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La mostra di Claudio Magris - Il Rossetti

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68 prossima, <strong>di</strong> un’occasione stimolante. Più <strong>di</strong> due<br />

anni fa, Fabio Nieder, musicista triestino che vive<br />

e opera fra Trieste e la Germania, dove fra l’altro<br />

la sua musica incontra un particolare successo,<br />

mi ha cercato (prima ci conoscevamo poco, credo<br />

che ci fossimo incontrati solo una volta o due brevemente)<br />

e mi ha proposto <strong>di</strong> fare insieme a lui<br />

un’opera su Timmel. Lui avrebbe scritto la musica<br />

e io il testo.<br />

Gli ho risposto subito <strong>di</strong> no; ho riba<strong>di</strong>to poco<br />

dopo il no, ma ho cominciato a pensarci, a girare<br />

dentro <strong>di</strong> me questa idea e tutto questo ha fatto<br />

emergere con violenza, dentro <strong>di</strong> me, la storia e il<br />

destino <strong>di</strong> Timmel e un particolare significato che<br />

esso mi sembrava assumere, in qualche modo,<br />

quale specchio, nonostante le enormi <strong>di</strong>ssomiglianze<br />

e antitesi, <strong>di</strong> me steso.<br />

Sono molto grato a Nieder, e non soltanto per<br />

questa spinta iniziale, ma perché nei numerosi e<br />

sempre più intensi e fraterni incontri che ho<br />

avuto con lui ho imparato molte cose; dalla<br />

nostra conversazione, dallo scambio <strong>di</strong> idee, è<br />

nata una certa tensione fantastica, una specie <strong>di</strong><br />

ribollente laboratorio creativo, senza il quale non<br />

avrei scritto questo libro. <strong>La</strong> nostra collaborazione<br />

è stata singolare, in quanto ognuno è andato<br />

per la sua strada, <strong>di</strong>versamente da ciò che succede<br />

<strong>di</strong> solito. Abitualmente, quando un musicista e<br />

uno scrittore collaborano, l’uno fa da spalla<br />

all’altro; il musicista si mette al servizio <strong>di</strong> chi<br />

scrive il testo, componendogli magari le musiche<br />

<strong>di</strong> scena, oppure, cosa ben più frequente, chi scrive<br />

il libretto si pone al servizio del musicista e gli<br />

scrive le scene o le parole <strong>di</strong> cui egli ha bisogno.<br />

Noi invece abbiamo proceduto ognuno per pro-<br />

prio conto, tanto è vero che io ho scritto questo<br />

testo e lui sta componendo un’opera, in cui utilizzerà<br />

come crederà quello che io ho scritto, traendone<br />

un libretto che potrà conservare tali e quali<br />

alcune mie battute o scene, ma mo<strong>di</strong>ficarne altre<br />

o tralasciarne altre magari per me fondamentali.<br />

Credo del resto che ogni collaborazione realmente<br />

creativa sia paritetica, un <strong>di</strong>alogo che avviene<br />

quando ci si pone, con apertura e <strong>di</strong>sponibilità al<br />

rischio, l’uno <strong>di</strong> fronte all’altro. Per quel che<br />

riguarda questa atmosfera creativa, senza la<br />

quale tante cose <strong>di</strong> questo libro non sarebbero<br />

nate, sono anche debitore a Paolo Bozzi, a Pino<br />

Roveredo (quanti incontri con Fabio Nieder e<br />

Paolo Bozzi, nelle osterie e birrerie triestine!) e a<br />

qualche amico e amica cui ho fatto leggere il testo<br />

finito e che mi hanno dato preziosi suggerimenti,<br />

soprattutto mi hanno suggerito preziosi tagli.<br />

Qualche consigliere e/o consigliera segreta è<br />

anche presente in questa sala.<br />

Ho scritto, come sempre mi succede, questo testo<br />

<strong>di</strong> getto, in modo selvaggio, senza un piano preciso,<br />

tranne l’idea generale; personaggi, scene, episo<strong>di</strong><br />

mi sono anche nati via via, mentre scrivevo,<br />

senza che mi fossero presenti prima. Ho finito<br />

questa stesura, <strong>di</strong>ciamo così selvaggia nel Natale<br />

1999, l’ho lasciata riposare per molti mesi, poi è<br />

cominciato il lavoro puntiglioso <strong>di</strong> correzione,<br />

controllo, rifinitura, potatura; un preciso lavoro<br />

razionale dopo il momento selvaggio. Finché,<br />

pochi giorni fa, è uscito il libro.<br />

Questa è la sua storia esterna. Alla scrittura del<br />

libro hanno concorso pure dei fattori curiosi,<br />

anche ambivalenti. <strong>Il</strong> destino, la vita, il modo <strong>di</strong><br />

essere, <strong>di</strong> sentire e <strong>di</strong> pensare <strong>di</strong> Timmel mi sono,

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