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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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tanto all’istituto tecnico superiore quanto al magistrale superiore, come a quel<br />

tipo speciale <strong>di</strong> scuola femminile complementare che si s<strong>vol</strong>gerà in seguito 131 .<br />

Per quanto riguarda l’istruzione superiore, mentre per l’istituto tecnico<br />

e per quello magistrale ci si atteneva fedelmente ai programmi governativi,<br />

una particolare attenzione veniva ri<strong>vol</strong>ta alla scuola complementare superiore,<br />

che fu presentata come la scuola «veramente propria, speciale, libera<br />

dell’educatorio». in essa<br />

pur continuando su larga base lo stu<strong>di</strong>o letterario e quello delle lingue straniere,<br />

la giovinetta è istruita su argomenti <strong>di</strong> vita pratica e sugli obblighi che essa sarà<br />

per contrarre nella famiglia, come <strong>di</strong>rettrice <strong>di</strong> casa e come madre in modo tale<br />

che a 17 o 18 anni potrà avere un corredo <strong>di</strong> cognizioni pratiche e abilità da saper<br />

reggere la famiglia nelle molteplici sue forme e negli aspetti suoi più complessi 132 .<br />

la scuola complementare superiore ovviava ai problemi conseguenti<br />

all’abolizione della scuola me<strong>di</strong>a femminile e restituiva alle famiglie la possibilità<br />

<strong>di</strong> scegliere per le proprie figlie un’educazione meno classica e più<br />

ispirata alla praticità. si attribuiva al percorso formativo in questione un indubbio<br />

«valore sociale» 133 .<br />

già tre anni dopo avvenne, però, un vero e proprio stra<strong>vol</strong>gimento.<br />

nell’anno accademico 1926/1927 i corsi pareggiati furono soppressi e presso i<br />

locali dell’educatorio in piazza Bernini fu ospitato il regio istituto magistrale<br />

domenico Berti, «più tra<strong>di</strong>zionalmente adatto per amore<strong>vol</strong>e e severa educazione,<br />

per serietà e tranquillità <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e più modernamente confacente per<br />

trattamento» 134 . le alunne potevano così accedere alla formazione magistrale<br />

pubblica, mentre all’educatorio non rimanevano che «il corso elementare<br />

e l’asilo d’infanzia ed altri speciali insegnamenti interni, utili a completare<br />

l’educazione e la cultura intellettuale e pratica delle convittrici» 135 . il quadro<br />

sembrava ormai definito: l’educatorio si occupava del primo grado <strong>di</strong> istruzione,<br />

accogliendo le fanciulle in regime <strong>di</strong> convitto, semiconvitto o esternato,<br />

e delegava la preparazione <strong>di</strong> secondo e terzo livello all’istituto Berti. il processo<br />

<strong>di</strong> riorganizzazione comportò note<strong>vol</strong>i <strong>di</strong>fficoltà. si trattava, infatti, <strong>di</strong><br />

131 assP, ii, EDI, Mo<strong>di</strong>fiche all’assetto scolastico interno, 4546, rior<strong>di</strong>namento scolastico,<br />

1924. i corsivi sono presenti sull’originale, che evidenzia in grassetto “scuola femminile”.<br />

132 Ibidem.<br />

133 Ibidem.<br />

134 assP, ii, EDI, Regolamenti, 4522.<br />

135 Ibidem.<br />

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