14.06.2013 Views

vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

per l’ampiezza dei locali e la vicinanza con la campagna si configurava come<br />

più idonea alla crescita delle studentesse.<br />

centrale e non a caso era il cortile dell’istituto, per la grande attenzione<br />

posta agli esercizi ginnici che vi venivano praticati. anche le passeggiate<br />

scolastiche si inserivano in un <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> cura del corpo. Frutto della trasposizione<br />

delle attività praticate dalle società ginnastiche sorte sul territorio<br />

piemontese, «l’uso <strong>di</strong>dattico della passeggiata […] era <strong>di</strong>ventato una prassi<br />

educativa <strong>di</strong> grande importanza, tanto che si era venuta formando a poco a<br />

poco una piccola ‘scienza’ pedagogica delle passeggiate scolastiche» 244 .<br />

6.2 Le relazioni con la famiglia<br />

la vita in istituto, come si è già potuto osservare, appariva in tutte le sue<br />

attività rigidamente regolata. a questo stato <strong>di</strong> cose non si sottraeva nemmeno<br />

l’incontro tra le alunne e le rispettive famiglie. alle ospiti dell’educatorio<br />

era consentito incontrare i propri cari solo una <strong>vol</strong>ta alla settimana, «nei giorni<br />

e nelle ore stabilite dalla <strong>di</strong>rettrice» 245 . anche per le uscite vigeva un’attenta<br />

scansione: erano limitate ad una sola domenica al mese, alle festività civili e<br />

religiose e agli onomastici e compleanni dei genitori o tutori. naturalmente vi<br />

erano poi le vacanze estive ed alcuni giorni <strong>di</strong> «licenza» concessi per il periodo<br />

natalizio e pasquale. le fanciulle che non ritornavano in famiglia neppure<br />

durante le vacanze scolastiche potevano rimanere in istituto, «salvo il pagamento<br />

– si precisa nel regolamento del 1925 – della retta supplementare» 246 .<br />

alla sola <strong>di</strong>rettrice spettava il compito <strong>di</strong> concedere «permessi straor<strong>di</strong>nari<br />

<strong>di</strong> uscita durante l’anno scolastico», ma esclusivamente per gravi motivi famigliari<br />

e <strong>di</strong> salute.<br />

le relazioni con la famiglia d’origine o con il tutore non si esaurivano<br />

nelle uscite e negli incontri programmati. vi era, infatti, un’altra forma <strong>di</strong><br />

collegamento, rappresentato dal carteggio. Pratica ai giorni nostri ormai in<br />

<strong>di</strong>suso, la corrispondenza rappresentava al tempo un mezzo estremamente<br />

<strong>di</strong>ffuso e fortemente sentito 247 . non a caso, anche in questo campo, le <strong>di</strong>sposizioni<br />

non erano <strong>di</strong> certo approssimative. nell’art. 89 del regolamento del<br />

1914 si riportava che «le alunne possono carteggiare coi loro genitori o tutori<br />

244 Bonetta, 1990, p. 202.<br />

245 assP, ii, EDI, Regolamenti, 4519, regolamento 1914, art. 88. l’incontro con i parenti fu<br />

esteso a due <strong>vol</strong>te alla settimana nel corso del novecento.<br />

246 assP, ii, EDI, 4521, regolamento 1925, art. 73.<br />

247 come riportato in precedenza, alla corrispondenza con la famiglia venivano riservate<br />

circa tre ore del pomeriggio della domenica.<br />

271

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!