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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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<strong>di</strong> <strong>di</strong>versa ispirazione fu invece la legge del 1890, <strong>vol</strong>uta da crispi in<br />

seguito ad una lunga e dettagliata indagine sulle opere pie. la commissione<br />

reale d’inchiesta nominata nel 1880 per cercare <strong>di</strong> far luce sul mondo delle<br />

istituzioni assistenziali evidenziò la frammentazione dei patrimoni in una miriade<br />

<strong>di</strong> me<strong>di</strong>e e piccole fondazioni e l’ineguale <strong>di</strong>stribuzione geografica dei<br />

patrimoni pii, concentrati in larga misura in Piemonte e lombar<strong>di</strong>a 44 . crispi<br />

tentò, pertanto, <strong>di</strong> mettere or<strong>di</strong>ne istituendo in ogni comune le congregazioni<br />

<strong>di</strong> carità e trasformando le opere pie in istituzioni pubbliche <strong>di</strong> beneficenza<br />

(iPB) 45 . cambiava la mentalità alla base della riforma legislativa: le opere<br />

pie iniziavano ad acquisire un carattere <strong>di</strong> intervento “pubblico” e si allontanavano<br />

gradualmente dal loro assetto privatistico. la necessità <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne<br />

si evidenziò nell’obbligo <strong>di</strong> concentrare le istituzioni elemosiniere (ormai<br />

poco utili al bisogno sociale), le opere pie <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni patrimoniali ridotte<br />

e quelle presenti nei comuni con meno <strong>di</strong> 10.000 abitanti, prevedendo per<br />

<strong>di</strong> più la possibilità per le opere <strong>di</strong> beneficenza con finalità similari <strong>di</strong> essere<br />

raggruppate in un’unica istituzione 46 . «la legge 17 luglio 1890 – scrive lepre<br />

– stabilì, infine, la ‘trasformazione obbligatoria’ delle istituzioni <strong>di</strong> beneficenza<br />

non più vitali o i cui fini risultassero superati dai moderni in<strong>di</strong>rizzi della<br />

beneficenza» 47 . crispi, inoltre, con il suo progetto <strong>di</strong> riforma escluse i parroci<br />

dalle congregazioni <strong>di</strong> carità, attirando su <strong>di</strong> sé le critiche del mondo cattolico<br />

italiano e incorrendo nell’opposizione del fronte clericale 48 . «il governo non<br />

saverio nitti, raccogliendo trent’anni <strong>di</strong> critiche, nel 1892 affermò che la legge rattazzi<br />

«aveva due scopi: 1) unificare la legge sulle opere pie in tutt’italia, e 2) liberare le opere<br />

pie dall’interferenza governativa abbandonandole a se stesse, in omaggio al ‘sistema della<br />

libertà’. tuttavia il ‘sistema della libertà’ mai come in questo caso si rivelò completamente<br />

fallimentare: gli abusi furono tali e talmente gravi che pubblicisti e scrittori famosi se ne<br />

occuparono ripetutamente». in particolare nitti faceva riferimento ad un utilizzo improprio<br />

delle risorse destinate ai poveri e ai bisognosi, «le opere pie erano <strong>di</strong>ventate oggetto <strong>di</strong> depredazione<br />

[…] grossi capitali sparivano senza che alcun beneficio ne derivasse ai poveri. le<br />

opere pie rurali, lontane dalle gran<strong>di</strong> città e prive <strong>di</strong> qualsiasi forma <strong>di</strong> sorveglianza, <strong>di</strong>vennero<br />

l’arena delle contese politiche locali servendo spesso ad interessi puramente personali<br />

o a scopi <strong>di</strong> parte» (Nitti, 1958, pp. 225-249).<br />

44 Per una lettura più approfon<strong>di</strong>ta dei risultati dell’inchiesta si vedano Farrell-<br />

Vinay, 1997, pp. 237 sgg., e Lepre, 1988, pp. 79 sgg.<br />

45 nel 1923, con il regio decreto del 30 <strong>di</strong>cembre, n. 2841, tale denominazione verrà mo<strong>di</strong>ficata<br />

in istituzione Pubblica <strong>di</strong> assistenza e Beneficenza (iPaB).<br />

46 ad essere oggetto <strong>di</strong> possibili trasformazioni erano le istituzioni riguardanti le doti <strong>di</strong><br />

monacazione, gli istituti per catecumeni, i ritiri o convitti con scopi <strong>di</strong> sola clausura e non<br />

<strong>di</strong> educazione della persona, le confraternite, ecc., tutte quelle opere che in sostanza non<br />

offrivano più un utile servizio al bisogno comune.<br />

47 Lepre, 1988, p. 129.<br />

48 l’opposizione cattolica si espresse attraverso le pagine delle riviste più importanti<br />

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