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0 Cop CAPRI 25 - Caesar Augustus

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LUOGHI<br />

12<br />

massimo “testimonial” nei secoli a venire –<br />

si erano convinti che le mitiche “sellariae”<br />

– i boudoir dell’epoca, salottini attrezzati<br />

per il piacere frequentati dallo stesso imperatore<br />

– fossero state sistemate proprio in<br />

quelle ampie grotte costruite dalla mano<br />

dell’uomo.<br />

Non c’è storico che se la senta di confermare<br />

l’intuizione. Altri, meno fantasiosasmente,<br />

guardano alle “camarelle” come a grandi<br />

cisterne destinate a raccogliere l’acqua,<br />

bene allora preziosissimo e ricercato a Capri<br />

almeno quanto l’eros a pagamento. Altri<br />

ancora (per esempio Edwin Cerio), più<br />

realisticamente ancora, guardano a quegli<br />

antri come a semplici volte di contenimento<br />

entro le quali, con la praticità tipica degli<br />

antichi romani, erano state fatte passare<br />

anche le condutture dell’acqua. Ciascuno<br />

scelga l’ipotesi che preferisce.<br />

La strada restò staccata dalla vita frenetica<br />

dell’isola per due secoli ancora. Cambiò<br />

aspetto e prese vita ai primi del Novecento,<br />

cioè quando tutta Capri cominciò a cambiare<br />

per le migliaia di turisti (erano già<br />

quarantamila l’anno nel 1912) che cominciarono<br />

a fare dell’isola il loro buen retiro<br />

attratti dal mito della Grotta Azzurra, dal<br />

fascino dei Faraglioni, dai racconti e dai disegni<br />

degli intellettuali del Grand Tour.<br />

All’inizio le cucine del Quisisana – costruito<br />

nel 1845 da un medico scozzese per farne<br />

un sanatorio e da lui stesso trasformato<br />

vent’anni dopo in un grande albergo – occupavano<br />

alcune di queste “camarelle”. Altre<br />

più avanti furono trasformate nelle<br />

stanze della Villa Pompeiana, costruita nel<br />

1879, e che ancora oggi si incontra.<br />

Ma la novità che ne mutò il destino si deve<br />

forse a Gennaro Canfora, un geniale arti-<br />

G. SIMEONE - SIME/SIE<br />

I tavolini del ristorante Edodè giano isolano<br />

affacciato su via Camerelle.<br />

Sotto, un particolare che lì, nel cuore<br />

della Villa Pompeiana.<br />

della strada ap-<br />

The tables at the Edodè pena sistemata<br />

restaurant overlooking<br />

Via Camerelle. Below, e battezzata via<br />

part of Villa Pompeiana.<br />

Camerelle, aprì<br />

il primo negozio di calzature di lusso: spiccavano<br />

i sandali capresi rigorosamente fatti<br />

a mano, tagliati e cuciti su misura e al momento.<br />

Subito dopo, fu un susseguirsi di<br />

nuove iniziative, negozi e botteghe, bar e<br />

ristoranti. Oggi via Camerelle è una piccola<br />

e affascinante via Condotti, con le vetrine<br />

delle grandi griffe, l’accogliente libreria<br />

degli Esposito, negozi di antiquariato, pensioni<br />

e ottimi ristoranti. Ma discreta, tranquilla,<br />

silenziosa, disposta ad accogliervi<br />

anche solo per una semplice passeggiata.<br />

Giorgio e Jenny<br />

In via Camerelle, all’inizio del secolo scorso<br />

sorgeva villa Jenny, una bianca costruzione<br />

a due piani voluta da Giorgio Cerio,<br />

affermato medico negli Stati Uniti, primo<br />

dei tre figli di Ignazio, genius loci. Un villino<br />

testimone di un’intensa storia d’amore.<br />

Questa. Un giorno, a casa di amici, Giorgio<br />

Cerio incontrò Jenny Ungaro, figlia del<br />

M. MASTRORILLO<br />

marchese Enrico, notissimo uomo politico<br />

dell’epoca e deputato al Parlamento, donna<br />

bellissima e sposata. Tra i due fu subito<br />

passione e Jenny, nello scandalo generale,<br />

lasciò il marito e riuscì anche a fare annullare<br />

il suo matrimonio perché, recitava la<br />

sentenza, “mai consumato”.<br />

Così Giorgio e Jenny si sposarono e andarono<br />

a vivere a Capri, nella casetta bianca<br />

appena sorta in via Camerelle. L’isola era<br />

splendida, il clima dolce, l’amore caldo.<br />

Ma a Giorgio, abituato ai successi e alla vita<br />

frenetica in terra americana, il posto<br />

andò presto un po’ stretto. Per questo cominciò<br />

a frequentare Roma dove non ebbe<br />

difficoltà a formarsi una robusta e danarosa<br />

clientela. E non solo. Un giorno, infatti,

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