prefazione di federico moccia - Assistenza Riparazioni Computer ...
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NON POSSONO PER QUESTO IMPROVVISARSI MEDICI, PSICOLOGI ED EDUCATORI ESPERTI. MAMME E PARENTI POSSONO, EVENTUALMENTE, ENTRARE ANCHE LORO IN ANALISI PER CERCARE DI RITROVARE INSIEME I PEZZI MANCANTI DI UN PASSATO CHE HA CAUSATO GROSSI DANNI. LE MODALITA’ RELAZIONALI DI UN ADULTO SONO FORTEMENTE CONDIZIONATE DALLE MODALITA’ RELAZIONALI ALL’INTERNO DELLA FAMIGLIA D’ORIGINE. SI CADE SEMPRE IN PIEDI SE ALLE SPALLE C’E’ UN’INFANZIA SERENA! Effetti ricercati dall’eroina: antidolorifico (è interessante sapere che l’effetto analgesico si realizza in maniera duplice: da un lato innalza la soglia percettiva del dolore e, dall’altro, attenua la componente emotiva del dolore per cui il soggetto non solo avverte poco il dolore ma, soprattutto, non ne sperimenta l’ansia, la paura e il senso di vuoto e solitudine che si prova annesso al dolore sia fisico che psicologico) analgesico totale anestesia emotiva distacco dal mondo e da tutti i suoi problemi si eliminano i desideri il flash (esplosione di intenso piacere simile all’orgasmo sessuale, anzi probabilmente migliore visto che i tossicodipendenti rinunciano al sesso in nome dell’eroina. Il flash è una sensazione che si prova con l’assunzione endovenosa di eroina. E’ un’ondata di calore che inizia nello stomaco e si espande fino ad esplodere dentro la testa) LA PRIMA VOLTA NON BISOGNEREBBE MAI ASSUMERE EROINA PER VIA ENDOVENOSA PERCHE’ SI RISCHIA L’OVERDOSE E LA MORTE. Ormai sono pochi i tossicodipendenti che si fanno in vena. Questo cambiamento è avvenuto perché ci si illude che, evitando “il buco”, si eviti la dipendenza. Questo è quello che sta accadendo e che spiazza anche gli operatori più esperti. Nessuno ammette più di essere un tossico e di avere problemi di tossicodipendenza proprio perché ormai anche l’eroina viene trattata come la cocaina. Si fuma, si sniffa e spesso e volentieri viene consumata con altre sostanze. Si esce, si beve superalcolici, si fuma una canna poi un tiro di coca e, infine, stremati ma ancora eccitati da psicostimolanti si fuma un po’ di eroina, così, tanto per placare gli effetti di una serata più che devastante.
Il POLICONSUMATORE, cioè colui che tende a mischiare più droghe e che, in parte, ha sostituito il vecchio stereotipo del tossicodipendente, dell’eroinomane, del “verme strisciante” di quello che si fa le “pere” (che si buca in vena) Non farsi in vena illude anche di evitare malattie come l’Aids. E’ solo un’illusione perché il tossicodipendente è sicuramente più fragile di una persona sana, ha il sistema immunitario abbassato e non si ricorda mai di mettere un preservativo! Le infezioni batteriche e virali hanno tra gli eroinomani e i policonsumatori un’incidenza notevolmente maggiore che nel resto della popolazione CHE SI FACCIANO O NON SI FACCIANO IN VENA. Le infezioni più comuni batteriche e virali causate dall’eroina: Setticemie (infiammazioni delle membrane delle valvole e delle pareti interne del cuore) polmoniti infezioni delle ossa e delle articolazioni epatiti virali Aids toxoplasmosi (N.B. In caso di gravidanza contrarre una toxoplasmosi è molto grave perché porta grossi problemi al feto) ascessi, lesioni e ulcere della pelle asma ed embolie di origine batterica infezioni a carico dei reni infezioni ai polmoni causate soprattutto da eroina tagliata con corpi estranei estremamente dannosi. TURBE DEL COMPORTAMENTO IN UN MIX DI INDIFFERENZA SOCIALE ED AFFETTIVA, DEPRESSIONE E APATIA ALTERNATA AD AGGRESSIVITA’ E VIOLENZA DANNO POI IL TOCCO FINALE AD UN QUADRO NON CERTO MOLTO ROSEO! PARADOSSALMENTE, USARE TANTE DROGHE DIVERSE TRA LORO CREA L’ILLUSIONE DI NON DIPENDERE DA NIENTE. E’ COME LA ROULETTE RUSSA. QUALCHE COLPO VA BENE E UNO VA MALE ED E’ FATALE E NON CI SIETE PIU’ E, CHI RESTA, MUORE DI DOLORE. “ME L’ASPETTAVO DIVERSO, PIÙ DANNATO, CON L’ANIMA DA BAMBINO. INVECE, DEL BAMBINO, AVEVA ANCHE LA FACCIA, DI QUELLE CHE NON FANNO RIMA CON GALERA. , GLI DOMANDAI. , RISPOSE DI GETTO (CLAUDIA CENCINI)” 7 7 Andrea Buongusto, Signora eroina, Stampa Alternativa, 2001, pp. 4-5
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Il POLICONSUMATORE, cioè colui che tende a mischiare più droghe e che, in<br />
parte, ha sostituito il vecchio stereotipo del tossico<strong>di</strong>pendente, dell’eroinomane, del<br />
“verme strisciante” <strong>di</strong> quello che si fa le “pere” (che si buca in vena) Non farsi in vena<br />
illude anche <strong>di</strong> evitare malattie come l’Aids. E’ solo un’illusione perché il<br />
tossico<strong>di</strong>pendente è sicuramente più fragile <strong>di</strong> una persona sana, ha il sistema<br />
immunitario abbassato e non si ricorda mai <strong>di</strong> mettere un preservativo! Le<br />
infezioni batteriche e virali hanno tra gli eroinomani e i policonsumatori<br />
un’incidenza notevolmente maggiore che nel resto della popolazione CHE SI<br />
FACCIANO O NON SI FACCIANO IN VENA.<br />
Le infezioni più comuni batteriche e virali causate dall’eroina:<br />
Setticemie (infiammazioni delle membrane delle valvole e delle pareti interne del<br />
cuore)<br />
polmoniti infezioni delle ossa e delle articolazioni epatiti virali Aids<br />
toxoplasmosi (N.B. In caso <strong>di</strong> gravidanza contrarre una toxoplasmosi è molto<br />
grave perché porta grossi problemi al feto) ascessi, lesioni e ulcere della pelle<br />
asma ed embolie <strong>di</strong> origine batterica infezioni a carico dei reni infezioni ai<br />
polmoni causate soprattutto da eroina tagliata con corpi estranei estremamente<br />
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SOCIALE ED AFFETTIVA, DEPRESSIONE E APATIA ALTERNATA AD<br />
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QUADRO NON CERTO MOLTO ROSEO!<br />
PARADOSSALMENTE, USARE TANTE DROGHE DIVERSE TRA LORO<br />
CREA L’ILLUSIONE DI NON DIPENDERE DA NIENTE.<br />
E’ COME LA ROULETTE RUSSA.<br />
QUALCHE COLPO VA BENE E UNO VA MALE ED E’ FATALE E NON CI<br />
SIETE PIU’ E, CHI RESTA, MUORE DI DOLORE.<br />
“ME L’ASPETTAVO DIVERSO, PIÙ DANNATO, CON L’ANIMA DA BAMBINO.<br />
INVECE, DEL BAMBINO, AVEVA ANCHE LA FACCIA, DI QUELLE CHE NON FANNO<br />
RIMA CON GALERA.<br />
, GLI DOMANDAI.<br />
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CENCINI)” 7<br />
7 Andrea Buongusto, Signora eroina, Stampa Alternativa, 2001, pp. 4-5
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