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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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la formazione dei propri figli. Per quanto riguardava l’istruzione secondaria<br />

classica e tecnica, era previsto che comuni ed enti morali potessero provvedere<br />

attraverso l’apertura <strong>di</strong> scuole i cui titoli erano equiparabili, ossia «pareggiati»<br />

a quelli delle scuole statali, purché fossero stati adottati i regolamenti<br />

e i programmi delle scuole statali stesse, mentre a livello universitario solo le<br />

università statali godevano <strong>di</strong> riconoscimento. con opportune e limitate revisioni,<br />

l’or<strong>di</strong>namento scolastico fissato dalla legge casati rimase sostanzialmente<br />

immutato fino al 1923, tempo in cui venne messa a punto una nuova<br />

riforma della scuola.<br />

Benché la legge del 1859 avesse previsto l’obbligo per i comuni <strong>di</strong> istituire<br />

scuole elementari inferiori e per i genitori l’obbligo <strong>di</strong> iscrivere i propri<br />

figli, sia maschi, sia femmine, in assenza <strong>di</strong> sanzioni e adeguati controlli<br />

ciò rimase lettera morta. solo nel 1877 il ministro michele coppino riuscì<br />

ad imporre per legge l’obbligo d’istruzione per tutti i fanciulli dai sei ai nove<br />

anni: questo si tradusse nell’obbligo <strong>di</strong> frequenza del corso inferiore della<br />

scuola elementare. erano previste sanzioni pecuniarie per i genitori che non<br />

avessero rispettato tale impegno; la funzione <strong>di</strong> controllo spettava ai comuni,<br />

nella figura del sindaco, il cui compito era quello <strong>di</strong> vigilare, denunciare e<br />

sanzionare chi si fosse rifiutato <strong>di</strong> mandare il proprio figlio a scuola 112 . l’obbligo<br />

scolastico venne ulteriormente esteso fino al do<strong>di</strong>cesimo anno <strong>di</strong> età<br />

nel 1904 per <strong>vol</strong>ere del ministro vittorio emanuele orlando, che rior<strong>di</strong>nò la<br />

scuola elementare articolandola in un corso inferiore quadriennale e in uno<br />

superiore biennale 113 .<br />

tutte le riforme del sistema scolastico piemontese e italiano vennero<br />

recepite e fatte proprie dalla compagnia <strong>di</strong> san <strong>Paolo</strong> prima e delle opere<br />

pie poi: nel 1851, nella casa del soccorso era garantita l’istruzione elementare<br />

superiore e inferiore 114 ; il regolamento del 1853 prevedeva che gli stu<strong>di</strong><br />

venissero sud<strong>di</strong>visi in cinque anni, <strong>di</strong> cui quattro costituivano il corso elementare<br />

e il quinto ed ultimo risultava <strong>di</strong> «complemento» 115 . nel 1897, quando<br />

ormai era compiuta la trasformazione delle case nell’educatorio duchessa<br />

isabella, l’educazione intellettuale comprendeva la scuola elementare, i corsi<br />

complementari e normali pareggiati, e il «corso triennale superiore <strong>di</strong><br />

112 Ibid., pp. 97-100.<br />

113 Ibidem.<br />

114 assP, i, CSP, Or<strong>di</strong>nati-Verbali, 23, seduta del 12 gennaio 1851. in questo documento è<br />

riportata la decisione presa dai congregati <strong>di</strong> assegnare «lo stipen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> annue lire duecento<br />

caduna alle tre maestre della scuola dell’insegnamento elementare superiore […] e annue<br />

lire centocinquanta alla maestra dell’insegnamento elementare inferiore».<br />

115 assP, i, Socc.-Dep., 250/1, regolamento 1853.<br />

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