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Dispensa 9 - Corsoarcheologia.org

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cinta dotato di torri di avvistamento e casermette. Ampi spazi erano liberi,<br />

probabilmente per lasciare spazio ad orti e coltivazioni. Quando Augusto<br />

vinse la resistenza di Marco Antonio e Cleopatra nella famosa battaglia di<br />

Azio del 31 a.C., Erode – che era stato un supporter di Marco Antonio –<br />

temette per il suo futuro e quello dei famigliari; così fece rifugiare i suoi<br />

familiari a Masada e la moglie prediletta Mariamne nell’Alexandreion per<br />

recarsi a Rodi ad incontrare Augusto. Facendo leva sulle sue doti di fedeltà,<br />

Erode riuscì ad impressionare positivamente l’imperatore vedendo<br />

riconfermati i suoi poteri.<br />

Alla morte di Erode nel 4 a.C., la fortezza passò in mano al figlio Archèlao,<br />

presto deposto da Roma a causa delle continue lamentele che il suo<br />

comportamento provocava nei Giudei. Deposto Archelao, i Romani vi<br />

posero di stanza per oltre sessant’anni una guarnigione militare. Come noto,<br />

il crescere della pressione fiscale, la corruzione di alcuni governatori romani<br />

e il tentativo da parte dell’impero romano di introdurre statue ed insegne<br />

all’interno del recinto del Tempio di Gerusalemme accrebbero<br />

gradatamente l’astio dei Giudei che ricordavano ancora l’atteggiamento<br />

ellenizzante messo in pratica da Antioco III Epifane. La situazione favoriva<br />

tutti quei profeti ed interpreti di orientamento messianico che vedevano<br />

avvicinarsi la fine dei tempi e la resa dei conti e che interpretavano molti<br />

fenomeni naturali come le eclissi solari o le scosse telluriche come un segno<br />

divino.<br />

Nel 66 d.C. si assistette ad una insurrezione generale da parte di gruppi che<br />

chiedevano l’emancipazione da Roma; tra i capi popolo, Giuseppe ricorda<br />

Giuda di Gamla (attivo in Golan) e Zadok il fariseo (attivo a Gerusalemme).<br />

Questi gruppi – che vengono comunemente definiti con il nome di Zeloti –<br />

erano fondamentalmente composti da farisei che interpretavano la legge in<br />

modo abbastanza rigido e che non accettavano di riconoscere qualunque<br />

autorità eccetto quella di Dio. Giuseppe attribuisce loro il nome di “sicari”<br />

per l’ abitudine di confondersi nei luoghi pubblici e pugnalare con la daga gli<br />

oppositori politici. Il leader dei rivoltosi della Galilea fu identificato in<br />

Manahem ben Giuda a cui vennero attribuite qualità messianiche; il leader<br />

dei gruppi gerosolimitani fu Eleazaro figlio di Hanania, l’alto sacerdote.<br />

Il primo a muoversi fu Manahem che attaccò la fortezza di Masada, si<br />

impossessò delle riserve di cibo e delle armi che vi erano raccolte e da qui<br />

piombò su Gerusalemme occupandola e incoronandosi re. Il giorno<br />

successivo la fazione dei galilei mise le mani sul vecchio gran sacerdote e i<br />

suoi familiari che, portati in un condotto della città furono giustiziati. I<br />

giorni seguenti, Manahem indossò gli abiti sacerdotali per fare ingresso nel<br />

tempio. Subito gli Zeloti di Gerusalemme guidati da Eleazaro ben Yair (il<br />

nipote di Manahem) gli piombarono addosso e lo uccisero. Eleazaro si<br />

rifugiò quindi a Masada: da qui i rivoltosi iniziarono a effettuare sortite e<br />

razzie nella zona di Hebron e della costa del Mar Morto, ad esempio a en<br />

Gedi. Altri protagonisti della rivolta si appoggiarono alla fortezza; è il caso<br />

di Simone bar Giora entrato in rotta di collisione con Hanan ben Hanan,<br />

l’alto sacerdote di Gerusalemme. Riconquistata Gerusalemme, Simone fu<br />

parte attiva della resistenza ai Romani e dopo la vittoria di Tito e<br />

Vespasiano fu condotto a Roma come prigioniero per essere poi decapitato<br />

vicino al tempio di Giove in qualità di leader della rivolta. Dopo la caduta<br />

Gerusalemme rimanevano ancora sacche di irriducibili arroccati nelle<br />

vecchie fortezze erodiane. Giunio Basso fu incaricato di condurre le truppe<br />

romane all’assedio. La prima fortezza ad essere espugnata fu l’Herodion,<br />

quindi Macheronte in Transgiordania e per ultima Masada. Giunio Basso<br />

morì prima che iniziasse l’assedio di Masada e il comando passò a Flavio<br />

Silva. La fortezza era occupata da gruppi di irriducibili sicari guidati da<br />

Eleazaro, discendente di Giuda. I Romani circondarono la rocca con un<br />

muraglione ed edificarono una serie di fortini che sarebbero stati utili per<br />

condurre a termine l’assedio. L’elemento più impressionante è certamente<br />

la grande rampa alta 100 m, appoggiata al lato ovest della collina che<br />

permise di portare sin sotto le mura una torre di assedio alta 35 m dotata di<br />

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