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vol I 685 [PDF] - Compagnia di San Paolo

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le circostanze, e soprattutto avrebbe potuto accordare più tempo alle figlie<br />

pensionarie, se per qualche loro qualità personale fossero state riconosciute<br />

d’utilità all’opera 185 . <strong>di</strong> fatto, non si stabiliva nulla per affrontare il problema<br />

e lo si rimandava alla pura <strong>di</strong>screzione <strong>di</strong> chi avrebbe dovuto decidere su ogni<br />

situazione concreta. si tornava a riba<strong>di</strong>re la possibilità <strong>di</strong> tempi più lunghi per<br />

le pensionarie e più brevi per coloro che erano a carico dell’opera, fenomeno<br />

che era già in atto. in effetti, se analizziamo chi erano coloro che restarono<br />

per più tempo ci ren<strong>di</strong>amo conto che si trattava <strong>di</strong> coloro che occuparono in<br />

prevalenza piazze <strong>di</strong> fondazione privata 186 .<br />

d’altronde, la preoccupazione che un turnover troppo rapido delle figlie<br />

avrebbe arrecato «il pregiu<strong>di</strong>cio <strong>di</strong> dover <strong>di</strong>stribuire maggior numero <strong>di</strong><br />

doti, e così convertire in queste [vale a <strong>di</strong>re in doti] parte del fondo destinato<br />

al mantenimento delle Figlie <strong>di</strong> detta opera» indusse fin dal maggio 1779 a<br />

stabilire che per avere <strong>di</strong>ritto alla dote crosa, le figlie dovevano «restare nella<br />

piazza loro accordata sino all’età <strong>di</strong> anni 30, salvoché loro si presenti prima<br />

l’occasione <strong>di</strong> condecente matrimonio, od abbiano in contrario qualche legittima<br />

causa da approvarsi dalla compagnia» 187 .<br />

nemmeno il periodo napoleonico rappresentò un momento <strong>di</strong> rottura<br />

per ciò che riguarda questo aspetto, e anche la fase imme<strong>di</strong>atamente successiva<br />

alla caduta del regime non mostra segni <strong>di</strong> un cambiamento imme<strong>di</strong>ato 188 .<br />

dal fenomeno delle lunghe permanenze non fu interamente esente<br />

neppure l’opera delle forzate. il problema fu avvertito sin dal 1754, quando si<br />

iniziò a sottolineare la necessità <strong>di</strong> cercare una sistemazione per alcune donne<br />

189 . ma persistette anche in seguito. lo <strong>di</strong>mostra un elenco del 1762 in cui<br />

due donne risultano accolte da <strong>di</strong>eci anni. tuttavia, la presenza <strong>di</strong> altre sette<br />

185 assP, i, CSP, Repertori dei lasciti, 163, s.v. «soccorso».<br />

186 la damigella anna maria Pettigiani restò per <strong>di</strong>ciassette anni in una piazza crosa, fino<br />

al ricevimento della dote nel 1770; margherita carrera fu internata dal 1757 al 1778, anno in<br />

cui ricevette la dote crosa; catta maddalena Bertolotta restò in una piazza crosa dal 1758 al<br />

1782. anche marianna cantù, come già evidenziato, entrò come pensionaria nel 1761, passò<br />

in una piazza crosa nel ’66 e gabuti nel ’67, dove restò fino alla morte, avvenuta nel 1779;<br />

teresa maria destefanis fu accolta per quattror<strong>di</strong>ci anni in una piazza cavour (assP, i, CSP,<br />

Repertori dei lasciti, 163, s.v. «soccorso»; Repertori degli or<strong>di</strong>nati, 27; Socc., Or<strong>di</strong>nati, 251).<br />

187 assP, i, Socc., Or<strong>di</strong>nati, 251, or<strong>di</strong>nato del 30 maggio 1779, cc. 34-42.<br />

188 rosa Felicita mariana gabriela Buzano che fu ammessa nel 1793, uscì solo nel 1811,<br />

dopo 18 anni, mentre per vittoria demodè fu stabilito, fin dal momento della sua ammissione<br />

in una piazza Bernocco, nel 1811, che sarebbe uscita nel 1819; analogamente, per angela<br />

gallo, entrata nel 1813, fu stabilito come anno <strong>di</strong> uscita il 1818, prevedendo quin<strong>di</strong> una permanenza<br />

<strong>di</strong> cinque anni; mentre elisabetta vay fu ammessa nel 1816 stabilendo che sarebbe<br />

uscita nel 1823, dopo sette anni (assP, i, 167, libro in<strong>di</strong>cante i posti ... 1788).<br />

189 assP, i, Dep.-Forz., Or<strong>di</strong>nati, 252, or<strong>di</strong>nato del 6 marzo 1754.<br />

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