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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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pianoforte e mandolino, e il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> figura o paesaggistico. le alunne ammesse<br />

nell’istituto dovevano aver già ricevuto una qualche preparazione scolastica<br />

al momento dell’ingresso all’educatorio. Per questa ragione, prima <strong>di</strong><br />

entrare, tutte venivano «sottoposte ad un esame <strong>di</strong> classificazione» 242 che ne<br />

attestava capacità e conoscenze <strong>di</strong> base. si ricorda che, salvo i casi particolari<br />

più <strong>vol</strong>te ricordati, potevano accedere le alunne con un’età non minore <strong>di</strong><br />

sette anni (poi portati a sei) e non maggiore <strong>di</strong> quattor<strong>di</strong>ci. la richiesta che<br />

fossero già in grado <strong>di</strong> leggere e scrivere non appare, tuttavia, scontata: l’alto<br />

tasso <strong>di</strong> analfabetismo in cui versava l’italia era frutto <strong>di</strong> una situazione<br />

problematica, in alcuni casi drammatica. una tale relazione può essere analizzata<br />

sotto due <strong>di</strong>versi punti <strong>di</strong> vista, che non appaiono, tuttavia, del tutto<br />

<strong>di</strong>sgiunti: il primo poteva <strong>di</strong>pendere dalla necessità <strong>di</strong> partire da un livello <strong>di</strong><br />

preparazione che garantisse il raggiungimento degli obiettivi <strong>di</strong>dattici previsti<br />

dal piano <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o; il secondo riguardava, invece, la popolazione alla quale si<br />

ri<strong>vol</strong>geva la scuola dell’educatorio, popolazione <strong>di</strong> estrazione sociale alta, e<br />

come tale bisognosa <strong>di</strong> una formazione più elevata.<br />

dai programmi e dalla rigida impostazione scolastica vigente si può dedurre<br />

che le lezioni fossero improntate al vecchio stile della <strong>di</strong>dattica frontale<br />

malgrado, soprattutto nei primi due decenni del novecento, si stesse <strong>di</strong>ffondendo<br />

in parte dell’europa e degli stati uniti un nuovo interesse nei confronti<br />

dell’infanzia, che toccò profondamente anche la scuola e le modalità<br />

<strong>di</strong> insegnamento. già sul finire dell’ottocento, infatti, in america e in europa<br />

si assisteva alla nascita delle prime “scuole nuove” nelle quali gli allievi<br />

erano chiamati in prima persona a partecipare al loro percorso formativo,<br />

esprimendo i propri interessi e manifestando le proprie curiosità sulla base<br />

dei quali venivano poi definite le materie <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. Kerschensteiner, dewey,<br />

claparède, Ferrière, décroly, furono i promotori <strong>di</strong> quel nuovo orientamento<br />

pedagogico e culturale, oggi conosciuto sotto il nome <strong>di</strong> “attivismo”, che<br />

prese le mosse col fiorire delle prime “scuole nuove”. incentrate sul rispetto<br />

assoluto dell’interesse dell’alunno, le scuole nuove si caratterizzarono per<br />

un’organizzazione scolastica il più possibile flessibile e armonica, nella quale<br />

lo studente poteva veramente sperimentare e sod<strong>di</strong>sfare i propri bisogni <strong>di</strong><br />

242 assP, ii, EDI, Regolamenti, 4519, regolamento 1914, art. 50. erano escluse dalla prova<br />

<strong>di</strong> selezione le alunne provenienti dalle scuole governative o pareggiate, le quali accedevano<br />

<strong>di</strong>rettamente alla classe successiva a quella <strong>di</strong> provenienza. in questo caso, era sufficiente<br />

presentare la pagella scolastica accompagnata dal “nulla osta” del <strong>di</strong>rigente dell’istituto <strong>di</strong><br />

provenienza. nei regolamenti successivi a quello del 1914 non si fa più riferimento alla prova<br />

<strong>di</strong> selezione, che si può ipotizzare fosse stata eliminata in virtù della richiesta a tutte le<br />

alunne dell’attestato rilasciato dalla scuola frequentata.<br />

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