Dispensa 9 - Corsoarcheologia.org
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Non lontano dal palazzo di Erode doveva poi trovarsi la casa di Caifa, il gran<br />
sacerdote del Tempio al tempo di Gesù.<br />
Le fonti antiche ricordano che presso la città di Davide s<strong>org</strong>eva la tomba di<br />
re Davide. Un passaggio del rabbino Akiva riferisce che esistevano dei canali<br />
che raccoglievano le impurità presenti presso la tomba di Hulda e quella di<br />
Davide che venivano così convogliate nella Valle del Cedron; la tomba<br />
doveva dunque trovarsi nelle vicinanze della valle. Per molto tempo si è<br />
creduto che la tomba di Davide si trovasse sul Monte Sion, probabilmente<br />
per un’ incomprensione di età medievale; all’epoca di Giuseppe Flavio si<br />
usava il termine di “città di Davide” per riferirsi alla città alta ma<br />
originariamente, invece, la città di Davide era solo quella bassa. È quindi<br />
probabile che l’attuale ubicazione della tomba di Davide sul Monte Sion sia<br />
nata da una tradizione cristiana poi abbracciata dai Mussulmani e, solo a<br />
partire dal XII sec. anche dagli Ebrei. Poiché tra il 1948 e il 1967 la città<br />
vecchia era in mano alla Giordania, il Monte Sion rimase l’unico luogo<br />
accessibile agli Ebrei che vi si recavano a pregare sfruttando l’edificio<br />
costruito sul posto dai crociati (vedi capitolo riservato).<br />
Le fonti antiche ricordano anche un Palazzo degli Asmonei ubicato nel<br />
settore a occidente del Tempio. Di questo edificio non sono noti resti.<br />
Sappiamo però che esso fu ricostruito da Agrippa II e che, data l’altezza<br />
degli ultimi piani, permetteva di osservare quanto avveniva nel cortile del<br />
Tempio. I sacerdoti reagirono a questa intromissione costruendo un alto<br />
muro che impediva la veduta del Tempio; Agrippa II fece ricorso<br />
all’imperatore Nerone ma, inaspettatamente, gli fu dato torto.<br />
9.2 - Scavi presso il Davidson Center.<br />
Sul lato meridionale del Davidson Center, in prossimità della strada<br />
moderna, gli scavi hanno portato alla luce due torri quadrate (14 x 10 m)<br />
con profonde fondazioni, divise internamente in quattro stanze. La forma e<br />
le dimensioni di queste torri fanno pensare che esse inquadrassero l’antica<br />
Porta delle acque. Si trattava di una porta di accesso all’acropoli la cui<br />
tipologia rimanda a quella della “porta del palazzo reale” scoperta nella<br />
cittadella di Megiddo, anch’essa datata in età israelitica.<br />
Nel periodo del primo Tempio, le porte assolvevano una serie di funzioni<br />
abbastanza complesse: vi si tenevano mercati frequentati dai banditori e il<br />
consiglio degli anziani (il Sinedrio) vi teneva giudizio. La porta delle acque<br />
dava accesso all’acropoli e al palazzo reale a chi proveniva dalla fonte di<br />
Ghion o dalla Valle del Cedron.<br />
Della porta rimangono solo più i basamenti conservati per l’altezza di 5 m.<br />
Quando fu completato lo scavo archeologico, fu possibile scoprire quaranta<br />
giare collassate sul pavimento della torre; si crede fossero originariamente<br />
stoccate al secondo piano e che siano cadute in basso a seguito di un<br />
terremoto.<br />
La planimetria permette di riconoscere anche le rovine di una torre<br />
aggettante aggiunta in un secondo tempo, a cui sembra fare cenno il profeta<br />
Nemia. La torre misura 16 x 8 m e si conserva sino all’altezza di 9 m; è<br />
probabile che si tratti di un’aggiunta del tempo di Uzziah (786-758 a.C.).<br />
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