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speciale Quirino Bezzi<br />
lontà dell’autore risultava innegabile ma, forse, sarebbe<br />
stato preferibile il criterio storico.<br />
Il tema patriottico caro a Bezzi tornava in vita nel 1960<br />
con Ricor<strong>di</strong> solandri <strong>di</strong> Ergisto Bezzi in due lettere ine<strong>di</strong>te<br />
(XXXIX, pp. 203-206), inviate al suo biografo residente a<br />
Bergamo, Locatelli Milesi, il 1° e il 3 agosto 1908 da Cusiano,<br />
con la risposta <strong>di</strong> Milesi del 3 agosto. Precedute da<br />
una puntuale introduzione, esse costituivano un quadro<br />
vivace e preciso della vita <strong>di</strong> un paese <strong>di</strong> montagna, comprese<br />
le <strong>di</strong>fficoltà stradali e dei mezzi <strong>di</strong> trasporto per<br />
gli spostamenti dai centri maggiori alla periferia. A Gli affreschi<br />
dei Baschenis <strong>di</strong> Averaria nella chiesa <strong>di</strong> Cusiano egli<br />
de<strong>di</strong>cò uno stu<strong>di</strong>o, corredato da numerose illustrazioni,<br />
nel 1970 (XLIX, pp. 358-372). Esso<br />
includeva una sintetica descrizione<br />
dell’inse<strong>di</strong>amento abitativo <strong>di</strong><br />
Cusiano e riferimenti, in nota, alla<br />
bibliografia sul tema dei Baschenis.<br />
L’interesse per l’arte fu al centro<br />
anche del contributo del 1973, Immigrati<br />
e artisti valtellinesi nella <strong>Val</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Sole</strong> (LII, pp. 356-366), contenente<br />
utili dati storici con brevi riferimenti<br />
ai supporti bibliografici.<br />
L’interesse per la linguistica, legato<br />
anche a quello per la toponomastica<br />
tanto da essere un affidabile<br />
referente <strong>di</strong> Giulia Mastrelli Anzilotti<br />
per i suoi stu<strong>di</strong>, fu alla base<br />
del Dizionarietto comparato delle<br />
voci gergali “tarone” del 1976 (LV,<br />
pp. 214-248). Il lavoro, <strong>di</strong> natura<br />
compilativa, comparava i termini<br />
degli arrotini della <strong>Val</strong> Rendena con<br />
quelli degli spazzacamini della <strong>Val</strong> <strong>di</strong><br />
Non e dei ramai della <strong>Val</strong> <strong>di</strong> <strong>Sole</strong>, prendendoli dalle pubblicazioni<br />
<strong>di</strong> Angelino Franchini, Giulio Tomasini, Cesare<br />
Battisti, Carlo Battisti, Giovanni Ciccolini. Nel 1977 in<br />
Ortisè <strong>di</strong> Mezzana alla fine del Settecento (LVI, pp. 81-87),<br />
trascriveva un documento del 1772 contenente il quadro<br />
della popolazione del paese ed il suo patrimonio. Ai<br />
saggi <strong>di</strong> maggiore impegno s’intercalavano sulla rivista le<br />
brevi note e le recensioni che Bezzi de<strong>di</strong>cava a pubblicazioni<br />
<strong>di</strong> carattere <strong>di</strong>verso, ma tutte riferentesi almeno in<br />
parte all’area della sua valle.<br />
Nel lungo periodo <strong>di</strong> collaborazione alla rivista e alla<br />
Società <strong>di</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> Trentini, Quirino Bezzi ebbe consuetu<strong>di</strong>ne<br />
<strong>di</strong> lavoro con due prestigiosi <strong>di</strong>rettori del perio<strong>di</strong>co,<br />
Giulio Benedetto Emert fino al 1971 e poi Pasquale Pizzini,<br />
e con il grande storico Umberto Corsini, presidente<br />
12<br />
della Società dal 1964. In questo periodo così protratto<br />
nel tempo egli conobbe un affinamento nel metodo <strong>di</strong><br />
ricerca, sempre più sorretto da note esplicative dei documenti<br />
e arricchito da riferimenti bibliografici, ma non<br />
mutò mai l’arco dei suoi interessi che avevano al centro<br />
la terra delle origini.<br />
Di fronte alla molteplicità degli argomenti trattati, sarebbe<br />
però ingiusto e sbagliato parlare <strong>di</strong> facile eclettismo<br />
o <strong>di</strong> superficialità perché il modo <strong>di</strong> operare nella<br />
storiografia era perfettamente adeguato al suo concetto<br />
<strong>di</strong> storia quale fatto globale come, del resto, lo era per<br />
molti ricercatori che, con la scoperta <strong>di</strong> singoli e variegati<br />
frammenti documentativi, spianavano la via all’esposizione<br />
organica degli specialisti e<br />
degli storici <strong>di</strong> professione. Va inoltre<br />
riconosciuto che <strong>di</strong>versi dei<br />
suoi lavori non si esaurivano nelle<br />
briciole locali ma presentavano un<br />
più ampio respiro ed un carattere<br />
<strong>di</strong> precisione informativa che<br />
trasformava veramente la <strong>di</strong>vulgazione<br />
in un adeguato strumento <strong>di</strong><br />
sapere educativo.<br />
Quirino Bezzi deve essere ricordato<br />
anche come un modello<br />
<strong>di</strong> de<strong>di</strong>zione all’attività culturale<br />
senza ombra <strong>di</strong> protagonismo,<br />
privo dell’inclinazione all’autoriferimento<br />
o al vanto in esclusiva<br />
dei prodotti dovuti alle ricerche.<br />
Il suo <strong>di</strong>sinteresse personale faceva<br />
tutt’uno con l’amore per la<br />
comunità umana, non importa se<br />
grande, piccola o minima, ma che,<br />
comunque, andava capita e seguita<br />
nel corso dei secoli in tutte le componenti e le manifestazioni<br />
spirituali e materiali. In senso lato egli attraversava<br />
le vicende della vita e dell’impegno come un umanista<br />
sempre attento ad una serie <strong>di</strong> valori etici e politici<br />
che nulla sarebbe riuscito a cancellare, costruendo un<br />
patrimonio culturale e morale da conservare con cura<br />
e da in<strong>di</strong>care soprattutto nei momenti <strong>di</strong> crisi, d’involuzione<br />
o <strong>di</strong> smarrimento <strong>di</strong> quanto sia veramente valido<br />
nell’esistenza umana.<br />
*Presidente della Società <strong>di</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> Trentini <strong>di</strong> Scienze Storiche.