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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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esisteva, inoltre, un sempre più ampio ceto che pensava a lavori intellettuali<br />

anche per le donne. in questo senso, quella dell’insegnante rappresentava<br />

un’ottima occupazione. <strong>di</strong> fatto, all’inizio dell’ottocento, avvenne anche per<br />

le donne quello che era successo ai maschi nella seconda metà del settecento.<br />

così come, con la laicizzazione della cultura, gli illuministi avevano dovuto<br />

arrangiarsi con lavori <strong>di</strong> proletariato intellettuale, quali il precettorato, la<br />

pubblicistica e la collaborazione a imprese e<strong>di</strong>toriali <strong>di</strong> gruppo, allo stesso<br />

modo, l’insegnamento offriva alle femmine la possibilità <strong>di</strong> esercitare un mestiere<br />

non solo apprezzato, ma anche universalmente riconosciuto come il più<br />

consono alla natura femminile.<br />

dal punto <strong>di</strong> vista dell’offerta, poi, istruzione ed educazione attirarono<br />

la sempre più convinta attenzione sia del pubblico sia del privato. certamente,<br />

la prima a muoversi, contribuendo anche a originare un circuito virtuoso<br />

tra domanda e offerta, fu la beneficenza privata, incarnata da alcune famiglie<br />

della grande aristocrazia subalpina. i già citati giulia e tancre<strong>di</strong> <strong>di</strong> Barolo,<br />

oltre a costanza e roberto d’azeglio, fondatori e animatori <strong>di</strong> scuole e istituzioni<br />

educative e assistenziali affidate a congregazioni religiose, vedevano<br />

nell’istruzione cristiana un mezzo sicuro su cui fondare non solo il mantenimento<br />

dell’or<strong>di</strong>ne costituito, ma anche il progresso sociale e produttivo della<br />

nazione. anche se un po’ più tar<strong>di</strong>vamente, lo stato neppure si lasciò sfuggire<br />

l’occasione per estendere alla componente femminile della popolazione quello<br />

straor<strong>di</strong>nario mezzo <strong>di</strong> coesione sociale che era la scuola, che la ri<strong>vol</strong>uzione<br />

francese prima e poi soprattutto l’impero napoleonico avevano <strong>di</strong>mostrato<br />

essere un formidabile veicolo dei valori funzionali al potere 12 .<br />

2. Tra pubblico e privato: la <strong>di</strong>fferenziazione dell’offerta<br />

sebbene i dati relativi alle classi femminili non siano sempre omogenei<br />

e <strong>di</strong> facile comparazione, sembra comunque corretto affermare che negli anni<br />

imme<strong>di</strong>atamente successivi all’apertura delle scuole comunali il numero <strong>di</strong><br />

allieve delle classi elementari aumentò pro<strong>di</strong>giosamente. certo, non bisogna<br />

<strong>di</strong>menticare che, in quegli stessi anni, crebbe anche l’alfabetizzazione maschile,<br />

grazie soprattutto alla rinnovata attenzione dello stato sabaudo nei<br />

confronti della scuola sancita dalla legge Boncompagni nel 1848, ma l’aumento<br />

del numero <strong>di</strong> studentesse è impressionante soprattutto se si pensa che<br />

12 su questi temi mi permetto <strong>di</strong> rimandare a Bianchini, 2008.<br />

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