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tentato omicidio - il Corriere di Capri

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Settimanale <strong>di</strong> attualità, cultura, politica, cronaca, sport. Direttore Responsab<strong>il</strong>e Felice Spinella 29 Luglio 2012 anno III num. 28<br />

TENTATO OMICIDIO:<br />

ARRESTATA LA FIGLIA<br />

ADOTTIVA E L’AMANTE<br />

L’AMANTE PRONTO A TUTTO<br />

Domenica 29 Luglio 2012 | 1


La Buona Notizia<br />

La Buona Notizia della XVII Domenica del tempo or<strong>di</strong>nario<br />

a cura <strong>di</strong> don Carmine del Gau<strong>di</strong>o<br />

Da sempre <strong>il</strong> problema principale dell’uomo è <strong>il</strong> cibo: ed esiste realmente questa piaga se ve<strong>di</strong>amo<br />

una grande fetta della popolazione mon<strong>di</strong>ale subire l’offesa <strong>di</strong> non poter mangiare con m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> bambini<br />

che non hanno <strong>il</strong> necessario nutrimento. Per cui questo problema così cocente pone anche un problema<br />

<strong>di</strong> fede, nel momento in cui <strong>il</strong> cibo non è un optional bensì una necessità assoluta. Anche nel Padre nostro<br />

<strong>di</strong>ciamo con fede assoluta “dacci oggi <strong>il</strong> nostro pane quoti<strong>di</strong>ano”. Ricordate nel deserto quando gli Israeliti<br />

si trovarono nel bel mezzo <strong>di</strong> una mancanza <strong>di</strong> cibo e rimpiangevano le cipolle <strong>di</strong> Egitto! Ricevettero la<br />

“manna” con l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Dio <strong>di</strong> poterne prendere solo la porzione del giorno e per tutta la famiglia. Quello<br />

che avessero preso <strong>di</strong> più (piccola furbesca trovata per conservare <strong>il</strong> cibo in più per <strong>il</strong> domani!) sarebbe<br />

marcito. Proviamo a pensare perché <strong>il</strong> problema fame: e se quello che alcuni m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> persone hanno<br />

accaparrato in più rispetto a m<strong>il</strong>iar<strong>di</strong> che hanno fame e non hanno <strong>il</strong> necessario <strong>di</strong>ventasse marcio. Avremmo<br />

un fetore <strong>di</strong> marcio che invade <strong>il</strong> mondo intero. Il problema della fame non è Dio: è l’uomo. L’uomo egoista.<br />

L’uomo che pensa solo a se stesso.<br />

Il nostro Dio della Rivelazione pensa a noi: solo a noi: e la sua tenerezza parte da lontano, come ci <strong>di</strong>ce <strong>il</strong><br />

secondo libro dei Re (4, 42-44):<br />

In quei giorni, da Baal-Salisà venne un uomo, che portò pane <strong>di</strong> primizie all’uomo <strong>di</strong> Dio: venti pani<br />

d’orzo e grano novello che aveva nella bisaccia. Eliseo <strong>di</strong>sse: «Dallo da mangiare alla gente». Ma <strong>il</strong> suo<br />

servitore <strong>di</strong>sse: «Come posso mettere questo davanti a cento persone?». Egli replicò: «Dallo da mangiare<br />

alla gente. Poiché così <strong>di</strong>ce <strong>il</strong> Signore: “Ne mangeranno e ne faranno avanzare”».Lo pose davanti a quelli,<br />

che mangiarono e ne fecero avanzare, secondo la parola del Signore.<br />

Per questa tenerezza è dolce la preghiera del Salmo 144 in cui <strong>di</strong>ciamo al Signore nostro Padre dei cieli:<br />

Apri la tua mano, Signore, e sazia ogni vivente.<br />

Ti lo<strong>di</strong>no, Signore, tutte le tue opere e ti bene<strong>di</strong>cano i tuoi fedeli. Dicano la gloria del tuo regno e parlino<br />

della tua potenza. Gli occhi <strong>di</strong> tutti a te sono rivolti in attesa e tu dai loro <strong>il</strong> cibo a tempo opportuno. Tu apri<br />

la tua mano e sazi <strong>il</strong> desiderio <strong>di</strong> ogni vivente. Giusto è <strong>il</strong> Signore in tutte le sue vie e buono in tutte le sue<br />

opere. Il Signore è vicino a chiunque lo invoca, a quanti lo invocano con sincerità.<br />

Di fronte alla paternità <strong>di</strong> Dio, che apre la sua mano e sazia ogni vivente, l’apostolo Paolo esorta i credenti<br />

ad affinare la loro fede e puntare decisamente all’unità che fa vivere la fede: un solo Dio e Padre <strong>di</strong> tutti….<br />

Così Egli esclama agli Efesìni (4, 1-6):<br />

Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che<br />

avete ricevuto, con ogni um<strong>il</strong>tà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a<br />

cuore <strong>di</strong> conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo e un solo spirito,<br />

come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore,<br />

una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre <strong>di</strong> tutti, che è al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> tutti, opera per mezzo <strong>di</strong><br />

tutti ed è presente in tutti.<br />

Chi parla è Paolo che è in prigione, con le catene che gli impe<strong>di</strong>scono <strong>di</strong> andare ad evangelizzare ma non<br />

gli impe<strong>di</strong>scono con le lettere <strong>di</strong> arrivare al cuore dei “conquistati” da Gesù Risorto.<br />

Il cuore del Padre <strong>di</strong> tutti, che è Padre <strong>di</strong> Gesù Cristo, si rivela in pienezza nel cuore <strong>di</strong> Cristo: anche Lui si<br />

trova <strong>di</strong> fronte ad una folla affamata e a tutti dona una risposta che solo <strong>il</strong> cuore <strong>di</strong> Dio può dare. Sentiamo<br />

<strong>il</strong> racconto <strong>di</strong> Giovanni l’evangelista<br />

Dal Vangelo secondo Giovanni (6, 1-15)<br />

In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare <strong>di</strong> Gal<strong>il</strong>ea, cioè <strong>di</strong> Tiberìade, e lo seguiva una grande<br />

folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi<br />

<strong>di</strong>scepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla<br />

veniva da lui e <strong>di</strong>sse a F<strong>il</strong>ippo: «Dove potremo comprare <strong>il</strong> pane perché costoro abbiano da mangiare?».<br />

Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose F<strong>il</strong>ippo:<br />

«Duecento denari <strong>di</strong> pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli <strong>di</strong>sse<br />

2 | Domenica 29 Luglio 2012


La Buona Notizia<br />

allora uno dei suoi <strong>di</strong>scepoli, Andrea, fratello <strong>di</strong> Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani<br />

d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba<br />

in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquem<strong>il</strong>a uomini. Allora Gesù prese i pani e,<br />

dopo aver reso grazie, li <strong>di</strong>ede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E<br />

quando furono saziati, <strong>di</strong>sse ai suoi <strong>di</strong>scepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li<br />

raccolsero e riempirono do<strong>di</strong>ci canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano<br />

mangiato.<br />

Allora la gente, visto <strong>il</strong> segno che egli aveva compiuto, <strong>di</strong>ceva: «Questi è davvero <strong>il</strong> profeta, colui che viene<br />

nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò <strong>di</strong> nuovo sul monte, lui da<br />

solo.<br />

1. Gesù sente compassione<br />

E’ Gesù stesso che quasi confessa ad alta voce: io sento compassione <strong>di</strong> questa folla [perchè sono come<br />

pecore senza pastore (domenica scorsa) - perché se li rimando in<strong>di</strong>etro verso casa cadranno per via!] Il<br />

concetto della compassione rivela <strong>il</strong> cuore <strong>di</strong> Gesù come <strong>il</strong> cuore del Padre che tiene a cura i suoi figli, <strong>il</strong><br />

loro bene, la loro vita. Sentire compassione significa far <strong>di</strong>ventare propria la sofferenza, <strong>il</strong> <strong>di</strong>sagio dell’altro,<br />

significa caricarlo nel proprio cuore e con l’amore dare una risposta. In questo caso Gesù pone <strong>il</strong> “segno”<br />

del pane che è l’esigenza primaria, più imme<strong>di</strong>ata che soffrono i tantissimi che sono attorno a Lui. Erano<br />

circa cinquem<strong>il</strong>a uomini, senza contare le donne e i bambini!<br />

2. Gesù coinvolge gli apostoli nel suo gesto<br />

Non è una provocazione che Gesù <strong>di</strong>ca ai suoi apostoli: date voi stessi da mangiare: dove possiamo prendere<br />

tanto pane per questa folla: certo i mezzi umani non bastano e gli apostoli lo riconoscono. Ma Gesù raccoglie<br />

quello che l’umanità può donare e da Dio lo trasforma in risposta amorosa, completa ed esaustiva. C’è qui<br />

un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesciolini: ma cosa sono per tanta gente? Ecco l’interrogativo<br />

dei <strong>di</strong>scepoli: come faremo?<br />

3. Gesù pone un segno “particolare”<br />

Anzi pone alcuni segni:<br />

a. Fa sedere<br />

b. Prega per rendere grazie al Padre<br />

c. Fa <strong>di</strong>stribuire <strong>il</strong> pane ed i pesci:<br />

Sono gesti <strong>di</strong> cortesia, e <strong>di</strong> delicatezza, prima <strong>di</strong> tutto: poi tutto viene riportato al cuore del Padre nel cui<br />

nome Gesù agisce: prega, rende grazie, invoca lo Spirito del Padre che sia con Lui, nell’azione che sta per<br />

compiere. Dopo la preghiera <strong>di</strong> comunione con <strong>il</strong> Padre <strong>il</strong> gesto concreto <strong>di</strong> “moltiplicare” l’amore: Lui<br />

stesso dà <strong>il</strong> pane ed i pesci tra le mani della folla affamata. Il pane ed i pesci non finiscono mai. Quando<br />

l’amore si mette in moto tutto <strong>di</strong>venta possib<strong>il</strong>e! Anche che dopo aver mangiato 5 m<strong>il</strong>a uomini con le donne<br />

e i bambini, avanza <strong>il</strong> cibo raccolto in do<strong>di</strong>ci cesti. La Provvidenza <strong>di</strong> Dio non è striminzita. Non ha le mani<br />

rattrappite.<br />

4. Quanta gente mangia!<br />

Difatti <strong>il</strong> numero degli “sfamati” dalla Provvidenza <strong>di</strong> Dio è davvero stragrande! Ma è un numero che non<br />

si esaurisce nemmeno con <strong>il</strong> passare degli anni e dei secoli. Dio ancora oggi provvede al suo popolo ai suoi<br />

figli.<br />

Nelle prossime domeniche avremo modo <strong>di</strong> ascoltare <strong>il</strong> <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> Gesù quando, interpretando male <strong>il</strong> suo<br />

gesto, la gente pensava <strong>di</strong> aver risolto <strong>il</strong> problema del pane (sotto l’aspetto umano) e invece Gesù ci parlerà<br />

<strong>di</strong> altro cibo: è quello che conosceremo meglio anche da queste colonne. Buona domenica.<br />

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Cronaca<br />

UNA BRAVATA DIETRO LE SCRITTE ANARCHICHE<br />

Per alcune ore i poliziotti del Commissariato <strong>di</strong> <strong>Capri</strong>, <strong>di</strong>retti dal Vice Questore Aggiunto dott.ssa Maria Edvige<br />

Strina, sono stati in fibr<strong>il</strong>lazione. A via Torina i residenti della zona hanno segnalato la presenza sulle scale e sui<br />

muri <strong>di</strong> una v<strong>il</strong>la una serie <strong>di</strong> “scritte” riconducib<strong>il</strong>i ad anarchici. “Scritte” queste che già altre volte erano apparse<br />

sui muri <strong>di</strong> <strong>Capri</strong> anche se raramente, ma che erano state fatte sui muri <strong>di</strong> V<strong>il</strong>la Le Parate aveva giustamente<br />

messo in allarme gli investigatori. Il motivo stava nel fatto che v<strong>il</strong>la Le Parate è la residenza estiva <strong>di</strong> fam<strong>il</strong>iari<br />

del Vice Capo nazionale della Polizia <strong>di</strong><br />

Stato che tre anni fa ha rappresentato<br />

<strong>il</strong> Ministero degli Interni al G8 e che<br />

oggi ha compiti <strong>di</strong> grande r<strong>il</strong>evanza.<br />

Le “scritte” lasciavano pensare ad una<br />

matrice anarchica. I poliziotti nel giro<br />

<strong>di</strong> un’ora hanno fermato gli autori <strong>di</strong><br />

questo gesto che alla fine dopo una<br />

serata goliar<strong>di</strong>ca si erano “<strong>di</strong>vertiti”<br />

a imbrattare le mura della v<strong>il</strong>la e la<br />

scalinata <strong>di</strong> accesso con bombolette spray che innaggiavano anche contro la Polizia e che riportavano la A <strong>di</strong><br />

anarchia. Dei quattro giovani solo due sono stati denunciati a piede libero per danneggiamento aggravato, in<br />

quanto esecutori materiali, si tratta del 21enne caprese G.d.A. e del triestino L.G. 24enne, gli altri due giovani<br />

presenti ai fatti sono stati segnalati alla Digos insieme ai denunciati. I giovani, interrogati in Commissariato,<br />

hanno detto <strong>di</strong> non sapere che quella v<strong>il</strong>la era <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> fam<strong>il</strong>iari del Vice Capo Nazionale della Polizia, che<br />

si sarebbe trattato <strong>di</strong> una casualità.<br />

L’e<strong>di</strong>tore,<br />

<strong>il</strong> Direttore Responsab<strong>il</strong>e<br />

e la Redazione Giornalistica<br />

partecipano commossi al dolore<br />

dell’amico e collega<br />

Vanni Fon<strong>di</strong> per la per<strong>di</strong>ta<br />

del papà Mario<br />

Annamaria Boniello<br />

partecipa con affetto al dolore<br />

<strong>di</strong> Vanni per la scomparsa<br />

dell’amato padre<br />

Mario Fon<strong>di</strong><br />

Gennaro Mignone<br />

stinge in un forte abbraccio<br />

l’amico Vanni Fon<strong>di</strong><br />

per la scomparsa del papà Mario<br />

10 | Domenica 29 Luglio 2012<br />

OTTICA<br />

AZZURRO<br />

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Dott. Anna Nesti<br />

<strong>Capri</strong><br />

Via Vittorio Emanuele, 38<br />

Tel. 081.837.64.22


Domenica 29 Luglio 2012 | 11


12 | Domenica 29 Luglio 2012


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Cronaca<br />

CARABINIERI A CACCIA DI<br />

ALIMENTI NON VENDIBILI<br />

I Carabinieri della Stazione <strong>di</strong> <strong>Capri</strong>, <strong>di</strong>retti dal Luogotenente Michele Sansonne, unitamente a quelli del Nucleo<br />

Antisofisticazione (Nas)<br />

negli scorsi giorni hanno<br />

controllato uno per uno<br />

i mezzi provenienti da<br />

Napoli e Sorrento che<br />

trasportavano alimenti.<br />

Un controllo minuzioso,<br />

controllati tutti gli automezzi,<br />

verificata la regolarità dei<br />

documenti <strong>di</strong> trasporto,<br />

lo stato <strong>di</strong> conservazione<br />

degli alimenti, i dati<br />

identificativi degli stessi,<br />

le caratteristiche tecniche<br />

dei veicoli e le qualifiche<br />

del personale de<strong>di</strong>to al<br />

trasporto. Un controllo del<br />

genere mai era stato fatto<br />

sull’isola. Al termine dei<br />

controlli <strong>il</strong> b<strong>il</strong>ancio è stato <strong>di</strong><br />

contravvenzioni elevate per<br />

15m<strong>il</strong>a euro. Le violazioni<br />

riscontrate dai Carabinieri<br />

riguardavano prescrizioni<br />

igienico sanitarie nel trasporto. Inoltre sono state sequestrati<br />

WINDOOR SRL<br />

<strong>di</strong> Daniele Troise<br />

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600 ch<strong>il</strong>i <strong>di</strong> derrate alimentari (pasta, pelati, conserve, bottiglie <strong>di</strong><br />

aceto, farina), 5 ch<strong>il</strong>i <strong>di</strong> pane e 100 ch<strong>il</strong>i <strong>di</strong> mangime per animali.<br />

<strong>di</strong> Fabrizio Grifoni<br />

GUARDIA DI FINANZA:<br />

SIGILLI ALL’APPARTAMENTO<br />

CON ABUSI EDILIZI E<br />

LAVORATORI AL NERO<br />

E’ lotta all’abusivismo della Tenenza della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza<br />

<strong>di</strong>retta dal Maresciallo Aiutante Domenico Romano che dopo<br />

una serie <strong>di</strong> accertamenti ha apposto i sig<strong>il</strong>li ad un appartamento<br />

nella centralissima Vittorio Emanuele intestato alla Alven<br />

Investiments Spa, società questa <strong>di</strong> cui è amministratore<br />

l’impren<strong>di</strong>tore Alberto Veneruso. I finanzieri della Tenenza<br />

<strong>di</strong> <strong>Capri</strong> hanno riscontrato l’esecuzione <strong>di</strong> lavori abusivi e la<br />

presenza <strong>di</strong> due lavoratori al nero dell’impresa esecutrice <strong>di</strong><br />

Portici. L’immob<strong>il</strong>e era stato acquistato ufficialmente per circa<br />

un m<strong>il</strong>ione e mezzo <strong>di</strong> euro ed ha una consistenza <strong>di</strong> cento metri<br />

quadrati, una somma questa che in base alle ven<strong>di</strong>te nella zona<br />

indubbiamente sottostimata, quin<strong>di</strong> ad ore potrebbe scattare<br />

l’accertamento <strong>di</strong> valore.


Il pandora day è sabato 28 luglio.<br />

L’offerta <strong>di</strong> uno charm omaggio è valida dal 28/07 al 04/08<br />

Attualità<br />

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CON MYCAPRI L’ISOLA<br />

IN PALMO DI MANO<br />

É online da una settimana ed è già al 41° posto nella classifica mon<strong>di</strong>ale delle applicazioni <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i. Sì, perché My<strong>Capri</strong><br />

è la guida dell’isola più completa e la più aggiornata in tempo reale. Che cosa vi serve? Un ristorante, l’itinerario per una<br />

passeggiata, un panorama? Una boutique, una pizza, una barca, una torre, un monumento? My<strong>Capri</strong> vi mette l’isola in palmo<br />

<strong>di</strong> mano, elenca tutte, ma proprio tutte le possib<strong>il</strong>ità per i turisti e per i professionisti del turismo e vi accompagna in loco<br />

grazie a una mappa dettagliatissima.<br />

Un progetto che garantisce scoperte<br />

anche a chi crede <strong>di</strong> conoscere bene<br />

l’isola in tutti i suoi aspetti. Basta<br />

avere a <strong>di</strong>sposizione uno Smartphone<br />

Android, un tablet, un i Phone Apple,<br />

un iPad. Il tempo delle guide, delle<br />

cartine è superato. Le App My<strong>Capri</strong><br />

sono <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i per Smartphone<br />

Android e iPhoneApple e per i relativi<br />

<strong>di</strong>spositivi Tablet gratuitamente. I<br />

download delle applicazioni My<strong>Capri</strong><br />

sta impazzando sull’Apple Store e su<br />

Google Play tra le 300 applicazioni <strong>di</strong><br />

navigazione, intese come navigatori<br />

<strong>di</strong> mappe intelligenti. E’ questo è<br />

solo l’inizio. Il progetto prevede<br />

la pubblicazione <strong>di</strong> ben cinque<br />

applicazioni (iPhone, iPad, Andoid<br />

Phone, Android Tablet e telefonini<br />

non Apple/Google…), un portale<br />

multiservizi all’in<strong>di</strong>rizzo My<strong>Capri</strong>.it, un<br />

sistema <strong>di</strong> e-commerce e <strong>di</strong> reservation e<br />

delle piattaforme per SmartTv. Alle spalle<br />

uno staff <strong>di</strong> esperti <strong>di</strong> storia e cultura caprese, strutture turistiche e commerciali, I professionisti del mob<strong>il</strong>e marketing, della<br />

comunicazione e del mondo IT. Per parlare <strong>di</strong> <strong>Capri</strong> non basta la tecnologia, serve anche la conoscenza del territorio, della<br />

sua storia, della sua cultura. <strong>di</strong> Carmen Ricci


nuova<br />

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sabato aperti<br />

tutta<br />

la notte con la<br />

Spaghetteria<br />

Domenica 29 Luglio 2012 | 19


Cronaca<br />

TENTATO OMICIDIO: ARRESTATA<br />

Francesco Ruocco, 89 anni,<br />

la moglie Bianca Vacca,<br />

84 anni, sono persone<br />

particolarmente stimate e<br />

benvolute. Persone dotate<br />

<strong>di</strong> una grande um<strong>il</strong>tà e<br />

sensib<strong>il</strong>ità che li ha portati<br />

sempre a far del bene. Sono<br />

poche le persone che ad<br />

Anacapri possano vantare<br />

<strong>di</strong> avere un paese intero con<br />

loro. Gran<strong>di</strong> lavoratori, lui<br />

unavitaalporto,leidasempre<br />

20 | Domenica 29 Luglio 2012<br />

<strong>Capri</strong><br />

Vision<br />

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eccezionale tessitrice. Una<br />

coppia benestante che però<br />

mai ha os<strong>tentato</strong> la propria<br />

posizione, anzi, è sempre<br />

stata in prima linea con<br />

la beneficenza. Ciò che<br />

sconvolgerà la loro vita<br />

risale a quarant’anni fa,<br />

quando la loro primogenita<br />

cadde da un muretto<br />

attiguo all’abitazione <strong>di</strong><br />

famiglia e riportò danni non<br />

in<strong>di</strong>fferenti, era <strong>il</strong> giorno<br />

Oculistiche<br />

per prenotazione<br />

Dott. Anna Nesti<br />

<strong>Capri</strong><br />

Via Vittorio Emanuele, 17<br />

Tel. 081.837.64.22<br />

<strong>di</strong> Sant’Antonio. Anche<br />

allora la gente gli fu vicina,<br />

gli anziani <strong>di</strong> Anacapri<br />

ricordano che grazie alle<br />

sue amicizie influenti Mario<br />

Cacace si attivò con l’allora<br />

Presidente della Repubblica,<br />

Giovanni Leone, affinchè<br />

si facesse in quattro per<br />

trovare <strong>il</strong> rime<strong>di</strong>o sanitario<br />

a quella rovinosa caduta<br />

che dopo poco decretò<br />

la morte della bambina.<br />

Non ci fu nulla da fare e<br />

neanche l’interessamento<br />

<strong>di</strong> Monsignor Raffaele<br />

Varca, che faceva parte<br />

della Segreteria <strong>di</strong> Stato<br />

del Vaticano portò ad<br />

una soluzione positiva.<br />

Monsignor Raffaele Varca<br />

in origine si chiamava<br />

Vacca, dovette cambiare <strong>il</strong><br />

cognome in quanto Paolo<br />

VI lo invitò caldamente a<br />

mo<strong>di</strong>ficarlo, per <strong>il</strong> timore che<br />

venisse schernito. Erano gli<br />

anni della guerra in Vietnam,<br />

parliamo degli anni ‘70,<br />

e tanti bambini rimasero<br />

orfani, Francesco Ruocco<br />

e Bianca Vacca, colmarono<br />

<strong>il</strong> vuoto lasciato dalla figlia<br />

tragicamente scomparsa<br />

adottando una bambina<br />

vietnamita a cui fu dato <strong>il</strong><br />

nome <strong>di</strong> Gaia Angela, seguì<br />

la loro stessa strada anche la<br />

sorella che adottò un ragazzo<br />

vietnamita ed un altro <strong>di</strong><br />

Castellammare <strong>di</strong> Stabia.<br />

Gaia Angela giunse ad<br />

Anacapri a soli 11 mesi,<br />

quin<strong>di</strong> del Vietnam presto<br />

rimosse ogni ricordo.<br />

Queste persone dal cuore<br />

pieno d’amore avevano<br />

colmato <strong>il</strong> loro dolore gli<br />

uni per aver perso la figlia e<br />

l’altra per non averne potuti<br />

avere, riempendo d’amore tre<br />

ragazzi che rappresenteranno<br />

la loro gioia. L’influenza<br />

<strong>di</strong> Monsignor Raffaele<br />

Varca anche in questa felice<br />

vicenda dell’adozione si farà<br />

sentire, sarà <strong>il</strong> Vaticano a<br />

spingere affinchè l’adozione<br />

aveva buon esito, com’è<br />

poi avvenuta. Gaia Angela,<br />

oggi trentanovenne, sposò<br />

un uomo <strong>di</strong> origine belga,<br />

conosciuto nel suo paese <strong>di</strong><br />

origine dove lei andò dopo<br />

essere stata in un college a<br />

Roma.<br />

Il matrimonio, per quanto<br />

darà due splen<strong>di</strong>de bimbe, 3<br />

e 12 anni, non funzionò. Da<br />

qualche anno i due vivono<br />

nella stessa v<strong>il</strong>letta “separati<br />

in casa”, a Torrita Tiberina,<br />

un paesino <strong>di</strong> 1000 anime<br />

ad un’ora dalla capitale.<br />

Dopo <strong>il</strong> Belgio, Gaia Angela<br />

si trasferì in Calabria con<br />

<strong>il</strong> marito per poi fare base<br />

fissa in provincia <strong>di</strong> Roma.<br />

Gaia Angela viene descritta<br />

come una donna decisa,<br />

determinata nelle sue scelte,<br />

ha una dote personale,<br />

riuscire a sottomettere<br />

gli uomini, una sorta <strong>di</strong><br />

manipolatrice <strong>di</strong> cervelli.<br />

Gaia Angela mancava a<br />

<strong>Capri</strong> dal 2008, quando<br />

venne per <strong>il</strong> funerale <strong>di</strong> un


Cronaca<br />

LA FIGLIA ADOTTIVA E L’AMANTE<br />

parente e i genitori adottivi<br />

non avevano, fino a qualche<br />

giorno fa, neanche mai visto<br />

la nipotina che oggi ha tre<br />

anni. Francesco Ruocco e<br />

Bianca Vacca, negli ultimi<br />

anni non avevano buoni<br />

rapporti con Gaia Angela,<br />

per quanto le abbiano dato<br />

tutto l’amore del mondo e<br />

reso possib<strong>il</strong>e che crescesse<br />

come se fosse figlia naturale,<br />

non avevano <strong>di</strong>gerito più<br />

<strong>di</strong> tanto <strong>il</strong> suo modo <strong>di</strong><br />

comportarsi e si sentivano<br />

ormai da troppo tempo solo<br />

telefonicamente.<br />

Appresa la notizia delle<br />

con<strong>di</strong>zioni gravi dei genitori<br />

Gaia Angela si è subito<br />

precipitata a <strong>Capri</strong> per<br />

assisterli, alternandosi in<br />

ospedale al nipote Roberto,<br />

anch’egli da subito e per<br />

primo a fianco <strong>di</strong> Francesco<br />

Ruocco e Bianca Vacca.<br />

Quest’ultima aveva subito un<br />

intervento all’anca qualche<br />

mese fa e aveva preferito<br />

trascorrere questo periodo<br />

nella v<strong>il</strong>letta <strong>di</strong> via Tuoro 13,<br />

la strada che porta alla Grotta<br />

Azzurra, rispetto all’altra<br />

e più usuale abitazione che<br />

sorge a valle della Migliera,<br />

sul versante del Faro. Anche<br />

Monsignor Raffaele Varca<br />

ha l’abitazione, per quanto<br />

soggiorni abitualmente a<br />

Città del Vaticano, in via<br />

Tuoro, a qualche metro dalla<br />

sorella Bianca. La vicenda<br />

che ha visto i due coniugi<br />

anacapresi in ospedale in<br />

con<strong>di</strong>zioni pietose è stata<br />

nella tristezza della vicenda<br />

l’occasione per rivedere i<br />

nipotini, che, con <strong>il</strong> marito<br />

belga in questo frangente<br />

erano andati ad abitare nella<br />

casa che da sul Faro.<br />

Anche se i genitori<br />

non con<strong>di</strong>videvano <strong>il</strong><br />

comportamento nella<br />

vita della figlia adottiva,<br />

anche in ospedale hanno<br />

fatto esplodere tutto <strong>il</strong><br />

loro amore accogliendola,<br />

mentre costretti nei letti del<br />

nosocomio, come la figlia che<br />

dopo tempo e <strong>di</strong>ssapori torna<br />

a casa. Anzi, hanno fatto <strong>di</strong><br />

più, quello che solo l’amore<br />

può fare, hanno cercato in<br />

modo ingenuo, esemplare <strong>di</strong><br />

tenere fuori da questa storia<br />

la figlia adottiva, una sorta <strong>di</strong><br />

protezione.<br />

Veniamo ai fatti.<br />

Lunedì intorno alle 13.30<br />

al cancello dell’abitazione<br />

<strong>di</strong> via Tuoro, la strada che<br />

porta alla Grotta Azzurra ad<br />

Anacapri, bussa un uomo.<br />

Francesco Ruocco,<br />

ottantanovenne, marito<br />

<strong>di</strong> Bianca Vacca, va ad<br />

aprire, si trova davanti un<br />

signore <strong>di</strong> 51 anni che gli<br />

<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> essere amico <strong>di</strong> Gaia<br />

Angela, e avanza la richiesta<br />

<strong>di</strong> ut<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong> bagno.<br />

Francesco Ruocco stranito<br />

da questa richiesta gli <strong>di</strong>ce<br />

<strong>di</strong> si ma lo fa accedere ad un<br />

bagno esterno all’abitazione.<br />

L’amico della figlia <strong>di</strong>ce<br />

però, una volta entrato in<br />

quel bagno esterno, che lo<br />

stesso non funziona e chiede<br />

<strong>di</strong> poter accedere a quello<br />

dentro casa. Francesco<br />

Ruocco perplesso della cosa<br />

non sa <strong>di</strong>re <strong>di</strong> no, così lo fa<br />

entrare in casa e gli in<strong>di</strong>ca <strong>il</strong><br />

bagno interno, che ut<strong>il</strong>izzerà<br />

per due o tre minuti.<br />

Uscito dal bagno, quello<br />

che poi verrà identificato<br />

in Massimo Fraleone,<br />

si scaglia sull’anziano<br />

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<strong>di</strong> una chiave inglese,<br />

perquotendolo con forza,<br />

soggiunge la moglie Bianca<br />

Vacca a cui tocca sorte<br />

peggiore, ovvero con una<br />

forbice inizia ad inf<strong>il</strong>zarla<br />

con una determinazione e una<br />

cattiveria senza precedenti.<br />

I due stor<strong>di</strong>ti sono ormai<br />

sul pavimento della v<strong>il</strong>letta,<br />

in un bagno <strong>di</strong> sangue, 30<br />

minuti <strong>di</strong> feroce aggressione.<br />

Domenica 29 Luglio 2012 | 21


Cronaca<br />

IL MOVENTE POTREBBE ESSER<br />

Massimo Fraleone prima <strong>di</strong><br />

allontanarsi cerca in alcuni<br />

cassetti sol<strong>di</strong> che gli anziani<br />

avevano in casa, circa<br />

sessanta m<strong>il</strong>a euro, che non<br />

riuscirà a trovare. A passo<br />

svelto alle 13.47 Massimo<br />

Fraleone passa davanti alle<br />

telecamere del servizio rifiuti<br />

del Comune <strong>di</strong> Anacapri<br />

per poi <strong>di</strong>rigersi al porto,<br />

quelle stesse telecamere<br />

che lo riprenderanno mentre<br />

andava ad aggre<strong>di</strong>re i due<br />

anziani alle 13.04. Le<br />

telecamere non hanno una<br />

buona definizione e sono<br />

state installate solo per la<br />

sorveglianza del deposito<br />

automezzi della società dei<br />

rifiuti <strong>di</strong> Anacapri e riescono<br />

solo a riprendere una sagoma,<br />

stessa cosa quelle del porto<br />

che danno per sicuro che lo<br />

22 | Domenica 29 Luglio 2012<br />

stesso si è imbarcato alla<br />

volta <strong>di</strong> Napoli sul mezzo<br />

delle 14.50. Le telecamere<br />

serviranno a poco se non a<br />

determinare l’orario in cui è<br />

stato commesso <strong>il</strong> malfatto.<br />

Un anziano alla guida <strong>di</strong> un<br />

ciclomotore che percorreva<br />

la strada che dalla Grotta<br />

Azzurra porta nel centro<br />

<strong>di</strong> Anacapri ad un certo<br />

punto, davanti alla v<strong>il</strong>letta<br />

dei fatti, si trova<br />

davanti Francesco<br />

Ruocco che non<br />

riconosce a causa<br />

delle con<strong>di</strong>zioni<br />

in cui versava,<br />

scappa senza<br />

fermarsi correndo<br />

con lo scooter<br />

verso la caserma<br />

dei Carabinieri<br />

<strong>di</strong> Anacapri, che<br />

subito, nel giro <strong>di</strong><br />

un paio <strong>di</strong> minuti,<br />

mandano sul posto<br />

una pattuglia, che<br />

allerta <strong>il</strong> 118. Qui<br />

entra in gioco la<br />

p r o f e s s i o n a l i t à<br />

del Maresciallo<br />

Aiutante Cristoforo<br />

Per<strong>il</strong>li che da<br />

subito, assicuratosi<br />

l’affidamento dei<br />

due coniugi anziani<br />

per i soccorsi<br />

all’ospedale, inizia<br />

ad indagare. La<br />

pista iniziale è<br />

quella della rapina,<br />

tutti i Carabinieri<br />

in servizio alla<br />

stazione <strong>di</strong> Anacapri<br />

vengono sguinzagliati nei<br />

paraggi della v<strong>il</strong>letta <strong>di</strong> via<br />

Tuoro, ma questa caccia<br />

all’uomo non darà alcun<br />

esito. Alcuni operai ed<strong>il</strong>i che<br />

stavano lavorando alle spalle<br />

della v<strong>il</strong>letta palcoscenico in<br />

st<strong>il</strong>e f<strong>il</strong>m horror, <strong>di</strong>cono <strong>di</strong><br />

aver sentito urla inumane<br />

e pronunciare <strong>il</strong> nome <strong>di</strong><br />

Massimo. Questi operai<br />

volevano intervenire, ma<br />

una signora gli aveva detto<br />

che nella zona era andata ad<br />

abitare una che con la testa<br />

non stava bene e spesso e<br />

volentieri urlava. Da quel<br />

nome i Carabinieri cercano<br />

<strong>di</strong> tirare fuori qualcosa <strong>di</strong> più,<br />

non passeranno molte ore<br />

che i due coniugi anziani in<br />

ospedale in evidente stato <strong>di</strong><br />

choc, daranno loro qualche<br />

in<strong>di</strong>cazione. Parleranno ai<br />

Carabinieri <strong>di</strong> uno che si era<br />

presentato come amico della<br />

figlia e che qualche anno<br />

prima era venuto con lei ad<br />

Anacapri per un funerale.<br />

Cambia quin<strong>di</strong> la pista,<br />

vengono acquisite le<br />

immagini delle telecamere<br />

ed intanto, nel giro <strong>di</strong><br />

qualche ora Gaia Angela<br />

giunge dalla provincia <strong>di</strong><br />

Roma con <strong>il</strong> marito e le due<br />

figlie. La ragazza si precipita<br />

in ospedale e i Carabinieri<br />

iniziano a porle qualche<br />

domanda, lei sembra <strong>di</strong><br />

cadere dalle nuvole, quel<br />

nome Massimo non le<br />

ricorda nulla, almeno così<br />

<strong>di</strong>ce. Da quel momento per<br />

i Carabinieri, e qui fa forza<br />

l’intuito investigativo, Gaia<br />

Angela troppo tranqu<strong>il</strong>la,<br />

troppo precisa nelle risposte<br />

e non facendosi sfiorare<br />

neanche dal dubbio che quel<br />

nome così comune le potesse<br />

<strong>di</strong>re qualcosa, qualcosa<br />

c’entra, non si sa bene cosa,<br />

ma qualcosa c’entra. Intanto<br />

per Anacapri la gente si<br />

ribella, pensando alla<br />

rapina andata male si inizia<br />

ad invocare ronde contro<br />

gli stranieri che lavorano<br />

sull’isola e poco ci manca<br />

che scatti la caccia all’uomo,<br />

meglio allo straniero. In<br />

serata dal Nucleo Operativo<br />

dei Carabinieri <strong>di</strong> Torre<br />

Annunziata arriva la<br />

squadra scientifica che fa<br />

i r<strong>il</strong>ievi nell’abitazione <strong>di</strong><br />

Francesco Ruocco e Bianca<br />

Vacca, viene ricostruita la<br />

<strong>di</strong>namica dell’aggressione.<br />

Le indagini vengono portate<br />

avanti dalla stazione <strong>di</strong><br />

Anacapri con <strong>il</strong> supporto<br />

della Compagnia <strong>di</strong> Sorrento<br />

da dove giunge <strong>il</strong> Capitano<br />

Leonardo Colasuonno e <strong>il</strong><br />

Nucleo Operativo <strong>di</strong> Torre<br />

Annunziata in supporto<br />

“tecnologico”. Grazie al<br />

suo intutito <strong>il</strong> Maresciallo<br />

Aiutante Cristoforo Per<strong>il</strong>li<br />

terrà in caserma per qualche<br />

ora della notte Gaia Angela,<br />

per chiarire meglio le cose,<br />

la ragazza si <strong>di</strong>mostrerà<br />

un’attrice <strong>di</strong> alto livello,<br />

mai un errore, mai un<br />

dubbio. L’indomani mattina<br />

Cristoforo Per<strong>il</strong>li con altri<br />

Carabinieri <strong>di</strong> terraferma<br />

sottopone alcune domande,<br />

con <strong>il</strong> tatto che si deve a due<br />

persone come Francesco<br />

Ruocco e Bianca Vacca, che<br />

comunque sono ricoverate<br />

all’ospedale Cap<strong>il</strong>upi<br />

<strong>di</strong> <strong>Capri</strong>, in con<strong>di</strong>zioni<br />

preoccupanti, e lì salta fuori<br />

<strong>il</strong> racconto che colui che<br />

aveva bussato alla porta era<br />

Massimo Fraleone, che gli<br />

anziani avevano conosciuto<br />

qualche anno prima perchè<br />

lavorava con la figlia. Figlia<br />

che aveva una società <strong>di</strong><br />

prestiti finanziari che non<br />

andava bene. Il martedì<br />

sera partono da Anacapri<br />

un paio <strong>di</strong> Carabinieri che<br />

con l’aus<strong>il</strong>io dei colleghi <strong>di</strong><br />

Roma vanno a “prendere”<br />

Massimo Fraleone per<br />

condurlo nella notte alla<br />

caserma dei Carabinieri<br />

del Nucleo Operativo<br />

<strong>di</strong> Torre Annunziata. Di<br />

buona mattina da <strong>Capri</strong>,<br />

dopo che per tutta la notte<br />

era stata sentita a verbale<br />

come persona a conoscenza<br />

dei fatti, <strong>il</strong> Maresciallo<br />

Aiutante Cristoforo Per<strong>il</strong>li<br />

parte per Torre Annunziata<br />

con Gaia Angela, le figlie<br />

e <strong>il</strong> marito, un ingegnere<br />

ed<strong>il</strong>e belga attualmente


Cronaca<br />

E L’AVERE SUBITO L’EREDITA’<br />

<strong>di</strong>soccupato, senza spiegare<br />

loro chi avrebbero trovato<br />

in caserma, un piccolo<br />

escamotage per portarli in<br />

quella caserma tranqu<strong>il</strong>li.<br />

Gaia Angela viene prima<br />

interrogata per <strong>di</strong>verse ore,<br />

ma da lei non cavano nulla,<br />

anzi, la ragazza è precisa,<br />

eccessivamente precisa. Poi,<br />

i Carabinieri svoltano, in<br />

una stessa stanza dotata <strong>di</strong><br />

microspie fanno stare per un<br />

po’ <strong>di</strong> tempo Gaia Angela<br />

e Massimo Fraleone. I<br />

due sono convinti <strong>di</strong> essere<br />

spiati e nel vedere un tavolo<br />

si pongono al dì sotto non<br />

sapendo che proprio lì vi<br />

sono altre microspie. Gaia<br />

Angela parlando a voce<br />

bassissima e quasi stesa<br />

sotto la scrivania <strong>di</strong>ce a<br />

Massimo Fraleone: “Entra<br />

e dì ‘sono stato io, senza<br />

la partecipazione <strong>di</strong>...’”.<br />

Gaia Angela gli consiglia <strong>di</strong><br />

confessare ma senza tirarla<br />

in ballo, lui innamoratissimo<br />

fa tutto quello che <strong>di</strong>ce,<br />

gli suggerisce <strong>il</strong> movente,<br />

movente che in quel<br />

momento sembra <strong>il</strong> più<br />

cre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e, la vendetta <strong>di</strong><br />

amante respinto. “Devi<br />

<strong>di</strong>re che lo hai fatto per<br />

punirmi”. Dopo un quarto<br />

d’ora Massimo Fraleone<br />

viene interrogato e da questa<br />

versione confessando,<br />

badando bene dal tenere fuori<br />

Gaia Angela, l’amore fa fare<br />

qualsiasi cosa. Il racconto <strong>di</strong><br />

Massimo Fraleone coincide<br />

con i riscontri investigativi<br />

e tutti i particolari sono<br />

precisi, ma <strong>il</strong> movente non è<br />

cre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e, così i Carabinieri<br />

lo fanno rientrare in quella<br />

stanza con <strong>il</strong> suo amore<br />

folle, a cui un carabiniere<br />

aveva detto qualche istante<br />

prima davanti ad una tazza <strong>di</strong><br />

caffè che i suoi colleghi non<br />

credono al movente. Gaia<br />

Angela appena sola con<br />

Massimo Fraleone gli <strong>di</strong>ce<br />

<strong>di</strong> cambiare versione, <strong>di</strong> <strong>di</strong>re<br />

che aveva assistito ad una<br />

telefonata tra Gaia Angela<br />

e la madre Bianca Vacca<br />

nella quale si parla <strong>di</strong> sol<strong>di</strong>,<br />

da tenere in casa nascosti in<br />

un arma<strong>di</strong>etto. I suoi debiti<br />

<strong>di</strong> gioco lo avrebbero spinto<br />

a recarsi ad Anacapri per<br />

rapinare, lui le <strong>di</strong>ce che pensa<br />

questa versione non sarà<br />

cre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e agli investigatori,<br />

lei insiste, or<strong>di</strong>na e lui<br />

esegue. Mentre Massimo<br />

Fraleone <strong>di</strong>ce agli<br />

investigatori la sua<br />

seconda versione,<br />

inizia l’interrogatorio<br />

<strong>di</strong> Gaia Angela, che<br />

non ammetterà mai<br />

nulla, senza cedere,<br />

essendo sempre<br />

precisa, sostenendo<br />

senza alcun errore la<br />

sua stessa tesi. Alle 2<br />

<strong>di</strong> notte tra mercoledì<br />

e giovedì <strong>il</strong> giu<strong>di</strong>ce<br />

firma <strong>il</strong> fermo <strong>di</strong><br />

polizia giu<strong>di</strong>ziaria a<br />

carico <strong>di</strong> Massimo<br />

Fraleone e <strong>di</strong> Gaia<br />

Angela Ruocco per<br />

concorso in <strong>tentato</strong><br />

<strong>omici<strong>di</strong>o</strong> e tentata<br />

rapina, l’uno è stato rinchiuso<br />

nel carcere <strong>di</strong> Poggioreale e<br />

l’altra in quello femmin<strong>il</strong>e<br />

<strong>di</strong> Pozzuoli, a notte inoltrata<br />

<strong>il</strong> marito belga è rientrato in<br />

provincia <strong>di</strong> Roma con le due<br />

figlie. Nei prossimi giorni<br />

la convalida dell’arresto<br />

davanti al Gip che non<br />

dovrebbe <strong>di</strong>sporre altra<br />

soluzione al carcere vista<br />

l’efferratezza e <strong>il</strong> <strong>di</strong>segno<br />

criminoso dei due. Non<br />

essendo separati legalmente<br />

i bambini resteranno con<br />

<strong>il</strong> padre. La tesi degli<br />

investigatori è quella che<br />

Gaia Angela Ruocco (in<br />

<strong>di</strong>fficoltà economiche in<br />

quanto <strong>il</strong> lavoro andava<br />

male ed era pressochè<br />

inesistente) aveva spinto<br />

Massimo Fraleone, con<br />

cui probab<strong>il</strong>mente visto che<br />

questi ne era follemente<br />

innamorato a tal punto <strong>di</strong> fare<br />

tutto quello che gli veniva<br />

detto, ad uccidere i genitori<br />

adottivi per impossessarsi<br />

dei sol<strong>di</strong> che avevano in<br />

casa, circa 60m<strong>il</strong>a euro, e<br />

poter ere<strong>di</strong>tare altro denaro<br />

e <strong>di</strong>verse proprietà, che<br />

avrebbero un valore <strong>di</strong> circa<br />

5 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> euro. Un’ere<strong>di</strong>tà<br />

da cui oggi, alla luce <strong>di</strong><br />

quanto è accaduto, Gaia<br />

Angela Rucco potrebbe<br />

essere esclusa anche se<br />

figlia unica, perchè ere<strong>di</strong><br />

si <strong>di</strong>venta per legge ma<br />

se i genitori dovessero<br />

attivare la procedura<br />

tendente alla <strong>di</strong>chiarazione<br />

<strong>di</strong> indegnità verrebbe<br />

esclusa. Altra vicenda che<br />

potrebbe essere legata ai<br />

fatti, ma che soltanto gli<br />

in<strong>di</strong>ziati potranno chiarire,<br />

è che i coniugi Francesco<br />

Ruocco e Bianca Vacca<br />

ritenevano <strong>di</strong> equ<strong>il</strong>ibrare<br />

l’ere<strong>di</strong>tà della sorella <strong>di</strong><br />

lei che aveva adottato un<br />

bambino vietnamita, oggi<br />

uomo e de<strong>di</strong>to al lavoro<br />

grazie al Monsignore al<br />

Vaticano, ed un ragazzo <strong>di</strong><br />

Castellammare <strong>di</strong> Stabia.<br />

In effetti i genitori <strong>di</strong> Gaia<br />

Angela sembra volessero<br />

far in modo che un giorno<br />

tutti e tre si trovassero la<br />

stessa consistenza <strong>di</strong> ere<strong>di</strong>tà,<br />

cosa questa si sospetta abbia<br />

spinto la figlia adottiva <strong>di</strong><br />

quei genitori, oggi ancora in<br />

ospedale e dove resteranno<br />

per parecchi giorni per le<br />

ferite riportate, ad accelerare<br />

l’eliminazione.<br />

Francesco Ruocco e<br />

Bianca Vacca sono persone<br />

eccezionali, tutto <strong>il</strong> paese<br />

è vicino a loro in questo<br />

momento tristissimo,<br />

persone talmente eccezionali<br />

che ancora oggi non credono<br />

possib<strong>il</strong>e che la loro figlia,<br />

per quanto non corressero<br />

più buoni rapporti, potesse<br />

aver architettato anche la<br />

sola rapina. A tutti i dolori<br />

che in questi ultimi giorni la<br />

coppia ha dovuto sopportare<br />

si è aggiunto quello <strong>di</strong> sapere<br />

che la figlia è in carcere.<br />

Un plauso è doveroso<br />

farlo anche ai me<strong>di</strong>ci e al<br />

personale dell’ospedale<br />

Cap<strong>il</strong>upi che con<br />

gran<strong>di</strong>ssima professionalità<br />

hanno salvato la vita a quei<br />

due coniugi anziani, giunti<br />

al nosocomio caprese in<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>sperate.<br />

<strong>di</strong> Felice Spinella<br />

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Attualità<br />

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36 | Domenica 29 Luglio 2012<br />

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IL CAPRESE ALESSANDRO BRATTO<br />

NELLA NAZIONALE DI<br />

BEACH SOCCER<br />

Italian Beach Soccer Tour 2012 è l’evento sportivo <strong>di</strong> quest’estate. Nella<br />

nazionale italiana m<strong>il</strong>itano Ganz, ex Juve e Fiorentina, Chiarelli, ex Fiorentina,<br />

D<strong>il</strong>ivio, ex Juve e Fiorentina, Del Vecchio, ex centroavanti <strong>di</strong> Roma e Inter,<br />

Tonetto, ex <strong>di</strong>fensore della Roma, Pagliuca, ex portiere <strong>di</strong> Inter, Bologna<br />

e Sampdoria, Forte, campione europeo beach soccer. Tra loro <strong>il</strong> caprese<br />

Alessandro Bratto proveniente dal Bogliasco, squadra ligure <strong>di</strong> serie d. Nel<br />

torneo <strong>di</strong> Praia a Mare l’Italia ha battuto la nazionale bras<strong>il</strong>iana per 5 a 3 e <strong>il</strong><br />

30 e 31 luglio le partite andranno in onda su Sky Sport.<br />

Auguri a<br />

Michael<br />

Sarni<br />

e<br />

Anna<br />

Inzaina<br />

per la<br />

nascita <strong>di</strong><br />

Lisa 18/7/2012


ANNUNCI<br />

ANNO III Numero 28 Domenica 29 Luglio 2012<br />

Registrazione Tribunale <strong>di</strong> Napoli n. 37 del 15 apr<strong>il</strong>e 2010<br />

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Domenica 29 Luglio 2012 | 43


VILLA SAN MICHELE E LA SVEZIA.<br />

DELL’ARCHITETTO ENRICO LUCCA.<br />

Dopo un viaggio <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o in Svezia nel 1958, decisi <strong>di</strong> trasferirmi in quel Paese all’avanguar<strong>di</strong>a<br />

in Europa nello stu<strong>di</strong>o dell’Architettura e dell’Urbanistica.<br />

Nel 1959 per guadagnarmi da vivere, iniziai a lavorare come <strong>di</strong>segnatore, nello stu<strong>di</strong>o<br />

<strong>di</strong> Architettura S.White <strong>di</strong> Göteborg, conosciuto per aver vinto importanti concorsi <strong>di</strong><br />

architettura.<br />

Nel 1960 fui ammesso al Politecnico CHALMERS <strong>di</strong> Göteborg, una tra le piú prestigiose<br />

Università della Scan<strong>di</strong>navia e dell’Europa.<br />

Si entrava con <strong>il</strong> numero chiuso, vi insegnavano professori autori <strong>di</strong> eccellenti architetture,<br />

allievi <strong>di</strong> famosi architetti del calibro <strong>di</strong> Asplund, Leverntz, o che si erano perfezionati in<br />

America del nord o alla scuola della BAUHAUS tedesca o visiting professor quali Richard<br />

Neutra, Jörn Utzorn e Aulis Blomstet.<br />

Con <strong>il</strong> progetto-concorso LA CASA DELLO STUDENTE A VILLA SAN MICHELE mi fu<br />

assegnato nel 1963 dall’Istituzione ARKITEKTUR del CHARMERS, L’HEDERS DIPLOM – con<br />

la menzione: “<strong>il</strong> progetto é <strong>di</strong> tale valore da essere conservato negli archivi dell’università”.<br />

Nel 1964, con <strong>il</strong> professor Helge Zimdal, autore dell’Ambasciata Svedese in Bras<strong>il</strong>ia, citato in<br />

articoli <strong>di</strong> Bruno Zevi, iniziai la progettazione della tesi <strong>di</strong> laurea: ‘Complesso alberghiero a<br />

<strong>Capri</strong>’- suggeritomi da lui stesso. Lo consegnai nella primavera del 1964. Il progetto rimase<br />

esposto all’Università per tutta l’estate.<br />

Su miei <strong>di</strong>segni, che da Göteborg che avevo inviato al Soprintendente <strong>di</strong> San Michele Josef<br />

Oliv, a cominciare dal 1964 fu iniziata la costruzione dell’ampliamento <strong>di</strong> V<strong>il</strong>la Rosa.<br />

Divenuto membro dell’Or<strong>di</strong>ne Nazionale degli Architetti Svedesi – ARKITEKT S.A.R. – lavorai<br />

fino al 1968 nello Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Architettura del Paesaggio – LANDSKAPS ARKITEKT KONTUR<br />

LARS BARNÖ – <strong>di</strong> Göteborg.<br />

Feci molta pratica in materia <strong>di</strong> arte dei giar<strong>di</strong>ni – TRÅDGÅRAKONST – e <strong>di</strong> progettazione<br />

delle aree esterne alle case <strong>di</strong> abitazione plurifam<strong>il</strong>iari e degli e<strong>di</strong>fici pubblici: Università,<br />

Ospedali, Cimiteri. Su incarico del Consolato Italiano elaborai <strong>il</strong> progetto <strong>di</strong> massima: LA<br />

CASA DEGLI ITALIANI A GÖTEBORG, e su incarico del Professor Zimdal i primi <strong>di</strong>segni<br />

della Chiesa Cattolica SANKTAKATERINA.<br />

Nell’agosto del 1968 tornai a San Michele. Abitai, insieme alla mia famiglia, Cristina e tre<br />

figli tutti nati Svezia, nella casa del custode. Vi avevo vissuto fin da piccolo, da quando<br />

avevo neanche due anni, per circa 20 anni insieme ai miei genitori, ormai deceduti, e alle<br />

mie sorelle Fernanda e Rosanna e con mio fratello Nicola andato in Svezia per sposare<br />

Lena.<br />

A San Michele, per incarico della Fondazione Axel Munthe, realizzai progetti, alcuni dei<br />

quali <strong>di</strong>venuti urgenti per l’aumentata affluenza dei visitatori, costretti a lunghe attese sia<br />

in entrata che in uscita. Il piccolo portone d’ingresso non consentiva allargamenti senza <strong>il</strong><br />

rischio <strong>di</strong> alterare l’intera facciata, così come l’aveva ideata Axel Munthe. Un problema per<br />

<strong>il</strong> quale non aveva trovata una soluzione sod<strong>di</strong>sfacente neppure <strong>il</strong> grande archietto Svedese<br />

Peter Celsing <strong>di</strong> passaggio a San Michele.<br />

44 | Domenica 29 Luglio 2012


Per i turisti in entrata allargai la piazzola davanti al portone d’ingresso e la delimitai con un<br />

sed<strong>il</strong>e a semicerchio in pietra locale e lastre <strong>di</strong> travertino. Nel tracciare <strong>il</strong> sed<strong>il</strong>e feci in modo<br />

che la posizione della colonna in st<strong>il</strong>e ionico non coincidesse con <strong>il</strong> centro del piazzale: una<br />

finezza per i pochi che l’avrebbero notato.<br />

Per i turisti in uscita realizzai un nuovo percorso <strong>di</strong> visita, che, in prosecuzione del viale dei<br />

cipressi, attraversando una scala in marmo cipollino, un cort<strong>il</strong>etto con impluvio <strong>di</strong> sapore<br />

pompeiano, una vecchia cisterna, da anni in <strong>di</strong>suso, l’originaria cucina <strong>di</strong> San Michele e un<br />

portichetto, ricavato interamente nel terrapieno sotto la Loggia delle Sculture, riportava i<br />

turisti a pochi metri da dove erano entrati.<br />

Lungo <strong>il</strong> percorso, sulle pareti, sul pavimento, e in nicchie fissai, alla maniera <strong>di</strong> Axel Munthe,<br />

che tanto bene avevo imparato, reperti archeologici in marmo, raccolti nel giar<strong>di</strong>no e ripuliti.<br />

Nel portichetto <strong>di</strong> uscita posi un torso <strong>di</strong> una fanciulla in una nicchia ‘absidata’ <strong>di</strong>pinta<br />

in colore rosso, una cosa che Axel Munthe non avrebbe fatto. In un articolo del giornale<br />

SVENSKA DAGBLADET <strong>di</strong> Stoccolma, <strong>il</strong> nuovo percorso <strong>di</strong> uscita venne descritto con parole<br />

lusinghiere. Chi fu testimone oculare sul posto, dei lavori parló, esagerando, <strong>di</strong> soluzione<br />

geniale. Con l’arrivo a San Michele del nuovo Soprintendente Archeologo Professor Pierre<br />

Berggren, fui incaricato <strong>di</strong> ulteriori interventi progettuali, in genere ristrutturazioni ed<br />

ampliamenti <strong>di</strong> vecchi fabbricati, alcuni, come Casa F<strong>il</strong>ippo e Casa Savastano, da poco<br />

<strong>di</strong>venuti <strong>di</strong> proprietà dello Stato Svedese.<br />

A Casa F<strong>il</strong>ippo, sistemai l’appartamento del nuovo Soprintendente e della sua famiglia con<br />

<strong>il</strong> bel camino rivestito con maioliche provenienti dai lavori <strong>di</strong> V<strong>il</strong>la Rosa e, in ampliamento,<br />

gli uffici del Viceconsolato. Casa Savastano fu trasformata in due atelier per artisti svedesi.<br />

Anche la vecchia casa del custode venne ammodernata e ampliata con nuove stanze, cucina<br />

e nuovo ingresso, come descritto nel libro <strong>di</strong> Josef Oliv - VÄGEN TILL SAN MICHELE.<br />

Provvi<strong>di</strong>, infine, con molta attenzione ed oculatezza al restauro con consolidamento e<br />

ripristino<br />

delle mura esterne del Castello Barbarossa, in stato <strong>di</strong> vero e proprio pericolo <strong>di</strong> crolli come<br />

testimoniano le bellissime riprese fotografiche in bianco e nero che feci fare dall’elicottero<br />

dal grande fotografo Luciano D’Alessandro prima dell’inizio dei lavori e che conservo<br />

gelosamente.<br />

Quando nel 1972, andai via da San Michele, consegnai al Soprintendente <strong>di</strong> allora la<br />

progettazione <strong>di</strong> massima <strong>di</strong> un viale a monte della V<strong>il</strong>la, <strong>di</strong>stinto dai percorsi <strong>di</strong> visita, ad<br />

esclusivo uso per gli ospiti del “comparto San Michele”: <strong>di</strong> V<strong>il</strong>la Rosa, V<strong>il</strong>la Sant’Angelo,<br />

della Foresteria e degli Atelier <strong>di</strong> Casa Savastano. Lungo <strong>il</strong> Viale posizionai, tra l’altro, un<br />

piccolo Teatro all’aperto strutturato su due livelli sfalzati, posto leggermente <strong>di</strong> lato rispetto<br />

ai f<strong>il</strong>ari del Viale dei Cipressi: un suggerimento che mi fu dato dal Professor Carlo Cocchia<br />

durante una delle sue visite a V<strong>il</strong>la San Michele.<br />

“Devi mettere lo spettatore nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cercarsi con la coda degli occhi ció che vuoi<br />

fargli vedere”, mi <strong>di</strong>sse.<br />

Questo progetto non fu realizzato, peccato!<br />

Ammesso alla Scuola Superiore <strong>di</strong> Architettura K.K.H. <strong>di</strong> Stoccolma nell’anno 1971-72<br />

seguii <strong>il</strong> corso – RISANAMENTO DEI VECCHI CENTRI ABITATI – tenuto dal professore Jöran<br />

Lindahl.<br />

Nello stesso anno 1972 aprii ad Anacapri in Via Follicara, <strong>il</strong> mio stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> architettura, da<br />

solo poi in Associazione Professionale con mio fratello Nicola. Lo stu<strong>di</strong>o dove esercito<br />

ancora é sulla stessa strada, a pochi metri da Casa Capr<strong>il</strong>e, dove, io e mio fratello siamo<br />

nati, in un tempo in cui Casa Capr<strong>il</strong>e era <strong>di</strong> proprietà dello Sato Svedese.<br />

Mio fratello non viene piú allo stu<strong>di</strong>o, io lo aspetto ancora, ogni mattina.<br />

Domenica 29 Luglio 2012 | 45


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46 | Domenica 29 Luglio 2012<br />

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