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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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camicie e collari, si producevano bottoni e si inamidava. al soccorso inoltre,<br />

sin dal 1731 fu introdotta per <strong>vol</strong>ontà regia la lavorazione dei pizzetti «alla<br />

foggia <strong>di</strong> malines e valenciene» 261 . a tal fine fu accettata nell’opera la figlia<br />

magas, che si trovava ricoverata all’ospedale <strong>di</strong> carità e che era una delle otto<br />

figlie a cui un certo Boleman, mastro fabbricatore, aveva insegnato tale arte.<br />

le giovani lavoravano tutte insieme, potevano accompagnare il lavoro<br />

col canto, purché non si cantassero canzoni vane ma e<strong>di</strong>ficanti, oppure parlare<br />

fra loro a bassa voce, ma non in segreto. era compito delle invigilatrici<br />

esercitare un’azione <strong>di</strong> controllo, osservare come le sottoposte attendevano ai<br />

lavori e parlavano, e se necessario informarne i superiori.<br />

si lavorava per commesse esterne o a beneficio della casa, e in entrambi<br />

i casi la gestione delle attività lavorative era nelle mani della madre, che la<br />

s<strong>vol</strong>geva avvalendosi della collaborazione della sottomadre, della governante<br />

e delle maestre.<br />

le prime due infatti, insieme alla madre, oltre a insegnare e seguire la<br />

realizzazione dei lavori, dovevano tenere i contatti con i committenti, registrare<br />

ogni commessa presa e consegnata, e <strong>di</strong>stribuire il lavoro con equità,<br />

esigendo dalle figlie «con <strong>di</strong>scretezza quel solo che possono fare, compatendo<br />

le inabili» e privilegiando le donne più bisognose. e se la giovane età della<br />

maggior parte delle figlie del soccorso e del deposito rendeva l’insegnamento<br />

particolarmente impegnativo, l’inesperienza a qualsiasi lavoro delle donne<br />

delle Forzate, benché <strong>di</strong> età matura, non lo alleggeriva 262 .<br />

nel 1777 la sottomadre del deposito, delfina Presbitero, fu così impegnata<br />

nel tagliare e restituire i lavori e nella tenuta dei libri da non riuscire più<br />

a s<strong>vol</strong>gere il suo lavoro. cosicché, non potendo avere un proprio guadagno, la<br />

congregazione decise <strong>di</strong> accordarle 30 lire annue 263 .<br />

a rendere ancor più <strong>di</strong>fficoltosa la situazione si aggiungeva lo scarso<br />

interesse delle allieve, che avevano profitti bassi in termini <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento,<br />

resa e qualità del lavoro. in<strong>di</strong>viduando la causa <strong>di</strong> ciò nell’assenza <strong>di</strong> stimoli,<br />

all’interno del soccorso si ricorse alla saltuaria <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> premi, che generalmente<br />

erano portati dagli amministratori in occasione delle visite annue.<br />

stando alle cifre menzionate, doveva trattarsi <strong>di</strong> incentivi molto piccoli e ri-<br />

261 assP, i, CSP, Repertori dei lasciti, 163, s.v. «soccorso»; Socc., Or<strong>di</strong>nati, 251, or<strong>di</strong>nato<br />

del 30 settembre 1731. malines e valenciene sono due località delle Fiandre in cui era particolarmente<br />

viva questa forma <strong>di</strong> artigianato. erano le zone in cui si realizzava il “punto<br />

Bruxelles” e il “punto d’inghilterra”.<br />

262 assP, i, Dep.-Forz., Or<strong>di</strong>nati, 252, or<strong>di</strong>nato del 6 marzo 1754.<br />

263 Ibid., or<strong>di</strong>nato del 29 aprile 1777.<br />

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