La mostra di Claudio Magris - Il Rossetti
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<strong>La</strong>garina e Mascherini è un friulano, che a quattro<br />
anni si trasferisce, con la famiglia, a Trieste);<br />
pluralismo <strong>di</strong> tendenza artistica (Baroni, come<br />
presidente del Circolo Artistico “assorbito”<br />
dall’“Associazione fascista delle Belle Arti” e<br />
quin<strong>di</strong> ritornato al vecchio nome, è il catalizzatore<br />
delle posizioni più conservatrici, mentre<br />
Campitelli presiede il sindacato democratico<br />
costituito dagli artisti più “progressisti”; Timmel<br />
fa parte a sé, richiamandosi piuttosto ai suoi<br />
maestri austriaci, Klimt in testa; Sofianopulo –<br />
che, come fantasia creativa potrebbe essere il più<br />
vicino al pittore nato a Vienna – non fa testo perché<br />
la famiglia gli proibisce <strong>di</strong> vendere i suoi quadri);<br />
pluralismo religioso (Sofianopulo, malgrado<br />
il suo irriverente scettiscismo fa parte della comunità<br />
religiosa greco-ortodossa, partecipando ai riti<br />
nella chiesa <strong>di</strong> via San Nicolò, che si trova vicino<br />
alla sua abitazione; Campitelli, che era partito da<br />
posizioni ateiste, approda ad un’intensa religiosità<br />
cattolica e promuove, negli anni Trenta, le<br />
prime Mostre d’arte sacra; Mascherini nel secondo<br />
dopoguerra si avvicinerà alla massoneria).<br />
Anche i percorsi formativi dei cinque hanno tutta<br />
una serie <strong>di</strong> coincidenze, che possono essere servite,<br />
se contemporanee, ad approfon<strong>di</strong>re l’amicizia<br />
e la solidarietà, artistica ed umana, e comunque a<br />
Marcello Mascherini<br />
con l’attore Ottorino Guerrini<br />
durante le prove <strong>di</strong><br />
“Assassinio nella Cattedrale”<br />
farli sentire “affini”, soprattutto per i tre quasi<br />
coetanei (Timmel è del 1886, Campitelli ha due<br />
anni meno <strong>di</strong> lui e Sofianopulo tre): Timmel frequenta,<br />
a Trieste, dal 1901 al 1905, la celebrata<br />
“Scuola per capi d’arte”, che così profonde tracce<br />
lascerà in intere generazioni <strong>di</strong> artisti e <strong>di</strong> artigiani<br />
triestini; nella stessa prestigiosa “scuola”<br />
Campitelli vi entra come allievo (probabilmente<br />
nella stessa sezione per “pittori e decoratori”,<br />
scelta da Timmel, e <strong>di</strong>retta da Eugenio<br />
Scomparini) e quin<strong>di</strong> vi ritorna come insegnante,<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>segno e <strong>di</strong> storia dell’Arte; analogo il percorso<br />
<strong>di</strong> Sofianopulo e nelle stesse aule approderà –<br />
ma ormai siamo nel 1919 – anche Mascherini.<br />
Come tutti gli artisti giuliani <strong>di</strong> quegli anni<br />
(prima cioè della caduta dell’Impero austroungarico)<br />
anche “Timmel & Co.” completano e<br />
perfezionano gli stu<strong>di</strong> nei maggiori centri culturali<br />
tedeschi, Timmel e Campitelli a Vienna,<br />
Sofianopulo a Monaco <strong>di</strong> Baviera (ma anche a<br />
Parigi), Mascherini sarà allievo <strong>di</strong> uno scultore<br />
formatosi nella capitale austriaca.<br />
<strong>La</strong> consuetu<strong>di</strong>ne artistico-professionale è altro<br />
terreno d’incontro tra i cinque: anzitutto il sindacato,<br />
retto prima da Campitelli e poi da<br />
Mascherini, che non è solo l’organo <strong>di</strong> rappresentanza<br />
corporativa, ma anche – e soprattutto –<br />
promotore ed organizzatore <strong>di</strong> mostre e rassegne<br />
collettive; Campitelli e Sofianopulo esercitano<br />
anche la critica militante, il primo per il quoti<strong>di</strong>ano<br />
promosso dal Governo Militare anglo-americano,<br />
<strong>Il</strong> Giornale Alleato, che esce a Trieste, e<br />
l’altro sulle pagine triestine del quoti<strong>di</strong>ano u<strong>di</strong>nese,<br />
Messaggero Veneto.<br />
Malgrado tutte queste “coincidenze” e affinità,<br />
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