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PERSONAGGI<br />
62<br />
Scrivendo ad un’amica Lawrence definisce Capri come<br />
«due colline di calcare, pettegole e disseminate di ville».<br />
In a letter to a lady friend, Lawrence described Capri as<br />
“a gossipy, villa-stricken two-humped chunk of limestone”.<br />
collaborazione con il nemico durante la<br />
prima guerra mondiale. Tutte queste difficoltà<br />
andavano ad aggiungersi alle sue<br />
gravi condizioni di salute, minata da una<br />
grave forma d’etisia che rendeva il suo carattere,<br />
già difficile, ancora più intollerante.<br />
Lawrence era già stato in Italia con Frieda<br />
dal 1913 al 1916, e si era fermato in lunghi<br />
e proficui soggiorni sul lago di Garda e in<br />
Liguria dove, a Tellaro e a Fiascherino, aveva<br />
vissuto un periodo felice per la vita affettiva<br />
e l’attività creativa. Nonostante l’intensa<br />
produzione che gli aveva conquistato un<br />
suo pubblico, Lawrence restava ancora un<br />
autore in gran parte incompreso e con modeste<br />
risorse economiche. Era perciò costretto<br />
a collaborazioni con periodici e giornali,<br />
materiale che più tardi raccoglierà nei<br />
suoi illuminanti libri di viaggio.<br />
Da Picinisco a Capri<br />
La “fuga” da Picinisco a Capri fu decisa<br />
improvvisamente il sabato prima di Natale<br />
del 1919, dopo una nevicata che era<br />
durata tutto il giorno. Alle 5.30 del mattino<br />
la coppia si era recata a piedi fino ad<br />
Atina. Di qui con il postale era giunta a<br />
Cassino dove era salita sul treno per Napoli.<br />
L’imbarco per Capri avvenne verso<br />
le tre del pomeriggio. Appena fuori il<br />
Golfo di Napoli, però, a causa delle avverse<br />
condizioni del mare, l’imbarcazione<br />
fu costretta a ritornare indietro e a ridossare<br />
a Sorrento per tutta la notte. Solo<br />
a tarda mattinata fu possibile sbarcare<br />
sull’isola. La coppia infreddolita e sballottata<br />
dal mal di mare trovò alloggio a<br />
Palazzo Ferraro, un appartamentino di<br />
due camere «sopra da Morgano, nel cuore<br />
di Capri, che guarda, a destra, il mare<br />
e Napoli e, a sinistra, il mare e il cielo<br />
con il nostro beneamato duomo, al di sopra<br />
delle case». L’ambiente era più accogliente<br />
e caldo rispetto a Picinisco, ma la<br />
vicinanza del folto “clan inglese” non entusiasmava<br />
lo scrittore che, scrivendo alla<br />
sua amica Catherine Carswell, così<br />
biasima lo “scandalo malevolo”, lo sport<br />
più seguito a Capri, al cui confronto<br />
«Londra è un luogo di preghiera», precisando<br />
che «Svetonio arrossirebbe fino alla<br />
radice dei capelli e Tiberio avrebbe la<br />
sensazione di essere stato un nonnulla».<br />
L’incontro con l’isola azzurra non fu dei<br />
migliori, e fu reso ancora più difficile da un<br />
inverno molto rigido. Ad un’altra amica,<br />
lady Cynthia Asquit, così scriveva con<br />
maggiore perfidia: «Capri in se stessa, non<br />
è altro che due colline di calcare, pettegole<br />
e disseminate di ville, un microcosmo che<br />
fa molto onore al Paradiso, ma per nulla al<br />
genere umano. In verità, umanamente, è<br />
impossibile restarvi a lungo». Lawrence, al<br />
di là del giudizio severo che esprime su Capri,<br />
sarà tormentato per tutta la vita da un<br />
inquieto nomadismo che non gli permetterà<br />
di restare a lungo in un luogo. Tanto<br />
che anche in quella permanenza di poco<br />
più di due mesi, Lawrence e Frieda si reca