prefazione di federico moccia - Assistenza Riparazioni Computer ...
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Le madri, anche quando i figli sono grandi e vivono da soli, dovrebbero imparare a responsabilizzarli senza entrargli puntualmente in casa per risistemare il delirio, per porre vivande cucinate accuratamente nel frigorifero. Le mamme, in realtà, curano se stesse dai propri sensi di colpa per non esserci state prima, molto prima, quando il ragazzo era bambino. Così, un po’ per farsi perdonare e un po’ per perdonarsi giocano a fare le mamme apprensive distruggendo completamente e definitivamente ciò che, forse, si sarebbe potuto salvare. Le mamme dei tossicomani hanno creato con i loro comportamenti nei figli bambini le basi della tossicomania e solo con un cambiamento drastico di abitudini e atteggiamenti si può sperare di aiutarli ad uscire dalla droga. La tossicomania nasce tra le mura di casa, dentro la mente ancora fertile di un bambino che, un giorno, se non incontrerà persone in grado di stravolgergli la vita e i valori, inevitabilmente rischierà, più di altri, di conoscere le droghe. Ci si ammala da piccoli e la frattura è grande come un cratere di vulcano ed è difficile da risanare, così che, da grandi, se si ha la possibilità di conoscere qualcosa che permette di vivere senza gli altri, senza esseri umani capaci di fare del male, capaci di tradire le aspettative, capaci di tradire la fiducia, ecco aprirsi le porte di un paradiso artificiale. Se si cerca il piacere in una droga, nelle modificazioni chimiche che essa produce, è sicuramente perché si rifiuta l’amore e la quotidianità fatta di gioie e dolori che possono derivare dall’incontro con le altre persone presenti sulla terra. E’ nel passato di un tossico, quando ancora non aveva conosciuto alcuna droga, la chiave di tutti i disturbi ed è per questo che va ribaltato, scrutato, guarito, perdonato. Liberare qualcuno da una droga, liberarlo psicologicamente, significa, il più delle volte, scatenare i suoi demoni più profondi e renderli innocui una volta per tutte. Bisogna mettere in discussione tutto partendo proprio dalle dinamiche familiari, dal rapporto con i genitori. Anche un bambino che ha subito violenze e ha provato a raccontarle ai genitori senza essere ascoltato o creduto può sviluppare in futuro enormi problemi e ricorrere alle droghe. SE LA VITA E’ UNA QUESTIONE DI RAPPRESENTAZIONI per un soggetto portato alla tossicodipendenza lo è ancora di più. Vive delle sue rappresentazioni, ma anche di quelle della madre sofferente e infelice con la quale vive in simbiosi psichica. Le sofferenze, le frustrazioni e i ricordi della madre vengono proiettati nel figlio completamente incapace di osservare dal di fuori la realtà. Il bambino investito di responsabilità enormi, affettive e pratiche, chiamato a sostituire un padre spesso assente o violento, si sente di dover dare alla madre quello che lei in continuazione lamenta le sia mancato. Questo bambino è facilmente più propenso di altri bambini a diventare un tossicodipendente, specie se è debole di carattere.
Questo bambino vive la sua vita nel cercare di coprire i buchi affettivi della madre. Una madre sempre ammalata per colpa di chi? Del marito, del padre, della mamma, di qualcuno prima di lei. Spesso anche la madre del futuro tossicomane ha sperimentato una situazione di abbandono che, se non adeguatamente rivista ed elaborata tenderà a ripetersi con le stesse dinamiche che l’hanno preceduta sui figli, sul marito e su chiunque tenterà di avvicinarla. Non bisogna permettere agli altri di avvicinarsi troppo, non bisogna crearsi aspettative, non bisogna avere fiducia nel prossimo, così ragiona il più delle volte una mente ferita ed abbandonata in giovane età. Meglio attaccare, difendersi, essere autosufficienti e non affezionarsi a nessuno…così ragiona il più delle volte la madre del tossico ed è questo che lui ha imparato. Il più delle volte la madre nella condizione di solitudine in cui si ritrova è incapace di evitare al figlio la replica delle carenze da lei stessa subite. Il bambino cresce frequentemente affidato ad altre persone, ai fratelli, agli zii, ai nonni o a dei vicini di casa. La madre lavora troppo, la madre ha una nuova relazione e non ha tempo per i figli, la madre ha bisogno di coccole ma non sa darle. Così un bambino cresce amando in un modo smisurato una madre che non è in grado di fare altrettanto e cerca di renderla felice con ogni mezzo possibile, ma lei lo tradirà per un altro uomo che non è il padre, è un altro ancora. Il bambino, un giorno, inizierà ad odiarla e tutta la rabbia cercherà di incanalarla come meglio crede dentro se stesso per non esplodere contro sua madre. Un giorno, questo bambino crescerà e, per caso, tra una droga e l’altra, conoscerà l’eroina e scoprirà che era ciò che gli serviva per dimenticare tutto il suo dolore e per disintegrare tutta la sua rabbia e per non odiare più sua mamma. Mi scuso con le mamme per aver fatto loro accuse pesanti, ma senza tirare in causa le mamme sarebbe mancato a questo libro un pezzo fondamentale senza il quale nulla risultava comprensibile. I PRIMI ANNI DI VITA DI UN INDIVIDUO SONO FONDAMENTALI AFFINCHÉ SIA UN ADULTO SANO, RESPONSABILE E SERENO. IL DIALOGO ALL’INTERNO DELLA FAMIGLIA E FONDAMENTALE PERCHE’ INSEGNA A RACCONTARE, AD ESPRIMERE SENTIMENTI, FRUSTRAZIONI, RANCORI, GIOIE E DOLORI. SE MANCA IL DIALOGO MANCA TUTTO E TUTTO E’ IN BALIA DEGLI EVENTI. IL DIALOGO CRESCE, CURA E INSEGNA A VIVERE E AD AMARE.
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Questo bambino vive la sua vita nel cercare <strong>di</strong> coprire i buchi affettivi della madre.<br />
Una madre sempre ammalata per colpa <strong>di</strong> chi?<br />
Del marito, del padre, della mamma, <strong>di</strong> qualcuno prima <strong>di</strong> lei.<br />
Spesso anche la madre del futuro tossicomane ha sperimentato una situazione <strong>di</strong><br />
abbandono che, se non adeguatamente rivista ed elaborata tenderà a ripetersi con le<br />
stesse <strong>di</strong>namiche che l’hanno preceduta sui figli, sul marito e su chiunque tenterà <strong>di</strong><br />
avvicinarla.<br />
Non bisogna permettere agli altri <strong>di</strong> avvicinarsi troppo, non bisogna crearsi<br />
aspettative, non bisogna avere fiducia nel prossimo, così ragiona il più delle volte una<br />
mente ferita ed abbandonata in giovane età.<br />
Meglio attaccare, <strong>di</strong>fendersi, essere autosufficienti e non affezionarsi a nessuno…così<br />
ragiona il più delle volte la madre del tossico ed è questo che lui ha imparato.<br />
Il più delle volte la madre nella con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>ne in cui si ritrova è incapace <strong>di</strong><br />
evitare al figlio la replica delle carenze da lei stessa subite.<br />
Il bambino cresce frequentemente affidato ad altre persone, ai fratelli, agli zii, ai nonni<br />
o a dei vicini <strong>di</strong> casa.<br />
La madre lavora troppo, la madre ha una nuova relazione e non ha tempo per i figli, la<br />
madre ha bisogno <strong>di</strong> coccole ma non sa darle.<br />
Così un bambino cresce amando in un modo smisurato una madre che non è in grado<br />
<strong>di</strong> fare altrettanto e cerca <strong>di</strong> renderla felice con ogni mezzo possibile, ma lei lo tra<strong>di</strong>rà<br />
per un altro uomo che non è il padre, è un altro ancora.<br />
Il bambino, un giorno, inizierà ad o<strong>di</strong>arla e tutta la rabbia cercherà <strong>di</strong> incanalarla come<br />
meglio crede dentro se stesso per non esplodere contro sua madre.<br />
Un giorno, questo bambino crescerà e, per caso, tra una droga e l’altra, conoscerà<br />
l’eroina e scoprirà che era ciò che gli serviva per <strong>di</strong>menticare tutto il suo dolore e per<br />
<strong>di</strong>sintegrare tutta la sua rabbia e per non o<strong>di</strong>are più sua mamma.<br />
Mi scuso con le mamme per aver fatto loro accuse pesanti, ma senza tirare in<br />
causa le mamme sarebbe mancato a questo libro un pezzo fondamentale senza il<br />
quale nulla risultava comprensibile.<br />
I PRIMI ANNI DI VITA DI UN INDIVIDUO SONO FONDAMENTALI<br />
AFFINCHÉ SIA UN ADULTO SANO, RESPONSABILE E SERENO.<br />
IL DIALOGO ALL’INTERNO DELLA FAMIGLIA E FONDAMENTALE<br />
PERCHE’ INSEGNA A RACCONTARE, AD ESPRIMERE SENTIMENTI,<br />
FRUSTRAZIONI, RANCORI, GIOIE E DOLORI.<br />
SE MANCA IL DIALOGO MANCA TUTTO E TUTTO E’ IN BALIA DEGLI<br />
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IL DIALOGO CRESCE, CURA E INSEGNA A VIVERE E AD AMARE.