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0 Cop CAPRI 25 - Caesar Augustus

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Usanze, consuetudini<br />

e cerimonie che hanno accompagnato<br />

questo rito sull’isola<br />

di SALVATORE BORÀ<br />

Sguardi furtivi scambiati in<br />

chiesa, incontri occasionali<br />

durante le feste religiose,<br />

oppure tra i campi<br />

al tempo della vendemmia o della raccolta<br />

delle olive. Anticamente la scintilla<br />

dell’amore tra due giovani a Capri scoccava<br />

così. Sovente si sfuggiva al controllo<br />

della mamma per scambiare due chiacchiere<br />

di nascosto all’angolo della casa,<br />

dietro il muro del giardino o durante il<br />

percorso per attingere l’acqua alla fontana.<br />

Quando poi una coppia pensava che il loro<br />

amore fosse consolidato, il fidanzamento<br />

ufficiale aveva luogo dopo a’mbasciata<br />

cioè dopo che i genitori del futuro<br />

sposo si recavano a casa della promessa<br />

per chiederne la mano.<br />

Era il primo approccio tra le due famiglie<br />

che così facevano conoscenza, se già non<br />

si conoscevano, e incominciavano a stabilire<br />

“i patti” basati sul principio che “alla<br />

donna doveva provvedere il marito”. Seguivano<br />

poi le promesse e gli accordi di<br />

eventuali lasciti di fabbricati, di terreni<br />

agricoli o di denaro. Allo sposo comunque<br />

toccava l’onere di arredare la casa con<br />

il mobilio.<br />

Spettava invece alla famiglia della donna<br />

approntare il “corredo” che poteva essere<br />

formato da dodici, ventiquattro, trentasei<br />

capi secondo le condizioni economiche.<br />

Questo comprendeva lenzuola, camicie<br />

da notte, biancheria intima, tovaglie da<br />

tavola o asciugamani per il bagno che potevano<br />

essere di spugna o di filo ricamate<br />

in famiglia, trapunte di cotone lavorate a<br />

G. SIMEONE - SIME/SIE<br />

Sono sempre più<br />

numerose<br />

le coppie<br />

che scelgono<br />

di sposarsi<br />

a Capri.<br />

More and more<br />

couples are<br />

choosing to get<br />

married on Capri.<br />

mano e coperte varie decorate all’uncinetto.<br />

Alla raccolta di questi capi si attendeva<br />

per anni e venivano a poco a poco<br />

raccolti e custoditi nella sospirata cascia.<br />

Otto giorni prima del matrimonio la suocera<br />

e le comari si recavano in casa della<br />

sposa a visionare il corredo. A questa cerimonia<br />

presenziava la prima sorella del padre<br />

della sposa e in tale occasione veniva<br />

offerta “la guantiera di dolci”, ma anche<br />

“tarallucci e vino” secondo le diverse consuetudini.<br />

Non mancavano espressioni piccanti durante<br />

la stima dei capi del corredo riferite<br />

particolarmente ad esaltare gli attributi<br />

genitali, come ad esempio: “...e beneritta<br />

sia la...” e “...beneritto sia lu...”.<br />

Sposa “senza camicia” era la ragazza che<br />

contraeva matrimonio senza dote potendo<br />

offrire allo sposo solo la sua giovinezza<br />

e la sua bellezza.<br />

Fiori d’arancio e cascettino<br />

Il giorno del matrimonio lo sposo, in<br />

abito nero e foulard rosso intorno al collo,<br />

si recava a casa della sposa, ac-<br />

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