Dispensa 9 - Corsoarcheologia.org
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Fig. 87 – Veduta aerea<br />
della fortezza di Masada<br />
con all’ampio plateaux<br />
superiore perfettamente<br />
fortificato e, chiaramente<br />
indicata, la rampa di<br />
assedio romana.<br />
9.6 – Fortezza di Masada<br />
Diverse interessanti informazioni sulla fortezza di Masada sono contenute<br />
nella Guerra giudaica e nelle Antichità giudaiche compilate dallo storico<br />
romano di origini ebraiche Giuseppe Flavio. Giuseppe – il cui nome<br />
originario era quello di Matatìa – ebbe modo di raccogliere molte<br />
informazioni di prima mano, dal momento che fu coinvolto a livello<br />
personale nella grande rivolta iniziata nel 66 a.C.<br />
Giuseppe Flavio era nato a Gerusalemme nel 37 d.C. da una famiglia<br />
sacerdotale e sua madre era imparentata con la dinastia asmonea. All’età di<br />
diciassette anni si ritirò con un amico di nome Banus nel deserto della<br />
Giudea dove rimase per tre anni; è possibile che in questa occasione abbia<br />
avuto la possibilità di vedere o raccogliere le prime informazioni sulla<br />
fortezza di Masada. All’età di 26 anni Giuseppe fu inviato a Roma per<br />
intercedere presso Nerone per alcuni sacerdoti giudei che si erano appellati<br />
in giudizio all’imperatore, ottenendo ottimi risultati grazie all’intercessione<br />
di Poppea e di Aliturus, un attore di origini giudee molto attivo a corte.<br />
Tornato in Giudea, Giuseppe si trovò di fronte alla grande rivolta giudaica,<br />
nei confronti della quale, almeno inizialmente, mantenne un atteggiamento<br />
ambiguo. Il “governo” instaurato a Gerusalemme, infatti, lo pose al<br />
comando delle truppe dei rivoltosi in Galilea e quando l’esercito romano<br />
raggiunse la cittadina di Iotapata, Giuseppe resistette per sei settimane;<br />
quando i Romani conquistarono la città, Giuseppe si rifugiò in una grotta<br />
con quaranta rivoltosi, riuscendo a sopravvivere con uno stratagemma, per<br />
poi collaborare con i Romani in qualità di interprete. Dopo aver rifiutato un<br />
appezzamento di terra alla periferia di Gerusalemme, Giuseppe scelse di<br />
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trionfo della Guerra Giudaica; entrato in amicizia con la famiglia imperale<br />
fu ospitato da Vespasiamo in un settore del Palatino, ebbe una rendita dallo<br />
stato romano e venne incaricato di scrivere un resoconto della Guerra<br />
Giudaica. Il volume, pubblicato dopo dieci anni, si conclude con il racconto<br />
del grande sacrificio dei giudei asserragliati nella fortezza di Masada; è<br />
chiaro che uno degli obbiettivi di questo trattato è di scoraggiare i<br />
provinciali da ulteriori rivolte, descrivendo in dettaglio l’<strong>org</strong>anizzazione e<br />
l’efficienza della machina da guerra romana. Nel 94 d.C. vennero infine<br />
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