tentato omicidio - il Corriere di Capri
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Settimanale <strong>di</strong> attualità, cultura, politica, cronaca, sport. Direttore Responsab<strong>il</strong>e Felice Spinella 29 Luglio 2012 anno III num. 28<br />
TENTATO OMICIDIO:<br />
ARRESTATA LA FIGLIA<br />
ADOTTIVA E L’AMANTE<br />
L’AMANTE PRONTO A TUTTO<br />
Domenica 29 Luglio 2012 | 1
La Buona Notizia<br />
La Buona Notizia della XVII Domenica del tempo or<strong>di</strong>nario<br />
a cura <strong>di</strong> don Carmine del Gau<strong>di</strong>o<br />
Da sempre <strong>il</strong> problema principale dell’uomo è <strong>il</strong> cibo: ed esiste realmente questa piaga se ve<strong>di</strong>amo<br />
una grande fetta della popolazione mon<strong>di</strong>ale subire l’offesa <strong>di</strong> non poter mangiare con m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> bambini<br />
che non hanno <strong>il</strong> necessario nutrimento. Per cui questo problema così cocente pone anche un problema<br />
<strong>di</strong> fede, nel momento in cui <strong>il</strong> cibo non è un optional bensì una necessità assoluta. Anche nel Padre nostro<br />
<strong>di</strong>ciamo con fede assoluta “dacci oggi <strong>il</strong> nostro pane quoti<strong>di</strong>ano”. Ricordate nel deserto quando gli Israeliti<br />
si trovarono nel bel mezzo <strong>di</strong> una mancanza <strong>di</strong> cibo e rimpiangevano le cipolle <strong>di</strong> Egitto! Ricevettero la<br />
“manna” con l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Dio <strong>di</strong> poterne prendere solo la porzione del giorno e per tutta la famiglia. Quello<br />
che avessero preso <strong>di</strong> più (piccola furbesca trovata per conservare <strong>il</strong> cibo in più per <strong>il</strong> domani!) sarebbe<br />
marcito. Proviamo a pensare perché <strong>il</strong> problema fame: e se quello che alcuni m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> persone hanno<br />
accaparrato in più rispetto a m<strong>il</strong>iar<strong>di</strong> che hanno fame e non hanno <strong>il</strong> necessario <strong>di</strong>ventasse marcio. Avremmo<br />
un fetore <strong>di</strong> marcio che invade <strong>il</strong> mondo intero. Il problema della fame non è Dio: è l’uomo. L’uomo egoista.<br />
L’uomo che pensa solo a se stesso.<br />
Il nostro Dio della Rivelazione pensa a noi: solo a noi: e la sua tenerezza parte da lontano, come ci <strong>di</strong>ce <strong>il</strong><br />
secondo libro dei Re (4, 42-44):<br />
In quei giorni, da Baal-Salisà venne un uomo, che portò pane <strong>di</strong> primizie all’uomo <strong>di</strong> Dio: venti pani<br />
d’orzo e grano novello che aveva nella bisaccia. Eliseo <strong>di</strong>sse: «Dallo da mangiare alla gente». Ma <strong>il</strong> suo<br />
servitore <strong>di</strong>sse: «Come posso mettere questo davanti a cento persone?». Egli replicò: «Dallo da mangiare<br />
alla gente. Poiché così <strong>di</strong>ce <strong>il</strong> Signore: “Ne mangeranno e ne faranno avanzare”».Lo pose davanti a quelli,<br />
che mangiarono e ne fecero avanzare, secondo la parola del Signore.<br />
Per questa tenerezza è dolce la preghiera del Salmo 144 in cui <strong>di</strong>ciamo al Signore nostro Padre dei cieli:<br />
Apri la tua mano, Signore, e sazia ogni vivente.<br />
Ti lo<strong>di</strong>no, Signore, tutte le tue opere e ti bene<strong>di</strong>cano i tuoi fedeli. Dicano la gloria del tuo regno e parlino<br />
della tua potenza. Gli occhi <strong>di</strong> tutti a te sono rivolti in attesa e tu dai loro <strong>il</strong> cibo a tempo opportuno. Tu apri<br />
la tua mano e sazi <strong>il</strong> desiderio <strong>di</strong> ogni vivente. Giusto è <strong>il</strong> Signore in tutte le sue vie e buono in tutte le sue<br />
opere. Il Signore è vicino a chiunque lo invoca, a quanti lo invocano con sincerità.<br />
Di fronte alla paternità <strong>di</strong> Dio, che apre la sua mano e sazia ogni vivente, l’apostolo Paolo esorta i credenti<br />
ad affinare la loro fede e puntare decisamente all’unità che fa vivere la fede: un solo Dio e Padre <strong>di</strong> tutti….<br />
Così Egli esclama agli Efesìni (4, 1-6):<br />
Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che<br />
avete ricevuto, con ogni um<strong>il</strong>tà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a<br />
cuore <strong>di</strong> conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo e un solo spirito,<br />
come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore,<br />
una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre <strong>di</strong> tutti, che è al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> tutti, opera per mezzo <strong>di</strong><br />
tutti ed è presente in tutti.<br />
Chi parla è Paolo che è in prigione, con le catene che gli impe<strong>di</strong>scono <strong>di</strong> andare ad evangelizzare ma non<br />
gli impe<strong>di</strong>scono con le lettere <strong>di</strong> arrivare al cuore dei “conquistati” da Gesù Risorto.<br />
Il cuore del Padre <strong>di</strong> tutti, che è Padre <strong>di</strong> Gesù Cristo, si rivela in pienezza nel cuore <strong>di</strong> Cristo: anche Lui si<br />
trova <strong>di</strong> fronte ad una folla affamata e a tutti dona una risposta che solo <strong>il</strong> cuore <strong>di</strong> Dio può dare. Sentiamo<br />
<strong>il</strong> racconto <strong>di</strong> Giovanni l’evangelista<br />
Dal Vangelo secondo Giovanni (6, 1-15)<br />
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare <strong>di</strong> Gal<strong>il</strong>ea, cioè <strong>di</strong> Tiberìade, e lo seguiva una grande<br />
folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi<br />
<strong>di</strong>scepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla<br />
veniva da lui e <strong>di</strong>sse a F<strong>il</strong>ippo: «Dove potremo comprare <strong>il</strong> pane perché costoro abbiano da mangiare?».<br />
Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose F<strong>il</strong>ippo:<br />
«Duecento denari <strong>di</strong> pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli <strong>di</strong>sse<br />
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La Buona Notizia<br />
allora uno dei suoi <strong>di</strong>scepoli, Andrea, fratello <strong>di</strong> Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani<br />
d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba<br />
in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquem<strong>il</strong>a uomini. Allora Gesù prese i pani e,<br />
dopo aver reso grazie, li <strong>di</strong>ede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E<br />
quando furono saziati, <strong>di</strong>sse ai suoi <strong>di</strong>scepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li<br />
raccolsero e riempirono do<strong>di</strong>ci canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano<br />
mangiato.<br />
Allora la gente, visto <strong>il</strong> segno che egli aveva compiuto, <strong>di</strong>ceva: «Questi è davvero <strong>il</strong> profeta, colui che viene<br />
nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò <strong>di</strong> nuovo sul monte, lui da<br />
solo.<br />
1. Gesù sente compassione<br />
E’ Gesù stesso che quasi confessa ad alta voce: io sento compassione <strong>di</strong> questa folla [perchè sono come<br />
pecore senza pastore (domenica scorsa) - perché se li rimando in<strong>di</strong>etro verso casa cadranno per via!] Il<br />
concetto della compassione rivela <strong>il</strong> cuore <strong>di</strong> Gesù come <strong>il</strong> cuore del Padre che tiene a cura i suoi figli, <strong>il</strong><br />
loro bene, la loro vita. Sentire compassione significa far <strong>di</strong>ventare propria la sofferenza, <strong>il</strong> <strong>di</strong>sagio dell’altro,<br />
significa caricarlo nel proprio cuore e con l’amore dare una risposta. In questo caso Gesù pone <strong>il</strong> “segno”<br />
del pane che è l’esigenza primaria, più imme<strong>di</strong>ata che soffrono i tantissimi che sono attorno a Lui. Erano<br />
circa cinquem<strong>il</strong>a uomini, senza contare le donne e i bambini!<br />
2. Gesù coinvolge gli apostoli nel suo gesto<br />
Non è una provocazione che Gesù <strong>di</strong>ca ai suoi apostoli: date voi stessi da mangiare: dove possiamo prendere<br />
tanto pane per questa folla: certo i mezzi umani non bastano e gli apostoli lo riconoscono. Ma Gesù raccoglie<br />
quello che l’umanità può donare e da Dio lo trasforma in risposta amorosa, completa ed esaustiva. C’è qui<br />
un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesciolini: ma cosa sono per tanta gente? Ecco l’interrogativo<br />
dei <strong>di</strong>scepoli: come faremo?<br />
3. Gesù pone un segno “particolare”<br />
Anzi pone alcuni segni:<br />
a. Fa sedere<br />
b. Prega per rendere grazie al Padre<br />
c. Fa <strong>di</strong>stribuire <strong>il</strong> pane ed i pesci:<br />
Sono gesti <strong>di</strong> cortesia, e <strong>di</strong> delicatezza, prima <strong>di</strong> tutto: poi tutto viene riportato al cuore del Padre nel cui<br />
nome Gesù agisce: prega, rende grazie, invoca lo Spirito del Padre che sia con Lui, nell’azione che sta per<br />
compiere. Dopo la preghiera <strong>di</strong> comunione con <strong>il</strong> Padre <strong>il</strong> gesto concreto <strong>di</strong> “moltiplicare” l’amore: Lui<br />
stesso dà <strong>il</strong> pane ed i pesci tra le mani della folla affamata. Il pane ed i pesci non finiscono mai. Quando<br />
l’amore si mette in moto tutto <strong>di</strong>venta possib<strong>il</strong>e! Anche che dopo aver mangiato 5 m<strong>il</strong>a uomini con le donne<br />
e i bambini, avanza <strong>il</strong> cibo raccolto in do<strong>di</strong>ci cesti. La Provvidenza <strong>di</strong> Dio non è striminzita. Non ha le mani<br />
rattrappite.<br />
4. Quanta gente mangia!<br />
Difatti <strong>il</strong> numero degli “sfamati” dalla Provvidenza <strong>di</strong> Dio è davvero stragrande! Ma è un numero che non<br />
si esaurisce nemmeno con <strong>il</strong> passare degli anni e dei secoli. Dio ancora oggi provvede al suo popolo ai suoi<br />
figli.<br />
Nelle prossime domeniche avremo modo <strong>di</strong> ascoltare <strong>il</strong> <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> Gesù quando, interpretando male <strong>il</strong> suo<br />
gesto, la gente pensava <strong>di</strong> aver risolto <strong>il</strong> problema del pane (sotto l’aspetto umano) e invece Gesù ci parlerà<br />
<strong>di</strong> altro cibo: è quello che conosceremo meglio anche da queste colonne. Buona domenica.<br />
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Cronaca<br />
UNA BRAVATA DIETRO LE SCRITTE ANARCHICHE<br />
Per alcune ore i poliziotti del Commissariato <strong>di</strong> <strong>Capri</strong>, <strong>di</strong>retti dal Vice Questore Aggiunto dott.ssa Maria Edvige<br />
Strina, sono stati in fibr<strong>il</strong>lazione. A via Torina i residenti della zona hanno segnalato la presenza sulle scale e sui<br />
muri <strong>di</strong> una v<strong>il</strong>la una serie <strong>di</strong> “scritte” riconducib<strong>il</strong>i ad anarchici. “Scritte” queste che già altre volte erano apparse<br />
sui muri <strong>di</strong> <strong>Capri</strong> anche se raramente, ma che erano state fatte sui muri <strong>di</strong> V<strong>il</strong>la Le Parate aveva giustamente<br />
messo in allarme gli investigatori. Il motivo stava nel fatto che v<strong>il</strong>la Le Parate è la residenza estiva <strong>di</strong> fam<strong>il</strong>iari<br />
del Vice Capo nazionale della Polizia <strong>di</strong><br />
Stato che tre anni fa ha rappresentato<br />
<strong>il</strong> Ministero degli Interni al G8 e che<br />
oggi ha compiti <strong>di</strong> grande r<strong>il</strong>evanza.<br />
Le “scritte” lasciavano pensare ad una<br />
matrice anarchica. I poliziotti nel giro<br />
<strong>di</strong> un’ora hanno fermato gli autori <strong>di</strong><br />
questo gesto che alla fine dopo una<br />
serata goliar<strong>di</strong>ca si erano “<strong>di</strong>vertiti”<br />
a imbrattare le mura della v<strong>il</strong>la e la<br />
scalinata <strong>di</strong> accesso con bombolette spray che innaggiavano anche contro la Polizia e che riportavano la A <strong>di</strong><br />
anarchia. Dei quattro giovani solo due sono stati denunciati a piede libero per danneggiamento aggravato, in<br />
quanto esecutori materiali, si tratta del 21enne caprese G.d.A. e del triestino L.G. 24enne, gli altri due giovani<br />
presenti ai fatti sono stati segnalati alla Digos insieme ai denunciati. I giovani, interrogati in Commissariato,<br />
hanno detto <strong>di</strong> non sapere che quella v<strong>il</strong>la era <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> fam<strong>il</strong>iari del Vice Capo Nazionale della Polizia, che<br />
si sarebbe trattato <strong>di</strong> una casualità.<br />
L’e<strong>di</strong>tore,<br />
<strong>il</strong> Direttore Responsab<strong>il</strong>e<br />
e la Redazione Giornalistica<br />
partecipano commossi al dolore<br />
dell’amico e collega<br />
Vanni Fon<strong>di</strong> per la per<strong>di</strong>ta<br />
del papà Mario<br />
Annamaria Boniello<br />
partecipa con affetto al dolore<br />
<strong>di</strong> Vanni per la scomparsa<br />
dell’amato padre<br />
Mario Fon<strong>di</strong><br />
Gennaro Mignone<br />
stinge in un forte abbraccio<br />
l’amico Vanni Fon<strong>di</strong><br />
per la scomparsa del papà Mario<br />
10 | Domenica 29 Luglio 2012<br />
OTTICA<br />
AZZURRO<br />
consegna imme<strong>di</strong>ata occhiali da vista<br />
Visite<br />
Oculistiche<br />
per prenotazione<br />
Dott. Anna Nesti<br />
<strong>Capri</strong><br />
Via Vittorio Emanuele, 38<br />
Tel. 081.837.64.22
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12 | Domenica 29 Luglio 2012
Domenica 29 Luglio 2012 | 13
Cronaca<br />
CARABINIERI A CACCIA DI<br />
ALIMENTI NON VENDIBILI<br />
I Carabinieri della Stazione <strong>di</strong> <strong>Capri</strong>, <strong>di</strong>retti dal Luogotenente Michele Sansonne, unitamente a quelli del Nucleo<br />
Antisofisticazione (Nas)<br />
negli scorsi giorni hanno<br />
controllato uno per uno<br />
i mezzi provenienti da<br />
Napoli e Sorrento che<br />
trasportavano alimenti.<br />
Un controllo minuzioso,<br />
controllati tutti gli automezzi,<br />
verificata la regolarità dei<br />
documenti <strong>di</strong> trasporto,<br />
lo stato <strong>di</strong> conservazione<br />
degli alimenti, i dati<br />
identificativi degli stessi,<br />
le caratteristiche tecniche<br />
dei veicoli e le qualifiche<br />
del personale de<strong>di</strong>to al<br />
trasporto. Un controllo del<br />
genere mai era stato fatto<br />
sull’isola. Al termine dei<br />
controlli <strong>il</strong> b<strong>il</strong>ancio è stato <strong>di</strong><br />
contravvenzioni elevate per<br />
15m<strong>il</strong>a euro. Le violazioni<br />
riscontrate dai Carabinieri<br />
riguardavano prescrizioni<br />
igienico sanitarie nel trasporto. Inoltre sono state sequestrati<br />
WINDOOR SRL<br />
<strong>di</strong> Daniele Troise<br />
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14 | Domenica 29 Luglio 2012<br />
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600 ch<strong>il</strong>i <strong>di</strong> derrate alimentari (pasta, pelati, conserve, bottiglie <strong>di</strong><br />
aceto, farina), 5 ch<strong>il</strong>i <strong>di</strong> pane e 100 ch<strong>il</strong>i <strong>di</strong> mangime per animali.<br />
<strong>di</strong> Fabrizio Grifoni<br />
GUARDIA DI FINANZA:<br />
SIGILLI ALL’APPARTAMENTO<br />
CON ABUSI EDILIZI E<br />
LAVORATORI AL NERO<br />
E’ lotta all’abusivismo della Tenenza della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza<br />
<strong>di</strong>retta dal Maresciallo Aiutante Domenico Romano che dopo<br />
una serie <strong>di</strong> accertamenti ha apposto i sig<strong>il</strong>li ad un appartamento<br />
nella centralissima Vittorio Emanuele intestato alla Alven<br />
Investiments Spa, società questa <strong>di</strong> cui è amministratore<br />
l’impren<strong>di</strong>tore Alberto Veneruso. I finanzieri della Tenenza<br />
<strong>di</strong> <strong>Capri</strong> hanno riscontrato l’esecuzione <strong>di</strong> lavori abusivi e la<br />
presenza <strong>di</strong> due lavoratori al nero dell’impresa esecutrice <strong>di</strong><br />
Portici. L’immob<strong>il</strong>e era stato acquistato ufficialmente per circa<br />
un m<strong>il</strong>ione e mezzo <strong>di</strong> euro ed ha una consistenza <strong>di</strong> cento metri<br />
quadrati, una somma questa che in base alle ven<strong>di</strong>te nella zona<br />
indubbiamente sottostimata, quin<strong>di</strong> ad ore potrebbe scattare<br />
l’accertamento <strong>di</strong> valore.
Il pandora day è sabato 28 luglio.<br />
L’offerta <strong>di</strong> uno charm omaggio è valida dal 28/07 al 04/08<br />
Attualità<br />
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Domenica 29 Luglio 2012 | 17
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CON MYCAPRI L’ISOLA<br />
IN PALMO DI MANO<br />
É online da una settimana ed è già al 41° posto nella classifica mon<strong>di</strong>ale delle applicazioni <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i. Sì, perché My<strong>Capri</strong><br />
è la guida dell’isola più completa e la più aggiornata in tempo reale. Che cosa vi serve? Un ristorante, l’itinerario per una<br />
passeggiata, un panorama? Una boutique, una pizza, una barca, una torre, un monumento? My<strong>Capri</strong> vi mette l’isola in palmo<br />
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Google Play tra le 300 applicazioni <strong>di</strong><br />
navigazione, intese come navigatori<br />
<strong>di</strong> mappe intelligenti. E’ questo è<br />
solo l’inizio. Il progetto prevede<br />
la pubblicazione <strong>di</strong> ben cinque<br />
applicazioni (iPhone, iPad, Andoid<br />
Phone, Android Tablet e telefonini<br />
non Apple/Google…), un portale<br />
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delle piattaforme per SmartTv. Alle spalle<br />
uno staff <strong>di</strong> esperti <strong>di</strong> storia e cultura caprese, strutture turistiche e commerciali, I professionisti del mob<strong>il</strong>e marketing, della<br />
comunicazione e del mondo IT. Per parlare <strong>di</strong> <strong>Capri</strong> non basta la tecnologia, serve anche la conoscenza del territorio, della<br />
sua storia, della sua cultura. <strong>di</strong> Carmen Ricci
nuova<br />
gestione<br />
dal giovedì al<br />
sabato aperti<br />
tutta<br />
la notte con la<br />
Spaghetteria<br />
Domenica 29 Luglio 2012 | 19
Cronaca<br />
TENTATO OMICIDIO: ARRESTATA<br />
Francesco Ruocco, 89 anni,<br />
la moglie Bianca Vacca,<br />
84 anni, sono persone<br />
particolarmente stimate e<br />
benvolute. Persone dotate<br />
<strong>di</strong> una grande um<strong>il</strong>tà e<br />
sensib<strong>il</strong>ità che li ha portati<br />
sempre a far del bene. Sono<br />
poche le persone che ad<br />
Anacapri possano vantare<br />
<strong>di</strong> avere un paese intero con<br />
loro. Gran<strong>di</strong> lavoratori, lui<br />
unavitaalporto,leidasempre<br />
20 | Domenica 29 Luglio 2012<br />
<strong>Capri</strong><br />
Vision<br />
consegna imme<strong>di</strong>ata occhiali da vista<br />
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eccezionale tessitrice. Una<br />
coppia benestante che però<br />
mai ha os<strong>tentato</strong> la propria<br />
posizione, anzi, è sempre<br />
stata in prima linea con<br />
la beneficenza. Ciò che<br />
sconvolgerà la loro vita<br />
risale a quarant’anni fa,<br />
quando la loro primogenita<br />
cadde da un muretto<br />
attiguo all’abitazione <strong>di</strong><br />
famiglia e riportò danni non<br />
in<strong>di</strong>fferenti, era <strong>il</strong> giorno<br />
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<strong>Capri</strong><br />
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<strong>di</strong> Sant’Antonio. Anche<br />
allora la gente gli fu vicina,<br />
gli anziani <strong>di</strong> Anacapri<br />
ricordano che grazie alle<br />
sue amicizie influenti Mario<br />
Cacace si attivò con l’allora<br />
Presidente della Repubblica,<br />
Giovanni Leone, affinchè<br />
si facesse in quattro per<br />
trovare <strong>il</strong> rime<strong>di</strong>o sanitario<br />
a quella rovinosa caduta<br />
che dopo poco decretò<br />
la morte della bambina.<br />
Non ci fu nulla da fare e<br />
neanche l’interessamento<br />
<strong>di</strong> Monsignor Raffaele<br />
Varca, che faceva parte<br />
della Segreteria <strong>di</strong> Stato<br />
del Vaticano portò ad<br />
una soluzione positiva.<br />
Monsignor Raffaele Varca<br />
in origine si chiamava<br />
Vacca, dovette cambiare <strong>il</strong><br />
cognome in quanto Paolo<br />
VI lo invitò caldamente a<br />
mo<strong>di</strong>ficarlo, per <strong>il</strong> timore che<br />
venisse schernito. Erano gli<br />
anni della guerra in Vietnam,<br />
parliamo degli anni ‘70,<br />
e tanti bambini rimasero<br />
orfani, Francesco Ruocco<br />
e Bianca Vacca, colmarono<br />
<strong>il</strong> vuoto lasciato dalla figlia<br />
tragicamente scomparsa<br />
adottando una bambina<br />
vietnamita a cui fu dato <strong>il</strong><br />
nome <strong>di</strong> Gaia Angela, seguì<br />
la loro stessa strada anche la<br />
sorella che adottò un ragazzo<br />
vietnamita ed un altro <strong>di</strong><br />
Castellammare <strong>di</strong> Stabia.<br />
Gaia Angela giunse ad<br />
Anacapri a soli 11 mesi,<br />
quin<strong>di</strong> del Vietnam presto<br />
rimosse ogni ricordo.<br />
Queste persone dal cuore<br />
pieno d’amore avevano<br />
colmato <strong>il</strong> loro dolore gli<br />
uni per aver perso la figlia e<br />
l’altra per non averne potuti<br />
avere, riempendo d’amore tre<br />
ragazzi che rappresenteranno<br />
la loro gioia. L’influenza<br />
<strong>di</strong> Monsignor Raffaele<br />
Varca anche in questa felice<br />
vicenda dell’adozione si farà<br />
sentire, sarà <strong>il</strong> Vaticano a<br />
spingere affinchè l’adozione<br />
aveva buon esito, com’è<br />
poi avvenuta. Gaia Angela,<br />
oggi trentanovenne, sposò<br />
un uomo <strong>di</strong> origine belga,<br />
conosciuto nel suo paese <strong>di</strong><br />
origine dove lei andò dopo<br />
essere stata in un college a<br />
Roma.<br />
Il matrimonio, per quanto<br />
darà due splen<strong>di</strong>de bimbe, 3<br />
e 12 anni, non funzionò. Da<br />
qualche anno i due vivono<br />
nella stessa v<strong>il</strong>letta “separati<br />
in casa”, a Torrita Tiberina,<br />
un paesino <strong>di</strong> 1000 anime<br />
ad un’ora dalla capitale.<br />
Dopo <strong>il</strong> Belgio, Gaia Angela<br />
si trasferì in Calabria con<br />
<strong>il</strong> marito per poi fare base<br />
fissa in provincia <strong>di</strong> Roma.<br />
Gaia Angela viene descritta<br />
come una donna decisa,<br />
determinata nelle sue scelte,<br />
ha una dote personale,<br />
riuscire a sottomettere<br />
gli uomini, una sorta <strong>di</strong><br />
manipolatrice <strong>di</strong> cervelli.<br />
Gaia Angela mancava a<br />
<strong>Capri</strong> dal 2008, quando<br />
venne per <strong>il</strong> funerale <strong>di</strong> un
Cronaca<br />
LA FIGLIA ADOTTIVA E L’AMANTE<br />
parente e i genitori adottivi<br />
non avevano, fino a qualche<br />
giorno fa, neanche mai visto<br />
la nipotina che oggi ha tre<br />
anni. Francesco Ruocco e<br />
Bianca Vacca, negli ultimi<br />
anni non avevano buoni<br />
rapporti con Gaia Angela,<br />
per quanto le abbiano dato<br />
tutto l’amore del mondo e<br />
reso possib<strong>il</strong>e che crescesse<br />
come se fosse figlia naturale,<br />
non avevano <strong>di</strong>gerito più<br />
<strong>di</strong> tanto <strong>il</strong> suo modo <strong>di</strong><br />
comportarsi e si sentivano<br />
ormai da troppo tempo solo<br />
telefonicamente.<br />
Appresa la notizia delle<br />
con<strong>di</strong>zioni gravi dei genitori<br />
Gaia Angela si è subito<br />
precipitata a <strong>Capri</strong> per<br />
assisterli, alternandosi in<br />
ospedale al nipote Roberto,<br />
anch’egli da subito e per<br />
primo a fianco <strong>di</strong> Francesco<br />
Ruocco e Bianca Vacca.<br />
Quest’ultima aveva subito un<br />
intervento all’anca qualche<br />
mese fa e aveva preferito<br />
trascorrere questo periodo<br />
nella v<strong>il</strong>letta <strong>di</strong> via Tuoro 13,<br />
la strada che porta alla Grotta<br />
Azzurra, rispetto all’altra<br />
e più usuale abitazione che<br />
sorge a valle della Migliera,<br />
sul versante del Faro. Anche<br />
Monsignor Raffaele Varca<br />
ha l’abitazione, per quanto<br />
soggiorni abitualmente a<br />
Città del Vaticano, in via<br />
Tuoro, a qualche metro dalla<br />
sorella Bianca. La vicenda<br />
che ha visto i due coniugi<br />
anacapresi in ospedale in<br />
con<strong>di</strong>zioni pietose è stata<br />
nella tristezza della vicenda<br />
l’occasione per rivedere i<br />
nipotini, che, con <strong>il</strong> marito<br />
belga in questo frangente<br />
erano andati ad abitare nella<br />
casa che da sul Faro.<br />
Anche se i genitori<br />
non con<strong>di</strong>videvano <strong>il</strong><br />
comportamento nella<br />
vita della figlia adottiva,<br />
anche in ospedale hanno<br />
fatto esplodere tutto <strong>il</strong><br />
loro amore accogliendola,<br />
mentre costretti nei letti del<br />
nosocomio, come la figlia che<br />
dopo tempo e <strong>di</strong>ssapori torna<br />
a casa. Anzi, hanno fatto <strong>di</strong><br />
più, quello che solo l’amore<br />
può fare, hanno cercato in<br />
modo ingenuo, esemplare <strong>di</strong><br />
tenere fuori da questa storia<br />
la figlia adottiva, una sorta <strong>di</strong><br />
protezione.<br />
Veniamo ai fatti.<br />
Lunedì intorno alle 13.30<br />
al cancello dell’abitazione<br />
<strong>di</strong> via Tuoro, la strada che<br />
porta alla Grotta Azzurra ad<br />
Anacapri, bussa un uomo.<br />
Francesco Ruocco,<br />
ottantanovenne, marito<br />
<strong>di</strong> Bianca Vacca, va ad<br />
aprire, si trova davanti un<br />
signore <strong>di</strong> 51 anni che gli<br />
<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> essere amico <strong>di</strong> Gaia<br />
Angela, e avanza la richiesta<br />
<strong>di</strong> ut<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong> bagno.<br />
Francesco Ruocco stranito<br />
da questa richiesta gli <strong>di</strong>ce<br />
<strong>di</strong> si ma lo fa accedere ad un<br />
bagno esterno all’abitazione.<br />
L’amico della figlia <strong>di</strong>ce<br />
però, una volta entrato in<br />
quel bagno esterno, che lo<br />
stesso non funziona e chiede<br />
<strong>di</strong> poter accedere a quello<br />
dentro casa. Francesco<br />
Ruocco perplesso della cosa<br />
non sa <strong>di</strong>re <strong>di</strong> no, così lo fa<br />
entrare in casa e gli in<strong>di</strong>ca <strong>il</strong><br />
bagno interno, che ut<strong>il</strong>izzerà<br />
per due o tre minuti.<br />
Uscito dal bagno, quello<br />
che poi verrà identificato<br />
in Massimo Fraleone,<br />
si scaglia sull’anziano<br />
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<strong>di</strong> una chiave inglese,<br />
perquotendolo con forza,<br />
soggiunge la moglie Bianca<br />
Vacca a cui tocca sorte<br />
peggiore, ovvero con una<br />
forbice inizia ad inf<strong>il</strong>zarla<br />
con una determinazione e una<br />
cattiveria senza precedenti.<br />
I due stor<strong>di</strong>ti sono ormai<br />
sul pavimento della v<strong>il</strong>letta,<br />
in un bagno <strong>di</strong> sangue, 30<br />
minuti <strong>di</strong> feroce aggressione.<br />
Domenica 29 Luglio 2012 | 21
Cronaca<br />
IL MOVENTE POTREBBE ESSER<br />
Massimo Fraleone prima <strong>di</strong><br />
allontanarsi cerca in alcuni<br />
cassetti sol<strong>di</strong> che gli anziani<br />
avevano in casa, circa<br />
sessanta m<strong>il</strong>a euro, che non<br />
riuscirà a trovare. A passo<br />
svelto alle 13.47 Massimo<br />
Fraleone passa davanti alle<br />
telecamere del servizio rifiuti<br />
del Comune <strong>di</strong> Anacapri<br />
per poi <strong>di</strong>rigersi al porto,<br />
quelle stesse telecamere<br />
che lo riprenderanno mentre<br />
andava ad aggre<strong>di</strong>re i due<br />
anziani alle 13.04. Le<br />
telecamere non hanno una<br />
buona definizione e sono<br />
state installate solo per la<br />
sorveglianza del deposito<br />
automezzi della società dei<br />
rifiuti <strong>di</strong> Anacapri e riescono<br />
solo a riprendere una sagoma,<br />
stessa cosa quelle del porto<br />
che danno per sicuro che lo<br />
22 | Domenica 29 Luglio 2012<br />
stesso si è imbarcato alla<br />
volta <strong>di</strong> Napoli sul mezzo<br />
delle 14.50. Le telecamere<br />
serviranno a poco se non a<br />
determinare l’orario in cui è<br />
stato commesso <strong>il</strong> malfatto.<br />
Un anziano alla guida <strong>di</strong> un<br />
ciclomotore che percorreva<br />
la strada che dalla Grotta<br />
Azzurra porta nel centro<br />
<strong>di</strong> Anacapri ad un certo<br />
punto, davanti alla v<strong>il</strong>letta<br />
dei fatti, si trova<br />
davanti Francesco<br />
Ruocco che non<br />
riconosce a causa<br />
delle con<strong>di</strong>zioni<br />
in cui versava,<br />
scappa senza<br />
fermarsi correndo<br />
con lo scooter<br />
verso la caserma<br />
dei Carabinieri<br />
<strong>di</strong> Anacapri, che<br />
subito, nel giro <strong>di</strong><br />
un paio <strong>di</strong> minuti,<br />
mandano sul posto<br />
una pattuglia, che<br />
allerta <strong>il</strong> 118. Qui<br />
entra in gioco la<br />
p r o f e s s i o n a l i t à<br />
del Maresciallo<br />
Aiutante Cristoforo<br />
Per<strong>il</strong>li che da<br />
subito, assicuratosi<br />
l’affidamento dei<br />
due coniugi anziani<br />
per i soccorsi<br />
all’ospedale, inizia<br />
ad indagare. La<br />
pista iniziale è<br />
quella della rapina,<br />
tutti i Carabinieri<br />
in servizio alla<br />
stazione <strong>di</strong> Anacapri<br />
vengono sguinzagliati nei<br />
paraggi della v<strong>il</strong>letta <strong>di</strong> via<br />
Tuoro, ma questa caccia<br />
all’uomo non darà alcun<br />
esito. Alcuni operai ed<strong>il</strong>i che<br />
stavano lavorando alle spalle<br />
della v<strong>il</strong>letta palcoscenico in<br />
st<strong>il</strong>e f<strong>il</strong>m horror, <strong>di</strong>cono <strong>di</strong><br />
aver sentito urla inumane<br />
e pronunciare <strong>il</strong> nome <strong>di</strong><br />
Massimo. Questi operai<br />
volevano intervenire, ma<br />
una signora gli aveva detto<br />
che nella zona era andata ad<br />
abitare una che con la testa<br />
non stava bene e spesso e<br />
volentieri urlava. Da quel<br />
nome i Carabinieri cercano<br />
<strong>di</strong> tirare fuori qualcosa <strong>di</strong> più,<br />
non passeranno molte ore<br />
che i due coniugi anziani in<br />
ospedale in evidente stato <strong>di</strong><br />
choc, daranno loro qualche<br />
in<strong>di</strong>cazione. Parleranno ai<br />
Carabinieri <strong>di</strong> uno che si era<br />
presentato come amico della<br />
figlia e che qualche anno<br />
prima era venuto con lei ad<br />
Anacapri per un funerale.<br />
Cambia quin<strong>di</strong> la pista,<br />
vengono acquisite le<br />
immagini delle telecamere<br />
ed intanto, nel giro <strong>di</strong><br />
qualche ora Gaia Angela<br />
giunge dalla provincia <strong>di</strong><br />
Roma con <strong>il</strong> marito e le due<br />
figlie. La ragazza si precipita<br />
in ospedale e i Carabinieri<br />
iniziano a porle qualche<br />
domanda, lei sembra <strong>di</strong><br />
cadere dalle nuvole, quel<br />
nome Massimo non le<br />
ricorda nulla, almeno così<br />
<strong>di</strong>ce. Da quel momento per<br />
i Carabinieri, e qui fa forza<br />
l’intuito investigativo, Gaia<br />
Angela troppo tranqu<strong>il</strong>la,<br />
troppo precisa nelle risposte<br />
e non facendosi sfiorare<br />
neanche dal dubbio che quel<br />
nome così comune le potesse<br />
<strong>di</strong>re qualcosa, qualcosa<br />
c’entra, non si sa bene cosa,<br />
ma qualcosa c’entra. Intanto<br />
per Anacapri la gente si<br />
ribella, pensando alla<br />
rapina andata male si inizia<br />
ad invocare ronde contro<br />
gli stranieri che lavorano<br />
sull’isola e poco ci manca<br />
che scatti la caccia all’uomo,<br />
meglio allo straniero. In<br />
serata dal Nucleo Operativo<br />
dei Carabinieri <strong>di</strong> Torre<br />
Annunziata arriva la<br />
squadra scientifica che fa<br />
i r<strong>il</strong>ievi nell’abitazione <strong>di</strong><br />
Francesco Ruocco e Bianca<br />
Vacca, viene ricostruita la<br />
<strong>di</strong>namica dell’aggressione.<br />
Le indagini vengono portate<br />
avanti dalla stazione <strong>di</strong><br />
Anacapri con <strong>il</strong> supporto<br />
della Compagnia <strong>di</strong> Sorrento<br />
da dove giunge <strong>il</strong> Capitano<br />
Leonardo Colasuonno e <strong>il</strong><br />
Nucleo Operativo <strong>di</strong> Torre<br />
Annunziata in supporto<br />
“tecnologico”. Grazie al<br />
suo intutito <strong>il</strong> Maresciallo<br />
Aiutante Cristoforo Per<strong>il</strong>li<br />
terrà in caserma per qualche<br />
ora della notte Gaia Angela,<br />
per chiarire meglio le cose,<br />
la ragazza si <strong>di</strong>mostrerà<br />
un’attrice <strong>di</strong> alto livello,<br />
mai un errore, mai un<br />
dubbio. L’indomani mattina<br />
Cristoforo Per<strong>il</strong>li con altri<br />
Carabinieri <strong>di</strong> terraferma<br />
sottopone alcune domande,<br />
con <strong>il</strong> tatto che si deve a due<br />
persone come Francesco<br />
Ruocco e Bianca Vacca, che<br />
comunque sono ricoverate<br />
all’ospedale Cap<strong>il</strong>upi<br />
<strong>di</strong> <strong>Capri</strong>, in con<strong>di</strong>zioni<br />
preoccupanti, e lì salta fuori<br />
<strong>il</strong> racconto che colui che<br />
aveva bussato alla porta era<br />
Massimo Fraleone, che gli<br />
anziani avevano conosciuto<br />
qualche anno prima perchè<br />
lavorava con la figlia. Figlia<br />
che aveva una società <strong>di</strong><br />
prestiti finanziari che non<br />
andava bene. Il martedì<br />
sera partono da Anacapri<br />
un paio <strong>di</strong> Carabinieri che<br />
con l’aus<strong>il</strong>io dei colleghi <strong>di</strong><br />
Roma vanno a “prendere”<br />
Massimo Fraleone per<br />
condurlo nella notte alla<br />
caserma dei Carabinieri<br />
del Nucleo Operativo<br />
<strong>di</strong> Torre Annunziata. Di<br />
buona mattina da <strong>Capri</strong>,<br />
dopo che per tutta la notte<br />
era stata sentita a verbale<br />
come persona a conoscenza<br />
dei fatti, <strong>il</strong> Maresciallo<br />
Aiutante Cristoforo Per<strong>il</strong>li<br />
parte per Torre Annunziata<br />
con Gaia Angela, le figlie<br />
e <strong>il</strong> marito, un ingegnere<br />
ed<strong>il</strong>e belga attualmente
Cronaca<br />
E L’AVERE SUBITO L’EREDITA’<br />
<strong>di</strong>soccupato, senza spiegare<br />
loro chi avrebbero trovato<br />
in caserma, un piccolo<br />
escamotage per portarli in<br />
quella caserma tranqu<strong>il</strong>li.<br />
Gaia Angela viene prima<br />
interrogata per <strong>di</strong>verse ore,<br />
ma da lei non cavano nulla,<br />
anzi, la ragazza è precisa,<br />
eccessivamente precisa. Poi,<br />
i Carabinieri svoltano, in<br />
una stessa stanza dotata <strong>di</strong><br />
microspie fanno stare per un<br />
po’ <strong>di</strong> tempo Gaia Angela<br />
e Massimo Fraleone. I<br />
due sono convinti <strong>di</strong> essere<br />
spiati e nel vedere un tavolo<br />
si pongono al dì sotto non<br />
sapendo che proprio lì vi<br />
sono altre microspie. Gaia<br />
Angela parlando a voce<br />
bassissima e quasi stesa<br />
sotto la scrivania <strong>di</strong>ce a<br />
Massimo Fraleone: “Entra<br />
e dì ‘sono stato io, senza<br />
la partecipazione <strong>di</strong>...’”.<br />
Gaia Angela gli consiglia <strong>di</strong><br />
confessare ma senza tirarla<br />
in ballo, lui innamoratissimo<br />
fa tutto quello che <strong>di</strong>ce,<br />
gli suggerisce <strong>il</strong> movente,<br />
movente che in quel<br />
momento sembra <strong>il</strong> più<br />
cre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e, la vendetta <strong>di</strong><br />
amante respinto. “Devi<br />
<strong>di</strong>re che lo hai fatto per<br />
punirmi”. Dopo un quarto<br />
d’ora Massimo Fraleone<br />
viene interrogato e da questa<br />
versione confessando,<br />
badando bene dal tenere fuori<br />
Gaia Angela, l’amore fa fare<br />
qualsiasi cosa. Il racconto <strong>di</strong><br />
Massimo Fraleone coincide<br />
con i riscontri investigativi<br />
e tutti i particolari sono<br />
precisi, ma <strong>il</strong> movente non è<br />
cre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e, così i Carabinieri<br />
lo fanno rientrare in quella<br />
stanza con <strong>il</strong> suo amore<br />
folle, a cui un carabiniere<br />
aveva detto qualche istante<br />
prima davanti ad una tazza <strong>di</strong><br />
caffè che i suoi colleghi non<br />
credono al movente. Gaia<br />
Angela appena sola con<br />
Massimo Fraleone gli <strong>di</strong>ce<br />
<strong>di</strong> cambiare versione, <strong>di</strong> <strong>di</strong>re<br />
che aveva assistito ad una<br />
telefonata tra Gaia Angela<br />
e la madre Bianca Vacca<br />
nella quale si parla <strong>di</strong> sol<strong>di</strong>,<br />
da tenere in casa nascosti in<br />
un arma<strong>di</strong>etto. I suoi debiti<br />
<strong>di</strong> gioco lo avrebbero spinto<br />
a recarsi ad Anacapri per<br />
rapinare, lui le <strong>di</strong>ce che pensa<br />
questa versione non sarà<br />
cre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e agli investigatori,<br />
lei insiste, or<strong>di</strong>na e lui<br />
esegue. Mentre Massimo<br />
Fraleone <strong>di</strong>ce agli<br />
investigatori la sua<br />
seconda versione,<br />
inizia l’interrogatorio<br />
<strong>di</strong> Gaia Angela, che<br />
non ammetterà mai<br />
nulla, senza cedere,<br />
essendo sempre<br />
precisa, sostenendo<br />
senza alcun errore la<br />
sua stessa tesi. Alle 2<br />
<strong>di</strong> notte tra mercoledì<br />
e giovedì <strong>il</strong> giu<strong>di</strong>ce<br />
firma <strong>il</strong> fermo <strong>di</strong><br />
polizia giu<strong>di</strong>ziaria a<br />
carico <strong>di</strong> Massimo<br />
Fraleone e <strong>di</strong> Gaia<br />
Angela Ruocco per<br />
concorso in <strong>tentato</strong><br />
<strong>omici<strong>di</strong>o</strong> e tentata<br />
rapina, l’uno è stato rinchiuso<br />
nel carcere <strong>di</strong> Poggioreale e<br />
l’altra in quello femmin<strong>il</strong>e<br />
<strong>di</strong> Pozzuoli, a notte inoltrata<br />
<strong>il</strong> marito belga è rientrato in<br />
provincia <strong>di</strong> Roma con le due<br />
figlie. Nei prossimi giorni<br />
la convalida dell’arresto<br />
davanti al Gip che non<br />
dovrebbe <strong>di</strong>sporre altra<br />
soluzione al carcere vista<br />
l’efferratezza e <strong>il</strong> <strong>di</strong>segno<br />
criminoso dei due. Non<br />
essendo separati legalmente<br />
i bambini resteranno con<br />
<strong>il</strong> padre. La tesi degli<br />
investigatori è quella che<br />
Gaia Angela Ruocco (in<br />
<strong>di</strong>fficoltà economiche in<br />
quanto <strong>il</strong> lavoro andava<br />
male ed era pressochè<br />
inesistente) aveva spinto<br />
Massimo Fraleone, con<br />
cui probab<strong>il</strong>mente visto che<br />
questi ne era follemente<br />
innamorato a tal punto <strong>di</strong> fare<br />
tutto quello che gli veniva<br />
detto, ad uccidere i genitori<br />
adottivi per impossessarsi<br />
dei sol<strong>di</strong> che avevano in<br />
casa, circa 60m<strong>il</strong>a euro, e<br />
poter ere<strong>di</strong>tare altro denaro<br />
e <strong>di</strong>verse proprietà, che<br />
avrebbero un valore <strong>di</strong> circa<br />
5 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> euro. Un’ere<strong>di</strong>tà<br />
da cui oggi, alla luce <strong>di</strong><br />
quanto è accaduto, Gaia<br />
Angela Rucco potrebbe<br />
essere esclusa anche se<br />
figlia unica, perchè ere<strong>di</strong><br />
si <strong>di</strong>venta per legge ma<br />
se i genitori dovessero<br />
attivare la procedura<br />
tendente alla <strong>di</strong>chiarazione<br />
<strong>di</strong> indegnità verrebbe<br />
esclusa. Altra vicenda che<br />
potrebbe essere legata ai<br />
fatti, ma che soltanto gli<br />
in<strong>di</strong>ziati potranno chiarire,<br />
è che i coniugi Francesco<br />
Ruocco e Bianca Vacca<br />
ritenevano <strong>di</strong> equ<strong>il</strong>ibrare<br />
l’ere<strong>di</strong>tà della sorella <strong>di</strong><br />
lei che aveva adottato un<br />
bambino vietnamita, oggi<br />
uomo e de<strong>di</strong>to al lavoro<br />
grazie al Monsignore al<br />
Vaticano, ed un ragazzo <strong>di</strong><br />
Castellammare <strong>di</strong> Stabia.<br />
In effetti i genitori <strong>di</strong> Gaia<br />
Angela sembra volessero<br />
far in modo che un giorno<br />
tutti e tre si trovassero la<br />
stessa consistenza <strong>di</strong> ere<strong>di</strong>tà,<br />
cosa questa si sospetta abbia<br />
spinto la figlia adottiva <strong>di</strong><br />
quei genitori, oggi ancora in<br />
ospedale e dove resteranno<br />
per parecchi giorni per le<br />
ferite riportate, ad accelerare<br />
l’eliminazione.<br />
Francesco Ruocco e<br />
Bianca Vacca sono persone<br />
eccezionali, tutto <strong>il</strong> paese<br />
è vicino a loro in questo<br />
momento tristissimo,<br />
persone talmente eccezionali<br />
che ancora oggi non credono<br />
possib<strong>il</strong>e che la loro figlia,<br />
per quanto non corressero<br />
più buoni rapporti, potesse<br />
aver architettato anche la<br />
sola rapina. A tutti i dolori<br />
che in questi ultimi giorni la<br />
coppia ha dovuto sopportare<br />
si è aggiunto quello <strong>di</strong> sapere<br />
che la figlia è in carcere.<br />
Un plauso è doveroso<br />
farlo anche ai me<strong>di</strong>ci e al<br />
personale dell’ospedale<br />
Cap<strong>il</strong>upi che con<br />
gran<strong>di</strong>ssima professionalità<br />
hanno salvato la vita a quei<br />
due coniugi anziani, giunti<br />
al nosocomio caprese in<br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>sperate.<br />
<strong>di</strong> Felice Spinella<br />
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Attualità<br />
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36 | Domenica 29 Luglio 2012<br />
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stampa: Grafica Tucc<strong>il</strong>lo - Afragola<br />
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Domenica 29 Luglio 2012 | 43
VILLA SAN MICHELE E LA SVEZIA.<br />
DELL’ARCHITETTO ENRICO LUCCA.<br />
Dopo un viaggio <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o in Svezia nel 1958, decisi <strong>di</strong> trasferirmi in quel Paese all’avanguar<strong>di</strong>a<br />
in Europa nello stu<strong>di</strong>o dell’Architettura e dell’Urbanistica.<br />
Nel 1959 per guadagnarmi da vivere, iniziai a lavorare come <strong>di</strong>segnatore, nello stu<strong>di</strong>o<br />
<strong>di</strong> Architettura S.White <strong>di</strong> Göteborg, conosciuto per aver vinto importanti concorsi <strong>di</strong><br />
architettura.<br />
Nel 1960 fui ammesso al Politecnico CHALMERS <strong>di</strong> Göteborg, una tra le piú prestigiose<br />
Università della Scan<strong>di</strong>navia e dell’Europa.<br />
Si entrava con <strong>il</strong> numero chiuso, vi insegnavano professori autori <strong>di</strong> eccellenti architetture,<br />
allievi <strong>di</strong> famosi architetti del calibro <strong>di</strong> Asplund, Leverntz, o che si erano perfezionati in<br />
America del nord o alla scuola della BAUHAUS tedesca o visiting professor quali Richard<br />
Neutra, Jörn Utzorn e Aulis Blomstet.<br />
Con <strong>il</strong> progetto-concorso LA CASA DELLO STUDENTE A VILLA SAN MICHELE mi fu<br />
assegnato nel 1963 dall’Istituzione ARKITEKTUR del CHARMERS, L’HEDERS DIPLOM – con<br />
la menzione: “<strong>il</strong> progetto é <strong>di</strong> tale valore da essere conservato negli archivi dell’università”.<br />
Nel 1964, con <strong>il</strong> professor Helge Zimdal, autore dell’Ambasciata Svedese in Bras<strong>il</strong>ia, citato in<br />
articoli <strong>di</strong> Bruno Zevi, iniziai la progettazione della tesi <strong>di</strong> laurea: ‘Complesso alberghiero a<br />
<strong>Capri</strong>’- suggeritomi da lui stesso. Lo consegnai nella primavera del 1964. Il progetto rimase<br />
esposto all’Università per tutta l’estate.<br />
Su miei <strong>di</strong>segni, che da Göteborg che avevo inviato al Soprintendente <strong>di</strong> San Michele Josef<br />
Oliv, a cominciare dal 1964 fu iniziata la costruzione dell’ampliamento <strong>di</strong> V<strong>il</strong>la Rosa.<br />
Divenuto membro dell’Or<strong>di</strong>ne Nazionale degli Architetti Svedesi – ARKITEKT S.A.R. – lavorai<br />
fino al 1968 nello Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Architettura del Paesaggio – LANDSKAPS ARKITEKT KONTUR<br />
LARS BARNÖ – <strong>di</strong> Göteborg.<br />
Feci molta pratica in materia <strong>di</strong> arte dei giar<strong>di</strong>ni – TRÅDGÅRAKONST – e <strong>di</strong> progettazione<br />
delle aree esterne alle case <strong>di</strong> abitazione plurifam<strong>il</strong>iari e degli e<strong>di</strong>fici pubblici: Università,<br />
Ospedali, Cimiteri. Su incarico del Consolato Italiano elaborai <strong>il</strong> progetto <strong>di</strong> massima: LA<br />
CASA DEGLI ITALIANI A GÖTEBORG, e su incarico del Professor Zimdal i primi <strong>di</strong>segni<br />
della Chiesa Cattolica SANKTAKATERINA.<br />
Nell’agosto del 1968 tornai a San Michele. Abitai, insieme alla mia famiglia, Cristina e tre<br />
figli tutti nati Svezia, nella casa del custode. Vi avevo vissuto fin da piccolo, da quando<br />
avevo neanche due anni, per circa 20 anni insieme ai miei genitori, ormai deceduti, e alle<br />
mie sorelle Fernanda e Rosanna e con mio fratello Nicola andato in Svezia per sposare<br />
Lena.<br />
A San Michele, per incarico della Fondazione Axel Munthe, realizzai progetti, alcuni dei<br />
quali <strong>di</strong>venuti urgenti per l’aumentata affluenza dei visitatori, costretti a lunghe attese sia<br />
in entrata che in uscita. Il piccolo portone d’ingresso non consentiva allargamenti senza <strong>il</strong><br />
rischio <strong>di</strong> alterare l’intera facciata, così come l’aveva ideata Axel Munthe. Un problema per<br />
<strong>il</strong> quale non aveva trovata una soluzione sod<strong>di</strong>sfacente neppure <strong>il</strong> grande archietto Svedese<br />
Peter Celsing <strong>di</strong> passaggio a San Michele.<br />
44 | Domenica 29 Luglio 2012
Per i turisti in entrata allargai la piazzola davanti al portone d’ingresso e la delimitai con un<br />
sed<strong>il</strong>e a semicerchio in pietra locale e lastre <strong>di</strong> travertino. Nel tracciare <strong>il</strong> sed<strong>il</strong>e feci in modo<br />
che la posizione della colonna in st<strong>il</strong>e ionico non coincidesse con <strong>il</strong> centro del piazzale: una<br />
finezza per i pochi che l’avrebbero notato.<br />
Per i turisti in uscita realizzai un nuovo percorso <strong>di</strong> visita, che, in prosecuzione del viale dei<br />
cipressi, attraversando una scala in marmo cipollino, un cort<strong>il</strong>etto con impluvio <strong>di</strong> sapore<br />
pompeiano, una vecchia cisterna, da anni in <strong>di</strong>suso, l’originaria cucina <strong>di</strong> San Michele e un<br />
portichetto, ricavato interamente nel terrapieno sotto la Loggia delle Sculture, riportava i<br />
turisti a pochi metri da dove erano entrati.<br />
Lungo <strong>il</strong> percorso, sulle pareti, sul pavimento, e in nicchie fissai, alla maniera <strong>di</strong> Axel Munthe,<br />
che tanto bene avevo imparato, reperti archeologici in marmo, raccolti nel giar<strong>di</strong>no e ripuliti.<br />
Nel portichetto <strong>di</strong> uscita posi un torso <strong>di</strong> una fanciulla in una nicchia ‘absidata’ <strong>di</strong>pinta<br />
in colore rosso, una cosa che Axel Munthe non avrebbe fatto. In un articolo del giornale<br />
SVENSKA DAGBLADET <strong>di</strong> Stoccolma, <strong>il</strong> nuovo percorso <strong>di</strong> uscita venne descritto con parole<br />
lusinghiere. Chi fu testimone oculare sul posto, dei lavori parló, esagerando, <strong>di</strong> soluzione<br />
geniale. Con l’arrivo a San Michele del nuovo Soprintendente Archeologo Professor Pierre<br />
Berggren, fui incaricato <strong>di</strong> ulteriori interventi progettuali, in genere ristrutturazioni ed<br />
ampliamenti <strong>di</strong> vecchi fabbricati, alcuni, come Casa F<strong>il</strong>ippo e Casa Savastano, da poco<br />
<strong>di</strong>venuti <strong>di</strong> proprietà dello Stato Svedese.<br />
A Casa F<strong>il</strong>ippo, sistemai l’appartamento del nuovo Soprintendente e della sua famiglia con<br />
<strong>il</strong> bel camino rivestito con maioliche provenienti dai lavori <strong>di</strong> V<strong>il</strong>la Rosa e, in ampliamento,<br />
gli uffici del Viceconsolato. Casa Savastano fu trasformata in due atelier per artisti svedesi.<br />
Anche la vecchia casa del custode venne ammodernata e ampliata con nuove stanze, cucina<br />
e nuovo ingresso, come descritto nel libro <strong>di</strong> Josef Oliv - VÄGEN TILL SAN MICHELE.<br />
Provvi<strong>di</strong>, infine, con molta attenzione ed oculatezza al restauro con consolidamento e<br />
ripristino<br />
delle mura esterne del Castello Barbarossa, in stato <strong>di</strong> vero e proprio pericolo <strong>di</strong> crolli come<br />
testimoniano le bellissime riprese fotografiche in bianco e nero che feci fare dall’elicottero<br />
dal grande fotografo Luciano D’Alessandro prima dell’inizio dei lavori e che conservo<br />
gelosamente.<br />
Quando nel 1972, andai via da San Michele, consegnai al Soprintendente <strong>di</strong> allora la<br />
progettazione <strong>di</strong> massima <strong>di</strong> un viale a monte della V<strong>il</strong>la, <strong>di</strong>stinto dai percorsi <strong>di</strong> visita, ad<br />
esclusivo uso per gli ospiti del “comparto San Michele”: <strong>di</strong> V<strong>il</strong>la Rosa, V<strong>il</strong>la Sant’Angelo,<br />
della Foresteria e degli Atelier <strong>di</strong> Casa Savastano. Lungo <strong>il</strong> Viale posizionai, tra l’altro, un<br />
piccolo Teatro all’aperto strutturato su due livelli sfalzati, posto leggermente <strong>di</strong> lato rispetto<br />
ai f<strong>il</strong>ari del Viale dei Cipressi: un suggerimento che mi fu dato dal Professor Carlo Cocchia<br />
durante una delle sue visite a V<strong>il</strong>la San Michele.<br />
“Devi mettere lo spettatore nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cercarsi con la coda degli occhi ció che vuoi<br />
fargli vedere”, mi <strong>di</strong>sse.<br />
Questo progetto non fu realizzato, peccato!<br />
Ammesso alla Scuola Superiore <strong>di</strong> Architettura K.K.H. <strong>di</strong> Stoccolma nell’anno 1971-72<br />
seguii <strong>il</strong> corso – RISANAMENTO DEI VECCHI CENTRI ABITATI – tenuto dal professore Jöran<br />
Lindahl.<br />
Nello stesso anno 1972 aprii ad Anacapri in Via Follicara, <strong>il</strong> mio stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> architettura, da<br />
solo poi in Associazione Professionale con mio fratello Nicola. Lo stu<strong>di</strong>o dove esercito<br />
ancora é sulla stessa strada, a pochi metri da Casa Capr<strong>il</strong>e, dove, io e mio fratello siamo<br />
nati, in un tempo in cui Casa Capr<strong>il</strong>e era <strong>di</strong> proprietà dello Sato Svedese.<br />
Mio fratello non viene piú allo stu<strong>di</strong>o, io lo aspetto ancora, ogni mattina.<br />
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