0 Cop CAPRI 25 - Caesar Augustus

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corona di petali. La fanciulla esiste davvero: al termine di un viaggio avventuroso e simbolico Heinrich riconoscerà quel viso in Mathilde, figlia del vecchio poeta Klingsor, e la sposerà. L’amore di Mathilde e la saggezza di Klingsor risvegliano in Heinrich il poeta. La trama simboleggia il cammino evolutivo interiore del poeta per raggiungere e cantare l’antica armonia perduta del mondo. La sfinge di Villa San Michele affacciata sul blu del mare del Golfo di Napoli. The sphinx at Villa San Michele looking out over the blue waters of the Gulf of Naples. T. RIZZOTTI G. SIMEONE - SIME/SIE Contiene tutti gli elementi cari alla letteratura Romantica: fantasia e sogno, intese come realtà “oltre” la realtà, amore per la natura, gusto del vagabondaggio e dei viaggi verso terre lontane, nostalgia per epoche e splendori passati. Il fiore azzurro diventa simbolo del Romanticismo e il cammino per raggiungerlo, fuori ma in realtà dentro di sé, elaborando le esperienze della vita, si compie attraverso viaggi avventurosi. L’azzurro è un colore mistico: è il colore del cielo e del mare, dell’infinito e della libertà interiore, dell’amore universale. Die Winterinsel (l’isola d’inverno) È proprio il gusto del vagabondaggio (la Wanderlust) nell’inseguire il sogno di un’eterna primavera e i miraggi dell’antichità classica greca e romana a spingere verso il Sud per tutto l’Ottocento schiere di viaggiatori ed artisti tedeschi, soprattutto nella stagione invernale. Capri, con il suo paesaggio trasognato, spietatamente azzurro e in alcune zone sottratto al fluire del tempo, zeppo di antiche rovine, è la meta ideale. Nel 1826, ancora in pieno periodo Romantico, sono due pittori tedeschi, August Kopisch ed Ernst ▼

NATURA 42 Fries, a “riscoprire” la Grotta Azzurra, nota da sempre agli isolani e conosciuta dal Seicento come Grotta di Gradola. La fama della grotta esce subito dai confini locali e decide la fortuna turistica dell’isola. Certo non a caso l’esplorazione era stata caldeggiata dal notaio Giuseppe Pagano, il primo ad intraprendere l’attività di albergatore nell’isola. Il suo albergo, nato nel 1821 da un’ala della sua abitazione privata, diventa mitico: posto in un antico giardino di aranci, circondato da orti e vigneti, l’Albergo Pagano è la cornice perfetta per la scapigliata bohème che vi accorre e lo rende famoso, disegnando l’arabeggiante palma del giardino in opere ora disperse nei vari musei del mondo. Capri è eletta a “Montmartre” del Mediterraneo, sede di un gioioso ritorno alla natura per una vita en plein air. Le pareti e le porte dell’albergo si trasformano in tele e tavolozze, si ornano di dipinti di paesaggi e scene bucoliche, di ritratti e caricature, prezioso lascito (e testimonianza d’epoca) di una élite geniale spesso squattrinata, raccolta in un chiasso felice attorno alla lunga tavola comune della sala da pranzo. Altrattanto chiassoso e felice è l’altro punto di ritrovo, la birreria Zum Kater Hiddigeigei, nello stile delle birrerie di Monaco e di Dresda, nota anche come Caffè Morgano dal nome della famiglia che l’aprì nel 1885 e continuò a gestirla fino al 1923. Hiddigeigei è un simpatico gatto sfaticato (Kater = gatto T. RIZZOTTI ▼ maschio), protagonista del poemetto pa- more, del paesaggio, della ricerca di sé e rafilosofico composto dal pittore e poeta dell’espressività artistica si intrecceranno Victor von Scheffel, ospite nel 1853, ov- sempre sullo sfondo di Capri. Nell’inverno viamente!, dell’albergo Pagano. 1952 vi sbarca Neruda, il poeta cileno esu- La colonia di artisti residenti e le famiglie le per l’acceso impegno politico contro le tedesche abituate a “calare dal nord” per fe- dittature. steggiare il capodanno sull’isola la trasfor- La sua Wanderlust era cominciata volontamano fino alla vigilia della prima guerra riamente, intraprendendo la carriera diplo- mondiale in klein Deutschland (piccola matica per evadere da una realtà ristretta; Germania), in onore della quale l’attuale dopo la presa di posizione a favore della via Vittorio Emanuele si chiamava via Repubblica nella guerra civile spagnola vie- Hohenzollern. La stagione tedesca culmine condotta dagli eventi in un susseguirsi nerà nel primo Novecento con gli anni del sempre più frenetico di spostamenti tra il travagliato pittore Karl W. Diefenbach, au- Nuovo e il Vecchio Continente. L’ansia di tore di enormi tele dal cupo azzurro oggi conoscere trasforma il viaggio esteriore in conservate al Museo della Certosa di Capri, viaggio interiore, negli abissi dell’io e delle e del re dell’acciaio Alfred F. Krupp, mece- radici latino-americane, e lo riversa impenate nel 1902 della vertiginosa via Krupp: tuosamente nella poesia. Ricorderà Neru- un altro tuffo nel blu. da: «La mia poesia non ha rifiutato niente di quanto ha potuto trascinare nel suo cor- La stagione di Neruda so; ha accettato la passione, ha sviluppato il La stagione tedesca finisce ma i temi dell’a- mistero, si è aperto il passo fra i cuori

NATURA<br />

42<br />

Fries, a “riscoprire” la Grotta<br />

Azzurra, nota da sempre agli<br />

isolani e conosciuta dal Seicento<br />

come Grotta di Gradola.<br />

La fama della grotta esce<br />

subito dai confini locali e decide<br />

la fortuna turistica dell’isola.<br />

Certo non a caso l’esplorazione<br />

era stata caldeggiata<br />

dal notaio Giuseppe<br />

Pagano, il primo ad intraprendere<br />

l’attività di albergatore<br />

nell’isola. Il suo albergo,<br />

nato nel 1821 da un’ala della<br />

sua abitazione privata, diventa<br />

mitico: posto in un antico<br />

giardino di aranci, circondato<br />

da orti e vigneti, l’Albergo<br />

Pagano è la cornice perfetta per la scapigliata<br />

bohème che vi accorre e lo rende famoso,<br />

disegnando l’arabeggiante palma<br />

del giardino in opere ora disperse nei vari<br />

musei del mondo. Capri è eletta a “Montmartre”<br />

del Mediterraneo, sede di un<br />

gioioso ritorno alla natura per una vita en<br />

plein air. Le pareti e le porte dell’albergo si<br />

trasformano in tele e tavolozze, si ornano<br />

di dipinti di paesaggi e scene bucoliche, di<br />

ritratti e caricature, prezioso lascito (e testimonianza<br />

d’epoca) di una élite geniale<br />

spesso squattrinata, raccolta in un chiasso<br />

felice attorno alla lunga tavola comune<br />

della sala da pranzo. Altrattanto chiassoso<br />

e felice è l’altro punto di ritrovo, la birreria<br />

Zum Kater Hiddigeigei, nello stile delle<br />

birrerie di Monaco e di Dresda, nota anche<br />

come Caffè Morgano dal nome della<br />

famiglia che l’aprì nel 1885 e continuò a<br />

gestirla fino al 1923. Hiddigeigei è un<br />

simpatico gatto sfaticato (Kater = gatto<br />

T. RIZZOTTI<br />

▼<br />

maschio), protagonista del poemetto pa- more, del paesaggio, della ricerca di sé e<br />

rafilosofico composto dal pittore e poeta dell’espressività artistica si intrecceranno<br />

Victor von Scheffel, ospite nel 1853, ov- sempre sullo sfondo di Capri. Nell’inverno<br />

viamente!, dell’albergo Pagano.<br />

1952 vi sbarca Neruda, il poeta cileno esu-<br />

La colonia di artisti residenti e le famiglie le per l’acceso impegno politico contro le<br />

tedesche abituate a “calare dal nord” per fe- dittature.<br />

steggiare il capodanno sull’isola la trasfor- La sua Wanderlust era cominciata volontamano<br />

fino alla vigilia della prima guerra riamente, intraprendendo la carriera diplo-<br />

mondiale in klein Deutschland (piccola matica per evadere da una realtà ristretta;<br />

Germania), in onore della quale l’attuale dopo la presa di posizione a favore della<br />

via Vittorio Emanuele si chiamava via Repubblica nella guerra civile spagnola vie-<br />

Hohenzollern. La stagione tedesca culmine condotta dagli eventi in un susseguirsi<br />

nerà nel primo Novecento con gli anni del sempre più frenetico di spostamenti tra il<br />

travagliato pittore Karl W. Diefenbach, au- Nuovo e il Vecchio Continente. L’ansia di<br />

tore di enormi tele dal cupo azzurro oggi conoscere trasforma il viaggio esteriore in<br />

conservate al Museo della Certosa di Capri, viaggio interiore, negli abissi dell’io e delle<br />

e del re dell’acciaio Alfred F. Krupp, mece- radici latino-americane, e lo riversa impenate<br />

nel 1902 della vertiginosa via Krupp: tuosamente nella poesia. Ricorderà Neru-<br />

un altro tuffo nel blu.<br />

da: «La mia poesia non ha rifiutato niente<br />

di quanto ha potuto trascinare nel suo cor-<br />

La stagione di Neruda<br />

so; ha accettato la passione, ha sviluppato il<br />

La stagione tedesca finisce ma i temi dell’a- mistero, si è aperto il passo fra i cuori

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