prefazione di federico moccia - Assistenza Riparazioni Computer ...

Passavamo ore e notti intere a parlare, a scrivere, a
creare, ma non a studiare.
La bocciatura arrivava puntuale come un orologio svizzero
e insieme arrivavano i problemi.
Problemi comportamentali e buchi di memoria grossi come
crateri di vulcano.
Le Plegine, tanti anni fa, le vendevano in farmacia e si
poteva comprarle anche senza ricetta per la modica cifra
di tremila lire la boccetta che ne conteneva trenta.
Un giorno le hanno bandite dal mercato e io e i miei
amici andavamo ad acquistarle in Piazza S. Eustorgio a
Milano, al mercato nero, dai pusher.
Se non c’erano le Plegine c’erano le ricette.
Si comprava la ricetta da qualche tossico e poi, con quel
foglietto stropicciato, spesso sporco di sangue, si
girava Milano in cerca di una farmacia che ci desse la
nostra droga.
Con Carlotta, una sera, con una gomma, abbiamo cercato di
cancellare il sangue.
Era davvero un’impresa far sembrare quella ricetta
autentica.
C’erano schizzi di sangue ovunque.
Un farmacista, alle tre di notte, l’ha accettata.
Avremmo dovuto studiare.
Abbiamo chiacchierato tutta la notte.
Quante notti passate così.
Con Carlotta, con Vanessa, con Cristina, con Samantha e
Alberto.
Tre anni della mia vita spesi inseguendo amfetamina.
Tutti i giorni erano uguali.
Erano bellissime le notti a casa di Elena.
Con lei, riuscivo anche a studiare.