prefazione di federico moccia - Assistenza Riparazioni Computer ...

Ci mettevamo sul davanzale della sua finestra.
Era così alto che ci sembrava di toccare la luna.
Ricordo le notti con Manuela.
Le parole uscivano così facilmente.
Si poteva dire tutto, ci si conosceva meglio.
Pausa caffé, una rinfrescatina alla faccia, i polsi sotto
l’acqua corrente gelata per qualche minuto e
un’annusatina sul balcone all’aria che, a quell’ora,
aveva un fascino bestiale.
Brividi di freddo o vampate di caldo.
I denti e la bocca si impastavano.
Bisognava lavarli cento volte per riuscire a sopportarli.
Le notti più belle le ho passate da sola.
Scrivevo ore e ore canzoni, pensieri, poesie.
Ricordo che mi sembrava di amare tutto e tutti e, sotto
effetto delle Plegine, perdonavo chi mi aveva fatto del
male e mi sentivo serena.
Mi sentivo così buona.
Scrivevo lettere di scuse, benedivo il passato e mi
autocuravo.
Ricordo vagamente che, di giorno, davo spesso i numeri.
Avevo frequenti scatti di rabbia e mi incazzavo, mi
strappavo i capelli, mi dondolavo su me stessa.
Di quegli anni ho perso date, nomi, emozioni.
Mi ricordo di Cristhian e delle notti passate con lui a
fare l’amore al Parco Sempione.
Mi ricordo le notti.
Pomeriggi e mattine sono stati distrutti per sempre!
Di quel periodo ho un’infinità di rimpianti.
Rimpiango di non ricordare.