong>di</strong> qualità civile» da accettarsi all’età <strong>di</strong> un<strong>di</strong>ci anni, da mantenere<br />

sino a venti; queste ragazze dovevano ovviamente osservare le regole<br />

del soccorso 64 .<br />

con la restante cifra <strong>di</strong> lire 67.183 (dedotte quin<strong>di</strong> le 20.000 da darsi ai<br />

gianinetti) si sarebbero pagati gli altri cre<strong>di</strong>tori della massa madon 65 con rilascio<br />

della debita quietanza in cui si sarebbe fatta anche cessione delle ragioni<br />

<strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to.<br />

nel prosieguo della seduta orsini aveva chiesto al cavaliere giulio cesare<br />

Frichignono <strong>di</strong> castellengo, con<strong>di</strong>rettore delle case della compagnia, <strong>di</strong><br />

far visitare e stimare da persona capace la casa madon. era seguita la perizia<br />

dell’ingegner Francesco antonio Bellino 66 che aveva trovato i muri e i tetti<br />

in buon stato così come le <strong>vol</strong>te e «stibbi» (stipiti), il tutto in buona qualità,<br />

sebbene gli «sterniti» (pavimenti), un solaio e le logge necessitassero <strong>di</strong> qualche<br />

riparazione; la stima era <strong>di</strong> lire 87.200. la compagnia accettò la proposta,<br />

convenendo sulla necessità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> un altro e<strong>di</strong>ficio per ricoverare<br />

le “figliole” del soccorso, a seguito dei lasciti già avvenuti e <strong>di</strong> quelli futuri,<br />

mentre per contro non era sperabile <strong>di</strong> poter ingran<strong>di</strong>re la casa attualmente<br />

posseduta, sita al termine della via <strong>di</strong> dora grossa. inoltre il soccorso avrebbe<br />

conseguito dei vantaggi con l’acquisto della casa e sito madon, date le sue<br />

ampie <strong>di</strong>mensioni. il 4 luglio dello stesso anno i cre<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> madon si radunarono<br />

presso l’abitazione <strong>di</strong> gianinetti per la ven<strong>di</strong>ta «alla compagnia <strong>di</strong> san<br />

<strong>Paolo</strong> e quietanza del monastero <strong>di</strong> santa margherita <strong>di</strong> chieri, liberazione<br />

<strong>di</strong> giuseppe gianinetti alla detta compagnia, et quitanza del conte giacomo<br />

luigi occello, et conte giuseppe saluzzo».<br />

con l’acquisto della casa madon nel 1752 si rese <strong>di</strong>sponibile l’area su cui<br />

esisteva l’attiguo deposito del legname, su quest’ultima fu decisa l’e<strong>di</strong>ficazione<br />

della nuova sede della casa del soccorso. il progetto esecutivo fu affidato<br />

all’architetto giovanni Battista casasopra 67 , che fu pagato il 15 <strong>di</strong>cembre<br />

1753 lire 117 «per aver firmato il <strong>di</strong>segno coi suoi profili, e misure della nuova<br />

64 nell’atto si dovevano specificare le famiglie delle casate gianinetti e Fianda, i cui <strong>di</strong>scendenti<br />

avrebbero goduto in perpetuo delle due piazze.<br />

65 il progetto fu redatto dal gianinetti e dall’avvocato rostagno a nome della massa cre-<br />

<strong>di</strong>tizia.<br />

66 la relazione d’estimo era datata 22 aprile 1752. Per l’ingegner Bellino cfr. Brayda - Coli<br />

- Sesia, 1963, p. 15.<br />

67 giovanni Battista casasopra (gentilino, svizzera, 18 settembre 1720-1772) approvato<br />

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