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Fig. 82 – Un’ottima ricostruzione grafica dell’Herodion realizzato da Erode il grande, in cui fu ospitato anche il generale di Augusto, Agrippa durante una sua visita nel Vicino Oriente. scopritore dell’Herodion fu lo studioso americano Edward Robinson che nel 1838 lasciò una descrizione del sito. Felician de Saulcy (un esploratore francese) visitò l’Herodion il decennio successivo (1850- 1863). Costui scavò la piscina bassa di Erode e avendo trovato una struttura a tholos, pensò di aver scoperto la tomba del re ideumeo, realizzando per l’occasione disegni accurati. Gli scavi partirono nel 1879 con Conrad Schick, un architetto-archeologo svizzero di stanza a Gerusalemme. Nel 1962 padre Virgilio Corbo scavò il palazzo con la scuola francescana di Gerusalemme. L’Herodion basso è stato, infine, scavato dal 1972 da Ehud Netzer che ha recentemente annunciato anche la scoperta della tomba di Erode Nel 40 a.C., dopo che Crasso era stato sconfitto a Carre, un personaggio della famiglia degli Asmonei, Matatia Antigono, si appoggiò ai Parti per estromettere i Romani dalla regione. Ircano, il vecchio fratello asmoneo fuggito dalla prigione in cui era detenuto dai Romani, si era precipitato in Giudea, venendo a rappresentare un grave pericolo. Erode, che era idumeo e legittimo successore politico di Antipatro – il grande amico dei romani –, fuggì da Gerusalemme in direzione dell’Herodion nel cuore della notte ma, il mattino seguente, fu raggiunto dai nemici. Ne seguì una grande battaglia che lo vide vincitore. Da qui egli raggiunse subito Gerusalemme ma sua madre perì schiacciata dalle ruote del carro che si era rovesciato. Pare che Erode fosse molto colpito da questo evento al punto di tentare il suicidio. Ne fu distolto dai suoi compagni e raggiunse Roma dove fu poi elevato, da Augusto, al prestigioso ruolo di tetrarca di Giudea; sembra che la decisione di edificare l’Herodion sia anche nata dal desiderio di celebrare questa vittoria. L’Herodion fu probabilmente costruito tra il 23 e il 20 a.C.; quello che è certo è che nel 15 a.C. vi fu ospitato Marco Vipsanio Agrippa. E r o d e f r e q u e n t a v a s p e s s o l ’ H e r o d 117
Fig. 83 – Disegno esemplificativo del sarcofago a rosette trovato in frammenti presso la tomba di Erode. Fig. 84 – Veduta aerea del complesso dell’ Herodion con chiara indicazione della fortezza superiore e del palazzo inferiore, nonché delle vie d’accesso del luogo del rinvenimento della tomba del re di Giuda. ion soprattutto d’estate perché in una posizione ben ventilata; d’inverno preferiva il palazzo di Gerico. Dopo la morte Erode, tra il 4 e il 6 a.C. il regno fu governato da Archelao. Tra il 42 e il 46 d.C. l’edificio fu affidato ad Agrippa I (nipote di Erode) che era stato accolto a Roma diventando amico di Druso Maggiore e che avendo sostenuto Claudio nella sua ascesa al trono era stato ricompensato con il regno della Giudea. L’Herodion fu occupato dagli Zeloti durante la rivolta del 70 d.C. e, dopo gli attacchi militari romani, venne abbandonato. Architettura: La struttura è costituita da un cilindro dal diametro di 63 m realizzato con due muri concentrici che distano circa 3,5 m, creando una galleria interna. Questa era divisa in due piani da un passaggio ligneo la cui funzione era di coibentare l’interno del palazzo, rafforzare le fondazioni e permettere l’accesso alle torri percorrendo uno spazio protetto e da una posizione non facilmente visibile dall’esterno; alcuni di questi corridoi avrebbero anche potuto utilizzati per stoccare le derrate. La grande torre est aveva ha un diametro di 18,3 m e si eleva per 20 m sulla roccia di base. Quello che resta è solamente più il basamento di un’impressionante torre di vedetta che le fonti ricordano alta 45 m, e che un tempo doveva presentarsi non molto differente nell’aspetto dalla torre detta di Fasaele che lo stesso Erode aveva costruito a Gerusalemme. La torre dell’Herodion ospitava bagni e ambienti residenziali; fonte di ispirazione per questa architettura eclettica potrebbe essere stato il celeberrimo Faro di Alessandria, mentre pare poco convincente il paragone fatto da alcuni studiosi con il Mausoleo di Augusto, le cui fonti di ispirazione sono legate ai grandi mausolei ellenistici. Nelle ricostruzioni si ipotizza che n e l c e n t r o g e o m e t r i c o , l 118
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