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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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tornando al soccorso e alle uscite in assenza <strong>di</strong> dote, incontriamo i casi,<br />

per altro unici, <strong>di</strong> teresa carlotta ra<strong>di</strong>cati <strong>di</strong> Primeglio e <strong>di</strong> maria orsola<br />

Bessan, che uscirono per accu<strong>di</strong>re i genitori. la prima uscì nel 1788 per andare<br />

ad assistere i genitori rimasti soli dopo la collocazione in matrimonio<br />

della sorella maggiore, nonostante avesse già ottenuto una piazza vitalizia per<br />

intercessione del re. la seconda invece uscì dopo 11 anni, nel 1789, per accu<strong>di</strong>re<br />

il padre, ma l’opera le riconobbe comunque il <strong>di</strong>ritto alla dote crosa e si<br />

impegnò a dargliela in caso <strong>di</strong> matrimonio, come avvenne in effetti nel 1792 202 .<br />

infine, un’altra buona parte <strong>di</strong> uscite senza dote riguardano il periodo<br />

napoleonico e quello imme<strong>di</strong>atamente successivo. in questi casi gli ingressi<br />

sono accompagnati già dall’in<strong>di</strong>cazione della data in cui era prevista l’uscita.<br />

a questo punto la collocazione in matrimonio <strong>di</strong>venne un compito del tutto<br />

estraneo all’istituzione e la stessa concessione della dote un elemento meno<br />

consueto e più marginale 203 .<br />

Per ciò che riguarda le monacazioni, il loro numero appare più rilevante<br />

al deposito che al soccorso. va tuttavia tenuto presente che i casi rilevati al<br />

deposito si collocano nella prima metà del settecento, quin<strong>di</strong> prima del passaggio<br />

sotto la protezione regia e del cambiamento <strong>di</strong> nome in opera delle<br />

convertite. è possibile che dopo questi cambiamenti la percentuale <strong>di</strong> monacazioni<br />

si sia abbassata anche al deposito. lo suggerisce un documento del<br />

1758 che, lamentando la definizione <strong>di</strong> “convertite” – che giu<strong>di</strong>ca inadatta per<br />

chi è caduta nel peccato o è sospetta <strong>di</strong> esservi caduta e dannosa e lesiva per<br />

l’onestà <strong>di</strong> chi non è sospettata <strong>di</strong> esservi caduta – fa presente che recentemente<br />

due figlie non sono state accettate nel monastero <strong>di</strong> santa maria maddalena<br />

forse perché provenivano dall’opera delle convertite 204 .<br />

al soccorso coloro che presero l’abito erano prevalentemente pensionarie,<br />

le informazioni evidenziano inoltre che esse erano per lo più a carico<br />

dell’ufficio pio o <strong>di</strong>scendenti <strong>di</strong> fondatori <strong>di</strong> piazze private, e con tempi<br />

<strong>di</strong> permanenza nell’opera tendenzialmente più lunghi rispetto alla me<strong>di</strong>a 205 .<br />

202 assP, i, Socc., Or<strong>di</strong>nati, 251; CSP, Repertori dei lasciti, 163, s.v. «soccorso», or<strong>di</strong>nati del<br />

20 gennaio 1788 e dell’8 novembre 1789.<br />

203 anna Barbara au<strong>di</strong>berti e Franca maria luisa albera, ad esempio, uscirono nel gennaio<br />

del 1800 perché avevano compiuto le età previste dalle piazze che occupavano, e senza<br />

dote (assP, i, CSP, Repertori dei lasciti, 163, s.v. «soccorso», or<strong>di</strong>nato del 19 gennaio 1800).<br />

204 assP, i, Dep., 249, fasc. 9; ast, Luoghi pii <strong>di</strong> qua dai monti, m. 20, fasc. 1, «relazione<br />

dell’origine e progresso dell’opera delle convertite della città <strong>di</strong> torino, con progetto per<br />

l’erezione <strong>di</strong> una nuova casa».<br />

205 tra i casi vi sono quello della damigella Bomport che entrò nel 1690 e vi restò per 13<br />

anni, e la cui pensione fu pagata dall’ufficio pio; quello <strong>di</strong> Prudentia vagnona, anch’essa con<br />

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