14.06.2013 Views

vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

delle opere pie <strong>di</strong> san <strong>Paolo</strong> si evince dal verbale del cda del 23 novembre<br />

1912, nel quale compare la vivace <strong>di</strong>scussione tra Pietro navassa e il collega<br />

giovanni Battista cagno. il primo, riassumendo la storia dell’educatorio<br />

duchessa isabella, sostenne l’impossibilità <strong>di</strong> «parlare <strong>di</strong> una trasformazione<br />

dell’educatorio, per ricondurlo al suo fine originario», spiegando che «una<br />

<strong>vol</strong>ta che il concentramento, la trasformazione o le altre riforme nel fine <strong>di</strong><br />

un’opera Pia sono <strong>di</strong>venute un fatto compiuto, non è più lecito tornarvi sopra<br />

per <strong>di</strong>sfare ciò che è stato fatto» 16 . al limite si <strong>di</strong>mostrò concorde nel<br />

ripristinare i posti all’istituto del Buon Pastore. l’amministratore cagno rispose<br />

con una certa fermezza e con valide argomentazioni alla posizione <strong>di</strong><br />

sostanziale immobilismo e rigi<strong>di</strong>tà del collega. dapprima ribadì il bisogno<br />

che taluni lasciti, i quali hanno una destinazione tutt’affatto speciale e dovevano<br />

servire ad un bisogno che era ed è vivamente sentito, quello <strong>di</strong> salvare dalla caduta<br />

morale tante povere ragazze pericolanti, siano richiamati al loro vero scopo,<br />

quale era nella mente dei testatori.<br />

Poi passò ad attaccare le motivazioni del navassa, sottolineando come<br />

non fosse sufficiente rifarsi ai<br />

decreti reali e ministeriali in forza dei quali tali lasciti vennero a<strong>di</strong>biti ad uno scopo<br />

<strong>di</strong>verso da quello prescritto dai testatori; perché, probabilmente al governo non è<br />

mai stata prospettata la questione se tali lasciti potessero destinarsi <strong>di</strong>versamente.<br />

e aggiunse che<br />

se anche oggi si sottoponesse il quesito al consiglio <strong>di</strong> stato, il responso sarebbe<br />

nel senso che debba rispettarsi la <strong>vol</strong>ontà dei testatori; poiché anche secondo la<br />

legge sulle istituzioni pubbliche <strong>di</strong> beneficenza, la trasformazione dei lasciti può<br />

essere fatta solo quando sia venuto a mancare il fine, o per il fine loro più non<br />

corrispondano ad un interesse della pubblica beneficenza<br />

e concluse sentenziando che «non crede che si possa sostenere che oggi non ci<br />

sia più bisogno <strong>di</strong> provvedere alle fanciulle pericolanti; oggi, con la corruzione<br />

che <strong>di</strong>laga, è più che mai necessario pensare alla salvezza ed alla redenzione<br />

<strong>di</strong> tante povere ragazze» 17 . egli invitava per questo il cda dell’istituto a rein<strong>di</strong>rizzare<br />

alcuni lasciti ai loro antichi propositi. la <strong>di</strong>rezione delle opere pie<br />

16 Ibidem.<br />

17 Ibidem. sulla stessa linea si pone la Prola Perino, autrice <strong>di</strong> un saggio sulla storia<br />

187

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!