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Dispensa 9 - Corsoarcheologia.org

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Fig. 74 – Ricostruzione<br />

archeologica del Secondo<br />

Tempio dell’età di Erode:<br />

in primo piano il cortile<br />

dei Gentili seguito dalla<br />

porta di Nicanore e dal<br />

cortile dei Nazariti; al<br />

centro si nota la grande<br />

costruzione costituita dal<br />

sncta sanctorum con le<br />

colonne Iachim e Boaz.<br />

grandi tende in lino e lana intessute con diversi colori simboleggianti gli<br />

elementi del cielo e della terra. Il Santo (hekhal) ospitava la menoràh in oro,<br />

il tavolo per le offerte (sui cui erano i dodici pani, simbolo dello Zodiaco e<br />

dei mesi dell’anno) e un altare d’oro su cui erano bruciate tredici qualità di<br />

incenso che simboleggiavano l’appartenenza di ogni cosa a Dio. Ogni giorno<br />

dei sacerdoti estratti a sorte vi entravano per rifornire di olio combustibile la<br />

menoràh e per bruciare incenso. Oltre si trovava il “Santo dei santi”, una<br />

grande camera a cui poteva accedere solo l’alto sacerdote in occasione della<br />

festività dello Yom Kippur quando “pervaso di orrore” vi bruciava<br />

dell’incenso. Originariamente quest’aula conteneva l’Arca dell’alleanza con<br />

le tavole della Legge consegnate da Dio stesso a Mosè; dopo il saccheggio del<br />

Tempio perpetuato dai Babilonesi, questa stanza era rimasta vuota; in<br />

questa condizione ebbe modo di vederla Pompeo quando, presa<br />

Gerusalemme, profanò il Tempio.<br />

Sul lato meridionale della grande spianata s<strong>org</strong>eva, come si è detto,<br />

l’imponente basilica romana. L’interno era diviso in tre navate da 162<br />

colonne che dovevano<br />

essere imponenti tanto<br />

che Flavio Giuseppe<br />

ricorda che erano<br />

necessarie tre persone per<br />

poterle abbracciare<br />

completamente. Si poteva<br />

accedere alla basilica<br />

anche tramite una via<br />

riservata che passava<br />

sopra l’arco di Robinson;<br />

essa era prevalentemente<br />

utilizzata dal re e dai<br />

maggiorenti.<br />

Nell’angolo nord-ovest<br />

della piazza del tempio<br />

s<strong>org</strong>eva la Fortezza<br />

Antonia, battezzata con<br />

questo nome in onore del<br />

protettore di Erode,<br />

Marco Antonio. È<br />

probabile che l’edificio sia stato impostato sui resti della Birah (baris in<br />

greco), la grande fortezza costruita a protezione del Tempio nel VI sec. a.C.,<br />

quando gli Ebrei fecero ritorno dall’esilio a Babilonia. Anche i re asmonei<br />

avevano costruito una fortezza per il controllo di Gerusalemme ricordata<br />

dalle fonti con il nome di Akra; è possibile che si tratti del medesimo<br />

edificio, ma molti studiosi sono convinti che vada ubicata presso la Porta di<br />

Hulda.<br />

La fortezza Antonia – scrive Flavio Giuseppe – era stata costruita al vertice<br />

di una scarpata naturale di 25 m; i muraglioni della cinta raggiungevano i 25<br />

m di altezza con una torre a ognuno dei quattro angoli. La torre di sud-est<br />

era alta 35 m e permetteva una perfetta visuale su tutta l’area del Tempio.<br />

Molto dibattuta è anche la dimensione dell’edificio, stimata in soli 45 x 120<br />

m dai minimalisti e di 150 x 90 m dai massimalisti. La fortezza fu utilizzata<br />

da Erode e dai suoi famigliari nei primi dieci anni di regno, in attesa che<br />

venisse completato il nuovo castello presso l’attuale porta di Jaffa. La<br />

fortezza Antonia, diventata un punto di arroccamento degli Ebrei rivoltosi<br />

nel 66 a.C., fu rasa al suolo dai Romani dopo la conquista di Gerusalemme.<br />

Non lontano dall’Akra si trova la piscina di Bethsedà (cfr. capitolo<br />

riservato), composta da due vasche rettangolari; quella settentrionale si<br />

data al periodo del Primo Tempio, la seconda fu aggiunta in età ellenistica.<br />

Originariamente qui veniva effettuata la lavanda degli agnelli destinati al<br />

sacrificio nel Tempio; la piscina è situata non lontano dalla Porta dei Leoni<br />

che permetteva di raggiungere un grande mercato in cui venivano acquistati<br />

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