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Tecnologie <strong>Top</strong> Level –Advanced Technologies for Protection and Insulation-<br />
LA SINDROME DELLA “CASA MALATA”.<br />
Negli ambienti domestici e produttivi si nascondono moltissimi inquinanti nocivi per la<br />
salute. Conosciuto come anche come SBS (SICK BUILDING SYNDROME- Sindrome<br />
dell’edificio malato), l’SBS è stato riconosciuto come malattia dall’OMS (Organizzazione<br />
Mondiale della Sanità) nel 1983. Si ritiene che tali inquinanti si originino dall’esposizione<br />
acuta e prolungata a sostanze chimiche quali: colle usate per la tappezzeria e mobili, toner<br />
di stampanti e fotocopiatrici, prodotti spray, detersivi, disinfettanti e insetticidi<br />
(pentaclorofenolo), resine per pavimenti e, non da ultimo, dalle vernici da intonaco usate<br />
per decorare soffitti e pareti.<br />
Soprattutto in quest’ultima categoria si annidano i pericoli derivanti dai solventi e dai<br />
Composti Organici Volatili (VOC), il più famigerato tra i quali vi è la formaldeide, contenuta<br />
nelle colle, la quale può provocare pesanti effetti sulla salute tra cui alterazioni gravi e<br />
disagi sensoriali. Altri Composti Organici Volatili sono: gli idrocarburi, le aldeidi, i clorurati.<br />
Diversificate fonti di inquinamento domestico sono rappresentate da: fumo di sigaretta<br />
(compreso il fumo passivo), smog apportato dai ricambi d’aria, scarsa manutenzione e<br />
pulizia degli impianti di condizionamento e/o ventilazione, gli inquinanti sugli indumenti, la<br />
vicinanza a strade, autostrade e grandi vie di transito, zone industriali e siti produttivi.<br />
L’emissione di tossine, inspirate dal nostro organismo provenienti dai materiali sintetici e<br />
chimici utilizzati nella moderna edilizia, unitamente al ristagno degli inquinanti dovuti alla<br />
scarsa circolazione d’aria in ambienti domestici sempre più “sigillati”, possono produrre,<br />
anche in individui sani, i seguenti sintomi: irritazioni delle mucose, lacrimazione, rinorrea,<br />
cefalee, difficoltà di concentrazione, capogiri, nausee, problemi respiratori, dermatiti<br />
allergiche, secchezze cutanee ed alterazioni dell’umore.<br />
Non va assolutamente sottovalutato l’inquinamento indoor prodotto da <strong>batteri</strong>, <strong>muffe</strong>,<br />
<strong>funghi</strong> e <strong>lieviti</strong>, sui quali ci soffermeremo. Questi microrganismi possono essere a volte<br />
anche letali in quanto nascono, crescono e si sviluppano molto rapidamente, con<br />
meccanismi di riproduzione esponenziali.<br />
I microrganismi si riproducono secondo ritmi esponenziali.<br />
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Perché si formano le <strong>muffe</strong>?<br />
Per capire i meccanismi di formazione e proliferazione delle <strong>muffe</strong> vanno chiariti alcuni<br />
concetti e leggi fisiche (termodinamica dei fluidi) responsabili della formazione della<br />
condensa (o condensazione).<br />
Viene definita “condensazione” il fenomeno fisico per cui il vapor d’acqua passa dallo<br />
stato gassoso a quello liquido. In funzione della temperatura, l’aria può trattenere<br />
una certa quantità di vapore, fino ad un valore limite, oltre il quale essa diventa<br />
satura e si verifica la “condensazione”. La quantità di vapor d’acqua che l’aria può<br />
trattenere nel suo volume aumenta con l’aumentare della temperatura. In condizioni<br />
climatiche caratterizzate da temperature esterne più basse di quelle interne, il vapor<br />
d’acqua tende a “spostarsi” dall’interno dell’edificio verso l’esterno, cioè a migrare<br />
attraverso gli elementi costruttivi. Non essendo adeguate le capacità di smaltimento<br />
delle eccessive umidità, i supporti giungono a “saturazione”.<br />
Esempio di condensazione.<br />
La condensazione quindi si produce per il repentino raffreddamento dell’aria,<br />
che giunge a saturazione, quando entra a contatto con una superficie fredda.<br />
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Tipica condensazione su infisso.<br />
La condensazione può essere superficiale o interstiziale.<br />
La condensazione superficiale si manifesta in due modi: BAGNA quando incontra<br />
superfici impermeabili (metalli, marmo, gradini, pvc, ceramica, intonaci cementizi,<br />
vetro,…); è riconoscibile dai visibili gocciolamenti. MACCHIA quando incontra superfici<br />
assorbenti (gesso, cartongesso, intonaco di calce, laterizi…); è riconoscibile per la<br />
formazione di vistose rosette (<strong>muffe</strong> e colonie <strong>batteri</strong>che).<br />
Muffa. Visibile anche ad occhio nudo.<br />
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Perché si forma la condensa?<br />
Le leggi della fisica e della psicrometria.<br />
Funziona così: in funzione della temperatura, abbiamo visto che l’aria può trattenere<br />
una certa quantità di vapore, fino ad un valore limite, oltre la quale essa diventa satura<br />
e si verifica la “condensazione”. La quantità di vapor d’acqua che l’aria può trattenere<br />
nel suo volume aumenta con l’aumentare della temperatura.<br />
Esempi pratici di condensazione.<br />
t °C C aria<br />
20<br />
20<br />
20<br />
20<br />
20<br />
25<br />
25<br />
25<br />
HR %<br />
40<br />
50<br />
60<br />
70<br />
80<br />
50<br />
60<br />
70<br />
HR=umidità relativa.<br />
DP= Punto di Rugiada del supporto.<br />
DP t °C C supp. supp<br />
6<br />
8,8<br />
12<br />
14,8<br />
16,2 6,2<br />
166<br />
16,4<br />
Dalla tabella sopra riportata si evincono i valori delle temperature minime che i supporti<br />
non devono raggiungere; al di sotto di tali valori si innescano i fenomeni condensativi.<br />
Dalla stessa tabella è facile evincere che, per evitare il fenomeno condensativo, si può<br />
agire in due modi:<br />
a) controllando l’umidità relativa;<br />
b) innalzando la temperatura dell’aria e/o dell’involucro abitativo (pareti, soffitti e<br />
pavimenti).<br />
19<br />
L’aria può contenere una quantità finita di vapor d’acqua!!<br />
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Tabella T e riassuntiva r s n i del e contenuto o te u o di i vapor d’ d acqua c u massimo ma imo<br />
contenibile c n in g/Kg /K di d aria r secca s c al l variare i e della ll t °C.<br />
T aria a ia in n °C<br />
-20 20<br />
-10 10<br />
0<br />
10<br />
20<br />
30<br />
40<br />
50<br />
100<br />
g/Kg g/ g<br />
0,63 0, 3<br />
1,6 1,<br />
3,78<br />
7,63<br />
14,7<br />
27,2<br />
48,8<br />
86,2<br />
La tabella sopra riportata indica quanti grammi di vapore può contenere 1 Kg di aria<br />
secca. A 10°C ne può contenere al massimo 7,63 grammi; a 20°C ne può contenere<br />
14,7 grammi, e così via. Ogni ulteriore eccesso di vapore, indipendentemente dalla<br />
fonte di provenienza, determina una condensazione.<br />
È utile sapere che…<br />
--<br />
1Kg di aria corrisponde a meno di 1m 3<br />
Infatti 1m 3 di aria equivale a 1,146 Kg a c.n.<br />
Forse non tutti sanno che…<br />
In una casa di media grandezza, abitata da un nucleo di 4 persone, si producono<br />
giornalmente umidità, sotto forma di vapor d’acqua, quantificate tra 50 e 70 litri!<br />
Due persone adulte che permangono per 4 ore in un ambiente, producono<br />
880 g di vapore acqueo e 196 litri di CO2 !!<br />
Le <strong>condense</strong> sono sempre presenti: sia nella stagione invernale che in quella estiva.<br />
Le formazioni di condensa, e la conseguente comparsa di macchie di muffa su pareti e<br />
soffitti, sono tra le manifestazioni più frequenti e diffuse nell’ambito dell’involucro<br />
abitativo. Le cause di tali patologie edilizie sono molteplici, concomitanti e/o collaboranti<br />
tra loro. Possono creare gravi problemi -igienici e sanitari-, oltre che innescare fenomeni<br />
degenerativi e di degrado dell’involucro edilizio. Macchie, <strong>muffe</strong>, odori, costringono a<br />
continue quanto costose manutenzioni e rappresentano spesso l’innesco alla base di<br />
contenziosi e battaglie legali.<br />
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ESISTONO TANTI TIPI DI UMIDITÀ.<br />
Umidità da acqua piovana;<br />
Umidità da incremento della trasmittanza termica dei materiali;<br />
Umidità accidentale (perdite o essudazioni da impianti, coperture, canali di gronda,<br />
da rottura dell’impermeabilizzante, ecc.);<br />
Umidità ascendente (abitazioni al pianterreno);<br />
Umidità di controspinta (muri controterra);<br />
Umidità da falda freatica (sotto i pavimenti).<br />
Qual è la correlazione tra pioggia, condensa e <strong>muffe</strong>?<br />
Umidità da acqua piovana. I danni che provoca.<br />
L’acqua piovana è deleteria quando bagna le superfici esterne degli edifici; se i supporti<br />
non sono adeguatamente protetti dalle penetrazioni da pioggia battente, questa può<br />
penetrare facilmente attraverso la parete; magari non tanto da attraversarla nel suo intero<br />
spessore, ma una bagnatura superficiale di pochi mm è sufficientemente dannosa da<br />
provocarne un rapidissimo raffreddamento.<br />
Capillari su muratura non protetta. Sono più evidenti a seguito di piogge battenti.<br />
Vi è mai successo di indossare un indumento umido?<br />
Al di là del senso di costante disagio che si prova nell’indossare un indumento umido,<br />
questo costituisce una fonte di dispersione energetica molto più repentina rispetto allo<br />
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stesso indumemento perfettamente asciutto. Come è facilmente intuibile, il nostro<br />
organismo si attiva producendo un surplus di calorie per cercare di compensare le perdite<br />
energetiche; ciò può cagionare, tra l’altro, malesseri e forme varie di raffreddamento fino<br />
a provocare casistiche più gravi (bronchiti, polmoniti, …).<br />
Una muratura bagnata equivale ad indossare un maglioncino umido.<br />
Una muratura, se bagnata, “conduce” calorie (disperde energia).<br />
La stessa muratura, se asciutta, “isola” (trattiene energia).<br />
La bagnatura delle superfici esterne implica, come facilmente si può comprendere,<br />
l’alterazione del potere coibente dell’intero involucro abitativo (alterazione della<br />
trasmittanza o conduttività), secondo i seguenti parametri:<br />
% di umidità riferita al volume nella muratura<br />
1 2,5 5 10 15 20 25<br />
0,6 0,71 0,81 0,96 1,07 1,17 1,27<br />
Variazione dei coefficienti di conduttività espressi in Kcal/m*h*°C<br />
Tali parametri, come facilmente si può osservare, vanno così interpretati: il valore<br />
considerato “normale” o “fisiologico” per una muratura asciutta è un tenore di umidità<br />
compreso tra l’1% e il 3%; quindi il relativo coefficiente di conduttività è pari a 0,6-0,71<br />
Kcal/m/h/°C; se la stessa muratura giunge, per qualsiasi causa, a contenere ad esempio il<br />
15% di UR il relativo coefficiente di conduttività passa a 1,07 Kcal/m/h/°C.<br />
Ciò non è affatto poca cosa!<br />
I valori numerici riportati, in pratica, significano questo: la muratura perde CALORE per<br />
trasmissione del 50% in più rispetto alla stessa se fosse asciutta.<br />
Se si preferisce, è come se la muratura riducesse lo spessore della metà!<br />
In linea di massima, ogni incremento del contenuto umido nella muratura dell’ordine<br />
dell’1% peggiora l’isolamento termico del 5%.<br />
Un esempio empirico. Questo fenomeno è dimostrato immediatamente se indossiamo il<br />
solito maglione umido: invece che conservarci le calorie ne facilità la dispersione! Vero?<br />
Inoltre: se afferriamo una pentola bollente con uno straccio asciutto possiamo reggerla per<br />
un tempo indefinito; se lo stesso recipiente lo teniamo con lo stesso straccio –ma umido-<br />
ci scottiamo. Giusto?<br />
Alla stessa maniera una muratura umida “conduce le calorie” solo che essa…non<br />
comunica! Manifesta il suo disagio creando <strong>muffe</strong> e disperdendo calore.<br />
Il peggioramento dell’isolamento termico, lo ribadiamo, determina più frequenti possibilità<br />
di condensazioni sia interstiziali che superficiali. Le murature si inumidiscono sempre più e<br />
reagiscono saturandosi di acqua allo stato liquido; allorquando i supporti giungono a<br />
saturazione la conseguenza è il formarsi di colonie <strong>batteri</strong>che, <strong>muffe</strong>, <strong>funghi</strong>…<br />
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Colonie di <strong>muffe</strong> e <strong>batteri</strong> su pareti domestiche.<br />
L’alterazione dei valori di trasmittanza può anche combinarsi con le umidità accidentali, i<br />
non frequenti ricambi d’aria, oltre alle molteplici altre fonti di umidità abitative<br />
rappresentate da:<br />
o panni stesi ad asciugare;<br />
o piante ed animali;<br />
o attività quotidiane di pulizia domestica ed igiene personale;<br />
o sudorazione e respirazione;<br />
o vapori di cucina;<br />
o utilizzo dei servizi igienici;<br />
o …<br />
Come si può facilmente osservare gli ambienti domestici in cui maggiormente si concentra<br />
il vapore acqueo sono il bagno, la cucina e tutti quei posti in cui si soggiorna<br />
continuativamente per più ore (ad es. camere da letto).<br />
Il continuo soggiornare in ambienti pesantemente contaminati da <strong>muffe</strong> e <strong>batteri</strong> può<br />
portare a gravi conseguenze per la salute, soprattutto per gli organismi più deboli quali<br />
bambini, anziani, immunodepressi e sofferenti di malattie respiratorie (asmatici, allergici,<br />
soggetti intolleranti,…). Haseptic contribuisce a rendere più sano l’ambiente domestico e,<br />
inibendo permanentemente la proliferazione muffigena grazie al suo potere anti<strong>batteri</strong>co a<br />
permanenza attiva, “sterilizza” continuativamente i supporti su cui i microrganismi possono<br />
attecchire, nutrirsi, respirare e riprodursi.<br />
Prove tampone su pareti trattate con Haseptic hanno rilevato crescita <strong>batteri</strong>ca 0 (zero).<br />
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Muffe e <strong>funghi</strong> in cucina.<br />
I fenomeni condensativi, come abbiamo visto, si originano quando si ha l’incontro di aria<br />
calda e carica di umidità che lambisce superfici fredde, come quelle di pareti, soffitti,<br />
pavimenti e finestre non adeguatamente isolate. L’aria, raffreddandosi velocemente,<br />
“scarica” tutto il contento di vapore acqueo: ciò si manifesta sotto forma di goccioline<br />
microscopiche (condensa).<br />
La formazione di condensa può favorire l’insorgere delle <strong>muffe</strong>.<br />
Muffe viste al microscopio.<br />
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Le <strong>muffe</strong> sono la manifestazione macroscopica di migliaia di colonie di <strong>funghi</strong> dall’aspetto<br />
polverulento ed impalpabile, dalla colorazione quantomai variegata che può andare dal<br />
rosso al giallo, al verde, all’azzurro o, come nella maggior parte dei casi, al nero.<br />
Le colonie fungine si riproducono rapidamente attecchendo laddove sussistano le seguenti<br />
Tre condizioni essenziali<br />
a) una sufficiente disponibilità di umidità, anche se a fasi alterne;<br />
b) cibo per alimentarsi;<br />
c) scarsa ventilazione.<br />
Muffe e <strong>funghi</strong> prediligono aree scarsamente ventilate.<br />
Muffe e <strong>funghi</strong> sono microrganismi che si riproducono con meccanismo sporigeno, ossia<br />
con rilascio di spore.<br />
Non visibili ad occhio nudo, la pericolosità delle <strong>muffe</strong> è dovuta al fatto che alcune di esse<br />
sono in grado di produrre sostanze tossiche per l’organismo umano, quali le micotossine.<br />
E’ quindi pericoloso inalarne le spore, causa frequente di disturbi respiratori e fenomeni<br />
allergici. Di preferenza attaccano soggetti con debolezze immunitarie (bambini, anziani,<br />
soggetti in terapia antibiotica).<br />
Spore viste al microscopio. Inalabili.<br />
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Le spore, una volta giunte a maturazione, cercano di conquistare la maggior superficie<br />
disponibile e per questo vagano nell’aria finché, grazie alla presenza della condensa,<br />
tendono a posarsi sulle superfici più fredde come pareti, soffitti e pavimenti, di preferenza<br />
ove si formano i ponti termici, come pilastri, travi, angoli, spigoli o battiscopa.<br />
Muffe e <strong>condense</strong> in concomitanza di ponte termico. Prediligono gli angoli.<br />
Muffe su angolo tra pareti e soffitto. Si evidenzia un ponte termico.<br />
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Esse possono trovare rapido attecchimento sia superfici naturali (es. legno, pietra,…), che<br />
su quelle sintetici come la plastica, il pvc, cemento, intonaco…<br />
Colonie di microrganismi: attecchiscono su substrati organici. Le comuni pitture,<br />
essendo a base organica, costituiscono “cibo per <strong>muffe</strong>”.<br />
Proliferazione di <strong>muffe</strong> su parquet, del quale si “cibano”.<br />
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Muffe su mobili: traggono nutrimento dalla superficie organica e si moltiplicano<br />
esponenzialmente.<br />
Muffe sporigene su supporto organico.<br />
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La scarsa ventilazione, unitamente ad alti tassi di umidità relativa, favorisce la<br />
proliferazione di <strong>muffe</strong> e <strong>batteri</strong>.<br />
Cosa offre il mercato per evitare la proliferazione di <strong>muffe</strong> e <strong>batteri</strong>?<br />
Al di là di quelli che sono i metodi empirici di sanificazione e pulizia dei supporti<br />
domestici (disinfezioni con varichina, raschiature e/o applicazioni di prodotti disinfettantisanificanti<br />
a spruzzo o a pennello), il caso più consueto è quello di manutenzionare le<br />
pareti ammuffite con frequenti tinteggiature, nei casi più gravi anche una o due volte<br />
l’anno. Con notevoli costi in termini di disagio abitativo ed igienico. Ci si affida a questa o<br />
a quell’altra soluzione, consigliata dal ferramenta o dalla rivendita edile, dal decoratore<br />
del caso o dal conoscente di turno, con o senza trattamenti preliminari e spesso con<br />
misteriosi miscugli sotto forma di additivi, prima o durante l’applicazione, e il risultato è<br />
sempre lo stesso: la muffa e le macchie nere si ripresentano alla stagione successiva.<br />
Perché succede questo?<br />
La ragione è semplice: le comuni pitture antimuffa (acriliche o viniliche che NON sono<br />
traspiranti) sono fabbricate soventemente a partire da una base organica. Ciò costituisce<br />
“cibo per <strong>muffe</strong>”. Tinteggiare equivale a stendere sulle pareti ammuffite un ulteriore<br />
strato “nutritivo” sul quale la muffa facilmente attecchisce, ivi trova alimentazione,<br />
cresce, si sviluppa, si riproduce e…rilascia spore.<br />
Vi è mai capitato di riaprire una confezione di pittura tenuta in deposito per un po’ di<br />
tempo? Essa emana un cattivo odore, dovuto all’imputridimento del contenuto organico.<br />
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L’acqua, essenziale per permettere i processi metabolici e riproduttivi, è grande amica di<br />
<strong>muffe</strong> e <strong>batteri</strong>: viene attinta dai fenomeni condensativi quotidiani delle attività<br />
domestiche.<br />
Condensazioni notturne.<br />
Le carcasse di <strong>muffe</strong> e <strong>funghi</strong> vengono “demolite” dalla proliferazione <strong>batteri</strong>ca.<br />
Si assiste, di conseguenza, all’aumento esponenziale di carica <strong>batteri</strong>ca nell’aria.<br />
Da qui il classico “odore di muffa” altrimenti percepito e distinguibile come “odore di<br />
chiuso”. Un breve accenno merita il fenomeno per cui le <strong>muffe</strong>, una volta che si<br />
insediano in un ambiente, si cibano di tutto quanto c’è di organico in una abitazione:<br />
residui di cibo, grassi volatili, desquamazioni, presenza di animali domestici, fibre naturali<br />
(lana, cotone, pellame,…) per cui frequentemente, nell’edilizia moderna, non è raro<br />
assistere all’ammuffimento di capi di abbigliamento, borse, calzature, divani, tende,<br />
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fenomeni che, di preferenza, avvengono in luoghi chiusi e/o con scarso ricambio d’aria<br />
(es. armadi, ripostigli).<br />
Proliferazione di <strong>muffe</strong> su abiti sintetici custoditi in armadio.<br />
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Gli additivi antimuffa.<br />
La maggior parte delle pitture antimuffa commerciali, di solito pitture acriliche e<br />
viniliche, utilizzano additivi disinfettanti liquidi dispersi in sospensione.<br />
Tali pitture, sebbene garantiscano un alto potere coprente, non sono traspiranti (anche<br />
se pubblicizzate e vendute come “traspiranti”), consentendo alle <strong>muffe</strong> di proliferare,<br />
sopra e sotto il rivestimento. Quanto traspiranti??<br />
Il valore della traspirabilità deve essere espresso in grammi/mq/giorno.<br />
I limiti delle pitture antimuffa commerciali.<br />
Nella formulazione della pittura antimuffa abbiamo visto che viene aggiunto un “liquido<br />
disinfettante” il quale dovrebbe assolvere alla funzione di prevenire e/o distruggere le<br />
<strong>muffe</strong>. Il limite di questa tecnologia sta nel fatto che il liquido disinfettante, una volta<br />
“steso” sui supporti, perde rapidamente l’effetto sterilizzante, in quanto l’additivo viene a<br />
trovarsi su una grande superficie (quella tinteggiata) per cui “evapora” molto<br />
rapidamente. Muffe e <strong>batteri</strong> vengono inibiti solo qualora ne vengano a diretto contatto.<br />
L’azione diluente da parte dell’aria di contatto viene ulteriormente accelerata in quegli<br />
ambienti ad alta umidità relativa e a rapido ricambio (es. bagni, cucine, …); difatti il<br />
vapore acqueo contribuisce ad accelerare il processo di diluizione del disinfettante.<br />
Le conseguenze di questo fenomeno sono molteplici:<br />
• La pittura antimuffa si impoverisce del disinfettante;<br />
• Il disinfettante viene catturato dal vapore e disseminato nell’ambiente (respirato);<br />
• Le <strong>muffe</strong> possono attecchire sul substrato rimasto privo di disinfettante;<br />
• Ricompaiono le <strong>muffe</strong> sui supporti;<br />
• Gli ambienti ridivengono impresentabili;<br />
• Si assiste ad un aumento della carica <strong>batteri</strong>ca ambientale;<br />
• Ricomparsa di “odori di chiuso”;<br />
• Si rende necessaria una nuova tinteggiatura;<br />
• Nuovo disagio da fronteggiare;<br />
• Una ulteriore spesa economica da affrontare.<br />
Come mai il fenomeno muffigeno si ripresenta a distanza di così poco tempo??<br />
Campione di pittura antimuffa in capsula nutritiva.<br />
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Al fine di testare la durata del protettivo antimuffa è stato condotto il seguente<br />
esperimento: un dischetto di comune pittura antimuffa è stato posto in una capsula<br />
nutritiva contenente agar, successivamente inoculata con <strong>muffe</strong> e <strong>batteri</strong>.<br />
Sono stati osservati i seguenti risultati:<br />
a) A 10 giorni di distanza si osserva una estesa zona di inibizione attorno al dischetto,<br />
segno evidente che la pittura antimuffa “rilascia” il protettivo antimicrobico. Il<br />
dischetto di pittura rimane bianco e non viene attaccato dai microrganismi.<br />
b) A 20 giorni la zona di inibizione è massima; vi è il più alto grado di rilascio di additivo<br />
antimuffa,<br />
c) A 30 giorni si osserva un regresso della zona inibita; ciò indica che la pittura<br />
antimuffa sta esaurendo la sua carica antimicrobica.<br />
d) A 40 giorni <strong>muffe</strong> e <strong>batteri</strong> non sono più contrastati dall’azione di rilascio dell’additivo<br />
antimuffa; la zona di inibizione è ridotta al minimo.<br />
A sinistra: pittura aggredita da microrganismi.<br />
A destra Haseptic, inattaccabile da <strong>muffe</strong> e <strong>batteri</strong>.<br />
e) Dopo 2 mesi la pittura antimuffa è completamente aggredita da <strong>muffe</strong> e <strong>batteri</strong>; essi<br />
si ciberanno della “pittura”, proliferandovi in quanto questa funge da “terreno di<br />
coltura”.<br />
f) Nella foto a destra la pellicola di Haseptic inattaccabile da <strong>muffe</strong> e <strong>batteri</strong>.<br />
Quali <strong>muffe</strong> e quali <strong>batteri</strong>?<br />
Quando cerchiamo una soluzione ai nostri problemi di igiene e manutenzione antimuffa è<br />
facile rivolgersi a ferramenta, brico center, decoratori o imbianchini. Tutti,<br />
indistintamente, propongono una soluzione, più o meno collaudata, più o meno<br />
conosciuta, più o meno efficace. Tutti garantiscono (teoricamente) una certa durata,<br />
puntualmente disattesa, e se si desidera approfondire il discorso sui meccanismi di<br />
inibizione di <strong>muffe</strong>, <strong>batteri</strong>, <strong>funghi</strong> o <strong>lieviti</strong>, sui meccanismi di rilascio del componente<br />
disinfettante, alla domanda specifica su QUALI <strong>muffe</strong> o <strong>batteri</strong> il rivestimento è stato<br />
testato o validato, le risposte si fanno ardue e piuttosto imprecise. Stessa cosa se si<br />
cerca di capire di più sulla traspirabilità del rivestimento; tutte le vernici sono vendute<br />
per traspiranti, così come descritto, a caratteri cubitali, sulle confezioni di vendita; in<br />
compenso tale dato non viene riportato sulla documentazione tecnica che dovrebbe<br />
accompagnare ogni prima fornitura di materiale.<br />
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Se un dato tecnico non viene riportato cosa può significare?<br />
La soluzione definitiva a <strong>muffe</strong>, <strong>batteri</strong>, <strong>funghi</strong> e <strong>lieviti</strong>.<br />
Per porre definitivamente fine ai problemi igienici e di manutenzione è oggi disponibile la<br />
nuova linea Haseptic di rivestimenti ad alta tecnologia, specificamente progettati e<br />
costruiti per esercitare un controllo definitivo al fastidioso problema delle infestazioni da<br />
<strong>muffe</strong> e <strong>batteri</strong>. Appositamente formulati per ambienti ad elevato standard igienico come<br />
sale operatorie, sale sterili, ospedali, industrie agroalimentari e abitazioni private…oggi<br />
sono disponibili al grande pubblico.<br />
Come si presentano i rivestimenti della linea Haseptic?<br />
Essi sono disponibili in diverse finiture:<br />
• Lucide;<br />
• Semilucide;<br />
• Satinate o opache;<br />
• Ampia gamma di colori disponibili;<br />
• In confezioni da 15 litri.<br />
La linea HASEPTIC.<br />
I VANTAGGI:<br />
• A base acqua;<br />
• Monocomponenti;<br />
• Permeabili al vapore: lasciano “respirare” il supporto permettendo il passaggio del<br />
vapor d’acqua; nessuno sbollamento o perdita di adesione;<br />
• Impermeabili all'acqua ed ai gas: si comportano come la “pelle” traspiranti ma<br />
impermeabili;<br />
• Resistenti agli urti;<br />
• Resistenza a cicli termici (da -50°C a +100°C);<br />
• Facili da pulire, anche con detergenti abrasivi, pulizie a vapore o getti ad alta<br />
pressione;<br />
• Eccellente resistenza agli agenti chimici;<br />
• Senza giunzioni o punti di fissaggio, continui da parete a parete;<br />
• Elasticità permanente: per prevenire cricche e fessurazioni;<br />
• Non infragiliscono con il passare del tempo o con l’esposizione ai raggi UV;<br />
• Incorporano dei sistemi antimicrobici permanenti contro una ampia gamma di<br />
<strong>batteri</strong>, <strong>muffe</strong>, <strong>funghi</strong> e <strong>lieviti</strong>;<br />
• Il sistema anti<strong>batteri</strong>co non viene rilasciato, non è volatile, non degrada ed è<br />
permanentemente attivo;<br />
• Caratteristiche inalterabili nel tempo;<br />
• Disponibili in un'ampia gamma di colori e finiture (lucide, semilucide, satinate);<br />
• Garantiti per una durata minima di 10 anni;<br />
• Tecnologie sicure e comprovate da oltre 30 anni di esperienze ed applicazioni<br />
pratiche in Italia e nel mondo;<br />
• Ampio spettro antimuffa ed anti<strong>batteri</strong>co: Haseptic è attivo contro Pseudomonas,<br />
Staphilococcus, E. Coli, Meningococcus, Lysteria, Salmonella, Streptococcus,<br />
Aspergillus, Penicillium, Candida,…e tanti altri ancora.<br />
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Esempi di applicazione della linea HASEPTIC.<br />
Di seguito sono riportati alcuni casi tipici di applicazione in ambienti fortemente<br />
contaminati da <strong>muffe</strong>, <strong>batteri</strong>, <strong>funghi</strong> e <strong>lieviti</strong>.<br />
Le applicazioni sono state effettuate nel 2003. A tutt’oggi (2009) nessuna<br />
manutenzione si è resa necessaria, né alcuna contaminazione si è verificata negli<br />
ambienti produttivi. Gli ambienti si presentano bianchi e puliti come appena ultimati.<br />
Nell’industria agroalimentare questo è un aspetto fondamentale al fine di evitare resi,<br />
contaminazioni, contestazioni, tossicosi, sanzioni o sospensioni delle attività produttive.<br />
Supporti pesantemente contaminati da proliferazioni muffigene.<br />
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La proliferazione <strong>batteri</strong>ca trova facile attecchimento su supporti umidi e ricchi di<br />
sostanza organica. Sono evidenti ampie zone contaminate da <strong>muffe</strong>.<br />
La linea anti<strong>batteri</strong>ca HASEPTIC, contenente principi antimuffa a permanenza<br />
attiva, rappresenta oggi “la soluzione” più tecnologicamente avanzata per il<br />
“controllo” di <strong>muffe</strong> e <strong>batteri</strong> in ambienti industriali e domestici.<br />
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ZONA CAMPIONATA<br />
Questa foto testimonia lo stado dei luoghi oggetti di risanamento antimuffa ed<br />
anti<strong>batteri</strong>co avvenuto nel 2003, agosto. A fianco della zona pesantemente contaminata<br />
si nota la campionatura effettuata 7 anni prima su un’area di circa 200 mq, al fine di<br />
testare l’efficacia e l’efficienza permanente della linea HASEPTIC.<br />
Alcune fasi di lavorazione.<br />
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Particolare: è stata scelta la versione semilucida della linea HASEPTIC<br />
Un’ala dello stabilimento a lavori terminati. Agosto 2003.<br />
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I vantaggi per l’utente.<br />
Alimenti lavorati in ambiente asettico: maggior sicurezza per addetti e consumatori;<br />
Ambiente pulito ed ordinato ha significato meno resi e meno contaminazioni;<br />
Azzeramento dei fermi produttivi per contestazioni degli organi di vigilanza;<br />
Immagine aziendale salvaguardata;<br />
Minori costi di esercizio e manutenzione (disinfettanti);<br />
Maggiori risorse finanziarie a disposizione;<br />
Maggior profitto.<br />
Nel Giugno 2009 è stato effettuato un sopralluogo tecnico per verificare l’efficienza del<br />
potere antimuffa ed anti<strong>batteri</strong>co a permanenza attiva del sistema Haseptic applicato nella<br />
struttura industriale. Il rivestimento antimuffa e anti<strong>batteri</strong>co a permanenza attiva è<br />
rimasto integro e perfettamente bianco, come appena ultimato.<br />
Nessuna ulteriore manutenzione è stata effettuata negli ultimi 6 anni.<br />
Prove tampone effettuate sulle superfici hanno rilevato crescita <strong>batteri</strong>ca=0 (zero).<br />
La prova documentale.<br />
I medesimi ambienti a distanza di 6 anni. Nessuna manutenzione si è resa necessaria nel<br />
tempo; le superfici trattate non presentano alcuna traccia di muffa, nessun accumulo di<br />
nerume o contaminazioni potenzialmente pericolose per alimenti ed operatori.<br />
A conti fatti, il cliente è rientrato dell’intero investimento nel giro di 3 anni.<br />
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I supporti così trattati hanno consentito all’utente risparmi notevoli in manutenzioni e<br />
tinteggiature, fino ad allora effettuati con cadenza semestrale. Si evince, dalle date<br />
sovraimpresse, la perfetta bianchezza delle superfici come se fossero appena ultimate.<br />
Esso contiene principi antimuffa ed anti<strong>batteri</strong>ci autodisinfettanti e a permanenza attiva<br />
che non vengono rilasciati nell’ambiente ed agiscono 24h/24h: finchè permane il<br />
rivestimento, perdura il principio antimuffa che “sterilizza” continuatuivamente i supporti<br />
sul quale è applicato impedendo qualsiasi proliferazione <strong>batteri</strong>ca o fungina.<br />
Bianchezza assoluta, resistenza permanente alle crescite organiche, lavabile con getti di<br />
acqua a pressione senza distacchi, autoestinguenza, impermeabilità ed atossicità<br />
certificate, con operatività da -40°C a +80°C rappresenta la soluzione ideale per tenere<br />
sotto controllo ogni contaminazione di <strong>muffe</strong> e <strong>batteri</strong>. Permanentemente.<br />
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La verifica dopo 9 anni.<br />
Abbiamo deciso di documentare questa particolare applicazione con una ulteriore verifica<br />
visiva. Nel Marzo 2012, come si evince dalle date in sovraimpressione, il sopralluogo ha<br />
permesso di confermare l’efficienza e l’efficacia a lungo termine del rivestimento<br />
anti<strong>batteri</strong>co, nonostante l’ambiente sia giornalmente sottoposto ad altissimi tenori di<br />
umidità ambientali legate alle lavorazioni casearie. Vapori, <strong>condense</strong>, grassi, sostanze<br />
organiche e nutritive non hanno minimamente intaccato le superfici rivestite, né creato<br />
contaminazioni <strong>batteri</strong>che, permettendo in tal modo di produrre alimenti in piena<br />
sicurezza.<br />
Prelievi tampone sulle superfici trattate hanno evidenziato crescita <strong>batteri</strong>ca 0 (zero).<br />
Il risparmio in termini di fermo impianto e manodopera per ritinteggiamenti periodici ha<br />
consentito notevoli economie di risorse finanziarie.<br />
Tempi di shelf–life prodotto maggiori, meno resi da clienti e maggiore conservabilità di<br />
materie prime, semilavorati e prodotti finiti.<br />
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Supporti con pesanti contaminazioni da <strong>muffe</strong> e <strong>batteri</strong>: rilascio di spore.<br />
Gli stessi ambienti durante l’applicazione della linea Haseptic.<br />
Vivere in un ambiente malsano: EFFETTI SULLA SALUTE.<br />
Un ambiente umido e pesantemente contaminato da <strong>muffe</strong> risulta anche malsano in<br />
conseguenza di fenomeni derivati che si distinguono in “controllabili” ed “incontrollabili”.<br />
Le conseguenze controllabili: sono quei fenomeni che si possono “vedere e toccare”.<br />
Esse sono, ad esempio: distacchi, sfaldamento, distruzione superficiale di intonaci,<br />
rivestimenti e pitture. Macchie, <strong>muffe</strong>, odori.<br />
Alta umidità relativa negli ambienti. Condense su infissi, piastrelle, pavimenti.<br />
Necessità di manutenzioni continue. Impresentabilità degli spazi abitativi.<br />
Riduzione del valore locativo.<br />
Generalmente si risolvono con una ricorrente manutenzione (tinteggiature) ed una<br />
costante ventilazione ambientale.<br />
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Le conseguenze incontrollabili: sono quei fenomeni che generalmente non si possono<br />
“vedere” in quanto agiscono più subdolamente. I loro sono effetti latenti, agiscono e si<br />
manifestano a distanza di tempo con dannosissimi esiti sulla salute manifestandosi con<br />
artriti, allergie, dermatiti, affezioni bronchiali, debilitazioni immunitarie,...<br />
Le debolezze immunitarie espongono i soggetti a rischio (soprattutto bambini ed anziani),<br />
a maggiori esposizioni critiche ed una più facile vulnerabilità all’attacco da VIRUS.<br />
Le conseguenze sulla salute possono essere devastanti.<br />
Asme, bronchiti, allergie inspiegabili e fenomeni legati<br />
a debolezze immunitarie possono essere la conseguenza del vivere un ambiente malsano.<br />
Il ricorso a specialità medicinali può risultare più<br />
costoso di un’operazione di risanamento correttamente diagnosticata ed affrontata.<br />
Microrganismi sulla punta di uno spillo.<br />
Visibili al microscopio.<br />
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TEMPISTICA DI RIPRODUZIONE DEI BATTERI.<br />
Un microrganismo si riproduce ogni 10’.<br />
Diventano 1.000.000 in 3 ore.<br />
Diventano 1 miliardo in 5 ore.<br />
DI COSA HANNO BISOGNO BATTERI E MUFFE PER RIPRODURSI?<br />
Sostanze nutritive<br />
Calore<br />
Umidità<br />
Tempo<br />
Questi semplici ingredienti -presenti in ogni abitazione- sono sufficienti per determinare<br />
patologie alquanto preoccupanti, talvolta gravi e, in minor misura, mortali. Allergie,<br />
affezioni bronchiali, debolezze immunitarie, asme, bronchiti, malesseri inspiegabili: di<br />
preferenza colpiscono soggetti a rischio quali bambini, anziani e convalescenti.<br />
Le debilitazioni immunitarie espongono i soggetti a rischio a maggiori esposizioni critiche<br />
ed una più facile vulnerabilità all’attacco da VIRUS.<br />
Meccanismi di proliferazione delle <strong>muffe</strong>.<br />
Sostanze nutritive: la presenza di sostanze nutritive negli ambienti domestici è<br />
inevitabile. Cibi cotti male o non idoneamente conservati, scarsa igiene di piani di<br />
lavoro, suppellettili mal sterilizzate, mani lavate frettolosamente, presenza di<br />
animali domestici, desquamazioni, …sono solo alcune delle possibili fonti che<br />
forniscono il substrato ideale ove acari, <strong>muffe</strong>, <strong>funghi</strong>, <strong>lieviti</strong> e <strong>batteri</strong> possono<br />
annidarsi e riprodursi indisturbati.<br />
Calore: anche questo elemento è inevitabile in un ambiente abitativo. Prodotto<br />
naturalmente dal corpo umano, la produzione di calore, costituisce uno dei più<br />
importanti fattori di adattamento umano. Altre fonti di produzione di calore sono<br />
costituiti da impianti di riscaldamento e climatizzazione, dalla cottura dei cibi (da cui<br />
si sprigionano anche sostanze nutritive), dal calore sprigionato da elettrodomestici<br />
ed apparecchiature elettriche.<br />
Umidità: è elemento indispensabile alla vita umana, come anche alla proliferazione<br />
muffigena, l’umidità è originata da molteplici fattori indipendenti ma collaboranti tra<br />
loro. L’umidità prodotta dal corpo umano, attraverso l’atto della respirazione, è<br />
indispensabile nei meccanismi di termoregolazione corporea e fondamentale per il<br />
nostro benessere.<br />
Quali sono le caratteristiche richieste ad un sistema ANTIMUFFA ED<br />
ANTIBATTERICO PERMANENTE perché sia efficiente?<br />
• Efficacia nel tempo<br />
• Facilità di applicazione<br />
• Resistenza al degrado<br />
• Interventi non demolitivi<br />
• Velocità di intervento<br />
• Benefici immediati<br />
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• Efficienza comprovata<br />
• Inalterabilità nel tempo<br />
• Economico<br />
• Esteticamente gradevole/decorativo<br />
• Economia di esercizio<br />
• Efficacia contro qualsiasi tipo di muffa, <strong>batteri</strong>o, fungo, lievito.<br />
• Non richieda maestranze specializzate<br />
• Assenza di macchie, <strong>muffe</strong>, alghe, odori<br />
• Senza giunzioni<br />
• Piena aderenza al supporto<br />
• Non deve ridurre gli spazi abitativi<br />
• Rivalutazione commerciale ed abitativa<br />
• Atossicità<br />
• Ecologia e rispetto per l’ambiente<br />
• Non rilascio di sostanze nocive nell’ambiente<br />
• Assenza di composti organici volatili (VOC)<br />
• Garanzia<br />
• Prezzo<br />
• Referenze<br />
PRIMA DI RISTRUTTURARE, PENSATECI.<br />
I sistemi della linea HASEPTIC sono disponibili in base alle specifiche esigenze estetiche<br />
e funzionali della clientela: ospedali, sale asettiche, camere bianche, sale di controllo,<br />
ambienti sia produttivi che domestici…<br />
Chiamaci ora per sottoporre il tuo caso specifico!<br />
Potremo mostrarti ulteriori referenze di casi concreti risolti con successo.<br />
È nostro preciso impegno chiarire qualunque dubbio e fornirti i chiarimenti necessari.<br />
Possiamo parlarne e, senza impegno, ascolteremo con attenzione ogni Vostro commento,<br />
perché sentiamo che potremo esserVi utili.<br />
Se riuscite ad immaginare tutti i vantaggi, noi Vi sorprenderemo ancora di più!<br />
Certi di essere stati utili nel chiarire tanti aspetti di un problema ritenuto, dai più, di<br />
“difficile soluzione”, ostico da affrontare e gravoso da risolvere in modo definitivo, ci piace<br />
concludere questa breve panoramica sull’umidità e le <strong>muffe</strong>, con una massima che, si<br />
spera, possa condurre ad una serena riflessione e spassionata valutazione.<br />
Grazie per l’attenzione e buon lavoro.<br />
Il team di Tecnologie <strong>Top</strong> Level.<br />
Potete liberamente inoltrare questo report a tutti coloro che, secondo Voi, potrebbero<br />
essere interessati ai nostri consigli.<br />
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“ l’offerta più bassa…”<br />
E’ imprudente pagare troppo, ma peggio ancora è pagare troppo poco.<br />
Quando paghi troppo, perdi (forse) un po’ di soldi, è vero, ma è tutto qui.<br />
Quando invece paghi troppo poco, rischi di perdere tutto, perché ciò che hai comperato<br />
non è in grado di fare il lavoro per cui l’avevi acquistato.<br />
La legge comune degli affari nega la possibilità di pagare poco ed ottenere molto: ciò non<br />
può accadere.<br />
Se tratti con l’offerente meno caro è bene che tu preveda una certa riserva per coprirti dal<br />
rischio che corri.<br />
Ma se puoi fare ciò, avrai certamente abbastanza denaro per comprare qualcosa di meglio.<br />
JOHN RUSKIN (1819-1900)<br />
Fonti bibliografiche e fotografiche:<br />
Paolo Gasparoli, Le superfici esterne degli edifici. Alinea editrice.<br />
Gianfranco Caruso, Fisica dell’edificio. Aracne editrice.<br />
Carlo Pizzetti, Condizionamento dell’aria e refrigerazione, vol. 1 e 2. Casa Editrice Ambrosiana.<br />
Daniele Bosia, Risanamento igienico edilizio. EPC libri.<br />
Isabella Mundula, Norberto Tubi, Umidità e risanamento negli edifici in muratura. Maggioli editore.<br />
Giovanni e Ippolito Massari, Risanamento igienico dei locali umidi. Hoepli.<br />
Mario Collepardi, Luigi Coppola, Enco Journal, Enco, Engineering Concrete, Spresiano (Tv).<br />
G. Nervetti, F. Soma, La verifica termoigrometrica delle pareti. Hoepli.<br />
Tutti i diritti riservati. Copyright 2012.<br />
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