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Antico Testamento: Guida allo studio per lo studente

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4. Leggi anche 1 Corinzi 6:19–20; 1 Pietro 1:18–20 e spiega<br />

<strong>per</strong>ché questi versetti sono attinenti a quel<strong>lo</strong> che Osea<br />

fece <strong>per</strong> Gomer.<br />

5. Secondo Osea 3:3–5, che cosa doveva fare Gomer <strong>per</strong><br />

accettare quel<strong>lo</strong> che Osea aveva fatto <strong>per</strong> lei?<br />

6. Secondo Luca 10:25–27 e Mosia 2:21–24, che cosa dobbiamo<br />

fare <strong>per</strong> accettare quel<strong>lo</strong> che il Signore ha fatto <strong>per</strong><br />

noi? (Vedere DeA 59:8).<br />

Osea 4–5<br />

I peccati di Israele e Giuda<br />

Osea 4–5 spiega i peccati che secondo il Signore commettevano<br />

i figlioli di Israele. Egli chiama il regno settentrionale<br />

«Efraim», dal nome della tribù che <strong>lo</strong> guidava, e chiama il<br />

regno settentrionale «Giuda», dal nome della tribù del <strong>lo</strong>ro re.<br />

Osea 6<br />

Dio desidera<br />

il sincero pentimento<br />

Qualche volta le <strong>per</strong>sone pensano di poter peccare e quindi<br />

compiere alcune azioni esteriori come ad esempio chiedere<br />

scusa, recitare alcune preghiere, pagare la decima e partecipare<br />

alle riunioni della Chiesa <strong>per</strong> rimediare ai <strong>lo</strong>ro peccati.<br />

Anche se queste cose sono certamente importanti, il pentimento<br />

è un processo molto più complesso. Pentirsi significa<br />

avere il cuore spezzato e <strong>lo</strong> spirito contrito, sì da sentire un<br />

profondo do<strong>lo</strong>re <strong>per</strong> i peccati che abbiamo commesso (vedere<br />

3 Nefi 9:20). Se ci pentiamo sinceramente in questo modo<br />

e rinnoviamo le nostre alleanze con il Signore, <strong>lo</strong> Spirito ci<br />

purifica, ci dà la pace di coscienza, ci aiuta a <strong>per</strong>dere il<br />

desiderio di peccare, ci insegna come possiamo continuare<br />

ad avvicinarci al Signore e ci dà la forza necessaria <strong>per</strong><br />

tenere fede alle alleanze che abbiamo fatto.<br />

Osea 6:1–3 sembra rispecchiare l’aspettativa di Israele<br />

riguardo alla rapidità con la quale s<strong>per</strong>avano di pentirsi.<br />

Il resto di questo breve capito<strong>lo</strong> contiene la risposta del<br />

Signore che delude le <strong>lo</strong>ro aspettative. Il versetto 6 esprime<br />

il desiderio del Signore di una rettitudine interiore oltre<br />

che l’ espressione esteriore della religione.<br />

179<br />

Osea 7–10<br />

Israele miete ciò che<br />

ha seminato<br />

Osea 7–10 contiene le parole dette dal Signore a Efraim<br />

(regno settentrionale di Israele) riguardo ai suoi peccati.<br />

Egli usa molti oggetti come paragone della <strong>lo</strong>ro condizione,<br />

come ad esempio «una focaccia non rivoltata» (7:8),<br />

«una co<strong>lo</strong>mba stupida» (7:11), «un onagro cui piace appartarsi»<br />

(8:9), «uve nel deserto» (9:10), una vigna non più<br />

lussureggiante (10:1).<br />

Il messaggio principale che il Signore desidera proclamare è<br />

che gli abitanti di Efraim (regno settentrionale di Israele) si<br />

erano fatti degli dei e li adoravano, anche se questi non potevano<br />

salvarli. Resasi conto dell’impotenza degli dei, Efraim<br />

si era rivolta al vero Dio e si aspettava che li salvasse; quando<br />

Egli si mostrava lento nel soccorrerli essi dicevano che Egli<br />

non era un Dio potente anche se essi avevano richiamato sul<br />

<strong>lo</strong>ro capo do<strong>lo</strong>re e distruzione <strong>per</strong> averLo abbandonato. Vedere<br />

in Osea 10:13 un buon sommario del messaggio del Signore.<br />

Osea 11<br />

Le prove dell’amore di Dio<br />

Osea 11 contiene il memento del Signore a Efraim (regno settentrionale)<br />

di come Egli li aveva misericordiosamente liberati<br />

dalla schiavitù d’Egitto ai tempi di Mosè. Essi tuttavia non<br />

Lo avevano seguito totalmente e ora alcuni volevano ritornare<br />

in Egitto <strong>per</strong> trovare scampo dall’Assiria invece di confidare<br />

nel Signore che li aveva portati fuori d’Egitto <strong>per</strong> proteggerli.<br />

Nonostante questo tradimento, il Signore dice che<br />

avrebbe continuato a mostrarsi misericordioso verso di <strong>lo</strong>ro<br />

e che avrebbe consentito agli Assiri di conquistare Efraim<br />

ma non di distruggerla completamente.

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