LEZIONE 10 – OLIGOPOLIO - Nettuno
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Istituzioni di Economia Politica Prof Andrea Bollino<br />
Materiali didattici di approfondimento<br />
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Prof. Andrea Bollino<br />
A cura del Dott.Paolo Polinori<br />
<strong>LEZIONE</strong> 12 <strong>–</strong> <strong>OLIGOPOLIO</strong><br />
<strong>10</strong>.1 Definizione dell’oligopolio.<br />
Si definisce oligopolio un mercato in cui operano poche imprese di grandi dimensioni. La teoria<br />
dell’oligopolio analizza le conseguenze dell’interazione strategica che si stabilisce fra gli<br />
oligopolisti. Ogni oligopolista formula una ipotesi relativa al comportamento dell’avversario e si<br />
comporta di conseguenza.<br />
Semplifichiamo l’analisi considerando l’esistenza di due imprese: Si definisce duopolio il mercato<br />
in cui esistono due imprese concorrenti<br />
<strong>10</strong>.2 Il modello di Cournot.<br />
Il modello di Cournot è stato sviluppato nel 1838 con riferimento a due produttori di acqua<br />
minerale; in questo caso le due imprese sono uguali e hanno costi di produzione trascurabili: ciò<br />
giustifica la ipotesi semplificatrice di costo marginale nullo.<br />
La struttura del problema è data da:<br />
• Regola di interazione strategica: ciascuno considera costante la quantità prodotta dal<br />
concorrente.<br />
Le caratteristiche fondamentali, con ipotesi semplificatrici, del modello di Cournot sono:<br />
• domanda di mercato lineare<br />
• costo marginale = 0<br />
• obiettivo: max profitto<br />
• domanda residuale dell’impresa<br />
• funzione di reazione dell’impresa<br />
Le impresa producono Q1 e Q2. Il prodotto totale è Q = Q1 + Q2.<br />
La condizione di max profitto è: RMA=CMA per ciascuna impresa.<br />
La domanda di mercato lineare è: p= a <strong>–</strong> b(Q1 + Q2).<br />
<strong>10</strong>.3 La domanda residuale<br />
La domanda residuale esprime la relazione fra prezzo e quantità di una impresa, assumendo<br />
costante la quantità prodotta dall’altra.<br />
Figura 1 La domanda residuale di Cournot<br />
p<br />
(a-bQ2)<br />
MR<br />
Q1<br />
D<br />
NETTUNO-Network per l’Università Ovunque 1<br />
Q
Istituzioni di Economia Politica Prof Andrea Bollino<br />
La domanda residuale per l’impresa 1 è data da: p= (a - bQ2) <strong>–</strong> bQ1. Notiamo che la domanda<br />
residuale è determinata dal livello di quantità prodotta dall’altra impresa: maggiore è Q2, minore è<br />
la possibilità di vendita di Q1.<br />
<strong>10</strong>.4 Equilibrio di impresa<br />
A questo punto, il problema dell’impresa 1 è di ottimizzare la produzione e quindi la quantità<br />
ottimale si ottiene sulla verticale del punto di incrocio fra RMA e CMA.<br />
Il ricavo marginale dell’impresa 1 con Q2 costante è: RMA1 = (a <strong>–</strong> bQ2)-2bQ1.<br />
La condizione per l’impresa 1 di max profitto è: RMA=0=CMA, ovvero: 0=(a <strong>–</strong> bQ2)<strong>–</strong>2bQ1, da cui:<br />
Q1=(a <strong>–</strong> bQ2)/2b.<br />
Ripetendo l’analisi per l’impresa 2, notiamo che il comportamento delle imprese è simmetrico e<br />
quindi: Q2=(a <strong>–</strong> bQ1)/2b.<br />
<strong>10</strong>.5 Funzioni di reazione<br />
Queste relazioni esprimono le funzioni di reazione di Cournot:<br />
• reazione dell’impresa 1 alla quantità che produce l’impresa 2: Q1 = R1(Q2)<br />
• reazione dell’impresa 2 alla quantità che produce l’impresa 1: Q2 = R2 (Q1)<br />
Perché si definiscono funzioni di reazione? Perché esprimono il comportamento ottimale di una<br />
impresa, in reazione al comportamento dell’altra.<br />
Quindi:<br />
Q1 = R1(Q2) = (a <strong>–</strong> bQ2)/2b<br />
Q2 = R2(Q1) = (a <strong>–</strong> bQ1)/2b<br />
Figura 2 Funzioni di reazione<br />
Q1<br />
(a/2b)<br />
Q1*<br />
Q2=R2(Q1)<br />
Q2*<br />
<strong>10</strong>.6 Soluzione del problema<br />
(a/2b)<br />
Q1=R1(Q2)<br />
Q2<br />
La soluzione del problema si ottiene risolvendo le due funzioni di reazione simultaneamente:<br />
Q1 = (a-b [a <strong>–</strong> bQ1 )/ 2 b]/2b<br />
2b Q1= ( a <strong>–</strong> bQ1)<br />
3b Q1 = a<br />
In conclusione, la quantità ottimale per ciascun oligopolista è:<br />
NETTUNO-Network per l’Università Ovunque 2
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Q1 = a / 3b<br />
Q2 = a / 3b<br />
La quantità totale nel mercato è data dalla somma:<br />
Q = 2a / 3b<br />
Il prezzo si ricava dalla funzione di domanda:<br />
p= a - b (2a / 3b)<br />
p= a/3<br />
Il profitto di ciascun oligopolista è:<br />
pQ1 = pQ2 = a/3 * a/3b = a 2 /9b<br />
Esempio numerico.<br />
Supponiamo che la curva di domanda sia: p = 900 <strong>–</strong> Q.<br />
La domanda residuale di 1 è: p = (900 <strong>–</strong> Q2) <strong>–</strong> Q1.<br />
Il ricavo marginale di 1 è: MR = (900 <strong>–</strong> Q2) <strong>–</strong> 2Q1.<br />
La funzione di reazione di 1 è: Q1 = 450 <strong>–</strong> 1/2Q2.<br />
La funzione di reazione di 2 è: Q2 = 450 <strong>–</strong> 1/2Q1.<br />
La soluzione è: Q1 = 450 <strong>–</strong> ½ [450 <strong>–</strong> 1/2Q1] da cui: Q1 = 300 e quindi Q2 = 300.<br />
Per comprendere il significato delle funzioni di reazione, supponiamo che esse rappresentino una<br />
regola di comportamento di un gioco in cui le imprese definiscono la propria quantità ottimale a<br />
turno.<br />
Inizia l’impresa 1 con Q 1 = 350. Risponde 2 con: Q2 = 275. (Q1+Q2= 625 p=275)<br />
Se Q2 = 275, l’impresa 1 risponde con Q 1 = 312,5. (Q1+Q2= 587,5 p=312,5)<br />
Se Q1 = 312,5, l’impresa 2 risponde con Q 2 = 293,75. (Q1+Q2= 606,25 p=293,75)<br />
Se Q2 = 293,75, l’impresa 1 risponde con Q 1 = 303,125. (Q1+Q2=596,875 p=303,125)<br />
Questo esempio chiarisce che ad ogni turno le imprese hanno un incentivo a modificare la propria<br />
decisione. La ragione risiede nel fatto che se 1 fissa una quantità “troppo” alta, 2 è forzato a una<br />
quantità più bassa, ma la somma delle quantità determina un prezzo di mercato basso. Nel “turno”<br />
successivo, 1 riduce la quantità per ottenere un prezzo di mercato più alto, ma lascia spazio a 2 per<br />
espandere la propria produzione.<br />
Come è evidente dall’esempio, la sequenza degli aggiustamenti converge verso la soluzione di<br />
equilibrio.<br />
Ripetiamo che nel modello di Cournot ciascuna impresa assume costante la quantità dell’altra,<br />
quindi non conosce la funzione di reazione dell’altro. Osserva semplicemente la quantità prodotta<br />
dall’altro. Ciò significa che la soluzione del modello mediante l’utilizzo delle funzioni di reazione è<br />
il risultato dell’analisi dell’economista.<br />
<strong>10</strong>.7 Cartello oligopolistico.<br />
Si definisce cartello un accordo collusivo secondo il quale le due imprese decidono di comportarsi<br />
come un unico monopolista e spartirsi il mercato (in parti uguali, o in base a accordi specifici). Un<br />
caso attuale è dato dall’OPEC che fissa una quantità obiettivo di produzione complessiva di<br />
petrolio, per massimizzare il profitto e stabilisce quote di produzione per ogni singolo partecipante<br />
al cartello.<br />
Supponiamo che esistano due oligopolisti, come sopra.<br />
In questo caso, la condizione di max profitto è: MR = a - 2 bQ =0, da cui: Q=a/2b e p=a/2. Il<br />
profitto totale è: p Q = a 2 / 4b.<br />
Le quantità per ogni partecipante al cartello sono: Q1 =Q2 = Q/2 = a/ 4b.<br />
Il profitto di 1 = profitto di 2 = a 2 /8b.<br />
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<strong>10</strong>.8 Il modello di Bertrand.<br />
Il modello di Bertrand, sempre con riferimento a due produttori di acqua minerale con la ipotesi<br />
semplificatrice di costo marginale nullo, assume che la variabile strategica di interazione sia il<br />
prezzo fissato dall’avversario e non la quantità.<br />
La struttura del problema è data da:<br />
• Regola di interazione strategica: ciascuno considera costante il prezzo praticato dal<br />
concorrente.<br />
Le caratteristiche fondamentali, con ipotesi semplificatrici, del modello di Bertrand sono:<br />
• Domanda di mercato<br />
• Costo marginale =0<br />
• Obiettivo: max profitto<br />
• Incentivo per l’impresa a ridurre il prezzo per espandere la propria quota di mercato<br />
Se ciascuna impresa considera come dato il prezzo praticato dall’altro, esistono due strategie<br />
alternative:<br />
I. fissare lo stresso prezzo, cioè accettare la decisione dell’altro<br />
II. fissare un prezzo lievemente inferiore, per espandere la propria quota di mercato, a spese<br />
dell’altro.<br />
In questo caso, l’incentivo a ridurre il prezzo costringe entrambi a tentare il ribasso. Ciò significa<br />
che l’unico equilibrio possibile è dato dal prezzo minimo possibile per tutti e due.<br />
Sappiamo che tale prezzo è dato dal costo marginale, ovvero dalla situazione di concorrenza<br />
perfetta.<br />
NB: Nel modello di Bertrand prezzo e quantità coincidono con quello della concorrenza perfetta.<br />
Nel caso qui ipotizzato di domanda lineare e costi marginale nullo, ciò significa p=0 e Q=a/b. Ciascun oligopolista<br />
produce Q1=Q2=a/2b. I profitti sono, ovviamente, nulli<br />
<strong>10</strong>.9<br />
Confronto riassuntivo.<br />
Possiamo ora riassumere le caratteristiche dei tre modelli studiati. Consideriamoli nell’ordine di<br />
grado decrescente di controllo del mercato: al primo posto vi è il modello del cartello,<br />
successivamente Cournot e, infine, Bertrand.<br />
Figura 3 Confronto fra i modelli di: Cartello, Cournot e Bertrand<br />
Q1 Q2 Q=<br />
Q1 +<br />
Q2<br />
p Profitt<br />
o 1<br />
Profitt<br />
o 2<br />
Profitt<br />
o tot.<br />
Cartello a/ 4b a/ 4b a/ 2b a/ 2 a 2 / 8b a 2 / 8b a 2 / 4b<br />
Cournot a/3b a/3b 2a/3b a/3 a 2 /9b a 2 /9b 2a 2 /9b<br />
Bertrand a/2b a/2b a/b 0 0 0 0<br />
Le principali conclusioni che si possono trarre dal confronto sono:<br />
I) con il cartello monopolistico: il prezzo è più elevato e la quantità minore;<br />
II) con la concorrenza di prezzo tipo Bertrand : il prezzo è più basso e la quantità maggiore;<br />
III) con il modello di Cournot, rispetto alla concorrenza di Betrand il prezzo è più alto e la quantità<br />
minore.<br />
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