Dispensa 9 - Corsoarcheologia.org
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a torre ospitasse una scala che metteva in collegamento ben sette piani; al<br />
vertice si trovavano due o tre piani abitabili coperti da un tetto a cono. Tre<br />
sono, infine, le torri semicircolari disposte lungo la cinta del castello in<br />
corrispondenza degli altri punti cardinali;divise internamente in piani<br />
ospitavano i soldati e le sentinelle di Erode. In una seconda fase, le torri<br />
furono quadripartite.<br />
Si suppone che le torri non fossero molto più alte della cinta circolare.<br />
Per quanto riguarda l’accesso alla fortezza, Giuseppe Flavio, riferisce<br />
dell’esistenza di una rampa con scalini lunga 120 m. Gli scalini sono spariti<br />
ma è rimasto il varco di accesso largo 6,5 m (l’ampiezza è quella di un tipica<br />
strada romana che permetteva la circolazione di due carri in senso<br />
alternato).<br />
Gran parte della struttura fu realizzata con blocchi di calcare locale bugnato,<br />
capace di facilitare le operazioni di sollevamento dei blocchi con gru e corde.<br />
Il cortile rettangolare è orientato N-S ed è dominato a est da un’imponente<br />
torre cilindrica. Il cortile è circondato da un peristilio di colonne corinzie<br />
con capitelli simili a quelli scoperti a Gerico e a Masada. Le colonne erano<br />
rivestite di stucco così da apparire come monoliti di marmo e sembra che<br />
l’ampio spiazzo interno ospitasse un giardino.<br />
La prima stanza affacciata sul cortile a sud è il triclinio; misura 15 x 10,5 m e<br />
oggi è invaso dai bancali aggiunti dagli Zeloti che vi installarono una<br />
sinagoga.<br />
L’aula si apre sul cortile con una porta inquadrata da due finestre e, nel<br />
progetto originale, la sala era decorata con un pavimento musivo policromo.<br />
A fianco si trova quella che è stata identificata come una chiesa bizantina<br />
ricavata da un ambiente a pianta cruciforme di rappresentanza ai cui angoli<br />
sembra fossero situati, originariamente, dei cubicula. Seguono le piccole<br />
terme di Erode; qui l’ambiente più grande è stranamente il caldarium a cui<br />
segue un laconicum (un tempo coperto da una volta a botte) con una<br />
interessante cupola dotata di oculo fatta con blocchi lapidei, quindi un<br />
piccolo frigidarium e lo spogliatoio.<br />
Il cortile aveva un pozzo che scendeva a una cisterna situata a 10 m sotto il<br />
livello del pavimento. Altre tre cisterne – scavate nella montagna<br />
venticinque metri più in basso – erano capaci di contenere 2500 m 3 d’acqua.<br />
L’edificio, in una seconda fase, fu circondato da un terrapieno che conferisce<br />
ancora oggi alla montagna un impressionante aspetto conico e che ebbe<br />
come effetto quello di bloccare l’accesso esterno alle cisterne; è possibile che<br />
questa operazione sia stata condotta a termine dopo la morte di Erode,<br />
quando l’intera collina fu trasformata in un cenotafio del re idumeo.<br />
Più o meno alla base della torre circolare del cortile dell’Herodion si stacca<br />
un canale sotterraneo scavato dai rivoltosi dell’epoca di Bar Khokbà. Questo<br />
cunicolo scende sino alla cisterna intermedia da cui gli Zeloti intendevano<br />
ricavare una via di fuga. Il detrito derivato dallo scavo di questo condotto fu<br />
gettato al fondo delle cisterne romane che divennero inservibili. In questa<br />
occasione furono anche realizzati dei puntelli in legno simili a quelli in uso<br />
presso le miniere antiche per consolidare staticamente i condotti realizzati<br />
con poca perizia.<br />
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