Bozzetto <strong>di</strong> scena <strong>di</strong> Pier Paolo Bisleri
Note sulla scenografia e sui costumi <strong>di</strong> Pier Paolo Bisleri Lo spazio, in cui si sarebbero dovuti muovere gli attori/personaggio immaginati dall’autore, <strong>di</strong>viene per me, il luogo mentale, la stratificazione dei ricor<strong>di</strong> che accompagna il percorso drammaturgico <strong>di</strong> Timmel. Immaginare questo spazio, la collocazione tri<strong>di</strong>mensionale della scena all’interno della Sala Bartoli, luogo non convenzionale, del Politeama <strong>Rossetti</strong> <strong>di</strong> Trieste, si è <strong>di</strong><strong>mostra</strong>ta subito un’interessante sfida ed una giustissima scelta da parte del regista. Era necessario immaginare e realizzare un luogo in cui il pubblico non era solo spettatore <strong>di</strong>staccato, ma sarebbe dovuto <strong>di</strong>venire parte fondamentale e partecipe all’azione drammaturgica, con la propria presenza così vicina alla scena. Essere parte della scena. Dall’ingresso, lo spettatore, è accompagnato attraverso un corridoio museale, labirintico spazio oscuro, in cui appaiono immagini, i primi quadri <strong>di</strong> Timmel e che introduce alla sala della rappresentazione. Lo spazio è semplice, minimale. È un rettangolo nero, buio, collocato frontalmente al pubblico. È il luogo dei ricor<strong>di</strong>, la mente, lo spazio neroblunero <strong>di</strong> Timmel. Un pavimento <strong>di</strong> pietra, una zona rialzata – il palcoscenico/stanza – con le gran<strong>di</strong> finestre della cella manicomiale <strong>di</strong> Timmel. <strong>La</strong> mia necessità era quella <strong>di</strong> de-strutturare i luoghi dell’azione. Ecco così, che la trattoria “da Erminio”, la stanza con il letto/macchina dello psichiatrico <strong>di</strong> San Giovanni e il Cimitero in cui viene sepolto l’Artista <strong>di</strong>vengono sculture/oggetto, rappresentano tautologicamente se stesse, sono neroblunero, come il colore amato da Timmel. Luogo mentale che, successivamente, si aprirà all’azione, per farci approdare alla realtà, con i fantasmi – Baconiani – del periodo della segregazione presso lo psichiatrico triestino. 19